venerdì 8 novembre 2024

Appello ISDE per contrastare l'inquinamento insostenibile...

 


L’obiettivo principale dell’ISDE è quello di occuparsi della tutela dell’ambiente, sia a livello locale che globale, per prevenire e contrastare così le malattie e favorire, in un ambiente sano, condizioni di vita dignitosa e di salute per tutti.


E’ ormai evidente a tutti quanto inquinamento ambientale e l’emergenza climatica stiano portando il pianeta, la specie umana e tutte le altre specie viventi ad un punto di non ritorno. Si deve agire subito e su più fronti, come ci invita a fare la comunità scientifica internazionale, l’ONU nella persona del suo segretario generale António Guterres e anche la recente esortazione apostolica Laudate Deum di Papa Francesco.

Quindi dobbiamo intervenire bene e senza più colpevoli ritardi contrastando la perdita di biodiversità, l’alterazione degli habitat, e i cambiamenti climatici, attraverso processi produttivi industriali ed agricoli basati sull’economia circolare, con il ricorso a fonti energetiche veramente rinnovabili, un nuovo tipo di mobilità e più sani stili di vita individuali e collettivi. Preservare l’ambiente e contrastare nuove pandemie, passa anche nella incessante ricerca della pace attraverso le vie diplomatiche.

Tutte le guerre, come anche la guerra in Ucraina e il sanguinoso scontro in Medio - Oriente, hanno un pesantissimo impatto oltre che per la perdita di vite umane anche in termini di devastazione ambientale e di inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei suoli.

Ed è da tenere presente inoltre che il settore bellico mondiale contribuisce notevolmente ai cambiamenti climatici per l’utilizzo di combustibili fossili per le navi, gli aerei, i mezzi corazzati e lo spostamento di truppe e la produzione di bombe, razzi e munizioni.

 

Vogliamo richiamare qui la vostra attenzione in particolare sul trasporto aereo che per le sue emissioni nocive contribuisce in modo rilevante all’inquinamento ambientale e ai cambiamenti climatici e danneggia la salute delle persone.


Proprio per questa consapevolezza, più di quindici anni fa, abbiamo costituito un gruppo di studio specifico sul tema: "Il trasporto aereo come fattore di inquinamento ambientale e rischio per la salute", coordinato dalla dott.ssa Antonella Litta.


Il traffico aereo è infatti una rilevante fonte di emissioni di polveri (particolato-PM) e gas nocivi ad effetto serra e contribuisce fortemente non solo al cambiamento climatico e all'inquinamento atmosferico, ma anche all'inquinamento acustico ed elettromagnetico, come dimostrato da un sempre più vasto numero di articoli e ricerche scientifiche.


Negli ultimi decenni, il traffico aereo ha registrato una fase di crescita pressoché costante- fatta eccezione per i periodi di lockdown dovuti alla pandemia da Covid19-  soprattutto per quanto riguarda il settore del trasporto merci e quello dei voli low cost, solitamente legato al turismo definito anche “mordi e fuggi” determinando così un incremento importante del suo impatto negativo sull’ambiente, soprattutto in termini di inquinamento atmosferico, acustico e importante contributo ai cambiamenti climatici.

 

Nel 2022, il sesto rapporto di valutazione dell’IPCC ha rilevato che sono necessarie riduzioni immediate, rapide e su larga scala delle emissioni di gas serra per limitare il riscaldamento a 1,5 °C e che il settore dell’aviazione è ancora ben lontano da provvedimenti utili ad ottenere questo contenimento.


Secondo il Report  European Aviation Environmental 2022

(https://www.easa.europa.eu/eco/eaer/downloads#download-summary-2022le emissioni di inquinanti atmosferici prodotte dal settore dell’aviazione sono aumentate nell’Unione Europea. In particolare le emissioni di CO2 di tutti i voli in partenza dagli aeroporti EU27+EFTA hanno raggiunto i 147 milioni di tonnellate nel 2019, con un aumento del 34% rispetto al 2005. Sempre secondo questo Report il numero di voli dagli aeroporti EU27+EFTA è cresciuto del 15% tra il 2005 e il 2019 fino a raggiungere i 9,3 milioni, mentre i passeggeri-chilometri sono quasi raddoppiati (+90%).


A livello globale, il traffico per l’intero anno 2023 è stato pari al 94,1% dei livelli pre-pandemia (2019). Il traffico totale di dicembre 2023 è aumentato del 25,3% rispetto a dicembre 2022 e ha raggiunto il 97,5% del livello di dicembre 2019.

(https://www.iata.org/en/pressroom/2024-releases/2024-01-31-02/#:~:text=Total%20traffic%20in%202023%20(measured,of%20the%20December%202019%20level)


Il sito Eurocontrol mostra 9 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 in più (+12%) rispetto al 2022 per  soli i voli intraeuropei (https://www.eurocontrol.int/sites/default/files/2024-01/eurocontrol-european-aviation-overview-20240118-2023-review.pdf).

 

Il 29 ottobre 2016 ISDE - Italia ha promosso a Firenze la I Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo.  Il convegno ha voluto illustrare e proporre alla attenzione dell’opinione pubblica quanto dimostrato ormai da decenni di ricerca scientifica ovvero che il trasporto aereo contribuisce in modo rilevante ai cambiamenti climatici e che le strutture aeroportuali con le connesse attività sono fonti consistenti di inquinamento ambientale e rappresentano un rischio concreto per le popolazioni residenti in prossimità degli aeroporti e per gli stessi lavoratori di questo settore.


Purtroppo sia dal protocollo di Kyoto e finora anche dalle più recenti conferenze internazionali sul clima (Parigi COP 2015, Marrakech COP 2016 e Katowize COP 2018, Madrid COP 2019, Glasgow 2021, Sharm El Sheick 2022 e Dubai 2023), non è venuta alcuna disposizione e indicazione concreta e vincolante circa l’urgente necessità di ridurre il trasporto aereo e questo rende più difficile il raggiungimento dell'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura globale media entro i 2 ° C, rispetto ai livelli di temperatura globale del periodo preindustriale.


Da segnalare inoltre che i piani di miglioramento della qualità dell'aria predisposti nelle principali città in Europa, USA e Asia, non inseriscono ancora la riduzione e la razionalizzazione del traffico aereo tra le misure per contrastare l’inquinamento dell’aria e i cambiamenti climatici.


Per quanto sopra esposto, riteniamo che i Paesi che partecipano alla prossima conferenza sui cambiamenti climatici dovrebbero predisporre programmi nazionali e internazionali di riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo, al fine di contrastare concretamente i cambiamenti climatici e limitare il rischio sanitario per le comunità esposte. Per queste importanti ed obiettive ragioni inviamo in allegato alcuni contributi scientifici su questo argomento.


L'articolo "Trasporto aereo e clima", in particolare, fornisce un quadro dettagliato dei problemi ascrivibili al trasporto aereo in Italia. Inoltre segnaliamo la recente pubblicazione “Pulire l’aria. La vergogna di volare”, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 2020.


ISDE-Italia auspica vivamente che la prossima Conferenza sui cambiamenti climatici (UNFCCC COP 29) che si svolgerà a Dubai porti a decisioni concrete che vincolino tutti i Paesi partecipanti a ridurre le emissioni prodotte dal trasporto aereo che tanto impatto negativo hanno su clima, ambiente e salute.

                                             

Dr. Roberto Romizi - Presidente dell'Associazione Medici per l'Ambiente




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