venerdì 31 maggio 2013

Produzione e conservazione industriale del nostro cibo quotidiano.... e veleni nel piatto


I pericoli nel piatto non sono solo quelli della carne, del pesce, del formaggio, del latte, delle uova, o dello zucchero industriale; non sono solo quelli dei conservanti, dei coloranti, dei fertilizzanti, dei pesticidi ecc.; c’è un altro pericolo trascurato quanto nocivo: quello degli alimenti irradiati. Alcuni alimenti di uso comune, tra cui cipolle, aglio, patate e altro ancora, vengono sottoposte ad un bombardamento di radiazioni; lo scopo è favorire un migliore processo di conservazione e maturazione, impedire la germogliazione, lo sviluppo di germi nocivi ed altro. In effetti le irradiazioni allungano di molto i tempi di conservazione e consentono di salvare una grande quantità di vegetali che diversamente andrebbe perduta per infestazione di insetti, muffe, batteri o premature germinazioni.
L’elenco riguarda una settantina di prodotti. Gli alimenti maggiormente irradiati nel mondo risultano essere: cereali, frumento, spezie in genere, pollo, pesce, gamberetti, uova in polvere, semi di cacao, datteri, legumi, mango, fragole, banane, frutta secca, funghi, indivia, asparagi ed altro.     Nel nostro paese l’autorizzazione a trattare gli alimenti con i raggi gamma è in vigore dal 30 agosto del 1973 con la Gazzetta Ufficiale n.254 dell’1.10.73; l’irradiazione delle patate è stata adottata in Urss nel 1958, in Usa e Canada nel 1964. Nel 1978 i paesi disposti ad aderire a questi sistemi di conservazione erano 95, oggi avranno sicuramente superato il centinaio.
L’Italia, in cui manca l’obbligo di indicare in etichetta questo tipo di trattamento, ammette l’irradiamento di patate, aglio e cipolle, ma non ci sono solo questi a doverci preoccupare, sono quelli importati dall’Olanda, dalla Francia, dalla Thailandia, Belgio, Canada, Cile, Polonia, Spagna Ungheria, Usa, Argentina, Israele, Norvegia e dagli altri paesi che applicano questo processo.
La sicurezza di tale pratica è assai controversa: molti sospetti gravano sugli alimenti bombardati con il nucleare e nessuno è disposto a mettere la mano sul fuoco che tale trattamento sia innocuo. Numerosi scienziati hanno raccolto prove inquietanti sui rischi derivanti dal consumo di derrate trattate con l’atomo. Gerald Brownell, biochimico dell’Università del Michigan, ha dimostrato che le patate irradiate causano nei topi un’incidenza molto alta di tumori e artriti, mentre in India i ricercatori dell’Istituto Nazionale della Nutrizione hanno osservato nei bambini nutriti con grano irradiato un aumento di alterazioni genetiche nelle cellule del midollo osseo. Con le scimmie è stata registrata una serie di squilibri ormonali, con i topi una propensione al tumore. Ma le conseguenze più serie pare siano legate al forte aumento di radicali liberi che causano invecchiamento precoce.
Inoltre l’irradiamento nucleare provoca l’inevitabile scadimento nutrizionale degli alimenti per almeno due motivi: vengono danneggiate in modo rilevante le vitamine A, quelle del gruppo B, C, E, K: Frutta, verdura, latte e pesce perdono in gran parte le loro vitamine. Nel latte la vitamina C cala del 70%, mentre nelle carote e nelle patate la perdita è del 50%. La B12 nella carne e nel latte è ridotta alla metà. Molti aminoacidi essenziali, come la metionina, la cisteina e la fenilalanina vengono gravemente danneggiate facendole perdere ogni proprietà nutritiva. Il sapore, il colore e l’odore genuino dei cibi viene alterato. Questo aspetto necessita di una manovra correttiva che richiede una massiccia aggiunta di additivi, molti dei quali notoriamente tossici.
Non solo. L’irradiamento apre la porta ad un mare di iniziative non controllabili. Con questo metodo diventa facile “ripulire” prodotti non più idonei al consumo alimentare perché scadute o inquinate: irradiandole un paio di volte ritornano come nuove, come fresche sulle nostre tavole, invece che finire nella pattumiera. Ogni anno in Usa circa 7.000 persone muoiono a causa di cibi avariati. Per le stesse ragioni dai 25 agli 80 milioni di persone vengono colpite da forti diarree.
Inoltre manca la possibilità di accertare con metodi efficaci se e quanto è stato trattato un alimento, né gli scienziati sono riusciti ad escogitate metodi di controlli efficaci in tal senso. Nel 1986 la London Food Commission ha documentato, con prove schiaccianti, che un paio di aziende alimentari impiegavano l’irradiamento per sterilizzare cibi contaminati, lasciando però tossine pericolose nel cibo.
L’impianto di irradiamento è a tutti gli effetti, una centrale nucleare e la sua presenza espone a tutti quei rischi ambientali legati all’atomo. Secondo gli esperti della associazioni dei consumatori c’è il sospetto, suffragato da molte prove, che le motivazioni di fondo a favorire l’uso dell’atomo in cucina sia la necessità di smaltire le scorie radioattive provenienti dalle centrali atomiche. Nel dopoguerra l’esercito americano, la Società britannica per l’energia atomica ed il governo sovietico studiarono tecniche di conservazione degli alimenti mediante l’irradiamento con raggi gamma. Nel 1970 fu istituita una commissione a Roma con il patrocinio della Fao, a Vienna e a Ginevra che dichiarò innocua tale tecnologia per la maggior parte dei cibi consumati considerando inutili ulteriori indagini sulla eventuale tossicità di tali cibi.
In realtà basterebbe adottare gli attuali metodi di conservazione per neutralizzare i germi patogeni: per esempio la refrigerazione è efficace a bloccare la germogliazione di patate, cipolle, tuberi e bulbi; il vapore per eliminare gli insetti da fragole e altra frutta; i saggi immunologici per individuare i parassiti nella carne; il rigoroso rispetto delle norme igieniche nei processi di lavorazione degli alimenti, il controllo dei mangimi e le condizioni di allevamento degli animali e soprattutto il metodo più semplice, diretto ed economico e salutare, cioè quello di consumare prodotti freschi, biologici e, possibilmente a km zero. E anche se questo non è sempre di facile attuazione, è la richiesta della base che fa spostare sicuramente gli interessi dei grandi distributori.
Franco Libero Manco

giovedì 30 maggio 2013

Varie componenti del bioregionalismo ed il rapporto uomo-animali





Caterina Regazzi


Tra le varie componenti che entrano a far parte del vivere in sintonia con l’ambiente naturale e sociale secondo il bioregionalismo il rapporto uomo-animali è l’argomento a me più “congeniale”.

Sono veterinaria e mi occupo principalmente di allevamenti proprio in questa zona, allevamenti di animali tenuti per la produzione di alimenti di origine animale.

L’alimentazione, nell’ambito della RBI è sempre stato un argomento molto dibattuto e con opinioni diverse, come è giusto che sia: su questa Terra è impensabile che tutti abbiamo lo stesso sentire nei riguardi delle diverse componenti.

L’Emilia Romagna è una terra di tradizioni contadine e di ricchezza di prodotti sia di origine vegetale ma soprattutto animale: le eccellenze agricole sono fonte di guadagni, ancora, e di ricerca di sempre nuovi mercati, dato che, a causa della crisi economica e della concorrenza c’è la necessità di nuovi sbocchi commerciali. Siamo infatti, in questo settore in una situazione quasi di sovrapproduzione, almeno per quel che riguarda i prodotti tipici, dovuta alla necessità di ammortizzare i costi con un' incentivazione della spinta produttiva, tramite la meccanizzazione, la selezione di razze sempre più produttive, a scapito però di altri valori, come la robustezza, la resistenza alle malattie e la longevità degli animali.

