L’ultimo capitolo del Rapporto “Qualità dell’ambiente urbano”, curato annualmente da ISPRA, è dedicato alle azioni intraprese a favore della sostenibilità urbana da parte delle amministrazione comunali delle 85 città campione.
Il contributo è suddiviso in 6 sezioni che illustrano gli strumenti volontari e le politiche di mitigazione direttamente connessi alla vita sociale adottati::
- Banca dati GELSO: le buone pratiche di sostenibilità locale
Nel capitolo vengono messe in rilievo alcune esperienze significative emerse dalla rilevazione delProgetto GELSO (GEstione Locale per la Sostenibilità) curata da ISPRA che si propone di favorirela diffusione di buone pratiche. I dati raccolti sono aggiornati a luglio 2015 e ad oggi il DB raccoglie più di 1000 azioni attuate da amministrazioni locali, associazioni, enti di ricerca, scuole, università o soggetti provati in diversi settori: Strategie partecipate e integrate, Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Mobilità, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Turismo.
L’indagine ha messo in evidenza che le attività sostenibili delle amministrazioni si concentrano soprattutto nei settori energia, mobilità e rifiuti e che molte sono attuate in partnership.
Per esempio, per incentivare ulteriormente la differenziazione dei rifiuti, la città di Pisa ha messo a punto un sistema premiante che prevede l’uso di unaTessera a punti che consente, per le utenze domestiche, la possibilità di accumulare eco-punti con cui ottenere uno sconto sulla bolletta, in proporzione alle quantità e alle tipologie di rifiuto conferite.
- Pianificazione locale
Nella seconda sezione viene affrontato il tema degli strumenti di pianificazione locale di nuova generazione attraverso gli indicatori che sono scaturiti dal monitoraggio 2015 del Progetto A21L di ISPRA. In particolare, l’analisi si è focalizzata su: strumenti urbanistici di nuova generazione, strumenti di partecipazione, strumenti di welfare urbano e misure per l’energia sostenibile.
Nel contributo sono presentate una serie di Mappe Tematiche che per ogni tematica visualizzano glistrumenti attuati che sono il risultato del monitoraggio 2015 del Progetto svolto da ISPRA presso le amministrazioni locali attraverso apposito questionario con verifiche su materiale documentale e fonti bibliografiche.
- Patto dei Sindaci
Voluta dalla Commissione e dal Parlamento europei nel 2008, l’iniziativa mira al coinvolgimento degli enti locali nella lotta al cambiamento climatico per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Aderendo al Patto dei Sindaci, infatti, l’ente locale si impegna volontariamente aridurre le emissioni del proprio territorio di almeno il 20% entro il 2020. Complessivamente delle 85 città considerate risulta che 62 città abbiano aderito al Patto dei Sindaci.
- EMAS e la gestione dei territorio
Relativamente alla certificazione ambientale volontaria EMAS, l’Italia, in Europa, detiene il primo posto per numero di Pubbliche Amministrazioni registrate, seguita dalla Spagna.
Il Rapporto 2015 ha elaborato i dati estratti dal Registro delle organizzazioni EMAS tenuto dall’ISPRA considerando però non solo la PA, ma ponendo l’attenzione anche sulle altre realtà private e proponendo come indicatore il numero di siti registratiEMAS ricadenti entro i confini comunali.
Il Rapporto 2015 ha elaborato i dati estratti dal Registro delle organizzazioni EMAS tenuto dall’ISPRA considerando però non solo la PA, ma ponendo l’attenzione anche sulle altre realtà private e proponendo come indicatore il numero di siti registratiEMAS ricadenti entro i confini comunali.
Fra le diverse realtà merita una menzione l’esperienza della Provincia di Siena che premiata con l’EMASAWARD nel 2008 grazie al Progetto Siena Carbon free,oggi è la prima area vasta Carbon Free d’Europa(3.821 Km 2 ) ponendosi come modello virtuoso esportabile in altri territori.
- ECOLABEL UE nelle aree urbane
Il Regolamento Ecolabel UE (66/2010) è una certificazione ambientale volontaria che premia i prodotti e i servizi caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante il loro intero ciclo di vita.
Attualmente esistono criteri Ecolabel UE per 35 gruppi di prodotti/servizi e ad ogni licenza Ecolabel UE rilasciata possono essere associati uno più prodotti/servizi certificati.
Attualmente esistono criteri Ecolabel UE per 35 gruppi di prodotti/servizi e ad ogni licenza Ecolabel UE rilasciata possono essere associati uno più prodotti/servizi certificati.
Nel Rapporto si è analizzato come le licenze d’uso del marchio Ecolabel UE attualmente in vigore siano distribuite nelle aree urbane selezionate a livello provinciale.
Al 2015, le regioni italiane con il maggior numero di licenze Ecolabel UE totali (prodotti e servizi) risultano essere il Trentino Alto Adige (59 licenze), la Toscana (55 licenze) e la Puglia (54 licenze).
Mentre la Puglia e il Trentino Alto Adige mantengono il loro primato esclusivamente per licenze Ecolabel UE legate ai servizi, la Toscana mantiene il suo primato per la categoria “prodotti”, con 30 licenze.
Analizzando il dato provinciale disponibile per le aree urbane identificate viene confermato il trend regionale generale sopra descritto.
Per esempio, per la Toscana, in Provincia di Lucca sono state ottenute 23 licenze, di cui ben 22 rilasciate al gruppo di prodotti “tessuto carta”.
- Strumenti di informazione e comunicazione ambientale web
La comunicazione pubblica locale riveste un ruolo strategico perché, facilitando la partecipazione dei cittadini, contribuisce alla riuscita delle politiche ambientali di sostenibilità: in tale ambito è ormai ampiamente riconosciuta l’importanza del sito web e della più recente mobile communication.
Nel contributo sono riportati i risultati del monitoraggio che ISPRA, da otto anni, compie sull’offerta di strumenti di informazione e comunicazione ambientale web dei siti dei comuni italiani, attraverso un set di indicatori molto complesso.
Per esempio, l’analisi dei dati riguardanti la presenza di strumenti di informazione e comunicazione ambientale sui siti web, evidenzia che il Motore di ricerca, l’E-mailindirizzata ad uffici o dipendenti pubblici che nell’ambito dell’amministrazione comunale si occupano a vario titolo di ambiente e la Normativa ambientale sono i tre strumenti maggiormente presenti. Inoltre altro indicatore importante è la presenza di un link, in home page, all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) che, insieme al Numero verde, presente nel 73% dei siti analizzati, costituisce un punto di contatto diretto del cittadino con l’amministrazione.
(Fonte: Arpat)
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