sabato 30 novembre 2019

Valle degli Elfi - Una casetta nel bosco offresi ad avventurosi bioregionalisti

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Qualcosa su di noi... Siamo una famiglia di 4 persone, 2 adulti e due ragazzini, abbiamo abitato nella nostra meravigliosa e adorata casetta per 8 anni dopo altri 4 vissuti nei vari villaggi della comunità elfica. Nonostante gli spazi ridotti per una famiglia di quattro persone abbiamo goduto infinitamente dello stare a contatto col bosco e la natura circostanti, scegliendo di vivere una vita il più essenziale e semplice possibile. Scegliere di avere minimo impatto sull'ambiente è stato il nostro motore nonché motivazione di vita. Una volta cresciuti i ragazzi abbiamo deciso di assecondare i loro bisogni avvicinandoci al paese; scegliendo così a malincuore di lasciare questo meraviglioso luogo dal sapore magico e senza tempo!

Ed ora veniamo al dunque!  Casetta Ecologica in contesto comunitario bioregionale  offresi. 
Ex stallino in pietra restaurato con materiali naturali circondato da 3 ht di bosco di castagno. Adibito su due piani: cucina al piano inferiore e stanza da letto e lavanderia al piano superiore per un totale di 38 mq ; adatto a single o a coppia interessati a vivere una vita a stretto contatto con la natura ed a partecipare allo svolgimento della vita comunitaria.La casa e' riscaldata da due stufe a legna e illuminata internamente grazie all' uso di pannelli solari ben esposti all' esterno. Tetto rifatto con isolamento in terra,paglia e tappi di sughero.Travi in castagno trattati ai sali di boro per una migliore resistenza e durata nel tempo. Lavori già avviati e portati a termine esternamente sono: legnaia, stalla in legno, 2 grandi recinti, terrazzamento per orto. Impianto idrico per acqua che arriva direttamente dalla fonte (un vero toccasana)! 

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L'ecovillaggio, meglio conosciuto come Valle degli Elfi, è situato nel verdeggiante appennino Tosco-Emiliano a 30 min. di auto da Pistoia e 20 min. da Porretta Terme.
La casa è raggiungibile solo tramite sentiero battuto percorribile in 10 min. c.ca.(ed è sotto Gran Burrone)
Parcheggio subito adiacente al sentiero su SS Porrettana.
Il prezzo è di 15.000 € trattabili.
Chiamateci per venire a visitarci e a prendere visione dell'immobile!
Erika 346.3322760

Evviva la tribù e chi ci ferma più!

L'inquinamento atmosferico come problema sociale

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La differenza nell’esposizione a sostanze tossiche per via respiratoria sta alla base delle disuguaglianze dello stato di salute all’interno di una popolazione
L'inquinamento dell'aria è anche una dimensione sociale
In Europa ci sono buone ragioni per ipotizzare una correlazione tra inquinamento dell’aria e disuguaglianze sociali: soglia di povertà, minoranze etniche e condizioni sociali tendenti all’emarginazione sembrano associarsi ad ambienti più malsani.
In particolare per queste fasce di popolazione aumenterebbero proprio gli inquinanti cardine della caratterizzazione al negativo dell’aria respirata, come PM10, PM2.5 e biossido di azoto.
Giunge a queste conclusioni uno studio che raccoglie, integra e analizza i risultati da una serie di articoli usciti tra il 2010 e il 2017, proprio in merito al rapporto tra inquinamento dell’aria e disuguaglianze sociali in Europa.
La Sesta Conferenza Ministeriale su ambiente e salute svoltasi a Ostrava nel 2017 si è chiusa con la decisione di “proteggere e promuovere la salute e il benessere di tutta la popolazione e prevenire morti premature, malattie e diseguaglianze correlate ad ambiente e degrado”.
La differenza nell’esposizione a sostanze tossiche per via respiratoria rappresenta un elemento rilevante, perché sta alla base delle disuguaglianze dello stato di salute all’interno di una popolazione in ambito di malattie legate all’inquinamento.
Le cause di quest’associazione si esplicano in 2 principali fattori: condizioni abitative con stili di vita meno favorevoli e conseguente salute più precaria, che significa maggiore vulnerabilità alle malattie.
Da un punto di vista grafico però l’esposizione a inquinamento aereo sembra avere un andamento ad U: è molto alta tra i cittadini più poveri che vivono nelle periferie di città e province, si riduce ai minimi tra le persone che abitano intorno ai grandi agglomerati urbani per poi aumentare di nuovo a picco nel centro delle metropoli.
La strada da percorrere sarà un monitoraggio frequente e regolare della qualità dell’aria attraverso la lente di ingrandimento della dimensione sociale, proprio per rispettare gli impegni presi ad Ostrava nel 2017 e migliorare la salute di tutta la cittadinanza europea.
Fonte: Arpat

giovedì 28 novembre 2019

Il sentiero dell'ecologia profonda...



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Oggi, l’ecologia è uno dei termini maggiormente soggetto a disinformazione mediatica. Essa è spesso utilizzata dai politici (quando si parla di crescita ecologicamente sostenibile, oppure di politiche per l’ambiente) al fine di far breccia nel senso di responsabilità delle persone e aumentare il proprio bacino di voti; poco conta poi se le soluzioni proposte per il miglioramento dell’ambiente sono povere d’impatto, oppure tendono a soddisfare le esigenze di profitto delle corporation.

L’ecologia è nata come disciplina di studio alla fine del 1800 e, nel corso del 1900, è stata oggetto di forti dibattiti che poi, a partire dal 1970, hanno portato a una scissione tra ecologisti di superficie (per i quali il benessere dell’uomo assume priorità su tutte le altre specie, pur nel rispetto della natura) ed ecologisti profondi (per i quali la natura e il benessere di tutte le specie hanno priorità su quello dell’uomo).

Oggi ci sono molti problemi a cui la scienza moderna sembra non essere in grado di trovare efficaci soluzioni. L’ecologia profonda, invece, sembra aver trovato una risposta a buona parte di essi. Secondo Edward Goldsmith - uno dei più grandi ecologisti del 1900 -, quasi la totalità dei problemi ambientali e sociali sono il risultato di una visione antropocentrica del mondo che considera i beni e i servizi artificiali come l’unica fonte di ricchezza dell’uomo. 


Per risolvere questi problemi occorre ritornare a una visione eco-centrica che vede negli equilibri e nella ricchezza della natura la vera fonte del nostro benessere. Seppure, appare difficile, almeno per il momento, ritornare a forme di società vernacolari – tipologia sociale che Goldsmith considera come modello esemplare di una visione del mondo ecologica -, da esse c’è molto da imparare ed è fortemente auspicabile un ritorno a modelli sociali che diano maggiore enfasi sull’integrazione sociale e sull’integrazione tra uomo e ambiente. 

Se non si pone un freno all’esagerata e infinita tendenza verso la massimizzazione del benessere artificiale e a privilegiare l’interesse economico su quello sociale e ambientale, il degrado sociale e ambientale continueranno, fino al punto che l’uomo si ritroverà in un ambiente inadatto alla sua esistenza.

Dario Ruggiero

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mercoledì 27 novembre 2019

“Alberi straordinari d’Italia” - Recensione


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Il libro  “Alberi straordinari d’Italia” racconta la storia di un’ottantina di alberi, da Nord a Sud. A questi alberi  è stato dedicato un volume fotografico curato dall’associazione Patriarchi della Natura in Italia. Edito da Pearson con il sostegno della Fondazione Bracco. 

