Notizie positive ce ne sono a non finire, ma nei quotidiani non le leggiamo: non vengono menzionate o non ci interessano? Perché oggi la televisione e i giornali ci informano solo del lato scuro del nostro mondo? Sappiamo tutti che non c’è solo questo? O siamo infettati dal negativismo generale?
Io credo che la natura non sia né benefica né malefica, sta a noi cogliere il bene in essa. Esiste un detto popolare efficace: “Dentro di noi coesistono due lupi, uno buono e uno malvagio, solo quello a cui diamo da mangiare crescerà”. Riflettiamo su cosa facciamo quotidianamente, quale dei due lupi ascoltiamo più spesso?
Un grande inventore Bruno Munari diede un piccolo contributo dicendo: “Ognuno vede ciò che sa”. È quindi normale interpretare il male in tutto ciò che vediamo se la nostra routine si basa su informazioni sprezzanti del vivere sereno. Se leggiamo sempre brutte notizie, se alimentiamo sentimenti negativi, se non pratichiamo la meditazione, se non scacciamo la pigrizia mentale e affettiva, daremo sempre una inquita interpretazione a ciò che ci accade durante il giorno.
È proprio così? La nostra mente raccoglie le informazioni in base a quello che le offriamo. Osserviamo il nostro vocabolario mentale, di quante schede negative è composto? Quante e quali invece sono positive? Più nozioni negative raccogliamo, più il nostro vocabolario conoscitivo sarà ricco del marcio del mondo, cosicché ogni nuova esperienza non sarà colta con la gioia e spensieratezza di un bimbo felice, ma sarà interpretata solo con quel brutto dizionario che abbiamo arricchito quotidianamente.
Per queste mie considerazioni, consiglio di praticare meditazione, di circondarci di persone che pensano positivo, di studiare e spegnere la tv, di assecondare ogni azione che ci dia gioia, di diffondere il seme del bene, ai giovani specialmente, e perché no, anche agli anziani.
La vita è piena di bellezza che viene costantemente invasa dal negativismo generale; dobbiamo iniziare ad affrontare con serietà questo fatto, dedicando più tempo allo studio, al sapere che rende felici, a sottrarci alla pigrizia indotta dai mass-media, e correre senza paura di cadere, in questa enorme e sconfinata vita che ci attende.
(V.F.)
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