“I
tuoi nemici sono nelle persone che trattano la terra come una serva,
pensando di esserne i padroni. Sono persone che stanno al governo, o
nella chiesa, o nelle banche, persone che decidono ogni giorno della
tua vita e di quella di un sacco di gente”.
(La donna delle
sette fonti, Diego Manca)
Caro Paolo, ho visto più volte che vi incontrerete il 23, 24 e 25 aprile 2016 per La Festa dei Precursori a Treia. Da un anno penso all'occasione mancata, ma non mi sento di promettere nulla e chissà che non sarà una sorpresa... Ma il mio pensiero ha fatto scaturire un testo che vorrei sottoporti. (F.O.)
Quello che sta passando
l’umanità da cento anni a questa parte, è impossibile paragonarlo
a qualsiasi altra epoca. Abitiamo questa Terra senza coscienza e ci
siamo affidati alla scienza credendo che avrebbe continuato a
mantenere lo stato attuale delle cose, senza aver mai calcolato che
la tecnologia e la scienza, hanno cominciato a svilupparsi solo in un
piccolo spazio di questo mondo. La popolazione mondiale è stata per
lungo tempo circoscritta a tante isole etniche, all’interno delle
quali le civiltà si sono sviluppate in modo diverso. Alcune etnie,
forse inconsapevoli e poco lungimiranti, hanno contribuito
all’estinzione della loro specie, mentre altre hanno cominciato ad
espandersi fino a diventare gli aguzzini dei confinanti e i ladri di
ogni loro bene.
Questo avveniva tanti
anni fa nel piccolo, ora avviene nello spazio globale, ed è
lampante, ma siamo stati raggirati e confusi da messaggi mediatici
martellanti e bugiardi e siamo stati distratti dai giochi, come si fa
con i bambini, illudendoci di avere ancora il controllo della nostra
vita.
Per questi e altri
motivi, ho classificato l’umanità in tre parti; forse potrebbe
essercene una quarta, quei popoli che non hanno ancora la visione
globale dell’umanità e che vivono, per fortuna, beatamente
all’oscuro di tutto quello che sta succedendo, i “poveri in
ispirito” del Vangelo, quelli che sono ancora tenuti lontano dai
giochi di potere; purtroppo sono sempre meno, grazie anche alle
ricerche mediatiche a tappeto per scoprire l’elisir dell’eterna
giovinezza. Queste popolazioni sono ormai minime, sicuramente già
contaminate, ma ancora non sono consapevoli del passaggio che stiamo
vivendo.
I Predatori sono
quelli che mi preoccupano di più; depredano la Terra senza ritegno.
Sempre alla ricerca di qualcosa da arraffare, hanno distrutto ogni
angolo naturale di questo mondo per il proprio benessere e per creare
una civiltà basata sul consumismo, senza mai calcolarne le
conseguenze. Trovo che i Predatori non brillino d’intelligenza,
anche se molto furbi, perché sulla terra ci vivono pure loro, e mi
ricordano un tagliaboschi che si siede sul ramo che sta tagliando.
Guardano il loro dito puntato, anziché guardare dove punta, perciò
la loro visione del mondo è limitata all’interesse privato.
Mai attenti a pensare
alle conseguenze, ma solo al profitto, hanno reso aridi migliaia di
ettari nel mondo, complici le industrie farmaceutiche che hanno
imposto la chimica all’alchimia della natura per produrre
un’agricoltura adatta alle pretese della gente, che ormai ha perso
il contatto con la terra e scambia il cartone del latte al
supermercato per la mucca. Nei banchi dove si vende frutta e verdura,
non si vede più una lumachina, un moscerino, un vermetto, un filo di
erba estranea, un sassolino: tutto finto e perfetto, come la mela di
Biancaneve, puro veleno.
Ci hanno proposto
tecnologie che per sopravvivere devono scavare nelle viscere della
Terra e per ottenere le concessioni, hanno trucidato milioni di
esseri umani che su quelle terre vivevano da centinaia e migliaia di
anni. Riempiono l’atmosfera di gas venefici con auto sempre più
potenti, vogliono a tutti i costi andare sulla luna pensando di
depredare anche quella. Si costruiscono bare per farsi ibernare,
risucchiando energia per il benessere di un futuro cadavere.
Producono apparecchiature con l’obsolescenza programmata, per
venderne subito altre, che poi non sapranno dove smaltire; gettano
nell’acqua di fiumi e mare ogni rifiuto tossico convinti che il
mare sia eternamente a disposizione per il riciclo dei loro scarti.
Bruciano i boschi per poter coprire ancora col cemento e inoltre ci
fanno pagare per avere ciò che la natura offre gratuitamente: terra,
acqua, aria, fuoco.
Senza consapevolezza ci
trasportano verso strade senza ritorno, ma il peggio è che ci stanno
abituando allo stile di vita imposto da loro, che non ha nulla a che
vedere con la vita. Uno spettacolo teatrale che avrà necessariamente
una fine.
Chi è Predatore ha
accumulato ricchezza che non smaltirà mai, con la scusa di pensare
ai figli e ai nipoti, ha generato i suoi discendenti inculcando loro
questa certezza e rendendoli così dei perfetti rammolliti, incapaci
di sopravvivere senza le ricchezze di babbo e mammà.
