Siamo al secondo posto per performance negativa sui venticinque Paesi
analizzati dal Food Sustainability Index (FSI) quanto a sovrappeso
nella fascia d’età tra i due e i diciotto anni. E ci piazziamo al
terzo per “ipernutrizione”.
L’indice voluto dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition
e realizzato con The Economist intelligence Unit (centro di ricerca
del Gruppo The Economist) analizza l’alimentazione dal punto di vista
del valore complessivo che essa rappresenta stimato sulla base di
cinquantotto diversi parametri in tre diversi ambiti di ricerca:
agricoltura sostenibile, sfide nutrizionali e spreco di cibo.
Il nostro Paese si prende una rivincita nei campi dell’agricoltura
sostenibile – migliore Paese europeo sul tema di emissione di gas
serra nel comparto – e del contrasto di spreco di cibo. Passando alla
classifica complessiva i Paesi più virtuosi risultano la Francia, che
fa valere ad esempio politiche di incentivazione di diete salutari, il
Giappone e il Canada. L’Italia si colloca al sesto posto. In fondo
alla classifica si piazzano India, Arabia Saudita ed Egitto ,con
l’India che detiene anche il primato della più alta percentuale di
denutrizione nei bambini sotto i cinque anni.
L’importanza dell’alimentazione ha una doppia valenza, perché coniuga
un aspetto prettamente salutista con quello culturale. Un’università
telematica ha lanciato addirittura un corso di Ingegneria
agroalimentare per formare specialisti che sappiano destreggiarsi con
sapienza nel settore, con l’abilità di seguire tutta la filiera del
prodotto, dal seme alla tavola, ma anche in altri atenei la nostra
tradizione ha suggerito e stimolato iniziative di formazione nel
campo.
Luigi Campanella
(Fonte A.K.)
Nessun commento:
Posta un commento