martedì 28 febbraio 2017

Bioragionando a piedi - Racconti di viaggio tra terra e cielo....

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ATTRAVERSARE O NON ATTRAVERSARE?
Ho gli occhi aperti da un po’, ma aspetto il suono della sveglia per alzarmi e prepararmi. Prepararsi: stamattina è un po’ questo il pensiero che mi ha svegliata in anticipo, è l’idea che più tardi dovrò incontrarmi con un funzionario della banca per alcune verifiche e a dire il vero tutto questo mi tiene un po’ in ansia.
Davanti all’armadio, in prospettiva dell’incontro, ho qualche dubbio su cosa indossare anche se ho la convinzione che per le trattative con le banche è meglio non presentarsi troppo eleganti, cosa tra l’altro che io non rischio visto il mio guardaroba, per non apparire spocchiosi, ma di contro non troppo casual per non sembrare degli straccioni, perché sappiamo tutti che le banche odiano i poveri. Mi sa pero, che devo mettere una scarpina seria.
Ho appena parcheggiato l’auto e mentre costeggio il Rio Maggiore noto che è in secca , ma d’altronde è normale visto il luglio avanzato. Così mentre mi dirigo a passo veloce verso il centro intravedo dalla parte opposta della strada Claudio, il timido, introverso Claudio Ventura accompagnatore instancabile di trek giornalieri.
Se ci fosse tempo potrei dilungarmi a raccontarvi Claudio, ma per oggi vi basti sapere che è talmente timido che non riesce a guardarvi negli occhi mentre gli parlate.
In quel momento nella mia mente in rapida e altrettanto confusa successione: come mi comporto, cosa faccio, attraverso e lo saluto, poi lui si imbarazza e io non so cosa dire, e poi ancora nella mia testolina: Silvia per oggi hai già abbastanza obblighi e non sei costretta a salutare nessuno, beh, però magari ha in programma qualcosa di carino.
Mentre i pensieri scorrono, anche i passi fanno altrettanto per cui io e Claudio, ognuno dal proprio lato, stiamo per incontrarci.
In quel momento, istinto, razionalità, non so, fatto sta che mi precipito ad attraversare, barcollo un po’ per via dei tacchi e rischio di essere investita dal furgone che consegna i medicinali alla farmacia lì vicino.
A quel punto i soliti convenevoli e Claudio, faccia rigorosamente verso la farmacia per non guardarmi, mi racconta che sabato prossimo partirà da Porretta in pullman e farà il giro dei 2 santuari. OK , va bene Claudio, se decido di partecipare salgo a Silla e ci vediamo in pullman.
Bene, a questo punto posso attraversare nuovamente la strada e andare dritta dritta in banca con il dubbio se sia più impegnativo parlare con Claudio o chiedere un finanziamento.
E’ sabato mattina, sono sveglia presto e devo decidere se andare o non andare a fare il giro: di nuovo baraonda di pensieri. Ma sì dai vado, la casa è pulita, non ho altri impegni, mi fa bene muovermi un po’, prendo con me anche Luna; e così puntuale salgo in corriera a Silla, Claudio una certezza, ha i biglietti anche per me e il cane.
Il cammino è bello, come sempre sono contenta di aver vinto la pigrizia e essere qui , un passo dopo l’altro a cercare di sentirsi parte del bosco e del percorso, ma anche ad ascoltare cosa si raccontano gli altri.
Arrivati a Monteacuto ci sediamo nella piazzetta del paese, io sul muretto in alto, quello che da’ sul panorama, seduti più in basso, uno di fianco all’altro, un gruppetto di tre amici. Li avevo già notati e abbiamo anche scambiato qualche parola, niente di personale per l’amor del cielo, e sono divertenti e cordiali. Forse anche troppo cordiali visto che una ragazza del gruppo si rivolge a me per farmi alcune domande personali, non sa che io sono per ascoltare, non per essere interrogata. Ma ha un viso talmente sorridente e aperto, un atteggiamento così accogliente e naturale che rispondo volentieri alla sua domanda se ho figli, sì ho un figlio, è già un adulto, ha 33 anni, e quando lei si complimenta con me sono contenta. A quel punto spinta da buona educazione e interesse vero formulo a lei la stessa domanda.
Interviene anche il suo amico, uno che durante il tragitto ha parlato in continuazione, per dire che ha 60 anni e niente figli, l’altra ragazza invece non parla, sta guardando il telefonino, è una bella ragazza, un tipo tosto, come si dice a Bologna: poca pora, traduco per i non bolognesi: poca paura, ho visto come ha affrontato il proprietario di un cane che infastidiva la Luna, con una fermezza che le ho un bel po’ invidiato.
Siamo oramai prossimi all’arrivo e tra una chiacchiera e una risata non ci accorgiamo di aver fatto una deviazione dal percorso che segue Claudio. A quel punto c’è anche un piccolo incidente di comprensione con un partecipante al gruppo che ha qualche problema relazionale, chiamiamolo così, ma Elisa, che mi sembra di aver intuito ha un lavoro per il quale ha che a fare con soggetti con disagi, lo fa chiacchierare e lo interroga, l’interrogare è una sua abitudine, sulle prossime vacanze. Proseguiamo sulla strada che abbiamo imboccato e scherziamo sul fatto che Claudio si arrabbierà perché abbiamo fatto di testa nostra e non lo abbiamo aspettato.
Arrivati alla fermata del bus ci fermiamo ad attendere il resto del gruppo e io mi avvicino per ascoltare i racconti e le impressioni che si scambiano Mauro e Antonella. Parlano di locali, di discoteche, di incontri che si fanno e non si fanno.
Nelle ore trascorse ho notato che Mauro con il suo parlare in continuazione e con i suoi discorsi, presta facilmente il fianco a critiche che comunque sa benissimo di attirare e penso che sia raro essere così spontanei senza troppo timore del giudizio degli altri. Forse però anche troppo spontaneo e bugiardo, visto che all’arrivo di Claudio incolpa me del cambio di percorso!
Tutti in pullman per il ritorno. Mauro propone di cenare insieme a Porretta informandosi da me su quale sia un buon ristorante. A quel punto, cosa insolita per me, mi sono sentita coinvolta e ho cercato il numero, Mauro ha chiamato: al completo per via del Soul Music. Così loro sono scesi a Porretta, ciao ciao, e io ho proseguito per Silla.
Appoggiata allo schienale del pullman, Luna sotto il mio sedile, ho ripensato sorridendo alla giornata trascorsa, e ho realizzato che erano secoli che non ero stata così bene, considerato soprattutto che ero con dei perfetti estranei!
E così quando vi capita di decidere se attraversare o meno, se buttarvi dall’altro lato, o rimanere dove siete, non pensate troppo, guardate velocemente a destra e a sinistra per non venire investiti e BUTTATEVI! 
Potrebbe capitarvi come a me, e incontrare delle persone meravigliose come tutti voi!