Nella mappa, una sorta di guida per i viaggiatori, ci sono i platani di Milano, tra tutti dei giovincelli con i loro 200 anni di età, il millenario olivo di Manduria ‘Il Barone’, il carrubo di Polignano (Bari), il Magico Ciliegio di Besana in Brianza, che ha anche una pagina Facebook e, ancora, il leggendario Castagno dei cento cavalli di sant’Alfio in Sicilia, una vera locanda arborea, che fu, narra la leggenda, rifugio per la regina Giovanna D’Angiò e i suoi cento cavalieri. Tra i patriarchi più noti, con i suoi 2mila anni e più, è considerato il castagno più vecchio del mondo e la pianta più antica d’Europa. 

Di fronte all’emergenza ambientale, il cambiamento climatico che minaccia il futuro del pianeta, l’impegno dell’Associazione Patriarchi della Natura in Italia è quello di far comprendere l’impatto e la ricchezza delle altre forme di vita, prima di tutto le piante, da cui dipende la sopravvivenza dell’essere umano. Il volume ‘Alberi straordinari d’Italia’ condensa trent’anni di ricerche dell’associazione che hanno portato al censimento nel nostro paese di circa 13mila alberi secolari, plurisecolari, millenari.   

 Associazione Patriarchi della Natura   
 
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Fonte:  Area MediaPress


martedì 26 novembre 2019

Permacultura - Progettazione e realizzazione del Giardino Commestibile,  dal 12 al 15 dicembre 2019 a Sant'Agata sui due golfi (NA)


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"L'Eden, il paradiso-giardino, assomigliava forse a quello che oggi chiamiamo giardino commestibile (food forest): alberi di ogni specie che si alternano per fruttificare in ogni periodo dell'anno, che donano rifugio dal sole cocente, dai venti freddi; rampicanti e arbusti dalle foglie e frutti medicinali; piante erbacee perenni o autoseminanti; funghi abbondanti, miele, uova e tanti altri regali delle altre specie animali; acqua: sorgenti, rivoli, stagni, pozzanghere, cascate e zampilli..."

Saremo ospiti di Chiara che sta costruendo una bellissima casa in legno e canapa, intonaci in terra cruda in Penisola Sorrentina.
Nei quattro giorni di studio, progettazione e realizzazione presso l’azienda agricola il “R.I.V.O.” Saviana Parodi ci accompagnerà nell’osservazione dell’ecosistema selvatico da cui impareremo come favorire la vita, attraverso la gestione-conservazione delle acque nel suolo, nelle biomasse e nelle piante. Approfondiremo le basi teoriche della Permacultura e le tecniche fondamentali che favoriscono le connessioni benefiche tra gli esseri viventi (vegetali, animali, funghi, micro-organismi) rendendo sia i giardini che i sistemi agroforestali fertili, resilienti ai picchi climatici e a bassa manutenzione. Semineremo, pianteremo, prepareremo compost e collegheremo il sistema di irrigazione (“swales”, biorollo e canali di diversione) con i laghetti di conservazione e fitodepurazione
Il corso è comunque sempre un’occasione preziosa per condividere tutte le esperienze nel campo agricolo e non solo.


TEORIA
-Fertilità del suolo
-Modelli naturali
-Microclimi
-EcoSistema Albero e Foresta
-Osservazione del luogo e degli elementi
-Progettazione e zone in Permacultura

PRATICA
-Analisi e preparazione del suolo: Inoculo drenaggio e copertura
-Piantumazione di specie adatte al clima mediterraneo
-Strutture: frangivento, biorollo, swale, keyline, trappole di rugiada, condensatori d'acqua

DOCENTI
Il corso sarà tenuto da Saviana Parodi


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PROGRAMMA
Sono previste delle pause caffè a metà mattinata e metà pomeriggio. Gli orari potranno subire variazioni, ci adatteremo alle esigenze del gruppo, alle fasi di lavoro e agli eventi atmosferici.

Per info e dettagli :
Andrea - 3803306706 - mail@andreafio.re
Chiara - 3391407282 - corvinok@hotmail.it

MANGIARE E DORMIRE
Sono disponibili posti tenda gratuiti. Abbiamo diverse soluzioni per dormire in casa o in b&b a pagamento.
per il cibo ci autorganizzeremo, abbiamo una cucina a disposizione e divideremo i costi della spesa.
Per informazioni riguardanti l’accoglienza contattare:
Chiara - 3391407282 - corvinok@hotmail.it

DA PORTARE
Impermeabile ed abiti pesanti.
Guanti da lavoro.
Portate anche una chiavetta USB per il materiale didattico.

Per iscriversi mandare una email a corvinok@hotmail.it



lunedì 25 novembre 2019

"Focu meu..." - Narrazione bioregionale di Ferdinando Renzetti


FOCU, FOCU MEU, CHIMMIMBATTIU, cosi esclamano in senso di sorpresa gli abitanti della calabria jonica quando incontrano un amico o un conoscente, fuoco, fuoco mio, chi ho incontrato con chi mi sono imbattuto io in questo quaderno di appunti di viaggio: fatti cose e persone, poesie aforismi pensieri messaggi e brani di libri raccolti lungo la via...

“focu” chimmimbattiu
Il flusso di una scrittura che non arriva a un punto fermo, la frase comincia dal nulla e finisce nel nulla come se non potesse mai finire, pur sapendo che ordine e bellezza durano il niente che dura il piacere, allora senza dubbio vale la pena leggere... che fai in Calabria? Costruisco! Appena torni in abroots scrivimi! Posto fantasioso, architetture strambe antichi casali sparsi per colline verdeggianti, campi di grano cenzarella querce millenarie noci streghe torrenti insetti uccelli, il tempo qui si è fermato come in una favola di Giovan Battista Basile.

Luce di fiori nel cielo cerchi di fumo nell’aria: stamane ha piovuto canta il torrente cinguettano gli uccelli ronzano le mosche, profumo di bosco odore di campi fioriti, nell aria un senso di pace e armonia, la natura respira la sua essenza nel bosco di ullalleria vicino la quercia di ullalla nella terra di cenzarella. accade un po di tutto quel che pensi e non dici. cammino a piedi nudi nel bosco, mi rotolo nell erba secca e riposo sulla paglia profumata scrivo racconto amo costruisco dormo respiro ...e mi svegli di primo mattino nell unico giorno in cui posso dormire,
nella piazza dei fiori sulla strada delle lucciole [vortice eterico] piccola luce nella natura respiro dunque sono tra bionieri neurali ed etnofreak globalizzati vibra la campagna al suono del mattino, comprensione immedesimazione per far si che le cose fluiscano, ognuno ha una sfera prospettiva subbuglio interiore condizione emotiva punto di incontro nell’osservazione come un grande fuoco che si spegne momento di spensieratezza parliamo di vibrazioni non di atto materiale frullato di bosco. nel design emozionale ricordiamo con le mani in attesa del vento. ora che il vento è arrivato camminiamo sulla terra con passo leggero e sguardo al cielo alla ricerca di tracce che permettono di vedere le magie vere che sono finte e le magie finte che sono vere immaginiamo che...bling blong ridda selvaggia nello zoo della galassia del gruppo locale .molti soli-soli mondi. uno zoo variopinto e in continuo movimento. i tempi passano le parole scorrono i pensieri si consumano nell’eterno fluire del nulla oggi sono stato al mare il tuo pensiero dolce mi è allo spegnersi di questa nuova giornata i tempi passano le parole scorrono i pensieri si consumano e noi siamo qui a guardarci negli occhi mani nelle mani ancora indecisi se liberarci verso una nuova fioritura come il sole colora i fiori così l’arte colora la vita lasciamoci andare come un sassolino trasportato nel flusso dell’acqua.

