Il Grande Reset, la Quarta Rivoluzione Industriale, il Nuovo Normale, il New Normal, il Green New Deal o il New Deal per la Natura è un tentativo di colpo di stato capitalista globale su una scala mai immaginata prima. È un tentativo di un’élite ultra-ricca di prendere il controllo totale su ogni aspetto del nostro mondo, delle nostre vite e dei nostri corpi. Il futuro che ci hanno preparato è un inferno fascista transumanista in cui la libertà sarà abolita e gli esseri umani saranno fusi con i robot e trasformati in commodities per il beneficio dell’élite.
C’è una sovrapposizione massiccia tra coloro che stanno dietro a questo piano insidioso e i capitalisti del clima. Il Grande Reset non farà nulla per aiutare Madre Natura, ma sosterrà ed espanderà invece il sistema capitalistico industriale che la sta uccidendo.
La tecnocrazia globalista sta usando la pandemia di COVID 19 per spazzare via sia la responsabilità democratica che l’opposizione. Non un solo settore della vita non sarà toccato da un grande piano di ricostruzione che mira a rimodellare tutto, dal governo all’energia, alla finanza, al cibo, all’istruzione, alla salute, alla proprietà, alla polizia e all’esercito – compreso il modo in cui trattiamo i nostri simili.
Maria Heibel
Articolo collegato:
“Il grande aggiustamento” (The Great Reset) - Scrive Peter Koenig: “... "Resetting the Future" è un libro bianco. È una specie di bozza, una sorta di prova, per misurare le reazioni delle persone. Sembra davvero il racconto di un boia. Molte persone potrebbero non leggerlo, in quanto non hanno consapevolezza della sua esistenza. Se lo facessero, andrebbero in armi per combattere quest’ultimo progetto totalitario offerto al mondo dal WEF, che promette un futuro orribile: "1984" di Orwell si legge come una fantasia benigna, rispetto a ciò che il WEF ha in mente per l'umanità...” - Continua: https://paolodarpini.blogspot.
Scrive Rete Ambientalista: “Il Covid ha allentato diabolicamente la già bassissima attenzione sui mali strutturali del Paese. Non si agisce preventivamente sulla pianificazione urbanistica. Il suolo, il bosco, l’area agricola in collina, la natura non hanno il cellulare per telefonare al presidente del Consiglio. Vedremo quante risorse del Recovery Fund saranno destinate alla manutenzione del territorio, a fermare il dissesto idrogeologico, a non consumare più suolo, a manutenere in ordine i fiumi, a gestire i boschi, etc.”
RispondiElimina