Nel bioregionalismo si ricerca invece un legame del cibo con il territorio, si suppone che il cibo prodotto localmente e che non ha subito conservazione e trasporto sia più in sintonia con l’organismo che lo deve ricevere. Ovviamente c’è anche un aspetto “ecologico” in questo: i trasporti e la conservazione degli alimenti sono attività di per sé antiecologiche, comportano consumo o spreco di risorse combustibili fossili sia per il funzionamento degli autoveicoli che delle apparecchiature di refrigerazione.

Alla base del disequilibrio che secondo me si è creato nel settore dell’allevamento, soprattutto nelle zone a diffusione dell’allevamento intensivo come qui da noi, ci sono fattori economici: una volta, fino a 60 anni fa circa, un’azienda agricola era costituita da un appezzamento di terra su cui venivano coltivati diversi prodotti (e la rotazione delle colture era sempre applicata) e che allevava animali più che altro come integrazione dell’attività, come risorsa di concime e come integrazione all’alimentazione della famiglia o delle famiglie che vivevano nell’azienda.

Mangiare un po’ di carne solo una volta alla settimana o anche meno era una cosa normale, qualche uovo o frittata entrava anche questo nella dieta con parsimonia e solo nel periodo di deposizione naturale delle uova da parte delle galline. Spesso era presente nella azienda anche un porcile con uno o pochi maiali che venivano macellati in pieno inverno per farne salumi da consumare nel resto dell’anno.

Poi la carne diventò uno status symbol: mangiare carne era segno di ricchezza o perlomeno di essere benestanti, e quindi, con la ripresa economica del dopo-guerra aumentò la richiesta di cibi di origine animale, in primis della carne. I piccoli allevamenti annessi alle aziende agricole non furono più sufficienti a soddisfare le richieste e questo fece intravedere la possibilità di guadagni insperati e allora dai con gli allevamenti costituiti da un numero sempre maggiore di capi, sempre più meccanizzati, sempre più disumani, con animali selezionati a produrre sempre di più fino ad arrivare ad esempio a polli sempre più pesanti tanto che gli arti non riescono a sostenere il corpo o vacche sempre più produttive in latte tanto che dopo due parti sono già distrutte o per un verso o per l’altro (mastiti, ipofecondità, lesioni podali), tanto che sono da scartare, quando non muoiono o devono essere macellate in stalla.

Il sistema poi implode su se stesso in quanto la speranza di maggiori guadagni, ha fatto moltiplicare queste realtà con un aumento della produzione che per un po’ è stata in equilibrio con i consumi, e, seguendo le leggi del mercato, queste attività hanno consentito lauti guadagni, ma la concorrenza poi ha avuto il sopravvento e i ricavi dalla produzione hanno continuato a mantenersi sugli stessi livelli, mentre i costi tutti i fattori di produzione aumentavano (mangimi, manodopera), lasciando ai produttori margini sempre più risicati.

Caso tipico in cui al peggioramento della qualità della vita degli animali, sempre più sfruttati, ha corrisposto un peggioramento della qualità della vita dell’allevatore, costretto a lavorare sempre di più e sempre con minori soddisfazioni.

Nella RBI si è molto parlato di regime alimentare, alcuni esponenti vegetariani o vegani per motivi etici si battono per un abbandono totale e immediato del consumo di alimenti di origine animale, altri ritengono che un consumo moderato di prodotti di animali allevati rispettando il loro benessere sia possibile e auspicabile.

Personalmente non ritengo ci sia un modus che debba andare bene per tutti, ma sicuramente ritengo che dobbiamo tutti prendere coscienza che l’allevamento intensivo non è etico ed è antiecologico: in un mondo dove miliardi di persone muoiono di fame, continuare ad allevare animali consumando risorse che potrebbero nutrire direttamente il genere umano, non è più possibile; inoltre la sofferenza ingenerata in questi esseri viventi che hanno avuta la fortuna- sfortuna (destino) di vivere la loro esistenza su questa Terra assieme a noi non può più essere ignorata: non possiamo più ignorare di esserne responsabili, anche indirettamente, così come non possiamo più ignorare di essere, come specie, responsabili, della rovina in cui stiamo mandando il nostro pianeta con tutte le nostre attività, non mi riferisco ovviamente solo all’alimentazione, ma a tutti i settori del nostro vivere.


Prendere coscienza delle conseguenze del nostro modo di vivere è il primo passo per poter dare alla Terra una speranza di sopravvivenza a lungo termine cercando di fare in modo per quelle che sono le possibilità di ognuno di noi, di lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo meno inquinato e più in armonia di quello di oggi. Ritornare ad un sistema di vita semplice, in cui i rapporti umani e la vita nella natura, immersi nel mondo umano, animale e vegetale, ci può dare tutto quello di cui abbiamo bisogno senza necessità di consumi superflui e sprechi che comportino un ulteriore deterioramento di quel paradiso che ci era stato donato e che noi, esseri umani, abbiamo rovinato per il nostro sconfinato egoismo.

Caterina Regazzi 
Referente Rapporto Uomo Animali della Rete Bioregionale Italiana

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Di questo e simili temi se ne parlerà durante l'Incontro Collettivo Ecologista che si tiene a Vignola (Mo) il 22 e 23 giugno 2013:


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Commenti:


Trovo molto utile il mestiere del veterinario ma essendo animalista convinta, ritengo che nel 2013 continuare a cibarsi di animali sia una cosa aberrante.
Certo, gli allevamenti intensivi sono molto diversi da quelli, diciamo, biologici, ma rimane il fatto che comunque si faccia violenza su creature che hanno gli stessi diritti di campare quanto noi. Personalmente, di fronte alla violenza gratuita, smetto di rispettare le opinioni altrui.
Per non parlare dell'aspetto salutistico della questione, dato che ormai tutti i nutrizionisti sono concordi nell'affermare che la carne è un alimento nocivo alla salute. Le proteine si possono prendere altrove e sono più salutari di quelle animali. Chi mangia la carne lo fa solo perchè gli piace. Almeno si abbia l'onestà di dire le cose come stanno senza nascondersi dietro alle tradizioni e ai soliti luoghi comuni.
Cordiali saluti, Sonia Toni

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Replica di Caterina Regazzi: "Non capisco in cosa trova l'utilità nel mestiere di veterinario, questa persona, forse per curare cani e gatti? ed è evidente che chi mangia carne lo fa ANCHE perché gli piace, credo che anche ai vegetariani piaccia il formaggio ed ai vegani piacciano i fagioli. Mangiare non dovrebbe essere un sacrificio. Sul diritto di campare degli animali sorvolo... gli animali allevati per la produzione di alimenti per l'uomo non nascerebbero neanche se non avessero questo utilizzo e forse starebbero benissimo nel loro mondo di anime ma se crediamo nel Karma non è che loro siano anime che debbono incarnarsi per fare il loro percorso evolutivo? Che la carne sia un alimento nocivo alla salute.... se si esagera è ovvio, ma come mai io che da anni non mangio praticamente carne ho il colesterolo ed i trigliceridi alti (ho preso appuntamento col medico così tanto per fare due chiacchiere per lunedì pomeriggio), visto che mangio pure poco formaggio e poche uova? Mah!"


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Commento all’articolo:  Scrive M.S.: “Ho letto la replica di Caterina Regazzi e a parte il Karma mi trova perfettamente d'accordo  e ….scusami una battuta rivolta alla commentatrice animalista. Perché non insegniamo ai leoni a non mangiare la carne delle gazzelle? I leoni non sono animali come noi? Non sono mammiferi come noi? Non prolificano come noi, non mangiano come noi? Non defecano come noi? Non si ammalano come noi? Non dormono come noi? Non hanno gli stessi nostri sensi, cioè tatto, udito, olfatto, vista e gusto?  O forse ci crediamo essere una specie diversa da quella degli animali?” 

mercoledì 29 maggio 2013

Un punto di vista cattolico tradizionalista sulla società occidentale "alla rovescia" - di Massimo Viglione


Viviamo giorni terribili: non solo per quanto riguarda la distruzione economica degli italiani, delle loro famiglie e della loro produttività; non solo per quanto riguarda il disastro di ciò che rimane della fallimentare Repubblica Italiana fondata sulla mancanza di lavoro, sulla partitocrazia e sulla corruzione; quanto anzitutto dal punto di vista morale, della morale collettiva nazionale e internazionale.