Silvia


RITROVARSI

Si può essere se stessi solo nella solitudine. Raramente è capita la nostra spontaneità.
I più non l'accettano.
L'autentica spontaneità porta all'isolamento o All'implacabile giudizio.
Mi sento persa nel cosmo fuori di me, mi ritrovo dentro.
Rinascita
Lascia che sia.
Una scia mi porta via.
Ormai vicina alla rinascita
E alla nascita del nuovo che verrà.
Tutto.
Cuore fragile. Tutto ha un significato.
Le parole vanno dette. Sempre.
Tutto ciò che è buono
Entra dal naso, dalla bocca, dai pori della pelle.
Ascolta questo verde dei prati, questo azzurro del cielo, questi colori meravigliosi che dipingono il tutto.
Natura amica
Falsità. Ovunque.
Via via da qui, corro nel mio rifugio fatto di fiori, alberi, erba, e il cielo sopra.
L'inganno non risiede nella natura.
Dentro ai colori, ai profumi, alle forme.
Questo mi sostiene cullandomi i sensi. Mi perdo mentalmente per ritrovare il vero io.
Amicizia
L'amicizia non riesco ad afferrarla.
E le volte che sento una bella sintonia, questa vive lontana da me. La mia migliore amica è la solitudine. Se sia un bene non lo so. Ma la vita mi porta sempre ad essere faccia a faccia con me stessa. Credo sia un cammino che mi è stato preparato dalla nascita. Ho sofferto molto per questo. Ora non più. Mi godo quei rari momenti di calore e li conservo bene come una buona marmellata di more, di cui si ricorda il dolce sapore.

Stefania

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lunedì 27 febbraio 2017

Alberi. Capitozzatura dannosa - "Potare non significa mutilare"


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La capitozzatura è una “tecnica” di potatura degli alberi che consiste nel taglio indiscriminato di grossi rami, branche o del fusto stesso con il rilascio di monconi.

Numerosi studi scientifici e l’esperienza sul campo hanno confermato che la capitozzatura aumenta nel medio e lungo periodo la pericolosità dell’albero, indebolisce le piante e le rende irrimediabilmente più brutte.

Solitamente la capitozzatura viene eseguita per contenere le dimensioni di un albero, nell’errata convinzione che una riduzione drastica delle sue dimensioni ne riduca il pericolo. Si evidenzia poi che le piante in condizioni normali difficilmente sono pericolose solo perché alte o di grandi dimensioni.

Gli alberi possono avere un’elevata propensione al cedimento solo quando sono caratterizzate da lesioni, cavità, deformazioni od altri difetti rilevanti.

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La capitozzatura rende le piante pericolose poiché i rami generati dalle gemme avventizie, anche detti “succhioni”, sono molto lunghi e si caratterizzano per un’inserzione debole e superficiale dei tessuti: tali rami si possono quindi facilmente rompere.

Il taglio di sezioni di grosso diametro può causare inoltre la mancata o solo parziale cicatrizzazione della ferita di taglio favorendo ad esempio l’attacco di funghi cariogeni dei tessuti legnosi.

Ove necessario esistono metodi più indicati per limitare la crescita di un albero: fondamentale è impiegare piante di dimensioni idonee allo spazio in cui si mettono a dimora.

Nei casi in cui invece l’albero sia effettivamente in conflitto con i manufatti circostanti, sarebbe opportuno contenere le sue dimensioni con un corretto intervento di potatura ad esempio con tagli di ritorno, affidandosi a ditte qualificate e competenti in materia.

(Fonte: A.K. Informa)


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domenica 26 febbraio 2017

ET. La vita nell'universo esiste... Miti e leggende diventano realtà!



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Mi ricordo, quando mi trovavo ad Auroville in India nel Tamil Nadu, verso la fine del 1980, a discutere con grandi maestri indù sulla vita oltre il nostro sistema solare. Già allora si dava per scontata l’esistenza di vita senziente in ogni galassia. Già allora, prima che si parlasse della materia e dell’energia oscura, si conoscevano queste grandi forze dell’universo che i saggi orientali chiamano Prana. Non solo, ma si dava ( e si dà ) per scontato che il Big Bang del nostro universo non era un fatto a sé, ma una fase intermedia tra l’espansione e il restringimento dell’universo a seconda del respiro del dio creatore Brama. Infatti l’universo secondo la saggezza indù era definito il respiro di Brama. 