I Proibizionisti
ci provano a vedere con altri occhi lo scempio che si sta facendo
delle nostre risorse naturali, ma non fanno nulla per cambiare,
accusando altri della situazione in cui si trovano. Si lamentano in
continuazione del governo, delle guerre, del tempo, del vicino di
casa, del collega di lavoro. Giudicano tutto e tutti e collocano
l’umanità in scompartimenti stagni, dove ognuno deve svolgere la
sua mansione e non invadere i territori altrui. Le religioni dividono
perché sono sostenute dai Proibizionisti. Gli Stati implodono perché
la massa è tendenzialmente Proibizionista. Si barcamenano per
rimanere a galla; svolgono lavoretti extra per poter rimanere
all’altezza di un tenore di vita che pochi possono ormai sostenere.
Tanti rimangono senza lavoro e in quel momento tutti gli schieramenti
del passato crollano. Rigidi nella loro ideologia, non sono mai
pronti al cambiamento e fanno resistenza ogni volta che il partito al
quale appartengono, non porta avanti l’ideologia che lo
contraddistingueva 50 anni prima! Si barricano nelle chiese e
impediscono alle menti un poco più aperte di esprimere il loro
parere, quando non ammazzano per sostenere dèi, rituali o usanze di
500 anni fa. Il Proibizionismo americano, ebbe un esito ovvio, si
spense per maturati limiti d’età, ma generò delinquenza difficile
da scardinare ad oggi. Gli attuali Proibizionisti genereranno frange
di infelici, irrealizzati, inconsapevoli futuri delinquenti, perché
guidati dal rancore, dalla rabbia contro un sistema che non ha visto
realizzare le loro aspettative.
La fisica, l’astronomia,
l’astronautica hanno fatto passi da gigante, ma i Proibizionisti
non riescono a stare al passo con queste forme di pensiero che si
modificano velocemente.
Piuttosto che ammettere
una nuova scoperta, provano con mille espedienti a fermarla,
centellinarla, magari modificarla per dimostrare che non era vera.
Nella Medicina tutto
questo è ben visibile, ma ancora c’è chi nega l’evidenza.
Il Proibizionista non è
ancora capace di adeguarsi al cambiamento, il suo DNA non ha la
velocità necessaria per adattarsi alle evoluzioni epocali di questa
era. Ancorato al passato, non riesce a trarre linfa vitale dalle
radici, ma lascia salire il marcio del passato nei suoi rami e nutre
le sue foglie con vecchie credenze, con pregiudizi ormai impossibili
da accettare. Il Proibizionista non vuole cambiare nulla e non
capisce che tutto cambia, che ogni secondo è già passato, non
raccoglie beneficio dal momento presente e non sa più cosa proporre
per il futuro. E’ rigido, metodico, pusillanime, vuole essere
lasciato in pace e trovare ogni giorno quello che ha lasciato la sera
prima.
Una speranza arriva
quando si riconosce un Precursore.
I Precursori sono gli ambasciatori
di una nuova era, gli anticipatori, quelli che presagiscono il
cambiamento; nella chimica biologica il Precursore è “il composto
che precede la formazione di un altro composto lungo una via
metabolica”, per meglio comprendere chi sono i Precursori,
immaginiamo un lungo canale del parto: lì stanno entrando i
Precursori, che già sanno che al di là c’è un’altra vita,
quale non lo possono sapere, come non lo sa il neonato che sta
nascendo, ma il loro compito è di arrivare fino in fondo, senza
spintonarsi, compiendo fino alla fine il loro percorso.
I Precursori si aiutano,
si capiscono, si annusano e poi si coalizzano come fanno gli atomi
per formare nuove molecole, e le molecole compongono le cellule e le
cellule in armonia si sostengono tra loro e formano una nuova
creatura che dovrà affrontare le novità della nuova era, ma lo farà
con consapevolezza e con amore per i propri simili, oltre le barriere
di genere, di razza e di colore. Non sono invidiosi e si sostengono
ove possibile e nei modi più confacenti ad ognuno, senza pretendere
dall’altro.
I Precursori non danno
importanza al denaro, sanno che il baratto sarebbe la migliore
moneta; non cadono in trappole bancarie, perché non sono ingordi e
se ci cascano non ne fanno un dramma e ricominciano da capo, anche in
altre direzioni. Non si spaventano se perdono il lavoro, trovano
sempre il modo di sopravvivere e non pretendono di avere le soluzioni
dagli altri, le cercano da sé.
Uniti nella spiritualità,
supereranno le barriere delle religioni ed eleveranno l’unica
immensa preghiera all’Unico Dio che ci governa.
Sarà rispettata la
natura, gli animali saranno i compagni di lavoro e condivideranno la
Terra con l’umanità, collaborando al loro mantenimento.
Rifioriranno campi e foreste e le acque torneranno ad essere limpide,
perché non ci sarà bisogno di versarvi veleni per imbellettare ed
apparire.
Gli Stati non avranno più
confini, le armi saranno trasformate in attrezzi da lavoro e
l’energia sarà recuperata per condividerla equamente tra l’umanità
che attende da sempre una giustizia uguale per tutti.
Forse ci saranno notti
più buie, forse ci saranno inverni rigidi, ma le piogge torrenziali
non divoreranno ponti costruiti male e non faranno crollare immensi
palazzi costruiti sul nulla.
I sette vizi capitali
troveranno finalmente la pace, col resto del mondo.
Questo è il Futuro che
prevedo, se solo i Precursori cominceranno a moltiplicarsi,
silenziosamente, amorevolmente, armoniosamente, rinunciando sempre
più alle futili lusinghe di una società malata.
Franca Oberti
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Articolo collegato:
https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2016/02/12/treia-23-24-e-25-aprile-2016-forum-del-lavoro-bioregionale-sostenibile-e-festa-dei-precursori/
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