Non può più sfuggire a nessuno ormai il fatto che da anni – ma negli ultimi mesi con un crescendo impressionante – sta progressivamente imponendosi, anche negli ambienti dove meno questo dovrebbe accadere, una cultura “gay-friendly” per usare un eufemismo ormai fuori luogo, in quanto trattasi di vero e proprio totalitarismo omosessualista. 

Ovunque, in ogni parte dell’Occidente, ormai, il salto di qualità è devastante: i giorni in cui ci scandalizzavamo del “gay-pride” sono lontani: oggi gli omosessualisti hanno raggiunto ben altri obbiettivi, con i loro “innocui” gay-pride, “giustificati” anche in ambienti cattolici e di destra come ragazzate pittoresche, con le quali intanto hanno ottenuto quasi ovunque i “diritti civili” del “matrimonio” con relativo affidamento di bambini. Non basta: chi protesta, come è avvenuto in Francia, è picchiato dalla polizia o perseguitato legalmente.

Quella che un tempo era la Cristianità occidentale, Paese dopo Paese, sta cadendo nella follia della sovversione legalizzata dell’ordine naturale, nel rinnegamento della famiglia fondata sul matrimonio fra uomo e donna, l’unico prolifico e l’unico legittimo matrimonio, nell’adulazione del politicamente corretto che ci sta portando a ciò che mai e poi mai, in nessun luogo e in nessun tempo, era avvenuto. Verrebbe da dire: eccetto Sodoma e Gomorra, che rimasero vittime eterne per l’appunto del loro imperdonabile peccato contro natura. Ma non è neanche vero: i sodomiti e i gomorriti, infatti, praticavano quel peccato… ma non vantavano diritti! Né chiedevano bambini in adozione. Inoltre, non erano figli di una civiltà cristiana precedente.

Pertanto, quanto sta avvenendo oggi è di gran lunga peggiore di quanto avveniva nelle due città prima della loro distruzione divina tramite il fuoco purificatore.

I governanti dell’Occidente, accecati dell’ideologia o accecati dalla ignavia o dalla distrazione dei propri tornaconti personali, si stanno rendendo complici della devastazione morale che ci attende e ancor più attende i nostri figli, se la rotta non viene cambiata in tempo. 

Chi lo fa (o lo ha fatto) per ideologia è facilmente riconoscibile: si chiama Obama, Hollande, Kirchner, Zapatero, governa in Canada, in Inghilterra, nei Paesi Scandinavi. Chi lo fa per non andare contro corrente e non intralciare i propri interessi sta soprattutto in Italia e in alcuni altri Paesi. Ma anche in Italia la lotta a riguardo è durissima: alla presidenza della Camera abbiamo un’esponente di rilievo dell’ideologia progressista antinaturale, e abbiamo rischiato che alla Presidenza della Repubblica potesse andare un Rodotà o magari una Bonino. Quel che resta del disastrato partito di maggioranza relativa è sempre stato a favore dell’omosessualismo, per non parlare della stampa in generale. E non dimentichiamo quanti amministratori del centro-destra, a partire da Roma, hanno finanziato i gay-village et similia.

Ora, perfino ecclesiastici con incarichi di rilievo iniziano ad avallare pubblicamente i “diritti civili” (senza dire però quali sarebbero questi diritti, ovviamente) degli omosessuali, dando così ancor più certezza su quello che ormai tutti sanno, ovvero sull’esistenza di una lobby omosessualista interna alla Chiesa stessa.

In questa catastrofe generale, un cattolico onesto e fedele dovrebbe essere terrorizzato. Ma ciò non deve accadere, mai. Anzitutto, perché il cattolico onesto e fedele sa di chi sarà la vittoria finale: egli conosce la Bibbia, e conosce la storia di Sodoma e Gomorra. L’unica cosa cui deve stare attento è di fuggire dalle due città senza voltarsi mai indietro…

Ma, al di là di questo ottimismo metafisico insito in ogni cattolico vero, dinanzi ai giorni precedenti l’intervento divino, quando tutto sembra umanamente perduto, può capitare di sentirsi veramente affranti, di cadere in un pessimismo attuale, soprattutto per le anime più sensibili, meno volgari e meno supine all’idiozia generalista e massificatrice di questa società e al buonismo spicciolo giustificatore di ogni male. Eppure, sebbene comprensibile, occorre non dimenticarsi mai che Dio non abbandona le sue pecore. E quando gli invitati disertano il banchetto, Egli manda a chiamare «poveri, storpi, ciechi e zoppi» (Lc., 14,21), che saranno accolti al posto di coloro che hanno tradito.

Oggi, per chi sa vedere, sta accadendo qualcosa di incredibile, che conferma il rovesciamento della storia e della società. Mentre tutto l’Occidente una volta cristiano sta sul punto di spezzare ogni ultimo rimasuglio di radice con il proprio meraviglioso passato, mentre il tradimento a Dio e alla civiltà dei padri sembra consumarsi a ogni livello, perfino in alcuni ambienti della Chiesa stessa, accade qualcosa di inconcepibile, specie per chi non è più giovane e ricorda bene gli anni antecedenti il 1989. Accade che il Presidente della Russia, Vladimir Putin, pone il blocco delle adozioni di bambini russi in Francia, affinché, vittime della sovversione totalitaria di Hollande, questi non finiscano in mano a coppie omosessuali.
Si badi bene, tengo a specificarlo. Io non mi illudo affatto su Putin. Viene dal KGB e la sua storia, il suo sguardo, i suoi metodi, la dicono lunga sul suo animo. 

Per non parlare della fine destinata ai suoi oppositori, giornalisti o magnati che siano. Io appartengo a quella genia che non si fida e si fiderà mai di un comunista, ex quanto si voglia; a quella genia che agli orrori del materialismo comunista preferirà sempre la decadenza e l’inciviltà dell’Occidente traditore (attirandomi per questo da decenni non poche rampogne di tanti esponenti della destra terzomondista e più anticapitalista e antioccidentalista), dove molto fa schifo, certo, ma c’è la possibilità – ancora – di dirselo liberamente e, almeno fino a oggi, con lo stomaco pieno e i libri in casa; sarò sempre, fino alla fine, dalla parte del realismo un po’ contadino di don Camillo piuttosto che dalla parte dell’idealismo pseudo aristocratico di tanti pseudo intellettuali pseudo ribelli all’Occidente con i soldi dell’Occidente o – peggio – con quelli di coloro che l’Occidente – cioè tutti noi – lo vogliono massacrare.

Detto questo, però, occorre essere realisti, come don Camillo insegna. Non solo Putin in questo momento è l’unico governante al mondo che si oppone a Hollande e al suo odio anticristiano. Putin, già in passato, ha fatto coraggiosamente fronte alla decadenza omosessualista, vietando per sempre i gay-pride in Russia, proibendo il “matrimonio” omosessuale, opponendosi alla lobby internazionale omosessualista. 

Non pochi hanno notato che nelle ultime elezioni egli è stato contrastato da tutta la stampa internazionale, che ha fatto l’impossibile – anche incoraggiando le rivolte interne – perché non venisse eletto.

Putin, uomo del KGB, nato e cresciuto sovietico, oggi è l’unico politico al mondo a difendere la famiglia naturale e i bambini dall’adozione da parte di coppie omosessuali. Lo fa per interesse nazionalista? Lo fa perché ha capito che questo vuole il suo popolo, il quale, pur imbarbarito da settant’anni di orrore comunista, non ha però perduto la sua naturale selvatichezza che lo porta al rispetto di tutto ciò che è naturale in sé? Lo fa perché “sente” un senso di giustizia interiore? Non lo sappiamo, e in fondo non importa.