Guarda caso ora la scienza sta rivedendo la teoria del Big Bang pensando che il nostro universo ora si espande, ma poi ritornerà ad essere un atomo primevo per poi riesplodere e tornare ad espandersi, così all’infinito e, guarda caso, questo fenomeno ipotetico è stato chiamato il respiro di Dio. Mi ricordo ancora quando mi trovavo alla Rai di Saxa Rubra nel preparare una serie di Dossier sull’ipotetico contatto con ET, che l’astrofisica Margherita Hack, intervistata subito dopo la scoperta dei primi pianeti giganti extra solari, riconobbe l’arroganza della scienza che fino ad allora riteneva che il nostro sistema solare, con noi terrestri, fosse un unicum cosmico. 

Lo stesso Rubbia, sempre intervistato alla Rai per il dossier spaziale, affermava che il mondo scientifico cominciava a sostenere la tesi della vita come noi la conosciamo presente su altre galassie. Ora non ci sono più dubbi: esistono pianeti come il nostro situati in aree abitabili intorno alla propria stella, dove l’acqua è a livello liquido e dove esistono delle atmosfere. La recente scoperta di un sistema solare ( La cui stella, una nana rossa, battezzata Trappist-1, distante da noi 39 anni luce) che ha ben 7 pianeti rocciosi e tre orbitanti nella fascia abitabile, dimostra che non siamo più soli nell’universo. 

Giordano Bruno lo aveva previsto e per questo messo al rogo. La scienza in particolare l’astronomia e l’archeologia, anno dopo anno ci offrono realtà che fino a poco fa appartenevano solo alla fantascienza. E allora c’è da vedere sotto una nuova luce gli antichi miti che parlano di esseri scesi dal cielo che ci hanno aiutato a progredire e che noi abbiamo sempre chiamato dei. 

Alcuni anni fa in un congresso astronomico organizzato dal Vaticano sul tema dell’ipotesi della vita nell’universo, un sacerdote scienziato affermò che “forse è venuto il momento di preparaci ad accogliere i fratelli dello spazio”. 

Lo scorso anno l’ex ministro della difesa del Canada, Paul Hellyer, in alcune interviste pubbliche dichiarò che gli ET sono da tempo sul nostro pianeta, simili a noi e, quindi, difficilmente identificabili. 

Questi esseri operano in centri segreti super blindati di cui molti grandi politici soprattutto USA, Russi, Inglesi e lo stesso Papa conoscono bene. Lo scopo di questi ET, secondo l’ex ministro Canadese, sarebbe quello di aiutarci contro un qualcosa di tremendo che sta per accadere al nostro pianeta. 

Di cosa si tratti non ci è dato sapere, tuttavia alcuni parlano dell’arrivo di un gigantesco pianeta esterno al nostro sistema che scompaginerà tutte le orbite dei pianeti solari, con effetti catastrofici soprattutto sul nostro. E allora, evviva! Abbiamo amici delle stelle che in caso di catastrofe planetaria sono pronti a salvarci, forse portandoci in altri pianeti con le caratteristiche del nostro…

Sarà così? Non ci resta che aspettare.

di Ennio La Malfa

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sabato 25 febbraio 2017

Bioregionalismo e popoli - I veneti


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Pochi Veneti sanno che… come civiltà la loro è più antica di quella
romana (Combatterono a fianco dei Troiani contro i Greci – descritti
nell’Iliade – “Roma” e gli “Etruschi” all’epoca non esistevano) .

Pochi Veneti sanno che… il famoso Villaggio della Bretagna che i
Romani non riuscivano a conquistare, era un villaggio Veneto (Giulio
Cesare – De bello gallico libro II).

Pochi Veneti sanno che… a scrivere la storia di Roma fu un Veneto, Tito Livio.

Pochi Veneti sanno che… la vittoria dei Romani contro Annibale fu per
merito dei soldati Veneti.

Pochi Veneti sanno che… i Veneti hanno salvato Roma per ben tre volte
– due volte contro i galli e la terza nella loro guerra civile

Pochi Veneti sanno che… che la prima nave con i cannoni ai lati
(Galeazza) fu una loro invenzione.

Pochi Veneti sanno che… che il simbolo “@” fu inventato da loro nel
XI° secolo per questioni commerciali.

Pochi Veneti sanno che… che a Treviso si trova il testo più antico al
mondo di algebra, “l’Abaco”.

Pochi Veneti sanno che… il gioco del calcio veniva praticato nel
territorio della Serenissima già dal XV° secolo e che esisteva un vero
e proprio campionato.

Pochi Veneti sanno che… il gioco del Tennis Veniva praticato nel
territorio della Serenissima già dal XV° secolo.

Pochi Veneti sanno che… i fratelli Zeno scoprirono l’America prima di
Colombo, e che quest’ultimo arrivò in America grazie ad una copia di
mappe Venete.

Pochi Veneti sanno che… Elena Cornaro nasce nel 1646 e fu’ la prima
donna laureata al Mondo.

Pochi Veneti sanno che… Il canale di Suez fu progettato da loro nel
XVII° secolo.

Pochi Veneti sanno che… la costituzione e la giustizia USA hanno
copiato le leggi della Serenissima – Benjamin Franklin si intrattenne
a Venezia per quasi un anno.

Pochi Veneti sanno che… il primo orologio a ingranaggi fu fatto a Padova.

Pochi Veneti sanno che… Salieri è Veneto.

Pochi Veneti sanno che… il pianoforte fu inventato a Vicenza nel XVIII° secolo.

Pochi Veneti sanno che… la parola più diffusa al modo, “ciao” è Veneta.

Pochi Veneti sanno che… “Schiavoni” erano dei soldati Dalmati e
Istriani a servizio dei Veneti.

Pochi Veneti sanno che… la Repubblica Veneta esisté per più di 1100 anni .

Pochi Veneti sanno che… l’Istria e la Dalmazia sono Venete, no italiane.

Pochi Veneti sanno che… Cipro si chiamava Famagosta, ed era Veneta.

Pochi Veneti sanno che… Pietroburgo fu fatta da due architetti Veneti.

Pochi Veneti sanno che… nel 1866 diventarono italiani con l’imbroglio
del referendum farsa.