Libro-narrazione-testimonianza documento-analisi racconto-corale che sembra inventato metodica insistente lettura di segni che decifrati e disposti in un discorso coerente tracciano un disegno più vasto con tenace responsabilità e sfibrante esercizio di pazienza. mangia finocchio e bevi del suo umore che giova molto e ti rallegra il cuore sciamata risacca di cariati bucami dirute sul mare larvate dermico. tupingi matangi e arcabria de bibliotè a timpa manca: nella psicologia inversa in/Di questo paese mi/ci resta (solo) il/quel nulla seduti al bar di condojanni melanzane abbuttunate fra cento anni fa quale nuvola chiamare, di questa poesia ci resta il nulla dell infinito-a fluttuante essenza-istante come la schiuma della salsedine biancastra sulla pelle calda arsa dal sole. nella realtà quotidiana continuamente frammentata continuamente ricomposta come nel ritmo e nel diagramma dei disegni animati lasciamo i personaggi liberi di muoversi come vogliono senza guardarli neanche di sottecchi. eliminando il controllo a volte asfissiante dei sentimenti sulle emozioni. stamane all’alba ho pensato che siete un lungo raggio di sole in mezzo ai giorni miei. dicono che sono bravo a scoprire SEMPRE nuovi paesi qualcuno dice che sono pure bravo ad andarmene da QUESTI paesi nel rumore di fondo della citta bello come il sole sorridente come la luna buono come il pane dolce come il vino il fiore della mia vita in mezzo ai giorni miei: pensieri di un emigrante in fuga come un intellettuale al confino negli anni 30 in un paese del sud, forre e calanchi biancastri paesi arroccati su colline cariate dal vento e dalla salsedine in forme larvate endemiche secolari: l’essenza della solitudine. nello studio dei luoghi delle tradizioni e dei paesaggi culturali il documento fotografico, bene diretto di immediata percezione semplice da archiviare e consultare in grado di fornire una ineguagliabile ricchezza di informazioni ETNO- ANTROPOLOGICHE, GEOGRAFICHE-PAESAGGISTICHE, ARCHITETTONICO-URBANISTICHE un mare fuori dall uscio di casa blu carico con bordi celeste di striature vinose nella grandiosità dell ambiente naturale e nella solitudine ci si commuove di fronte alla stella del mattino il mare all alba guardando il cielo buio degli altipiani su cui brillano le stelle lontane ci si domanda se realmente esistono al di la di essi città belle e felici pane di lenticchie, cicerchie e orzo mischio dal gusto acidulo e amaro e le case e gli esseri che mi sono cari sembrano qui fantasmi immaginati in sogno AFRICO (corrado staiano) ha lo squallore di un paese appestato in una terra desolata, e il senso di sfacelo di un paese evacuato perché alla marina sono sbarcati i pirati appena varcato l’uscio fa da traballante altarino una cassetta di legno foderata con giornali vecchi e con la tela cerata recuperata dal tavolo di qualche cucina, una santa di cartapesta, lo sguardo fisso di una bambola appassita stringe fra le braccia fiori di plastica, nastri e brandelli di giornali che riportano cronache ormai vecchie tra le macerie o tra i muri rimasti in piedi dentro le case prive di tetto lungo i vicoli stretti percorsi solo dalle capre, coperti di fango, sterco e detriti nel silenzio privo di serenità nella solitudine e nella finzione di vita di ciò che è rimasto in abitazioni affumicate e primitive. (non fuiti a fuiri fuiendo ca non mi fido di fuiri non riescu i capisci coma facimmu i’ndi movimu se simun assettati) AFRICO?! ne pescatori ne marinai ne operai gruppo non omogeneo e privo di identità che ha perso le radici pastorali e contadine, perse dopo l’alluvione, radici tenere e profonde fatte di pane MISCHIO DI MALARIA di miseria. la natura della costa ionica contrasta con l’asprezza dei monti non è dolce, è serena malgrado il caldo dell estate rinfocolato da certi nomi come ARDORE e CALURA ingombri la testa e pieghi le ginocchia l’insieme è come la tastiera di un pianoforte su cui basta pigiare il dito per sentire una nota musicale e una nota dopo l’altra nasce una sorta di concerto corale dentro il quale è viva e dominante l’anima di un popolo (saverio strati) le meravigliose fiabe del paese arrampicato nel cielo: Ferruzzano. esse possono far vivere (sperimentalmente e didatticamente) i cicli millenari della prodigalità di questa terra, degne di essere paragonate agli ulivi millenari agli antichi vitigni e al profumo delle erbe aromatiche (robert winter) di quel periodo neppure un unghia è stata cancellata dalla memoria con i giochi le cantilene le scene di dolore e di giubilo, gli addii strazianti dei figli che salutavano per sempre da emigranti le vecchie madri scarmigliate ed urlanti per la disperazione nel vedere la propria carne staccarsi definitivamente dal proprio corpo. i cento cunti di ferruzzano, lavoro di scavo e archeologia linguistica, in quanto ogni parola ormai desueta dopo essere stata accarezzata e cullata è stata riposta (nel suo posticino) nel contesto del recupero favolistico siamo entrati nel mondo che non c’è più. (orlando sculli). siamo nella proimavera del 1905 nell’area sacra dell’antica LOCRI. da qualche anno la quiete millenaria era stata turbata dalle prime sbuffanti vaporiere della linea ferroviaria RC-TA, inaugurata da poco. in omaggio al mondo greco i treni, portavano nomi storici. 

Il mattino passavano TEMISTOCLE MILZIADE E PERICLE al pomeriggio EPAMINONDA SOFOCLE E IBICO. si andava sulla linea ferroviaria per vederli transitare in mezzo ai prati, nel regno di Persefone. Temistocle era passato da poco, quando la zappa di giovinazzo trova un ostacolo (antonio delfino gente di calabria) e la notte tra il baluginare della luna che proiettava nella pianura di marasà strani arabeschi, scoprì una bellissima statua del peso di una tonnellata, si tolse il cappello in onore della divinità. e nella sua antica memoria venivano fuori non solo storie di statue anche di monete d’oro e d’argento raffiguranti aquile con serpenti nel becco, pegasi volanti, fulmini alati e teste muliebri con collane e orecchini alla luce tra i detriti dei colli di creta che si scioglievano ai piovaschi.

Oggi è il primo giorno di solstizio il sole sta fermo tre giorni sulla linea d’orizzonte nel suo moto apparente varchi aperti per compenetrazioni iridescenti di congiunzioni astrali e allineamenti celesti. timpa janca 22 giugno il sole è fermo, il mulino di amleto nel suo moto apparente gira in alto di notte attorno al punto fermo stella polare e di giorno dal basso come una sfera che pian piano va un po su e un po giu. ieri ho visto il nord con un bastoncino a 90° perpendicolare all asse alle ore 13.00. cio a cui miriamo non è solo la forza anche l’eleganza dei movimenti mitiga alti e bassi, la stabilita è molto più proficua, coltiva l’autodisciplina e non perdere la tua spontaneità, costruisci un centro tranquillo che sostenga le tue certezze e rimanga al cuore del tuo essere, concentrati più sul presente senza pensare ai problemi del passato e alle aspettative del futuro.