Domani Putin cambierà e tradirà o farà qualcosa di terribile? Chi scrive non ne sarebbe meravigliato affatto. È invece meravigliato oggi, è meravigliato già da anni. Pertanto sono pronto al peggio, ma finché il peggio non arriva non posso far altro che riconoscere che – rebus sic stantibus – a Washington c’è Obama e il suo devastante Obamacare e la sua orrida politica contro natura e contro la vita nascente, mentre a Mosca c’è Putin, che difende la famiglia naturale e cristiana. 

In Francia, Gran Bretagna, Scandinavia, Spagna, e in parte anche in Italia, si vuole distruggere la civiltà. In Russia, pur in una devastante corruzione politica e civile, si vuole difendere l’ordine naturale e cristiano.

Riferimenti a Fatima, per chi se ne intende di queste cose? Non voglio entrare in questo campo, molte sciocchezze sono state dette da decenni a riguardo e vengono ancora dette. Ma, anche qui, occorre riconoscere che la Russia sta svolgendo un ruolo, come lo ha svolto in tutto il XX secolo. Solo che ora le parti sono rovesciate.
La Rivoluzione della sovversione mondialista vuole la distruzione dello Stato nazionale: chi si oppone a questo progetto è la Russia; vuole la distruzione dell’economia mondiale tramite l’euro: chi si oppone è la Russia; vuole la distruzione della famiglia e dell’ordine naturale nel mondo: chi si oppone è la Russia.

La verità è che oggi, mentre la Russia non è più quella del 1917, la Francia, sotto sotto, è sempre la Francia del 1789 e del 1793, con la sua ghigliottina, il suo odio, il suo terrore, la sua follia, con il Robespierre di turno. E gli USA, di contro, sono peggio di tutto quello che sono stati nel passato. Del resto, come la Gran Bretagna. 

E come l’Italia…

Oggi è così, domani si vedrà, ma oggi è così. E non avrei mai pensato in passato di poter scrivere un simile articolo. Che Dio conservi questo Putin, lo preservi da se stesso, dai possibili ulteriori cambiamenti e tradimenti, dal suo passato, ma anche da tutti coloro che probabilmente in questo momento stanno pensando come eliminarlo.

Per il resto, se pensiamo a casa nostra (come Italia e come Occidente), ripiombiamo nella desolazione di Sodoma e Gomorra, apparentemente senza speranza. Ma il vero cristiano sa bene che c’è sempre una speranza. E, a volte, specie dopo il tradimento degli invitati, può arrivare da dove meno te l’aspetti: dai «poveri, storpi, ciechi e zoppi».



Massimo Viglione
http://www.ilgiudiziocattolico.com


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Commento di Giorgio Quarantotto:
....il piano degli illuminati consiste nel distruggere la coesione sociale, la famiglia, per dominarli meglio i loro "pigs" che macelleranno al momento opportuno...  

martedì 28 maggio 2013

La Fonte di Portonovo (Ancona) - 2 giugno 2013 - Festa del Forum Paesaggio Marche

Collage di Vincenzo Toccaceli 

Il Forum Paesaggio Marche, insieme alle cittadine e ai cittadini marchigiani e alle 93 associazioni aderenti, vuole festeggiare le 8713 firme raccolte a sostegno della legge d’iniziativa popolare “Per la tutela del paesaggio, lo sviluppo ecocompatibile ed il governo partecipato del territorio regionale” (testo in http://www.paesaggiomarche.net/c/proposta-di-legge/), che è stata promossa dal Forum e che è giunta alla IV Commissione del Consiglio Regionale.

La festa si terrà presso l’Hotel La Fonte di Portonovo (Ancona), domenica 2 giugno, con inizio alle ore 18,00.

La festa inizierà con un incontro/dibattito pubblico fra cittadini, esperti e consiglieri regionali sui punti qualificanti della proposta di legge ed in particolare sulla obbligatoria partecipazione degli abitanti ai processi decisionali riguardanti le trasformazione del territorio.

Il paesaggio è un bene comune e un patrimonio da difendere insieme.

Il Forum “Salviamo il paesaggio – Difendiamo i territori”
Comitato provinciale di Ascoli Piceno

festa del paesaggio A3.jpg

lunedì 27 maggio 2013

Empatia fra umani ed animali maggiormente sentita dai vegetariani.. abbiamo le prove scientifiche!


I ricercatori dell’Unità di Neuroimaging Quantitativo (Istituto di Neurologia Sperimentale – INSPE – Direttore: Prof. Giancarlo Comi) del San Raffaele di Milano in collaborazione con la Divisione di Neuroradiologia dello stesso Istituto e le Università di Ginevra e Maastricht, hanno scoperto che i vegetariani, coloro che non si cibano di carne e pesce, ma fanno uso di latte, uova e derivati e i vegani, coloro che non utilizzano alcun prodotto di origine animale, provano una diversa empatia verso la sofferenza umana ed animale rispetto ad individui onnivori.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale PLoS One, condotto e coordinato dal Dott. Massimo Filippi e dalla Dott.ssa Mara Rocca, ha dimostrato che l’attività encefalica degli individui che hanno deciso di escludere dalla loro dieta – in parte o completamente – l’utilizzo di derivati animali per ragioni etiche, coinvolge differenti circuiti neurali in seguito all’osservazione di scene di sofferenza umana o animale rispetto a quanto accade in chi non ha compiuto tale scelta.
Gli autori della ricerca hanno studiato 20 soggetti onnivori, 19 vegetariani e 21 vegani durante la visione di immagini di esseri umani o animali in situazioni di sofferenza. Gli scienziati hanno evidenziato, tramite risonanza magnetica funzionale, che rispetto a soggetti onnivori, i vegetariani e i vegani presentano una maggiore attivazione di aree del lobo frontale del cervello associate allo sviluppo e alla percezione di sentimenti empatici, indipendentemente dal fatto che le scene di sofferenza prevedessero il coinvolgimento di umani o di animali.
Lo studio ha inoltre evidenziato alcune differenze fondamentali tra vegetariani e vegani. Durante l’esperimento, i vegetariani presentavano una maggiore attivazione del cingolo anteriore. Il cingolo anteriore è connesso con strutture del sistema limbico e prefrontali. La sua aumentata attivazione nei vegetariani potrebbe riflettere una maggiore attenzione verso gli stimoli presentati nel tentativo di controllarne l’impatto emotivo. I vegani attivavano invece maggiormente il giro frontale inferiore, bilateralmente. Quest’area cerebrale si ritiene essere coinvolta non solo in processi inibitori durante stimolazioni cognitive ed emotive, ma anche in fenomeni di condivisione delle emozioni. Tale pattern di attivazione potrebbe indicare comunque una tendenza da parte di individui vegani ad identificarsi non solo con gli esseri umani, ma anche con gli animali, al fine di comprenderne le emozioni e di condividerle.
Questi risultati dimostrano la presenza di una maggiore risposta empatica alla sofferenza intra- e inter-specifica in soggetti vegetariani e vegani rispetto a individui onnivori e suggeriscono che alle loro preferenze alimentari e alle loro attitudini morali corrispondano differenti livelli di attività di reti neurali encefaliche connesse con il processamento delle emozioni e dei sentimenti.
Afferma la Dott.ssa Mara Rocca, ricercatrice dell’Unità di Neuroimaging Quantitativo (Istituto di Neurologia Sperimentale – INSPE), Istituto Scientifico Universitario San Raffaele: “Globalmente, questi risultati rinforzano quelle visioni che considerano l’empatia come un mezzo di condivisione delle emozioni e delle sensazioni tra individui diversi, condizione che sta alla base del comportamento sociale. Una delle caratteristiche principali della vita di comunità è infatti la capacità di identificarsi con i propri con-specifici e di attribuire loro particolari stati d’animo.”
Conclude il Dott. Massimo Filippi responsabile dell’Unità di Neuroimaging Quantitativo (Istituto di Neurologia Sperimentale – INSPE), Istituto Scientifico Universitario San Raffaele:“Il presente studio dimostra inoltre che negli umani esistono circuiti neurali che si attivano nel momento in cui sentimenti empatici vengono estesi anche ad individui di altre specie che condividono con noi la capacità di soffrire.”
Istituto Scientifico Universitario San Raffaele

domenica 26 maggio 2013

2 giugno 2013 - Per una repubblica nonviolenta e senza armi


Care amiche, cari amici, in queste settimane con le Reti del mondo del disarmo, della nonviolenza e del servizio civile, abbiamo lanciato diverse iniziative per chiedere che la Festa della Repubblica sia celebrata secondo lo spirito della Costituzione (e dunque non con una parata militare) e sottolineando il contributo delle vere forze vive che quotidianamente fanno camminare il nostro Paese. Il Movimento Nonviolento ha collaborato attivamente.

