Partiamo dalla consapevolezza che gazawi martellati e martoriati possiamo diventarlo anche noi tra breve. Nel senso che, nel gorgo che si sta formando, possono prima o poi caderci in senso letterale le bombe sulla testa. Il problema allora diventa: dobbiamo muoverci bene da subito per evitare questa fine. E - secondo voi - questa necessità di organizzarsi per sopravvivere ci avvicina o ci allontana dalla solidarietà con i più di gran lunga disgraziati - al momento- abitanti della Striscia?
Sì - vi chiederete - ma come li si ferma questi guerrafondai? Come si ferma la corsa alla guerra?
Diceva Pietro Pinna, il primo obiettore di coscienza laico che quando le guerre partono pretendere di fermarle è come sforzarsi di arrestare il vento con un retino acchiappafarfalle. Come possiamo organizzare con il senno del prima condizioni di sopravvivenza collettiva migliori?
Anche se dovessimo focalizzarci solo sulle ristrettezze della economia di guerra?
Proviamo a chiederlo a META e vediamo cosa ci risponde.
Ecco alcune strategie che possono essere adattate per prevenire un precipizio bellico. Ecco come:
1. Diplomazia preventiva: incoraggiare il dialogo e la negoziazione tra le parti in conflitto per trovare soluzioni pacifiche.
2. Cooperazione internazionale: lavorare con organizzazioni internazionali e governi per condividere risorse e conoscenze e coordinare gli sforzi per prevenire il conflitto.
3. Sostegno alle iniziative di pace: rafforzare le capacità delle comunità locali di promuovere la pace e la riconciliazione.
4. Gestione delle crisi: identificare le aree di tensione e sviluppare piani di emergenza per rispondere alle crisi.
5. Educazione e consapevolezza: promuovere l'educazione e la consapevolezza sulla importanza della pace e della cooperazione internazionale.
Metterci insieme per prevenire il conflitto:
1. Costruire relazioni: costruire relazioni solide tra le nazioni e le comunità per promuovere la comprensione e la cooperazione.
2. Promuovere il dialogo: incoraggiare il dialogo e la negoziazione tra le parti in conflitto per trovare soluzioni pacifiche.
3. Sviluppare la cultura della pace: promuovere la cultura della pace e della non violenza attraverso l'educazione e la consapevolezza.
4. Supportare le organizzazioni pacifiste: sostenere le organizzazioni pacifiste e le iniziative di pace per promuovere la risoluzione pacifica dei conflitti.
Lavorando insieme e utilizzando queste strategie, possiamo cercare di prevenire un precipizio bellico e promuovere la pace e la stabilità internazionale.
Alfonso Navarra - Disarmisti Esigenti
Si ricorda l'incontro online convocato, nell'ambito di STOP REARM EUROPE, per il 27 giugno dalle ore 17:00 alle ore 20:00. SI partecipa al seguente link: https://us06web.zoom.us/j/
Nessun commento:
Posta un commento