Timpajanca 24 giugno notte di san giovanni, alba al castello di condojanni. nel campo dell’amore la facoltà di scelta trova la sua piena realizzazione, coltiviamo la discrezione e il buongusto in tutto ciò che facciamo. un elemento di incertezza è insito in ogni atto di osservazione. TARANT: velocizzatore cellulare nella stanza azzurra il flusso desiderante determina la realtà. verbicaro 28 giugno dallo ionio al tirreno da un paese all altro equidistanti dal mare sulle prime alture dall aspromonte al pollino eccomi ora in una casa restaurata nel centro storico di verbicaro si dice che qui sia passato escher e che qui si sia ispirato per le sue prospettive impossibili.  nella casa cè una bellissima luce, il pomeriggio il sole in questo periodo entra diretto dalla finestra e la trasforma in una scatola di luce piccolo paradiso. focu meu sarà il titolo del mio prossimo quaderno sulla calabria. vero che il canto dice: stamattina mi sono svegliato na mezzoretta davanti al sol, mi sono affacciato alla finestra e ho trovato lu primo amor, focu meu. vero anche che il fuoco che sembra voler incenerire e bruciare tutto e tutti e fa impaccire le tarantate è quello del sole al suo zenit nel periodo del solstizio. vero altresì che santu paulu de le tarante pizzichi le caruse in mezzu all anche e il fuoco della passione della sensualità e dell erotismo che unisce e santifica i corpi allontanandoli dalle paure ancestrali dell esistenza che reich definisce come l energia più potente dell universo. sono a una festa religiosa in calabria nel vecchio paese semi abbandonato tra scale infinite che si arrampicano verso il cielo quasi a volerne carpire il segreto, architetture sghembe trasversali e paradossali che si dice abbiano ispirato le prospettive impossibili di escher.

Come una pennellata sul foglio bianco il colore rosso. quella parte di costa calabra che volge alla grecia nella zona denominata locride ove l’aspromonte stende dolcemente i suoi piedi declinando pigramente verso il mare dando vita a colline ingiallite al caldo e dal vento annerite dal fuoco violento, ospita fiumare che interrompono le dolci curve dei rilievi. le fiumare d inverno confluiscono generose nel cristallino mare che bagna quelle coste l estate sono secche tranne che qualche rado luccichio d’acqua sono senza vita lasciando i sassi bianchi a brillare sotto il sole cocente. le fiumare hanno origine nelle montagne e durante le stagioni fredde portano a valle acqua fresca e cristallina e nel tempo hanno creato alture che permettono a chi vi sale in cima una visuale perfetta dei monti e del mare. su una di queste alture tra due costoni all estremità più propensa al mare si erge un paesino grigio, in cima all altura si scorge soltanto la torre del castello, il paese si snoda in stradicciuole dissestate che da un lato presentano vecchie abitazioni addossate ai rilievi e dall’altro lasciano alla vista il versante opposto del paese e il mare. (simona arcato). siediti e ascolta, le parole della terra la luce di un paese, al vento che passa come un frutto della memoria, di un contadino sulla strada (margini) INFINITA TERRA magica.

(RISONANZE).  folli come 4 punti cardinali immersi in uno spazio denso e mellifluo diversi e complementari maschile femminile uguale contrario “focu” chimmimbattiu remix luce di fiori nel cielo, cerchi di fumo nell’aria erba secca vento caldo scrivo racconto dormo suono respiro cammino a piedi nudi nel bosco, mi rotolo nella terra mi riposo sulla paglia VORTICE ETERICO piccola luce nella natura, respiro dunque sono tra bionieri neorurali ed etno freak globalizzati vibra la campagna al suono del mattino bling blong RIDDA SELVAGGIA nello ZOO delle GALASSIE del GRUPPO LOCALE, molti soli - soli mondi, uno zoo variopinto IN CONTINUO MOVIMENTO i tempi passano le parole scorrono i pensieri si consumano nell’eterno fluire del nulla allo spegnersi di questa nuova giornata sciamata risacca, DI CARIATI BUCAMI, DIRUTE SUL MARE, LARVATE DERMICO nella psicologia inversa, in/di QUESTO PAESE, mi/ci resta (solo) il/quel nulla seduto al bar del paese, melanzane abbuttunate fra cento anni fa che nuvola chiamare di questa poesia ci resta il nulla dell’infinito fluttuante istante come la schiuma della salsedine biancastra sulla pelle calda arsa dal sole forre, forre e calanchi biancastri, paesi arroccati su colline cariate dal vento e dalla salsedine in forme LARVATE ENDEMICHE e secolari [se non canti senti cantare] tutti i giorni ogni giorno, ogni giorno tutti i giorni, a me piace a te piace, insieme/assieme, a noi piace KLEDON quando esci e la prima parola che senti è la risposta alla tua domanda [OMNIA MEA MECUM PORTO] porto con me tutte le vostre cose ESPLORAZIONI RURALI pensa la metà parla il doppio ridi il triplo l’energia va dove si concentra l’attenzione e l’attenzione va dove si concentra l’energia. la vita va dove si concentrar l’acqua e l’acqua va dove si concentra la vita libera la tua mente prima che lei si liberi di te sperlucente: come ve lo devo dire qua si campa d’aria, qua si campa d’aria! si campa d’aria, non lo sapevate, siamo del sud più sud che c’è. sprofondo sud. l’uomo del sud non c’è che più a sud, più, più in la del suo sud, un sud non trovi più sud del sud. il sud è un paese assai bello il sole è caldo e non si fredda mai, il mare è azzurro verde sperlucente, siamo genti felici e stracontente non abbiamo bisogno mai di niente. qua si campa d’aria! il sud è proprio un paradiso e non c’è bisogno di lavorare co sto cielo sta luna e sto mare, qua si campa d’aria, qui il giorno è chiaro permanente, a che ci serve a noi questa corrente qui ci vediamo benissimo anche di notte, c’è la luna per illuminazione (otello prefazio). ieri leggevo: dicono che raccogli tutto quello che trovi! DOLCE ACQUA FRESCO SOLE E’ L’AURORA suono del silenzio, respiro profondo, bianco di luce, nella piccola mansarda grande materasso, pavimento in legno, la porta di vetro nel telo grezzo del terrazzo, un tavolino su cui scrivere e posare lo sguardo infine il cielo e il mare la in fondo. è qui che si è nascosto l’amore, ci vive una coppia di artisti, fanno vino succhi marmellate pane olio ortaggi, la loro grande casa sempre piena di gente, un po’ locanda, un po’ osteria, aperta a tutti quelli che vogliono parlare di arte vita e sogno. (lento e solitario lungo la via) penso a te e rido, rido e penso a te, mi piaci veramente, sei la donna che ho più amato e desiderato sei l’unica che soddisfa pienamente ogni piccola particella del mio corpo, tutte le cellule gioiscono della tua vicinanza, se un genio mi chiedesse come desiderio da esaudire la più bella in assoluto sceglierei te! CHI PUO’ DIRE ALTRETTANTO (la scrittura) il pensiero corre, il cielo è azzurro, ci sono anch io SOLE SORRISO COLORE MOTORE SPLENDENTE TELEFONO SPENTO VOGLIA DI TENEREZZA: questa esperienza mi ha fatto tornare in mente questa parola che non uso da tempo, tenerezza: dolcezza bellezza serenità. anche nella mestizia nella gioia e nel dolore a volte nello sconforto nel disagio esistenziale di noi viaggiatori nella tempesta come canne al vento sopportiamo ondeggiamo e ci rialziamo quando la piena è passata vorrei...vorrei...e che ne non lo so quel che vorrei da te...o ciò...ecco forse vorrei fare (con te) qualcosa di bello che piacesse a entrambi in modo da poterci far dire noi vogliamo questo e ci piace fare questo. difficile da realizzare anche perché se ci si riesce poi diventa tutto relativo nel senso che il tutto si porta il tutto e l’uno si porta l’uno, IL TUTTO E L’UNO, L’UNO E IL TUTTO E NON L’UNO E L’ ALTRO...BOH! FORSE...! OLTRETUTTO...OLTRE IL TUTTO! COSI COME SEI, COSI COME MI VUOI TOGLIAMOCI GLI OROLOGI E GODIAMOCI IL TEMPO, OGGI SGUARDO A SUD VIA DALLA CITTA DOPO mezzanotte, 120 meteore all’ora lady writer re di denari nove di spade fifth dimension la porta sul buio sgusciare via, TIC TAC, TIC TAC, BOOM! come mezzo di trasporto abbiamo l’ape e andiamo a cutrofiano anche se non so se riusciamo ad arrivare, siamo a Copertino il paese di giuseppe il santo che vola, a bocca aperta! questo strano amico david da cui sono ospite, costruisce diversi strumenti musicali tra cui l’HANK un HANG ARTIGIANALE che lui chiama SBOMBARDULATORE ora siamo in giro con l’APE, mi viene da ridere immaginando io e te in giro per il salento con l’ape il nostro mondo è faticoso si zappa si coltiva si costruisce si cucina si canta si racconta si balla, a volte pure tanto, un mondo di piccole cose semplici fatte con passione umiltà e armonia. nuddù putassame fà ne videe nghi l’ap’ tu vistite nghi la gonn a fiur lu fazzol ngocce e ji nghi la cannottiera biangh la catenin d’or lu cappell di paje li pandalun curciat e li ciambell a li pit. dop calem dall’ap tu ti mitt a ballà e ji ta guard e penz: auà chissì quandè matt... bell e pazziarell! dop ji mi mett a zappà arcuiem li pummador arie a la cas e faceme li buttije, ci magnem lu citron e ci jem a durmì: quand è bell a durmì quanda ti te sonn..! mi sa che dovrei viaggiare con te per le cose stupende che vivi sia per trovarmi un fidanzato :) ieri sono stato in un posto bellissimo pieno di fidanzati, ne ho presi un po a caso e li ho messi in uno scatolone solo che ora non so quanto tempo sopravvivono la dentro... fai i buchi alla scatola! ho fatto i buchi alla scatola e l’ho spedita al tuo indirizzo e fra qualche giorno dovrebbe arrivare sei un grande amico! sto in un vecchio camper di artisti circensi, un po scassato anche se si dorme bene, fuori la sera c’è una fila di fidanzate che si accapigliano per entrare così rimango sempre solo, in compenso mangio tanti fichi, di tutti i tipi la campagna salentina ne è piena in questo periodo fichi d’india muretti a secco lentischi e terra rossa il concertone non mi piace. 