Abbiamo inviato due lettera al Presidente della Repubblica e ai Presidenti di Senato e Camera, e per loro tramite a tutti i Parlamentari (lettere dabbasso).

Il giorno 2 giugno saremo presenti a Roma (in Piazza San Silvestro, dalle ore 11 alle ore 14) con una manifestazione alternativa alla parata militare, per ribadire che l'Italia è fondata sul lavoro e ripudia la guerra. Porteremo le bandiere della nonviolenza, ed un tricolore con il fucile spezzato.

Ora la richiesta è quella di organizzare anche iniziative locali ovunque sia possibile, per un 2 giugno disarmato.


Chi riesce può organizzare anche momenti di apertura delle sedi associative e di servizio civile, per accogliere i cittadini e le cittadine (oltre che eventualmente i parlamentari eletti nel vostro collegio) e dimostrare concretamente il lavoro che viene fatto con fatica e competenza a favore di tutta la popolazione della nostra Repubblica, fondata su ben altro che la parata militare....

E' con questo spirito che vi chiediamo di trovare energie e creatività per riempire l'Italia di momenti belli e intensi che ci possano far vivere una Festa della Repubblica di pace e partecipazione. Aspettiamo dunque le vostre segnalazioni che saranno comunicate tramite appositi canali con i media e in apposite pagine "social".

Grazie della vostra attenzione e della vostra collaborazione.
Buona Festa della Repubblica che ripudia la guerra.

Mao Valpiana
presidente

www.nonviolenti.org


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Al Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale - Roma
Egregio Presidente,
nell’avvicinarsi della celebrazione della Festa della Repubblica, il prossimo 2 giugno ci
permettiamo di scriverle ancora una volta per sollecitare e valorizzare un’altra forma di
celebrazione, che non associ simbolicamente la nostra Repubblica alla sola forza militare.
Noi crediamo che celebrare la Festa della Repubblica sia anche e soprattutto il valorizzare
le tante storie di chi ogni giorno si impegna per il bene del nostro paese, lavorando per la
coesione sociale, costruendo storie di pace, di giustizia, di solidarietà.
Una scelta che esprime la volontà e le energie che il nostro Paese è in grado di mettere in
campo e che prende le mosse dalla nostra Carta Costituzionale, scritta subito dopo il
flagello del secondo conflitto mondiale e proprio per questo tesa al ripudio della guerra
stessa. La stessa Costituzione ci indica come fondamento della nostra Repubblica sia la
forza del lavoro, e non delle armi. Un lavoro che in questa fase di crisi manca a molti nostri
concittadini e concittadine e che quindi è ancora più da valorizzare e celebrare. Perché sul
lavoro si fonda il nostro vivere comune.
Noi desideriamo che si riportino al centro i valori fondanti della nostra Repubblica,
rappresentati da quelle categorie sociali (vere e proprie forze vive dell’Italia) che hanno
davvero il pieno diritto di essere celebrate in occasione del 2 giugno: le forze del lavoro, i
sindacati, i gruppi delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini
con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile.
In particolare questi ultimi sono ai nostri occhi elementi importanti da celebrare, come
simbolo di chi quotidianamente permette al nostro Paese di andare avanti favorendo la
coesione sociale e il supporto a quei diritti e servizi senza i quali non si può parlare di vera
cittadinanza. Senza dimenticare – poi – che il Servizio Civile oggi è l’unico parziale
elemento che riesce a concretizzare quella difesa “non armata” della Patria (prevista del
nostro ordinamento) che costituisce una strada innovativa e a noi cara di assolvere al
dovere previsto dalla nostra Costituzione all’articolo 52 (Lo ha ribadito in più occasioni
anche la Corte Costituzionale).
E quindi tutte le realtà del mondo del Servizio Civile, come negli anni passati, vogliono
partecipare a questi festeggiamenti, ricordando il valore della Pace, l’impegno per la
giustizia, la ricerca del dialogo, la pratica della nonviolenza soprattutto in questo momento
di crisi dove le povertà, le disuguaglianze e le ingiustizie sembrano frantumare ed
aumentare la disgregazione sociale sia nel nostro paese che nel resto del mondo.
A 40 anni dalla legge 772 è importante non disperdere – soprattutto nell'attuale momento
storico – il patrimonio dell'obiezione di coscienza e della nonviolenza riproponendolo in
forme rinnovate e ribadire il valore dell'esperienza di servizio civile nazionale come pratica
di costruzione della pace, di rispetto della dignità umana, di riconciliazione pacifica, di
ricucitura del tessuto sociale ed umano, pratica di cittadinanza.
Vogliamo festeggiare la festa della Repubblica per riaffermare che solo attraverso
l’impegno di tanti si può costruire un paese coeso e solidale, dove la pace è declinata nei
tanti piccoli gesti di responsabilità, disponibilità, di dialogo, di ricerca delle ragioni dello
stare insieme.
Per tutte queste motivazioni a Lei Presidente della Repubblica chiediamo, viste anche le
attuali necessità di sobrietà, di festeggiare la nostra Repubblica senza spendere un euro,
valorizzando l’impegno quotidiano di giovani ed enti che al di là della retorica e delle
manifestazioni pubbliche sanno calarsi dentro le ferite dei nostri territori e delle nostre
comunità e costruire storie di speranza, libertà e democrazia.
Da parte nostra ci impegniamo a rendere vivo il 2 giugno su tutti i territori in cui le nostre
realtà sono presenti, per celebrare nelle nostre sedi e con le nostre attività l'Italia che
“ripudia la guerra”: apriremo le nostre porte nello spirito dell’articolo 11 della nostra
Costituzione. Un passaggio importante anche per cambiare i simboli (che sono rilevanti
per il vivere comune) legati a questa che non è la Festa delle Forze Armate ma di tutta la
Repubblica.
E cercheremo inoltre di valorizzare le storie di tanti giovani che hanno scelto di mettersi al
servizio del bene comune, dei nostri territori e delle nostre comunità. Giovani che dal sud
al nord del nostro paese, in ambiti diversi d’intervento, testimoniano con vivacità ed
entusiasmo una voglia di mettersi in gioco e di rendersi protagonisti che riteniamo
preziosa per il presente e il futuro di questa nostra Patria.
Il 2 giugno dunque – e sarebbe importante un Suo Patrocinio a riguardo - le nostre
organizzazioni terranno aperte le proprie sedi in tutta Italia per incontrare i cittadini mentre
i giovani in servizio civile nazionale si recheranno nei Comuni colpiti dal terremoto
emiliano del Maggio 2012. Un modo aperto per testimoniare il contributo concreto che il
Servizio Civile nazionale porta alla coesione sociale e alla difesa del Paese.
Infine, diversi di noi si ritroveranno in quella giornata a Roma per festeggiare la
Repubblica con le categorie già prima ricordate: le forze del lavoro, i sindacati, i gruppi
delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i
padri…
Ci piacerebbe poterLa incontrare, per condividere anzitutto con Lei questo grande
abbraccio all’Italia che tutti vogliamo dare.
Rete Italiana per il Disarmo – Controllarmi
Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile – CNESC
Forum Nazionale per il Servizio Civile – FNSC
Tavolo Interventi Civili di Pace – ICP
Campagna Sbilanciamoci!