Pochi Veneti sanno che… nel Congresso di Vienna del 1815 furono
svenduti all’Austria.

Pochi Veneti sanno che… che l’inizio dei lori mali fu la nascita del
nano corso chiamato Napoleone Bonaparte.

Pochi Veneti sanno che… che il primo stato al mondo ad abolire la
schiavitù, ufficialmente, fu la Serenissima nel XVI° secolo.

Pochi Veneti sanno che… la storia del “Fornaretto di Venezia” fu una
balla inventata dai Francesi nel 1797 per giustificare la guerra
contro la Repubblica Veneta.

Pochi Veneti sanno che… Galileo Galilei per scappare all’inquisizione
si rifugiò in Veneto.

Pochi Veneti sanno che… il Santo patrono è San Marco.

Pochi Veneti sanno che… la parola Veneto, vuol dire popolo mite.

Pochi Veneti sanno che… più grandi artisti del Barocco e Rinascimento
erano Veneti. (Tiziano, Palma il Vecchio, Giorgione, Canaletto,
Tintoretto, Bellini, Mantegna, Veronese, ci vuole un libro per
elencarli tutti)

Pochi Veneti sanno che… le campane suonano a mezzogiorno per la
vittoria dei Veneti contro i Turchi nella battaglia di Lepanto del 7
ottobre 1571, dove si fermò l’avanzata islamica verso l’Europa.

Pochi Veneti sanno che… il famoso “Galateo” fu scritto nell’abbazia di
San Eustachio del Montello a Treviso.

Pochi Veneti sanno che… hanno una vera cultura millenaria.

Massimo Formentin



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Mio commentino: 

Anca mi son veneto, da parte di madre (che si chiamava Giustina Tirabosco, originaria di Bagnoli di Sopra - Padova). Ed in veneto ho vissuto parecchi anni (prima a Trieste e poi a Verona) come cittadino di origine veneta non dimentico le mie origini, delle quali sono orgoglioso....”

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Articolo collegato: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/01/26/sant%E2%80%99antonio-da-padova-e-dintorni%E2%80%A6-spaccato-di-memorie-epistolari-nell%E2%80%99assurdita-delle-origini%E2%80%A6-con-dedica-amorosa-in-chiave-di-spiritualita-laica/
 

venerdì 24 febbraio 2017

Pesaro "Agrimarche", 25 febbraio 2017 - Conferenza su: Alimentazione, Agricoltura, Fertilità e Salute Ambientale, con Giuseppe Altieri


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Vi invitiamo a questa importante   Conferenza:  Pesaro, 25 febbraio 2017 -  h. 15: "Mangiacomeparli" - Alimentazione, Agricoltura, Fertilità e Salute Ambientale, con Giuseppe Altieri - Presso Agrimarche - Fiera Agricola  http://www.agrimarche.eu/


Al termine si terrà una Cena Biologica con i vini della Fattoria Federico Fazzuoli e altri vini delle Marche a cura dello Chef Biologico Pino Rainone, con esposizione di prodotti biologici del Centro Italia, selezione "Mangiacomeparli", 100% biologico, 100% libero da OGM e 100% coltivato in Italia

Segreteria Studio Agernova 




Articolo collegato: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2017/01/proposte-agricole-bioregionali-per-la.html


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Integrazione di Giuseppe Altieri:

Importanti video conferenza  25 febbraio 2017 a Pesaro: "MANGIACOMEPARLI"
Giuseppe Altieri: "Una denuncia tecnico-giuridica pubblica contro i Pesticidi e gli imbrogli sui fondi europei agro-ambientali delle regioni italiane"
con l'intervento del Dt. Guido Porcellini, nutrizionista sportivo

ECCO I LINK CON I VIDEO DEL CONVEGNO.
 
Pesaro 25-02-17 "Mangiacomeparli" 1/3 G.Alltieri, G.Porcellini, P.Rainone
 
Pesaro 25-02-17 "Mangiacomeparli" 2/3 G.Alltieri, G.Porcellini, P.Rainone
 
Pesaro 25-02-17 "Mangiacomeparli" 3/3 G.Alltieri, G.Porcellini, P.Rainone
 
 
Un cordiale saluto.
Giuseppe Altieri


giovedì 23 febbraio 2017

Bologna, 4 marzo 2017 - Campi aperti e non caserme...


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Carissime/i, come forse alcune/i sapranno il 4 marzo 2017  è stata indetta a Bologna una giornata di mobilitazione generale in difesa degli spazi autogestiti. Questo dopo l'annuncio dell'amministrazione comunale di non rinnovare la convenzione a XM24, lo spazio dove noi di CampiAperti abbiamo avviato il nostro percorso e dove ogni giovedì facciamo il nostro mercato più importante.

In conseguenza a questa scellerata decisione CampiAperti ha deciso di indire uno sciopero/serrata di tutti i mercati contadini da lunedì 27 a venerdì 3 marzo, come azione di lotta e sensibilizzazione della cittadinanza.


Sabato 4 marzo abbiamo previsto di fare un grande mercato che abbracci, fisicamente e simbolicamente, il luogo che abbiamo caro e che secondo il sindaco di Bologna dovrebbe diventare una caserma dei carabinieri.


Per questo vi scriviamo per invitarvi tutte/i, in particolare chi vive e lavora nelle regioni vicine a noi, a partecipare  alla giornata di lotta  e al mercato del 4 marzo con il proprio banco, che si terrà in via Fioravanti dalle 15 alle 19.

"Questa battaglia la vogliamo vincere!"
Baci e abbracci a tutte/i


Carlo

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per adesioni scrivete a info@campiaperti.org
per leggere comunicati e iniziative e aggiornamenti
www.campiaperti.org   

Tuscia. Difesa del territorio bioregionale: "No alle trivellazioni geotermiche nei monti Cimini..."