Troppo, troppe luci, troppo allestimento troppe coreografie, troppi arrangiamenti, troppi costumi! solo alla fine hanno fatto canti e balli di pizzica salentina ed è stato bello. si lo so non sono andato perché sto nella campagna salentina tra muretti a secco terra rossa lentischi fichi, fichi d’india e altra frutta autunnale e l’unico mezzo di trasporto che abbiamo è l’APE e lo usiamo solo nei paraggi, DIVERTENTE! il posto si chiama COSMO CENTRALE di copertino stiamo costruendo in SUPERADOBE oggi facciamo una festa tra amici con pizza e vino rosso, c’è pure la luna piena, suoniamo e cantiamo attorno al fuoco. poi la vera festa nella bellissima piazza san giorgio di melpignano inizia dopo il concerto con le ronde spontanee che durano fino all’alba e anche oltre, con una fantastica onda energetica che si diffonde nella piazza al sorgere del sole accolto dal suono di centinaia di tamburelli la notte della taranta ormai è esplosa in mille rivoli e mentre anni fa erano gli unici concerti ora ce ne sono in ogni paese tutte le sere, ogni piazza una luminaria ogni paese un concerto ogni borgo un palco e una festa. BASELLA RUBRA PERILLA FLUESCENS: ho attraversato campi su campi coltivati a pannelli solari che non fioriscono mai i poi sono arrivato sulla via delle ginestre di asfalto grigio scuro e sulla via delle orchidee vicino alla fabbrica del cemento mi fermai a comprare i sacchi di patate (rossi) per costruire la casa di terra e il tipo del negozio mi ha detto che cercava il mare calmo e ha trovato me e se resto per la notte mangiamo le ricotte e ho risposto che non mi piacciono le ricotte [RUMBA] la cacca così si chiama il gatto ha fatto la cacca il rospo stava dicendo roon roon poi non so cos’altro ha detto ascendiamo una nuova dimensione dell’essere anima bella di lecce e dintorni sono ancora perso nei fumi e nelle rugiade della splendida campagna salentina un saluto dal paese del santo dei voli fra giuseppe da copertino mi piace pensare e comunicare per pillole come comporre pian piano un grande mosaico di cui solo alla fine se ne vede la configurazione la natura è bizzarra così noi esseri umani grazie per lo pensiero anima errante OH SAN NANDO! ieri sono stato al giardino di santoronzo da giovanni motozappa con mimino glifosato a spremere il primitivo ed assaggiarne la succosa essenza d’amore d’umore. con basella e perilla abbiamo cercato per le vie di lecce il senso d’urgenza senza trovarlo in compenso siamo stati premiati con l’acqua che balla e l’albero che suona pasticci di maccheroni e torte mandorlate la firenze del sud com’è definita lecce non è solo barocco architettura aragonese angioina borbonica fascista liberty moderna tutto ben sedimentato amalgamato e ben conservato la più bella è otranto la città più ad oriente con il mosaico della vita nella cattedrale, il castello aragonese i vicoli del centro storico la scalinata sul mare che la fa sembrare benares sul gange in india.