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Al Presidente del Senato
On. Pietro Grasso
Palazzo Madama – Roma
Alla Presidente della Camera
On. Laura Boldrini
Palazzo Montecitorio – Roma
Ai capigruppo di
Senato e Camera
A tutti i
Senatori e Deputati
LORO SEDI
Oggetto: le nostre proposte per celebrare la Festa della Repubblica nello spirito della
Costituzione
Egregi Presidenti, onorevoli Deputati e Senatori
questa nostra lettera ha lo scopo di comunicarVi il senso delle iniziative che come
associazioni del volontariato, della pace e del disarmo, della nonviolenza e del servizio civile,
stiamo predisponendo per le imminenti celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica.
Il sistema democratico repubblicano, scelto dal popolo italiano con il primo referendum a
suffragio universale, affonda le sue radici nella Carta Costituzionale. E' lì, dunque, nella
Costituzione, che vanno ricercati gli elementi ispiratori per celebrare la Festa della nostra
Repubblica e dei pilastri fondanti della nostra società.
I primi 12 articoli della Costituzione ne enunciano i principi fondamentali e ne indicano
come prima identità quella “democratica e fondata sul lavoro” (articolo 1). Gli articoli successivi, dal
2 al 10, contengono il richiamo ai diritti inviolabili dell'uomo, l'uguaglianza e la pari dignità sociale di
tutti, il diritto al lavoro, le autonomie locali ed il decentramento amministrativo, la tutela delle
minoranze linguistiche, l'indipendenza dello Stato e della Chiesa, la libertà per tutte le confessioni
religiose, lo sviluppo della cultura, la ricerca scientifica, la tutela del paesaggio, del patrimonio
artistico e monumentale, il riconoscimento del diritto internazionale e il diritto d'asilo per lo
straniero; infine – nell’articolo 11 – viene incastonato nella nostra Carta fondamentale il ripudio
della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali. A chiusura dei principi fondamentali, i costituenti hanno deciso di
inserire, con l'articolo 12, la descrizione della nostra bandiera tricolore, che è il simbolo unitario che
racchiude in sé i valori in precedenza espressi, dal lavoro al ripudio della guerra.
Come cittadine e cittadini siamo tutti chiamati ad osservare e mettere in pratica la
Costituzione italiana, scritta subito dopo il flagello del secondo conflitto mondiale, e per tale motivo
crediamo che il 2 giugno si debba festeggiare nel modo possibile fedele alla Costituzione.
Riteniamo perciò che non risponda né alla lettera né allo spirito della nostra Costituzione celebrare
la Festa della Repubblica con una parata militare.
Nell’avvicinarsi dell’appuntamento di quest’anno, per quanto riguarda le manifestazioni
nazionali a Roma, sia il Presidente della Repubblica che il Presidente del Consiglio hanno
dichiarato che ci sarebbero stati risparmi (concentrati solamente – ci pare – nell’eliminazione del
ricevimento ufficiale) ma senza andare a toccare il dispiegamento di reparti armati nel cuore di
Roma. Non ci spaventa in sé la sfilata militare, ma ci preoccupa il suo essere simbolo delle
consistenti spese militari che il nostro paese sostiene, compreso il progetto di acquisto dei
cacciabomabardieri F-35 a capacità nucleare: una scelta contro la Costituzione che, tra l'altro,
sottrae rilevanti risorse pubbliche alle tante necessità attuali (lavoro, sanità, istruzione, cultura,
ricerca, protezione, pensioni, ecc.). E' una contraddizione divenuta ormai incomprensibile per la
gran parte dell'opinione pubblica.
Se una sfilata ci deve essere, crediamo dovrebbe essere animata dalle forze del lavoro, i
sindacati, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con
le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile, i disoccupati che lavoro non trovano,
tutti coloro, cioè, che inverano i primi 12 articoli della Costituzione. Queste sono le forze vive della
Repubblica. Lo abbiamo già scritto al Presidente Napolitano, con questa nostra intendiamo invitare
i Parlamentari della Repubblica a prendere posizione esplicita ed istituzionale attraverso un voto
nelle due Camere, sulle modalità di celebrare la Festa della Repubblica.
Da parte nostra, cercheremo di celebrare in modo civile e disarmato il 2 giugno. Sia nei
territori locali di tutta Italia, sia nei luoghi dell’Emilia colpiti dal recente terremoto (in particolare con
ragazze e ragazzi in servizio civile) che a Roma, dove premieremo alcune categorie di cittadini che
a nostro parere rappresentano la Repubblica e tutti noi onorando quotidianamente la Costituzione
(insegnanti, medici, studenti, volontari in servizio civile, cooperanti, giovani stranieri, ed anche degli
esclusi come i disoccupati o gli esodati). Alcune sedi di servizio civile, che per tanti giovani sono
scuole di impegno civile e solidale, terranno le porte aperte per far conoscere a tutta la
cittadinanza queste realtà vive.
Invitiamo Voi e i rappresentanti istituzionali, le autorità civili delle nostre città, sindaci,
prefetti, consiglieri comunali, deputati, a partecipare a queste celebrazioni civili, disarmate e
nonviolente del 2 giugno in piena obbedienza costituzionale.
Rete Italiana per il Disarmo – Controllarmi
Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile – CNESC
Forum Nazionale per il Servizio Civile – FNSC
Tavolo Interventi Civili di Pace – ICP
Campagna Sbilanciamoci!
Per adesioni alle nostre iniziative (nazionali e territoriali) e per qualsiasi ulteriore necessità di
informazione si prega di contattare la Segreteria della Rete Italiana per il Disarmo:
segreteria@disarmo.org
328/3399267

sabato 25 maggio 2013

La stazione artica North Pole 40 a rischio per lo scioglimento dei ghiacci


I 16 membri dell'equipaggio del laboratorio russo di ricerca North Pole 40  sono minacciati dalla rottura del lastrone di ghiaccio nel Mar glaciale artico su cui la struttura si erge. 

L'anomalo scioglimento dei ghiacci preoccupa la Russia. Il ministro per l'Ambiente Sergei Donskoi, ha chiesto la definizione di un piano di evacuazione per i 16 membri dell'equipaggio della stazione di ricerca North Pole 40, minacciati dalla rottura del lastrone di ghiaccio nel Mar glaciale artico su cui il laboratorio si erge. A preoccupare il ministro non è solo la sorte dei 16 scienziati che dagli inizi di ottobre lavorano nella stazione, ma anche la possibilità che la deriva della banchisa di ghiaccio provochi un serio danno ambientale nell'area non molto lontana dal Canada.

Secondo quanto riferisce Vladimir Sokolo, il capo delle spedizioni artiche russe citato dall'agenzia Ria Novosti, le autorità hanno già disposto l'invio, entro il prossimo 10 giugno di un rompighiaccio a propulsione nucleare denominato Ns Yamal, dall'autonomia molto superiore rispetto alla norma. 

"C'è già un piano. Lo Yamal lascerà il porto di Murmansk, il 31 maggio e impiegherà circa 10 giorni di navigazione per raggiungere la posizione della stazione polare", ha spiegato Sokolo.

La stazione avrebbe dovuto proseguire le attività di ricerca fino a settembre di quest'anno, mentre ora "il lastrone di ghiaccio della stazione ha delle crepe e si è deciso di smantellarla per evitare una situazione di emergenza", ha concluso l'esperto di spedizioni artiche. 

Non è la prima volta che la Russia, che ha aperto la sua prima stazione artica, la SP-1, nel 1937, ordina un'evacuazione: già nel 2012 e nel 2010 due stazioni polari erano state smantellate per lo stesso motivo. 
(Adnkronos)

venerdì 24 maggio 2013

Corte Costituzionale - Regione Marche fuori regola per quanto riguarda la Valutazione Impatto Ambientale dei progetti inquinanti



DICHIARATA L’ILLEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE DELLA L.R. MARCHE NR. 3/2012

La CORTE COSTITUZIONALE, con sentenza nr. 93 del 20.05.2013, ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale degli allegati A1, A2, B1 e B2 alla legge della  Regione Marche 26 marzo 2012, n. 3 (Disciplina regionale della valutazione di  impatto ambientale – VIA), nel loro complesso, nella parte in cui, nell'individuare i criteri per identificare i progetti da sottoporre a VIA regionale  o provinciale ed a verifica di assogettabilità regionale o provinciale, non  prevedono che si debba tener conto, caso per caso, di tutti i criteri indicati  nell’Allegato III alla direttiva 13 dicembre 2011, n. 2011/92/UE (Direttiva del  Parlamento europeo e del Consiglio concernente la valutazione dell’impatto  ambientale di determinati progetti pubblici e privati - codificazione), come  prescritto dall’articolo 4, paragrafo 3, della medesima.