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Una piccola S.r.l. di Bolzano, con capitale sociale versato di 11.000 euro, è stata autorizzata dai ministeri competenti, ad effettuare una serie di prospezioni geologiche tra i comuni della Tuscia: Caprarola, Carbognano, Civita Castellana e Ronciglione. Si tratta di eseguire della trivellazioni del terreno fino a circa 3 Km di profondità.. 


Il problema sussiste nella scelta dei siti dove effettuare le perforazioni. 


Il complesso geologico dei Cimini consta di un suo delicato equilibrio bioregionale  interno, composto da camere magmatiche ormai vuote, da faglie al momento stabili, ma delicate e da molte falde acquifere.


Una violenta frantumazione delle rocce causata dalla trivellazione potrebbe liberare gas e altre sostanze tossiche intrappolate da millenni sotto terra e così, come accadde anni fa a Latera, creare dei disastri ambientali. 


Qualcuno ricorderà che negli anni a cavallo tra il 1980 e il 1990 l’ENEL e l’AGIP effettuarono una serie di perforazioni nella valle di Latera, vicino al laghetto vulcanico di Mezzano. Da quei pozzi purtroppo uscirono sostanze gassose tossiche imprigionate da millenni sotto terra, tra le quali: CO2, acido solfidrico, mercurio, boro e arsenico. Gli agricoltori della zona ricordano come questi gas, ricadendo sui campi, seccarono centinaia e centinaia di metri di terreno e uccisero decine di pecore. 


Non solo: il 22 luglio ’99 una nube tossica colpì addirittura Montefiascone e molte persone finirono in ospedale. A quel punto montò la protesta degli abitanti locali fino a bloccare definitivamente il progetto. L’ENEL e l’AGIP provarono a valutare tutta una serie di adeguamenti e di applicazioni tecnologiche per evitare che questi gas tossici finissero ancora per inquinare l’ambiente esterno, ma i costi per raggiungere tale scopo risultarono troppo eccessivi e, quindi, antieconomici. Pertanto nel 2002 l’impresa finì lì, con una nuova cattedrale nel deserto che oggi fa da testimone Ad una centrale geotermica fallita.


La struttura geologica dei Cimini non si discosta molto da quella della caldera di Latera, per questo motivo Accademia Kronos e la Società Italiana dei Geologi per l’Ambiente (SIGEA), dicono no a questa nuova rischiosa avventura geologica. Anche il comune di Caprarola si è dichiarato contrario. Le motivazioni al no sono molte, prima tra tutte la sicurezza degli abitanti delle zone interessate dai pozzi di prospezione, poi il rischio reale di inquinare le falde acquifere o di abbassarle al punto, come nel caso di Civita Castellana, di interrompere l’erogazione dell’acqua sorgiva che affiora in località il Barco, tra i comuni di Ronciglione e Caprarola ed infine la minaccia che qualche consistente fuoriuscita di gas possa danneggiare o addirittura seccare vaste aree di suolo coperte dai noccioleti.


A fine mese i comuni interessati dovranno consegnare alla Regione Lazio le osservazioni che giustificano il no a queste perforazioni. A tal proposito sul sito web del comune di Caprarola si possono visionare e utilizzare le schede per dare i propri pareri al progetto. Nel frattempo Accademia Kronos e la SIGEA si stanno adoperando per sostenere scientificamente i comuni contrari a questo progetto.


Filippo Mariani  - Accademia Kronos


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mercoledì 22 febbraio 2017

Ecologia profonda è amore per la vita


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Ognuno vive la Vita con la sua sensibilità e seguendo quelle che, in quel momento sono le sue proprie tendenze, propensioni, affinità(si cambia nella vita, soprattutto a livello manifestativo, il Sé è sempre lo stesso in ogni tempo e in ogni luogo). Le esperienze di ognuno, se condivise, arricchiscono il genere umano nel suo complesso. Ognuno è tenuto, volendo, ad esprimere queste attitudini e propensioni, rispettando le propensioni altrui, anche se non condivise.
 
Come scrivevo l'altro giorno alla lista di ecologia profonda: "l'esempio e non le parole, per quanto profonde esse siano, è fondamentale per mostrare a chi ancora non se n'è accorto, che si può vivere bene (anzi, sicuramente meglio) rispettando la Natura, di cui noi siamo, ancora, una parte, che ci da tutto quel che ci necessita per vivere, a noi e ai nostri discendenti, purché la amiamo e la rispettiamo come desidereremmo essere amati noi.
 
Questa per me è l'ecologia profonda: amore per la vita, per la natura, per gli esseri viventi, solidarietà umana, ognuno secondo la propria natura e le proprie possibilità: una tendenza a.... nei limiti del possibile". 
In mezzo a queste tendenze ci possiamo mettere quello che, per ognuno di noi, è in sintonia con l'evoluzione della specie umana quale tutti noi che ci riteniamo "ecologisti" o "amanti della vita" ci auguriamo: ritrovare quell'armonia con la Natura (Dio, Dea Madre, Natura) che ci ha dato la vita.
 
Siamo 6 miliardi di esseri umani, viviamo in situazioni ambientali le più disparate sia dal punto di vista ambientale, sociale, economico, civile, storico, ma cos'é che ci accomuna? Non ci accomuna forse quella cosa che c'è quando siamo vivi e non c'é più quando siamo morti? Come la/lo vogliamo chiamare questa "cosa"? Io posso anche non chiamarla in nessun modo, ma so che c'é e quando sono da sola con me stessa, la sento dentro di me.
 
C'é chi la chiama spirito, chi la chiama anima, chi la chiama coscienza, chi la chiama Dio. Chi segue qualche religione la può chiamare col nome che quella religione le attribuisce, chi non segue nessuna religione in particolare, ma accetta tutte le forme di spiritualità, la può chiamare "spiritualità laica".
Io nel discorso dell'ecologia profonda ci vedo, per chi la sente, anche questo discorso.
 