ANIMA MUNDI il camper dove sto dormendo un tempo era di due artisti circensi un mangiatore di fuoco e una donna barbuta sempre piaciuta si chiama “la madame” io la chiamo scherzosamente “la puttana” immaginando tuttavia gente che ci ha dormito in tutti questi anni il treno è bloccato in mezzo al niente vicino foggia! perché cosa è successo? si era stancato e si era fermato a riposare ora è ripartito! va piano! mi sembra ancora stando! chiesa se ce la fa! mi spieghi perché non prendi i treni seri e vai a prendere i locali? è un intercity ed è stato il primo che ho trovato con posti ancora liberi da ieri e pure questo è pieno! dove si trova il treno? nel buio della notte! ti aspetto e appena arrivi ti rompo la testa! voglio dire che quando ti penso mi ispiro e quando sono ispirato ti penso, non che sia importante quel che mi ispiri, mi piace essere ispirato, è come essere illuminato, provo piacere nell’essere ispirato, quell’istante unico e inconfondibile in cui ci si accende e ci si dedica alla natura ala vita all’amore all’abbondanza e si percepisce l’insostenibile leggerezza dell’essere uomo donna allo stesso tempo essenza dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo uniti in un connubio di sensazioni che ci aprono all’armonia delle sfere celesti e terrestri come una irrefrenabile danza della gioia dell’euforia e dell’entusiasmo di essere semplicemente seduto a bere una birra alla luce del tramonto, grazie la birra mi sa che ti fa uno strano effetto
[IL CAMPAGNOLO] [MAI STAT@ ZITT@] [IL SUONO DELLA TERRA] [SPECCHIARSI NELLA TERRA] ciò che il giovane vede nello specchio l’anziano saggio vede nel muro di terra (detto persiano) associazione muro di terra con il volto di una persona anziana mai stato zitto il campagnolo si specchia nella terra e la farfalla si libra sulla luna incespicando nelle stelle che giocano con la luna dei gemelli il suono della terra (in) nell’attesa del respiro algoritmo di un bacio costa fatica, prezzo della costanza dell’impegno lucido non barattabile. senza spazio per la rassegnazione e per la nostalgia, allora nuova utopia d’amore un nuovo orizzonte di vita strategia lillipuziana per informare esperienze anarchiche. seminiamo ancora seminiamo sempre sogni realizzabili complessità di un ragionamento che si è fatto percorso di vita individuale collettivo (di che film sei?) chi sta in armonia con se stesso è anche in armonia con l’ambiente tanto più si riesce a comprendere i tratti della propria personalità e riconoscere i propri talenti tanto più si sarà capaci di capire e apprezzare il resto dell’umanità antidotum tarantole testa parlante incantastorie di terra d’Otranto e dintorni EUFORIA E MORMORIO NEL RICHIAMO DELLA MUSICA DEL TAO EBREZZA E RITMO SUSSURRO E RESPIRO DELLA LIBERTA’ SEDUZIONE E PIACERE NELLA DANZA DELLO SPLENDORE PASSO VOCAZIONE E INCANTO CANTO DELLO SPIRITO VOCE DEL SILENZIO pescara undici ottobre ore 11.36 i pensieri fanno rumore come l’amore che brucia nel profondo dell’anima BOTANICA PARALLELA ERBARIO CONTEMPORANEO VEGETAZIONE NATURALE.

LA PRIMA VOLTA, quando ti ho visto avevo paura di parlarti... ti ho parlato e avevo paura di baciarti... quando ti ho baciato avevo paura d’amarti... ora che ti amo ho paura di perderti (da un muro della città). 

L’uomo pensante sul tappeto volante riflette al rumore sordo del suono della vita sulla condizione umana come limite apparente convinto che il flusso desiderante determini la realtà mormorio euforia e tutto ciò che si trova lungo la via, colori suoni odori, di un autunno caldo e luminoso pensieri che fanno rumore, nei tubi compressi della memoria, l’atmosfera del passato come pietre che rotolano, nell’erbario contemporaneo, della botanica parallela o nel mio buon caffè!!! ricordo storielle e aneddoti infiniti una sola bucata lungo il cammino nel bosco tattile delle favole PAESI CHE SOGNANO IN ORDINE SPARSO SALUTI BUONGIORNO BUONASERA BUONANOTTE CIAO ARRIVEDERCI (ADDIO) BIDONE FINESTRA SEDIA PORTA L’ACQUA E’ NELLA BROCCA BENE/MALE così così quando sei intimorito, fai una cosa... CANTA!

Ferdinando Renzetti 

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ferdinandorenzetti@libero.it

domenica 24 novembre 2019

Rifiuti ad ogni angolo di strada - Troppe Discariche abusive in Italia


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Il primo dato da mettere in evidenza è quello fornito dal Dipartimento Ambientale della Commissione europea, secondo cui l’Italia sarebbe il paese dell’Unione Europea con  il più alto numero di rifiuti che finiscono in discarica; sono tutte in regola?  

l’Italia purtroppo si evidenzia per l’alto numero di discariche abusive, le quali possono aver trasferito potenzialmente attraverso l’aria, l’acqua e il suolo numerosi inquinanti. 

Condanna della Corte di Giustizia Europea (2 Dicembre 2014) riferita a 200 discariche, di cui 14 contenenti sostanze pericolose; riportiamo solo le regioni in cui sono state individuate discariche abusive(almeno una) con rifiuti pericolosi: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria(4), Lombardia(2), Marche, Piemonte, Sicilia e Umbria.  

La maggior parte delle discariche abusive sono dislocate nelle regioni meridionali dell’Italia, tra queste troviamo la Campania, la Calabria, l’Abruzzo e la Puglia; infatti dagli ultimi dati ufficiali acquisiti presso la Commissione UE, aggiornati a dicembre 2017, in Italia ci sono ancora 68 discariche abusive da bonificare o da chiudere in riferimento alla sentenza C-196/13 sancita dalla Corte di giustizia europea nel 2014 (Agenpress); di queste, ben il 65% dislocate nel sud. - Per tali discariche, che costituiscono un grave rischio per la salute umana e l’ambiente, l’Italia paga 200mila euro di sanzioni ogni sei mesi per le discariche non contenenti rifiuti pericolosi e 400mila euro ogni sei mesi per le discariche con rifiuti pericolosi. 

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Una delle discariche più grandi è stata individuata a Troia (FG), i cui rifiuti saranno rimossi entro il 2020 e solo dopo seguirà un piano di controllo di eventuali matrici alimentari e ambientali; tali rifiuti da considerarsi speciali e potenzialmente pericolosi, di cui almeno 119.000 tonnellate(1)sono costituiti anche da rifiuti interrati. -Dato ancora più allarmante il numero di siti potenzialmente contaminati in Italia 12482 di cui 58 di interesse nazionale; le regioni più interessate: Lombardia (3733), Toscana(1600), Lazio (1088) (2) 

Sempre più frequentemente quando si scava si trovano spesso carichi di amianto, metalli pesanti e altre sostanze pericolose (vedi superstrada pedemontana), spuntano diverse discariche abusive sugli scavi che si stanno facendo in cui si trovano spesso ammassate e interrate sostanze tossiche. -Altro problema allarmante che contribuisce in maniera significativa con l’inquinamento del territorio circostante sono gli incendi dolosi che si verificano sempre più spesso nelle discariche e/o 16 impianti di smistamento di rifiuti: a) impianto di smistamento della Ipb, via Chiasserini 21 alla periferia di Milano, in cui erano confluiti; b) gran parte delle sedicimila tonnellate di infiammabili, soprattutto plastica, accatastate senza autorizzazione, provenienti dai depositi delle province di Napoli e Caserta, completamente bruciati a metà ottobre 2018; Le sedicimila tonnellate andate a fuoco hanno disperso nell’aria una quantità di polveri inquinanti paragonabile a quella che gli inceneritori italiani produrrebbero in 2500 anni di attività (L’Espresso 13.11.2018). 