Dunque, abbiamo sempre avuto ragione: la L.R. Marche nr. 3/2012 è  incostituzionale e l’esclusione dei progetti dalla procedura di V.I.A. da parte  della Regione ha comportato violazione della normativa europea.

Di conseguenza chiediamo la revoca immediata di tutte le autorizzazioni  rilasciate, con riserva di azione di risarcimento dei danni e di adire la  Magistratura contabile per gli aspetti di propria competenza.

COMITATINRETE

Al link lettera aperta dei Comitatinrete ai Parlamentari eletti nelle Marche

giovedì 23 maggio 2013

Mike Gravel: "La Casa Bianca tiene celati i segreti sugli UFO..."


Washington. “La Casa Bianca ha contribuito a tenere celata alla pubblica opinione la verità su una presenza extraterrestre che sta studiando il nostro pianeta”. 

Questa grave e pesante esternazione fatta in un’intervista alla tv americana ABC non è stata rilasciata dal solito “complottista” o “sedicente ufologo”,  lo ha affermato l’ex senatore Mike Gravel, uno dei sei rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti dopo l’audizione che si è svolta nei giorni scorsi a Washington al “Citizen Hearing on disclosure“ al National Press Club. Con lui altri 5 membri rappresentanti del Congresso: Roscoe Bartlett, Merrill Cook, Lynn Woolsey, Carolyn Kilpatrick e Darlene Hooley. Questo speciale comitato, i cui membri vantano complessivamente 80 anni di permanenza in carica al Congresso americano, hanno ascoltato quaranta testimoni provenienti da dieci Paesi, testimoni tutti ex militari, membri dell’Intelligence, scienziati, per oltre 30 ore nell’arco di 5 giorni.

Presente anche il sociologo Roberto Pinotti, ex miliare pure lui e fondatore e animatore del centro ufologico nazionale, autore di una proposta di protocolli in caso di “contatto”. Notizia ripresa perfino dal giornale finanziario italiano come il Sole 24ore: “Washington. Ufo, sei ex membri del Congresso Usa a caccia di prove. Tra i testimoni anche l’italiano Roberto Pinotti”  seguita da una stupita cronaca dal corrispondente in Usa della Stampa: Alieni, reali o no audizione a Washington, ne riferisce il NewYork Times. 

Le testimonianze giurate, sono state davvero molte e incredibili. Siti di lancio di missili balistici intercontinentali, degli Usa e dell’ex Urss, disattivati da oggetti volanti sconosciuti, intercettazioni in volo e foto, rapporti di ex ministri della Difesa, ed ex vicepremier come il Canadese Paul Hellyer, o l’astronauta Edgar Mitchell, detenente il record della più lunga passeggiata sul suolo lunare e che si è detto sicuro del fatto che non siamo soli nello spazio. 

Qui infatti la credibilità di persone che hanno ricoperto incarichi elevatissimi, e che tramite dichiarazioni giurate fatte davanti a rappresentanti del governo Usa, si sono “messi in gioco”, riproponendo una tematica sempre ridotta a illusioni e facili ironie o occultata scientemente dalle istituzioni. Ora sono proprio i suoi addetti a chiedere di mettere fine a tale atteggiamento di discredito sistematico. Questi ex alti ufficiali di Intelligence, Difesa o scienziati chiedono, con la loro diretta testimonianza, la fine dell’embargo sul problema Ufo extraterrestri, dove il fenomeno Ufo, lasciate le bizzarre spiegazioni di fenomeni naturali anomali sconosciuti, o velivoli militari ultrasegreti, di fronte a uno scarto tecnologico così evidente, dovranno considerare e prendere atto le evidenze esposte. 

Sembra essere evidente, solo a pochi addetti ai lavori, che le notizie riguardanti il fenomeno degli Ufo e probabili contatti extraterrestri, sono approdate persino negli ambienti economici come il prestigioso GFA (Global Competitiveness Forum), che si è tenuto nei giorni 23-24-25 e 26 gennaio 2011 a Riyadh (Arabia Saudita), dove si è parlato di Ufo e di extraterrestri nel corso della Quinta Riunione annuale, in cui hanno partecipato, in quanto esperti nella tematica, illustri ufologi e scienziati, seguite di qualche mese dalle dichiarazioni del Premio Nobel dell’economia Paul Krugman sul problema extraterrestre e gli investimenti nella crisi degli Usa.

Oppure la comparsa di tali argomenti anche alla recente ottava edizione del World economic forum “Global Risks 2013″  dove nell’annuale rapporto redatto, oltre a fattori concomitanti di rischio ambientale vi campeggia la possibilità della scoperta di vita extraterrestre con i rischi previsti con scenari immaginati, dove il risultato potrebbe non essere la distruzione immediata del genere umano “ma certo andrebbero rivisti completamente i pilastri di economia, religione e filosofia”. 

Forse per questo che in Vaticano, dopo le incredibili aperture dottrinali a livello teologico, come il recentissimo testo del teologo ufficiale del Vaticano Kreiner, dove nel testo “Gesù gli Ufo e gli alieni”, propone una attenta disamina del fenomeno degli ufo, con una insospettata competenza, e dove sotto l’aspetto dottrinale la presenza di tali manifestazioni nulla osterebbe alla Dottrina. 

Per non parlare della recente conferenza fatta ad aprile in Vaticano, preceduta dai lavori dei Simposi Mondiali di San Marino. Nei lavori dei simposi dove si sono alternati, scienziati, ricercatori, sociologi è stata riproposta l’attenzione sulla “Recommendation to Establish UN Agency for UFO Research – UN General Assembly decision 33/426, 1978  proposta all’87° plenary meeting, del 18 Dicembre 1978, presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, cioè quella della costituzione di un gruppo di studio sul fenomeno Ufo.

L’Ufologia attraversa un cambio di paradigma negli scenari inediti di Politica, Economia, Religione, Scienza. Tale cambio lascia pensare e sperare a quella speranzosa cinica frase postulata da Shopenhauer: “Tutte le verità passano attraverso tre stadi. Primo: vengono ridicolizzate; secondo: vengono violentemente contestate; terzo: vengono accettate dandole come evidenti”.

Vladimiro Bibolotti 

(Fonte: Il Fatto Quotidiano)

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Intervento di Giorgio Quarantotto: "Caro Paolo D'Arpini, altre forme di vita nel grande universo sì, ci possono sicuramente essere, ma sulla terra non sono mai venuti extrarerresti. Quello che posso dire è che ci sono studi molto seri sulla evoluzione degli umani che migliaia di anni fa  avevano forme diverse da quelle che comunemente conosciamo. C'erano razze cannibali e vegane che si sono combattute e da cui ci sono i discendenti che si combattono tutt'oggi ; analizzando i cromosomi degli angosassoni c'è chi sostiene fossero appartenenti ai neardenthalensis, più agressivi e diversi dai Cro-Magnon

curiosità:

GLI ETRUSCHI ERANO UN POPOLO NOMADE RUSSO?


Le origini degli etruschi sono controversie. L'opinione degli esperti storici /archeologi russi, diverge da quella degli esperti anglosassoni e della scuola romano-germanica.
Si ravvisano implicazioni geopolitiche che tendono a deformare la storia per attribuirsi i meriti della civiltà etrusca. Pare che hanno distrutto molti scritti e riferimenti importanti. Anche la storia della lupa capitolina conserva un segreto che i papi conoscono (?)..
Sono da tenere in considerazione entrambe le tesi in attesa di ulteriori approfondimenti. 
La tesi che gli etruschi siano un popolo di origine slaviano/russo trovano fondamento nella lingua e in diversi reperti archeologici.
Ovviamente occorre tener conto anche di Erodoto, ecc.