Rifiutarlo vuol dire un po' come rifiutare che si parli dei problemi economici del mondo (e non parlo solo della crisi dell'euro, del dollaro e della finanza, ma anche dello sfruttamento dei paesi ricchi nei confronti di quelli del terzo mondo) o rifiutare di parlare della possibilità di seguire un'alimentazione naturale (sempre secondo le proprie tendenze e possibilità) fino ad arrivare al vegetarismo, al veganesimo, al crudismo, ecc. ecc.
 
L'era ecozoica è un'era a cui noi tutti aspiriamo e che cerchiamo con la pratica e con la teoria, di rappresentare.
 
Caterina Regazzi 

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martedì 21 febbraio 2017

Monitoraggio delle microplastiche nell'ambiente marino


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L'indicatore 10.1.3 della Direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino, la cosiddetta Marine Strategy, (2008/56/EC), ha come obiettivo quello di reperire informazioni sui “Trend nella quantità, nella distribuzione e, se possibile, nella composizione di microparticelle, in particolare microplastiche”. Queste ultime fanno parte del cosiddetto microlitter che comprende tutto il materiale solido con dimensioni inferiori ai 5 mm.

Visto il continuo utilizzo di materiale plastico e la sua dispersione nell'ambiente marino, indagini di questo tipo sono di fondamentale importanza soprattutto in riferimento alla distribuzione delle microplastiche che possono influenzare l'ambiente marino e, in seguito a ingestione degli organismi, entrare così a far parte della catena alimentare.

I Programmi di monitoraggio hanno validità triennale (2015-17) e le attività di monitoraggio sono ufficialmente iniziate il 15/07/2015.

Per quanto riguarda la Toscana, ARPAT, nell'ambito del Piano Operativo di monitoraggio 2016 previsto dal MATTM, ha individuato 4 aree di indagine: Fiume Morto, Donoratico, Carbonifera, Collelungo.
La scelta delle aree ha tenuto conto di quanto richiesto dalla Direttiva in particolare:
  • presenza di aree di risalita delle acque profonde solitamente ricche di nutrienti (upwelling) ed aree di accumulo e sprofondamento di acqua ad alta densità e bassa temperatura al di sotto di acque a densità più bassa e temperatura più elevata (downwelling);
  • aree di accumulo per condizioni idrodinamiche locali;
  • distanza da fonti di immissione diretta come ad esempio foci fluviali;
  • distanza da strutture portuali o rilevanti insediamenti urbani.
Nel corso del 2016 sono state effettuate 2 campagne di indagine, una primaverile e una autunnale.
Le attività di campionamento sono state effettuate in collaborazione con il CIBM, Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata di Livorno, e con l'Università di Siena che ha provveduto anche alle successive analisi di laboratorio.

Per ciascuna area sono stati effettuati prelievi in corrispondenza di 3 stazioni localizzate a 0.5, 1.5 e 6 Miglia nautiche di distanza dalla costa lungo transetti ortogonali ad essa.

mappa transetti mare microplastiche

In corrispondenza del punto di inizio del campionamento delle microplastiche sono state rilevate le variabili chimico-fisiche mediante sonda multiparametrica. In particolare sono state rilevate: temperatura, salinità, ossigeno disciolto (% e mg/l), pH per tutto il profilo e la trasparenza.
La conoscenza di queste informazioni è importante visto che le microplastiche, date le loro caratteristiche di dimensioni, peso e densità relativa, tendono ad accumularsi principalmente in superficie, ma anche nella zona basale del termoclino.
flussimetro

Per il campionamento è stato utilizzato un retino di tipo “manta” con apertura della rete di 25*50 cm, con vuoto di maglia da 330 μm e dotato di un bicchiere raccoglitore finale. Per la stima del volume di acqua filtrato, dato essenziale per il calcolo della quantità di microplastiche presenti per metro cubo, è stato utilizzato un flussimetro (foto a lato).

La rete è stata calata dall'imbarcazione di ARPAT Poseidon e lasciata in galleggiamento tramite una cima a 50-70 m dal battello.

Si è proceduto così al campionamento lungo transetti ortogonali alla costa trainando la rete per 20 minuti, a velocità intorno a 2 nodi. La cala è stata realizzata in senso opposto alla corrente superficiale o comunque alla direzione del vento. Per ogni retinata sono state rilevate le coordinate GPS (gradi e millesimi; GG°, GGGGG) di inizio e fine campionamento in WGS84 UTM32.

flussimetro in acqua

Al termine del campionamento il retino è stato issato a bordo ed è stato registrato il numero di giri riportati sul flussimetro.
Successivamente il retino è stato lavato con acqua di mare a pressione dalla bocca verso il bicchiere in modo da convogliare eventuale materiale presente verso la parte finale della rete. Una volta staccato dalla rete il contenuto del bicchiere è stato trasferito in opportuni barattoli per la successiva analisi in laboratorio.
In laboratorio ciascun campione è stato processato con l'utilizzo di una serie composta da due setacci da 5 mm e 300 μm recuperando le microplastiche in un recipiente (becker) con acqua distillata.
Successivamente si è proceduto alla separazione e identificazione dei diversi frammenti su piastra Petri con fondo retinato con l'utilizzo di uno stereomicroscopio.

Le microplastiche cosi identificate sono state suddivise in base alla forma (sfera, filamento, frammento, foglio) e al colore (bianche, nere, rosse, blu, verdi, altro colore, trasparenti).
Tutti i valori così ottenuti sono stati normalizzati al volume totale filtrato calcolato grazie al flussimetro. Le concentrazioni di microplastiche, per forma e per colore, sono state espresse come numero di oggetti per m3 di acqua filtrata.