Un altro deposito a Santamaria Capua Vetere è andato in fiamme il 1.11.2019. d) Sono stati censiti oltre 340 incendi a impianti per la lavorazione dei rifiuti: tra questi, i roghi hanno distrutto 136 centri di trattamento, 103 discariche abusive, 31 discariche autorizzate, 45 piattaforme di selezione, 14 inceneritori; le regioni più colpite (Piemonte, Lombardia, veneto, Lazio e Campania) 
(Censimento del Sole 24 ore).

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Fonte: AK Informa n. 47

sabato 23 novembre 2019

Piano d'azione per raggiungere la quota emissioni zero entro il 2050


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In occasione della Settimana di Mobilitazione per il clima, è stato pubblicato l’Exponential Road Map, un rapporto che presenta 36 soluzioni economicamente valide per ridurre le emissioni globali di gas serra del 50% entro il 2030, step necessario se si vuole raggiungere l'azzeramento entro il 2050.

Il report è stato redatto congiuntamente da 55 autori provenienti dal mondo accademico, industriale e finanziario, ma anche del no profit; tra i firmatari anche WWF internazionale e l’importante programma mondiale di ricerche sulla Global Sustainability Future Earth. Costituisce un solido piano d'azione per implementare soluzioni in linea con gli obiettivi di Parigi e dimostra come queste siano attuabili in tutti i settori chiave dell'economia, in primis quello energetico.

Una riconversione dell'intero sistema produttivo è possibile, afferma il pool di esperti, e non si tratterebbe nemmeno di un evento senza precedenti, in passato infatti ci sono state transizioni significative operate da parte del settore industriale anche in minor tempo.

La sfida maggiore di oggi non è la velocità ma è che avvenga su scala mondiale; per il raggiungimento degli obiettivi di Parigi saranno i prossimi dieci anni ad essere di cruciale importanza.

La richiesta rivolta agli stati è di aggiornare i propri Contributi Nazionali Determinati con le 36 soluzioni prospettate che sono fattibili dal punto di vista economico e che hanno un potenziale di crescita rapida, secondo le stime pubblicate nella roadmap “esponenziale”.

Sei i settori individuati dagli esperti nel proporre le soluzioni per contenere il riscaldamento globale entro il target di 1,5°C: energia, industria, trasporti, costruzioni, consumo del cibo e comportamenti individuali più ecosostenibili, tra questi il primo è il più promettente in termini di risultati ed è quello su cui occorre agire con maggiore incisività. Una riconversione verso energie rinnovabili viene prospettata nel report come non solo fattibile ma anche competitiva e capace di generare maggiori profitti rispetto a carbone, petrolio e gas, proprio grazie agli sviluppi tecnologici più recenti.

L'unico ostacolo che impedisce ancora una vera trasformazione all’energia pulita è il sostegno e gli investimenti destinati all'energia prodotta da combustibili fossili, che frenano una crescita esponenziale delle rinnovabili, allo stesso modo degli investimenti in impianti ormai obsoleti e maggiormente inquinanti.

Se invece prendesse piede il sostegno all’utilizzo di veicoli elettrici, questi potrebbero rapidamente occupare il 90% della quota di mercato entro dieci anni, riducendo di molto le emissioni legate al traffico, mentre un ulteriore discorso viene fatto per quanto riguarda il trasporto marittimo e la spedizione di merci, che potrebbe, una volta cambiati il tipo di carburante e le rotte seguite, dimezzare le emissioni. Sempre secondo le stime pubblicate, fermare la deforestazione mondiale e migliorare la gestione delle foreste diminuendo il consumo di suolo ridurrebbe l’equivalente di 9 miliardi di tonnellate di anidride carbonica l’anno, entro lo stesso lasso di tempo.

Quattro i punti di forza evidenziati dal rapporto, che potrebbero agire da elementi trainanti per accelerare la trasformazione economica necessaria. In primis c’è la crescita dei movimenti sociali per il clima che si sono rivelati in grado di cambiare il dibattito pubblico, tra questi vengono esplicitamente citati Fridays for Future e Extinction Rebellion. Tra gli altri driver in grado di accelerare il ritmo del cambiamento, gli esperti individuano il crescente sostegno politico da parte degli stati nei confronti dell’adozione di leggi per un 2050 no-carbon, la maggiore economicità dell'energia eolica e solare rispetto a quella prodotta da fonti fossili e in ultimo la digitalizzazione delle comunicazioni su scala globale in grado di garantire un'inedita facilità e velocità di diffusione di tali trasformazioni.

Tre sono gli obiettivi dichiarati di questo documento, il primo e prioritario è di fermare la crescita delle emissioni nel 2020 affinché siano progressivamente dimezzate entro il 2030. In ragione di questo seguono gli altri due target: trovare modalità per rendere le 36 soluzioni proposte scalabili e diffuse esponenzialmente, e creare le condizioni politiche che permettano all'economia circolare di prendere piede.

Le ultime dichiarazioni contenute nel documento non lasciano dubbi sul tipo di avviso rivolto ai leader mondiali: una lenta politica di decarbonizzazione che impieghi più di trent’anni per realizzarsi non è più tra le opzioni sul tavolo, solo azioni rapide e incisive possono ridurre il rischio di un cambiamento climatico di dimensioni catastrofiche e contemporaneamente migliorare la qualità della vita di milioni di persone.

Per approfondire, contestualmente all’ Exponential Roadmap, lo stesso gruppo di esperti ha pubblicato un altro documento Meeting the 1.5°C Climate Ambition, che individua le prossime fasi nel percorso di mitigazione del clima.


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(Fonte: Arpat)

venerdì 22 novembre 2019

Fiumi toscani e miracoli sull'acqua


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Tutti i principali corsi d’acqua del territorio toscano vengono regolarmente monitorati per la valutazione dello stato ecologico e chimico e per l’individuazione delle criticità che potrebbero pregiudicare il raggiungimento dell’obiettivo ambientale fissato dalla Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE) ovvero lo stato Buono.
Nel comprensorio pisano sono stati individuati 27 corpi idrici superficiali fluviali (vedi tabella sotto) sui quali vengono effettuate una serie di attività comprendenti, per lo stato ecologico, la rilevazione di elementi di qualità biologica (macroinvertebratidiatomeemacrofite), alcuni elementi chimici e chimico-fisici (concentrazioni di nutrienti e livelli di ossigeno), mentre per lo stato chimico il monitoraggio prevede la ricerca di inquinanti specifici (DLgs 172/15).... (Continua: http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2019/126-19/acque-superficiali-nel-comprensorio-pisano-stato-chimico-ed-ecologico-dei-fiumi)

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Camminare sulle acque non conviene:
Scrive Ferdinando: "Due monaci arrivarono a un fiume. Uno era indiano l’altro Zen. L’Indiano comincio ad attraversare il fiume camminando sulla superficie delle acque. Il Giapponese si inquietò e gli chiese di tornare indietro. ”Che succede?” chiese l’Indiano. Il monaco Zen disse: “ Non è questo il modo di attraversare il fiume. Segui me.” Lo condusse in un luogo dove l’acqua era bassa, e guadarono il fiume..." (Tratta da Silence)
Mio commentino: "...quella della traversata del  fiume  la conoscevo diversa. Due monaci si trovano a dover traversare un fiume. Il primo dimostra i  poteri occulti  acquisiti dopo anni di penitenza e passa il fiume camminando sulle acque, l'altro paga 1 rupia al barcaiolo che lo porta dall'altra parte e gli dice "quel che tu hai ottenuto con anni ed anni di pratica io l'ho avuto con una sola rupia..." (P.D'A.)
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giovedì 21 novembre 2019

Il bioregionalismo e le dimensioni del mondo... Ma è tutta "scena"


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Caro Paolo, ...resettiamo il centro del mondo: in questi giorni mi chiedo spesso quante sono le dimensioni del mondo, se penso alle classiche misure che sono le leggi della prospettiva classica di Leon Battista Alberti, altezza larghezza e profondità,  mi viene da pensare al cubo e ai suoi sei lati, una scatola scenica come quella teatrale: pavimento, cielo, due quinte laterali, scena di fondo e spazio aperto verso il pubblico. 

