Una sera, sul treno, apro un libretto, pubblicato da una piccola casa editrice anarchica, leggo due pagine e improvvisamente mi diventa chiaro ciò che stavo cercando di formulare da qualche anno.
Vi dico dopo il titolo del libretto, salto subito alla conclusione.
Esistono imprese che hanno trilioni da investire nello sbucaltamento del mondo, allo scopo di guadagnare ancora più trilioni. I trilioni devono essere sempre di più, e quindi il processo comporta un’inevitabile accelerazione costante.
Esistono apparati statali che (ad esempio) costruiscono le autostrade su cui passano i camion degli sbucaltatori. E mettono in carcere chi ne volesse impedire la costruzione.
Esistono media e università che da un secolo e mezzo decantano ed esaltano tutto questo come progresso e crescita.
Estrarre a velocità crescente le risorse di un pianeta dalle risorse limitate; trasformare queste risorse sempre più velocemente in prodotti, che diventano sempre più velocemente rifiuti, non può che portare velocemente alla catastrofe...
Miguel Martinez
E adesso torniamo al libro che ho sfogliato sul treno.
Celia Izoard, Cambiate lavoro, per favore. Lettere agli umani che robotizzano il mondo, Edizioni Malamente, Urbino, 2023.
Nessun commento:
Posta un commento