I dati ottenuti sono stati trasmessi ad ARPAL, capofila della Sottoregione Mediterraneo occidentale (Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Sardegna) per il successivo inoltro al Ministero dell'Ambiente per le elaborazioni e divulgazioni.
Di seguito sono riportate due tabelle riassuntive per ciascuna campagna, primaverile e invernale, con le aree e le date dei campionamenti del 2016.



Campagna primavera 2016
Area Data Parametri indagati n. campioni Descrizione attività
Fiume Morto 20/04/16 Chimico-fisici, microplastiche 24 Rilevamento parametri chimico-fisici con sonda multiparametria e campionamento retino manta lungo 3 transetti ortogonalialla costa
Donoratico 18/03/16
Carbonifera 06/04/16
Collelungo 07/04/16


Campagna autunno 2016
Area
Data Parametri indagati n. campioni Descrizione attività
Fiume Morto 11/11/16 Chimico-fisici, microplastiche 24 Rilevamento parametri chimico-fisici con sonda multiparametria e campionamento retino manta lungo 3 transetti ortogonalialla costa
Donoratico 16/11/16
Carbonifera 18/11/16
Collelungo 03/12/16


Testo a cura di Michela Ria, Fabrizio Serena.

lunedì 20 febbraio 2017

La vita sulla Terra (come noi la conosciamo) ha i giorni contati... O forse no, dipende dai punti di vista...


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IL MONDO HA I GIORNI CONTATI…

E’ il titolo apparso  su alcuni quotidiani nazionali, che riportavano lo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista inglese “ Nature Comunications” circa l’anomalo riscaldamento delle acque marine. Per il prof. Ian Hall dell’Università di Cardiff , che ha partecipato alla ricerca, “l’atmosfera si sta riscaldando molto più velocemente del previsto e ciò sta determinando la variabilità degli oceani in maniera estremamente preoccupante”.

Tutt’altra l’interpretazione del fenomeno effetto serra presentata giorni fa da John Bates, funzionario all’interno del prestigioso NOAA, che contesta decisamente l’aumento della temperatura sulla Terra, asserendo che per far “contenti” i leader del mondo green i reali fatti sono stati censurati o nascosti. In parole povere questo tizio ci dice che da 15 anni, la temperatura della Terra non è più cresciuta, si è arrestata, e che questi dati sono stati volutamente tenuti nascosti, quindi l’accordo di Parigi sul clima è una truffa vera e propria. Anzi la Terra va verso una nuova era glaciale….

E’ palese che quest’ultima posizione sembra essere sorta proprio per far contento il nuovo Presidente USA e il suo Team che contestano ( non si sa su quali base scientifiche) il fenomeno del riscaldamento globale.

Tralasciando le interpretazioni personali di John Bates e venendo invece al serio studio dell’Università di Cardiff, c’è da capire come si è giunti a questa conclusione preoccupante. Da almeno quindici anni i ricercatori dell’università hanno monitorato ecosistemi marini e terrestri e alla fine hanno compreso che sta avvenendo qualcosa che altera la vita di alghe, molluschi e insetti. Ad esempio a causa dell’aumento della temperatura delle acque del lago Myvatn, in Islanda, è scomparsa dal 2013 un’alga unica al mondo perché formava delle bolle verdi grandi come un pallone da calcio che riuscivano anche a galleggiare. Al posto di questa rara manifestazione della natura sono comparse alghe tossiche ( cianobatteri ) che hanno reso la superficie del lago inospitale alla vita acquatica e ai volatili. Per gli scienziati ciò è opera della variazione di temperatura del lago. Ancora più grave è che a causa dell’anticipo delle stagioni per il riscaldamento globale, le api escono dai loro alveari prima del dovuto saltando così la fase di impollinazione di alcune piante. Sempre gli scienziati hanno notato che la famosa farfalla californiana Euphydryas editha, ha cominciato a percorrere rotte migratorie diverse, sempre più a nord, verso aree più fresche. Ma gli esempi sul comportamento di altri insetti, molluschi e anche uccelli sono talmente tanti che per gli scienziati è in atto uno spostamento di habitat sempre più a nord del pianeta e chi non lo può fare, vedi alghe marine e piante terrestri, soccombe.

Se questo andamento o, meglio, fuga verso zone meno colpite da mesi estivi torridi e siccitosi continuerà ancora, per gli scienziati USA il nostro Mondo ha i giorni contati…”

Criminale, quindi, chi cerca di nascondere questa grave situazione fornendo falsi dati, travisando studi di scienziati e sparando tesi assurde come quella della Terra che sta per entrare in un’altra era glaciale. Creare confusione nell’opinione pubblica, solo per far contenti petrolieri e negazionisti, può risultare estremamente pericolosa più dello stesso aumento della temperature, perché così non si attivano più i correttivi per evitare la catastrofe climatica.


Filippo Mariani

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(Accademia Kronos)

domenica 19 febbraio 2017

Stagioni, zodiaco e psiche - Aspetti archetipali del Gallo di Fuoco validi sino al 15 febbraio 2018


Risultati immagini per zodiaco cinese

Dopo oltre un ventennio di analisi comparate, facendo oroscopi alle persone più disparate, posso tranquillamente affermare che lo zodiaco cinese, soprattutto se abbinato al sistema archetipale dell'I Ching, ci prende per davvero! Le caratteristiche dimostrate dai nativi dei 12 animali, più i cinque elementi, i riferimenti all'anno, all'ora, al mese ed al luogo di nascita  ritraggono in un quadro preciso le tendenze innate delle persone esaminate. Sembra impossibile,  in passato non avrei potuto crederci, ma oggi posso confermare che gli antichi cinesi hanno scoperto un sistema per individuare senza errore tutti gli aspetti della psiche umana.