Se penso alla realtà che mi circonda senza dimensioni metriche istintivamente la mia mente va subito alla sfera dove il centro è dappertutto e la circonferenza da nessuna parte. ecco quando scrivo vorrei trasmettere questa idea di realtà senza dimensioni, allora passeggio sulla spiaggia in cerca delle nuove dimensioni per spostare o resettare il centro non dico del mondo almeno del mio mondo. 

La fonte principale di ispirazione per me è sempre Freud e anche maestro, ha vissuto tutta la sua vita con un foglio bianco e una penna in mano a prendere appunti delle storie raccontate dai suoi pazienti, io lo emulo e porto sempre con me quaderno e penna per prendere appunti, di quel che mi succede attorno o di quel che le mie antenne percepiscono e mentre scrivo e prendo appunti mi astraggo e le dimensioni scompaiono o si sovrappongono: il cubo e la sfera, lo spazio e il tempo e dalla loro unione nasce il concetto di durata. quindi prima dimensione: il tempo, il cubo e la terra; seconda dimensione: lo spazio e il cosmo; terza dimensione: durata e infinito. Sarà così? boh! 

Lo chiedo anche a te, quante sono le dimensioni del mondo?

Ferdinando Renzetti


.......

Caro Ferdinando,  secondo me c'è poco da resettare, in noi stessi o nel  mondo. Le ultime battute della mia commedia sono: "In questo palcoscenico che è la vita, non possiamo né contrastare né favorire. Possiamo solo essere presenti ed agire come ci viene..."

Le dimensioni del mondo corrispondono alle dimensioni della vita. Sono passato dall'utero materno, all'infanzia, alla giovinezza, alla maturità ed ora -finalmente- sono in vista del traguardo finale!  A 75 anni suonati sono ufficialmente entrato nella dimensione dell'anzianità. 


Osho disse: "Se stai invecchiando, ricorda che la vecchiaia è il culmine della vita. Ricorda che la vecchiaia può essere l’esperienza più bella. Il vecchio si trova nello stesso stato di quiete dopo una tempesta, quando prevale il silenzio. Quel silenzio può avere una bellezza immensa, una profondità e una ricchezza incredibili. Se il vecchio è realmente maturo, allora diventa bello. Cresci, matura interiormente, diventa più attento e consapevole. La vecchiaia è l’ultima opportunità che ti viene concessa."

Ovviamente sono d'accordo con lui  e mi godo questa dimensione con grande calore e soddisfazione, anche perché ho avuto la fortuna di trovare, proprio in tarda età, una compagna adatta al mio percorso: Caterina Regazzi.

Ma tu  intendi le dimensioni come "luoghi", vero? Bene anche in questo caso posso dire di sentirmi fortunato. Vivo in un paese, Treia,  dove sono praticamente un "forestiero"  e  questa condizione mi da gioia perché mi fa sentire libero di esprimermi senza complimenti o riserve. 


Ieri sera, ad esempio, incamminandomi verso il  teatro comunale, dove alle 21,  avevo le prove della prossima commedia, Caba-Zen, che andiamo a recitare il 30 novembre 2019, mi sono agghindato di tutto punto con gli abiti di scena, compreso il poncho di lana di cammello ed un grezzo bastone da passeggio. La gente per strada mi guardava, un  cane sembrava preoccupato dalla mia "mise" ed il padrone l'ha stretto a sé, qualcuno che mi conosceva mi ha salutato con un sorriso, come dire "tanto lo so che fai l'alternativo". 

Finite le prove mi sono avviato, con la stessa "mise", verso casa e Stefano, un grafico che  ha realizzato la brochure  sul gruppo "il teatro delle immagini parlanti", mi ha chiesto: "che fai torni a casa vestito così?", ed io: "per me non esistono abiti di scena o da passeggio, resto come sono perché tutto è scena e tutto e passeggio".  

Insomma stare qui o stare altrove, giovane o vecchio, bello o brutto, felice od infelice, amato od odiato, cosa cambia?  

D'altronde è d'accordo con me lo stesso Leon Battista Alberti, che disse:"Bellezza è ragionevole armonia di tutte le membra in guisa composta che non si possa aggiungere o togliere nulla se non in peggio".

Paolo D'Arpini

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Caba-Zen - Teatro  delle immagini parlanti

mercoledì 20 novembre 2019

Come risolvere il problema dei "rifiuti"...? Non produrli è il primo passo!


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I rifiuti: un tema che coinvolge tutti, multinazionali, industrie, politici, tecnici, cittadini. Le soluzioni per uscire fuori da questa emergenza ci sono, ad esempio:
 - produrre meno rifiuti; 
- passare da un’economia basata sulla quantità a quella di qualità; 
- la differenziate non è un obiettivo ma il tramite, tuttavia la percentuale di differenziata raccolta non vuol dire molto se non si dice dove va a finire; 
- passare da un’economia lineare ad una circolare; 
- incentivare l’acquisto di prodotti nati dal riciclo; 
- utilizzare tutta la tecnologia già esistente per trasformare, compattare, i rifiuti organici e gli indifferenziati. 

Potremmo utilizzare appena un decimo, o poco più delle materie prime ogni richieste, il resto potrebbe essere ricavato dal riciclo dei rifiuti. Provate a immaginare in un prossimo futuro, le nostre aziende che, non sapranno dove conferire i loro rifiuti (scarti di lavorazione) in che mani potrebbero finire? Chi deciderà il mercato sarà il costo dello smaltimento del rifiuto (magari in mano a gente non per bene) e quando l’azienda non sarà in grado di stare nel mercato? In certi casi chiuderà con ricadute sociali enormi, in altri casi finirà in mano al gestore dei rifiuti, che prima ne acquisirà delle quote poi acquisirà totalmente l’azienda. 

Credo che riflettere attentamente sui rifiuti sia un tema nazionale, anzi internazionale!! Possono i comuni tramite ATO o le Regioni gestire questo tema? Con le norme attuali si favorisce l’economia circolare? Perché si limita l’utilizzo di macchine di ultima generazione per il trattamento dei rifiuti? Perché non si aiutano le aziende che riutilizzano i rifiuti? Credo che nessuno accetti il mercato attuale dei rifiuti, con costi enormi (finanziari, sociali, sanitari) che ricadono sui cittadini, alimentando la criminalità che trae forti guadagni gestendo i rifiuti come le cronache quotidiane ci riportavano e ci riportano.  

 Franco Floris - A.K. N. 47  

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