FONTE


Этруски-это русские.

Этруски. Тайна славянской цивилизации (1)

Куда подевались Этруски

Тайна Древнего ПраЯзыка Словян_прошлое РУСов(русских)

Правда про Белую Расу
Poi c'è il mistero di Atlantide.Atlantide (in greco Ἀτλαντὶς νῆσος, "isola di Atlante") è un'isola leggendaria, il cui mito è menzionato per la prima volta[1] da Platone neidialoghi Timeo e Crizia.
Secondo il racconto di Platone Atlantide sarebbe stata una potenza navale situata "oltre le Colonne d'Ercole", che avrebbe conquistato molte parti dell'Europa occidentale e dell'Africa novemila anni prima del tempo di Solone (approssimativamente nel 9600 a.C.). Dopo avere fallito l'invasione di Atene, Atlantide sarebbe sprofondata "in un singolo giorno e notte di disgrazia" per opera di Poseidone.

I giganti hanno camminato sul nostro pianeta: ecco le prove!

http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2012/12/21/i-giganti-hanno-camminato-sul-nostro-pianeta-ecco-le-prove.html

Come vedi c'è molto da scoprire... ma tutto è di origine terrestre. 
Di extra ci sono solo i meteoriti e la fantasia umana che non ha confini.
ciao

Giorgio Quarantotto

mercoledì 22 maggio 2013

Gian Pietro Mogno: "Tutti i pericoli causati dai Campi Elettromagnetici Artificiali... che forse non tutti sanno!"



La presente è per attirare la vostra attenzione sul grave pericolo rappresentato  dai Campi Elettromagnetici Artificiali e sui Danni da essi provocati, sperando che il diffondersi di tale conoscenza possa essere di aiuto e giovamento a tutti gli esseri viventi del nostro pianeta.

Perché i CEM artificiali sono deleteri per l’ambiente, aumentando la temperatura del pianeta, originando variazioni climatiche, che preludono a catastrofi naturali.

Perché, sommando i loro effetti a quelli del Campo magnetico del pianeta, accelerano l’evoluzione delle specie di Darwin.

Perché originano, nel tempo, casuali malattie, talvolta genetiche, rare, invalidanti o mortali, come il tumore.

Il Campo Elettromagnetico è un’entità Fisica e la sua operatività funzionale è regolata dalla proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici.

Attraverso i sei assunti, di seguito evidenziati, si spiegano le motivazioni e le dinamiche dei danni biologici subiti da TUTTI gli esseri viventi del Pianeta ad opera dei Campi Elettromagnetici.

1)      E’ reale l’esistenza della proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici.

2)      Tutti i corpi in movimento (anche se il corpo in movimento è quello di un atomo), possiedono una Energia data dalla formula di Albert Estein E=mc².

3)      Quando un CEM ambientale, penetra (lo fa sempre) nel cemento armato (c. a.) che forma la struttura di una abitazione o di una qualsiasi altra costruzione (in c. a.), incontra il tondino  di  ferro  che  le  costituisce,  induce  in  esso  un  CEM  indotto B dato da B = µ x H ove µ = coefficiente di permeabilità assoluta che nel caso del tondino di ferro può raggiungere il valore di alcune migliaia e H = valore del CEM inducente (quello del CEM ambientale penetrato nel tondino di ferro). Nello stesso modo, ogni nuovo CEM ambientale, induce nello stesso tondino di ferro immerso nel  c. a., un ulteriore Campo Magnetico indotto (funzione della sua frequenza) che sommandosi a TUTTI quelli “indotti” in precedenza, fa diventare sempre più nocivo il Campo Magnetico indotto risultante, in modo tale che quando esso viene assorbito dal corpo umano, penetrando nelle cellule della persona che staziona o cammina sopra un pavimento in c. a., origina un numero casuale ma maggiore di rotture di “catene molecolari” all’interno delle medesime, facenti parte del corpo della persona stessa, con sviluppo nel tempo di casuali malattie nel suo corpo (nella maggior parte dei casi imprevedibili, croniche, talora progressivamente invalidanti e talvolta raramente mortali, tipo il Tumore).

4)      Il corpo di TUTTE le persone, è SEMPRE COLPITO DUE VOLTE dal CEM ambientale:
a) Una prima volta direttamente attraverso l’etere.
b) La seconda, qualora esistessero le condizioni Fisiche, assorbendolo nelle cellule  del suo corpo attraverso la superficie su cui stazione o cammina la persona.  In ambedue i casi vengono rotte sia pure casualmente, le “catene molecolari”   presenti all’interno delle cellule del corpo della persona colpita!

5)      Ogni volta che un elettrone si sposta, che ciò avvenga attorno al nucleo del proprio atomo di appartenenza, o nello spazio o in un qualsiasi conduttore, origina un sia pur minimo Campo Magnetico (proprietà Fisica).

6)      All’interno delle cellule che formano il corpo di qualsiasi essere vivente, appartenga esso al regno animale o a quello vegetale,  vi sono una quantità elevata ma ancora numericamente indeterminata di catene molecolari (Geni, Enzimi, Proteine, ecc…), ognuna con una propria funzione specifica per la regolare vita biologica della cellula. All’interno delle cellule, le rotture di catene molecolari, causate dal Campo Magnetico naturale o dal Campo Magnetico Artificiale (ambientale e artificiale), aumentano progressivamente nel tempo,  determinando un altrettanto progressivo leggero decadimento biologico della  cellula. 

Qualora il fenomeno, con il trascorrere del tempo, si ripetesse in modo  analogo in molte cellule, darebbe origine (con la progressiva rottura di catene molecolari uguali), a inspiegabili, imprevedibili  gravi o rare malattie (tipo Tumore, Leucemia, Distrofia, ecc…). Se la rottura delle catene molecolari avviene all’interno delle cellule Staminali, tale anomalia si trasmette per sempre in TUTTE le cellule da esse derivate con conseguenze e/o evoluzioni   imprevedibili!

Di seguito l’elenco dei siti da me elaborati sul problema dei CEM ambientali e di argomenti attinenti:

1)      www.cemartificiali.com
2)      www.cemetutti.com
3)      www.cemedarwin.com
4)      www.cemalzheimer.com
5)      www.cemeclima.com
8)      www.cemechimica.com


Sembra impossibile, ma quanto citato nei dei 10 siti, è riconducibile alle 6 tesi spiegate nella parte iniziale della lettera.
In definitiva: I CEM ambientali artificiali, tipo quelli emessi dal MUOS, non devono essere ammessi e consentiti per accordo politico.

Dato che i CEM artificiali sono entità scientifiche, il loro funzionamento segue le “indicazioni” della proprietà suscettiva dei materiali ferromagnetici, a cui deve essere associata la formula di Einstein e= mc², tenendo anche presente che, all’interno delle cellule di un corpo umano, c’è un numero elevato di catene molecolari, la cui rottura (casuale) impedisce il regolare funzionamento biologico cellulare. Se questo fenomeno si dovesse ripetere nel tempo in molte cellule, si potrebbero originare malattie gravi e invalidanti.

Questa concezione scientifica del problema CEM ambientali non è contestabile né scientificamente né tanto meno politicamente! Farlo dimostrerebbe una conoscenza scientifica nulla. E la dichiarazione politica della non nocività dei CEM ambientali emessi dal MUOS durante il suo funzionamento è prova di scarsa intelligenza.

Personaggi come Zichichi (scienziato), sostenitore delle centrali nucleari in Sicilia, e Beppe Grillo, sostenitore della banda larga in tutta Italia, sono al corrente della quantità di CEM artificiali che queste azioni creerebbero, o, ignorando la proprietà suscettiva dei materiali ferromagnetici, considerano le loro opinioni avvalorate e garantite dal loro impegno?


Mogno Gian Pietro
C.so Traiano 178
10127 T O R I N O