Risultati immagini per gallo di fuoco

E il 2017 è dedicato all'archetipo Gallo di Fuoco che è iniziato sabato 28 gennaio (e si chiuderà il 15 febbraio 2018). Tutti saremo influenzati dalle energie sottili emesse da questo archetipo che toccheranno tutti gli eventi e i diversi  momenti dell'anno in vari aspetti.
Ovviamente i più influenzati saranno i nati del Gallo e particolarmente coloro che sono nati nel 1957, ovvero nello stesso segno del Gallo di Fuoco. Questi nati compiranno il 60° anno di età, il che significa che avranno concluso un ciclo completo passando attraverso i 12 segni zodiacali coniugati con i 5 elementi (12 x 5= 60).

I 5 elementi cinesi, posti in circolo autogenerante, sono: la Terra, che rappresenta la devozione, il Metallo che significa giustizia, l’Acqua vale per  modestia e saggezza, il Legno simboleggia l’etica e l’empatia, il Fuoco la lucidità, i costumi.

Si dice che i 60 anni rappresentino  il momento della "rinascita", ovvero gli individui avendo completato il ciclo delle esperienze possibili, hanno davanti a sé una prova aggiuntiva per correggere eventuali errori o comprendere delle lezioni dimenticate. 

La prova che attende il Gallo dovrà essere svolta con precisione  poiché nelle caratteristiche dell'animale c'è l'attenzione ai particolari, l'acutezza nell'osservazione, la riflessione e la puntigliosa analisi. E ciò diventa altresì più vero in concomitanza con l'età matura. Infatti l'archetipo del Gallo rappresenta l'inizio dell'autunno ed il tramonto, i momenti in cui si ragiona su ciò che si è vissuto ed in cui si da valore alle cose che stanno per lasciarci.

Per questo motivo  i nativi del Gallo tendono a soffermarsi sui particolari, perché vogliono comprenderne il "decorso" nel tempo. Purtroppo questa loro precisione li porta a perdere di vista la "totalità" del percorso. Questo il rischio maggiore in quest'anno del Fuoco, che corrisponde alla luce dell'intelligenza analitica e porta ad un "distacco" emozionale, necessario alla comprensione dell'evento vissuto.  In un certo senso l'accuratezza dell'analisi,  puntata al bersaglio, impedisce la visione d'insieme.

Il vantaggio di queste propensioni,  che tutti noi in parte  potremo condividere, sono comunque evidenti. Osservando il particolare potremo giudicare la bontà e la giustezza delle singole  azioni e degli eventi  in cui siamo coinvolti. Difficilmente potremo essere distratti, se faremo bene attenzione, da quei risvolti emozionali che spesso impediscono la chiara visione. Certo i sentimenti  ne soffriranno ma almeno saremo in grado di vedere nitidamente le cose come stanno. In conseguenza potremo decidere con oculatezza che strada prendere, sia nel bene che nel male.

Il nativo del Gallo di fuoco  non  manca della capacità speculativa. La speculazione è un aspetto tipico dell’analisi, oltre quello dello specchiarsi… implica anche indagine, ricerca, riflessione, pretesto…

L'esagramma  dell'I Ching correlato all'archetipo del Gallo   è il Ristagno: “Sotto è Kun (la Terra) e sopra Kien (il Cielo)” All’interno vi è la forza scura, all’esterno quella chiara. All’interno vi è debolezza, all’esterno durezza. Gli ignobili sono all’interno ed i nobili all’esterno. La via degli ignobili è in ascesa la via dei nobili in declino. Ma i nobili non si lasciano scuotere nei loro principi. Quando non hanno possibilità di influire nella società  rimangono lo stesso fedeli alla loro natura e si ritirano in segretezza.

“Così il nobile si ritira nel suo valore interiore. Per non corrompersi nelle difficoltà, egli non si lascia onorare con appannaggi”.
Il significato di non lasciarsi onorare con appannaggi è che il nobile rifiuta compensi materiali provenienti dal governo degli ignobili. Infatti quando nella vita pubblica regna diffidenza in seguito all’influsso esercitato dagli ignobili, ogni operare fecondo è impossibile, perché il fondamento è sbagliato.

Perciò in simili casi il nobile non si lascia sedurre da lucrose offerte a prender parte alle attività pubbliche decise dagli ignobili, non dando così il suo assenso alle loro bassezze.
Perciò il nobile nasconde i suoi pregi e si ritira in solitudine. Qui si fa  riferimento a persone di animo puro che in tempi di corruzione e di malgoverno non accettano -ove richiesti- di mettere a disposizione del potere le loro capacità e doti morali poiché queste andrebbero a favore del malgovermo stesso, che se ne avvantaggerebbe per creare per sé un'immagine "pulita", una maschera falsamente "buona".
Commento alla terza linea: “Essi provano vergogna”. In seguito al comportamento del nobile che non avvalora le azioni degli ignobili, saliti  al governo con artificio, essi  -senza apertamente mostrarlo- cominciano però a vergognarsi delle loro bassezze. Questo è l’inizio del cambiamento.
Questo aspetto del non lasciarsi corrompere dalle offerte degli ignobili che sono al governo, non è proprio di tutti, alcuni  di bassa levatura morale preferiranno vendersi  al potere,  e lo constateremo e lo constatiamo anche oggi dalla ipocrisia e dalla falsità che impera nelle istituzioni.

Il desiderio di un miglioramento viene comunque corroborato dalle sottili energie messe in gioco durante l'anno,  attraverso l’attesa e la osservazione degli eventi in arrivo, com’é tipico del sistema cinese, nella considerazione del mutamento incipiente e della idonea risposta da dare nelle nuove contingenze.

Buon anno Gallo di Fuoco a tutti... e raccomando: chiarezza, onestà e perseveranza nel bene...

Paolo D'Arpini

Paolo D'Arpini  fotografato da Gustavo Piccinini