Noi Disarmisti esigenti, tra i membri ICAN in Italia, stiamo preparando, nel senso di un coordinamento tra proibizione delle armi nucleari e NFU- No First Use, (vedi testo sotto riportato in lingua italiana), per il Secondo meeting degli Stati Parte TPNW, che si terrà a New York, al Palazzo di Vetro, dal 27 novembre al 1 dicembre 2023. Il documento sarà da subito inserito negli atti ufficiali della conferenza ONU e supportato durante i suoi lavori dai nostri delegati presenti. Stiamo cercando, su di esso, un po' di firme tra attivisti antinucleari di livello - anche personalità politiche e mediatiche -e anche di altri scienziati impegnati per il disarmo, non pensando a una petizione di massa ma ad una decina di sottoscrizioni che abbiano un peso nel cominciare a delineare la svolta strategica, oltre il muoversi linearmente sul percorso umanitario: aprire il passaggio praticabile dalla proibizione giuridica alla eliminazione effettiva degli ordigni nucleari.
Qui di seguito il testo su cui stiamo lavorando:
Una strategia per passare dalla proibizione giuridica alla totale eliminazione delle armi nucleari, effettiva, totale e irreversibile.
A questo fine, tutti i 9 Stati che possiedono armi nucleari (insieme ai loro alleati) dovrebbero progressivamente sedersi ai tavoli delle trattative, che potranno essere aperti a seconda delle disponibilità volta per volta agibili, con l’ONU nel ruolo di mediatrice riconosciuta, avendo compreso che il possesso di tali ordigni, illusoriamente giustificato con la finalità della "deterrenza", costituisce un rischio inaccettabile, in primo luogo per loro stessi. In prospettiva bisognerebbe allestire un tavolo unico e l'argomento chiaro su cui fare leva per arrivarci è quello di una presa di coscienza che il rischio di guerra nucleare è diventato inaccettabile, in un contesto globale che vede la combinazione di incontrollati sviluppi tecnologici con il disordine crescente negli assetti di potere e di governance. Il pericolo concreto di una possibile “guerra nucleare anche solo per errore, per incidente o per sabotaggio” va messo in cima alle preoccupazioni di chiunque abbia a cuore la sopravvivenza della specie umana e della natura. Se da un lato grava su questi Stati dotati di armi nucleari la responsabilità di prendere le decisioni determinanti, spetta a noi, società civile, aiutarli a raggiungere tale consapevolezza anche mediante una “esigente” pressione dal basso. Negli ultimi tempi questo rischio è ancora aumentato principalmente a causa di due fattori: 1. lo sviluppo delle “mini-nukes”, cioè armi nucleari di potenza intermedia tra quella della bomba di Hiroshima e quella delle armi convenzionali. Queste “mini-armi nucleari” saranno più facili da usare sui campi di battaglia e quindi romperebbero il “tabù” dell’uso delle armi nucleari, con le conseguenze che possiamo facilmente immaginare. 2. il possibile utilizzo degli algoritmi di IA (“Intelligenza Artificiale”) nella rilevazione di attacchi nucleari e, cosa ancora peggiore, nel processo decisionale per un’eventuale ritorsione. Di conseguenza dobbiamo concentrarci principalmente su questi due fattori di rischio per convincere gli Stati dotati di armi nucleari a decidere un disarmo nucleare globale. Allora, l’adesione universale al TPNW, il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, non dovrebbe più incontrare ostacoli. Come contributo a questo approccio, proponiamo di includere nel testo del TPNW (Articolo N°1) la proibizione delle armi nucleari, “qualunque ne sia la loro potenza”. Proponiamo di lavorare per armonizzare e integrare la Campagna ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear weapons) con la Campagna No First Use (NFU) perché riteniamo importante schiudere ammorbidimenti e contraddizioni nel fronte nuclearista, già non del tutto monolitico. Sarebbe apprezzabile che l’adozione ufficiale di dottrine sulla deterrenza che escludano un primo colpo nucleare in qualsiasi circostanza sia accompagnata da misure, sotto controllo della IAEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica), che rendano più difficile la guerra nucleare per errore, per incidente o per sabotaggio, come la ‘de-allertizzazione’ delle testate nucleari e la separazione delle stesse dai vettori. Il TPNW già all’articolo 4, prevede un periodo di conversione e una certa flessibilità nelle forme di adesione da parte degli Stati dotati di armi nucleari e degli Stati che ospitano armi nucleari controllate da un altro Stato. Nelle prossime conferenze di revisione, a partire da quella fissata nel dicembre 2023 sotto la presidenza del Messico, possiamo studiare di stabilire una categoria riconosciuta formalmente di Stati “fiancheggiatori/sostenitori" (o altri termini similari) del Trattato. Sarebbero Stati non aderenti a pieno titolo ma orientati positivamente verso il percorso della proibizione giuridica, valutato quale strumento utile e opportuno, compatibile con le istanze di sicurezza globale, per giungere a un mondo senza armi nucleari. Come conclusione ricordiamo quanto sosteneva giustamente Gorbachev: “Se uno Stato vuole essere sicuro, deve prima contribuire a garantire la sicurezza di tutti gli altri Stati; invece, la deterrenza nucleare fa esattamente il contrario!”
Primi Firmatari : Alfonso Navarra - organizzazione Disarmisti esigenti - Luigi Mosca - associazione “Abolition des Armes Nucléaires - Maison de Vigilance” -Sandro Ciani - Mondo senza guerre e senza violenza - Michele Di Paolantonio AIMPGN (IPPNW Italy) - Alessandro Capuzzo - movimento antinucleare triestino - Giovanna Cifoletti Ecole des hautes etudes en sciences sociales - Paolo D'Arpini Rete Bioregionale Italiana - altri nomi ---
Alfonso Navarra per conto di Disarmisti esigenti & partners ti sta invitando a una riunione pianificata in Zoom.
Entra Zoom Riunione
https://us06web.zoom.us/j/82005192361?pwd=Sed0batCOJjssgbbSYccfxPapC862M.1
ID riunione: 820 0519 2361
Codice d’accesso: 807607
Trova il tuo numero locale: https://us06web.zoom.us/u/kbVrYUHHtB
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