Non è per nulla scontato che si possa superare il quorum del 50 + 1 per cento perché il referendum contro le trivellazioni nel Mediterraneo possa essere validato. Se la campagna è limitata alla questione specifica della trivellazione del Mediterraneo, la controparte, quella delle grandi lobby del petrolio e dei tanti beneficiari di questa operazione “per qualche goccia di petrolio sporco in più”, sta affilando le armi e attraverso i canali che detiene, vedi TV e stampa, si prepara a dimostrare al pubblico che dire si al referendum significherebbe un suicidio per la nazione, mettere sul lastrico migliaia di lavoratori, avviarci verso una ulteriore e drammatica recessione economica, ecc.
Ovviamente tutte balle, ma la gente bombardata dai principali Mass Media alla fine deciderà di votare no o di non andare proprio a votare. La prima stoccata in questo senso l’ha già sparata l’altro giorno quel signore che ha portato il nostro Paese alla fame, parliamo di Prodi che ci fece entrare forzatamente nell’Eurozona, nonostante i più accreditati economisti italiani e stranieri che ci invitavano ad un momento di riflessione. Ebbene questo “eroe” della patria ha detto che se vincesse il si sarebbe un suicidio per l’Italia…. Altro segnale che a noi di AK non piace è la presa di distanza (ma c’era da immaginarselo ) del PD. Fin qui, forse, ancora rimaneva un barlume di speranza, ma ora con la “tiepida” presa di distanza anche della Chiesa le speranze di superare il quorum del 50% + 1 sono appese ad un sottilissimo filo di lana.
E allora? Sangue freddo e riflettiamo: Se invece di ostinarci a parlare in termini tecnici delle conseguenze sulla trivellazione del Mediterraneo, ponessimo la questione su qualcosa di più grande, ad esempio sul futuro delle nostre generazioni, sulla salute e sulla qualità della vita, sottolineando che non possono essere petrolieri, pochi speculatori e lobbisti a decidere il futuro nostro e dei nostri figli, allora le cose potrebbero cambiare. In parole povere questo referendum contro le trivellazioni del Mediterraneo deve essere impostato come una risposta del cittadino contro i continui attentati al nostro ambiente e al futuro dell’umanità.
E allora? Sangue freddo e riflettiamo: Se invece di ostinarci a parlare in termini tecnici delle conseguenze sulla trivellazione del Mediterraneo, ponessimo la questione su qualcosa di più grande, ad esempio sul futuro delle nostre generazioni, sulla salute e sulla qualità della vita, sottolineando che non possono essere petrolieri, pochi speculatori e lobbisti a decidere il futuro nostro e dei nostri figli, allora le cose potrebbero cambiare. In parole povere questo referendum contro le trivellazioni del Mediterraneo deve essere impostato come una risposta del cittadino contro i continui attentati al nostro ambiente e al futuro dell’umanità.
Portando come elementi validi di discussione e di riflessione gli studi e le ricerche effettuati da scienziati di tutto il pianeta e di premi Nobel a Parigi nell’ultimo summit sul clima. In termini inequivocabili la scienza ha dimostrato a Parigi che la strada dei combustibili fossili alla fine porterà l’umanità ad una immane catastrofe climatica. Questi risultati scientifici, inattaccabili da petrolieri e da altri speculatori, convinsero tutte le nazioni presenti a Parigi a firmare la convenzione “salva clima”, in cui anche l’Italia aderì.
Quindi abbiamo un esempio eclatante accaduto a Parigi alcuni mesi fa, mentre oggi qui da noi si sta tentando di rinnegare quanto accettato e firmato a Parigi a dicembre scorso. Una netta contraddizione che deve diventare la nostra arma vincente contro i lobbisti del petrolio e i fautori del NO referendario. Ci aggiungerei, per far schierare i cattolici dalla nostra parte, il valore e il profondo significato dell’Enciclica di Papa Francesco sull’ambiente “Laudato sì”, che parla chiaramente della ricerca di altre fonti energetiche che non danneggino più l’ambiente. Poi, ovviamente, potremo parlare delle energie rinnovabili, dell’economia circolare, dell’essere al posto dell’avere, ecc. ecc.
Bisogna quindi evitare le trappole, vedi occupazione, ricchezza economica futura per l’Italia, benessere per tutti, ecc., che i lobbisti stanno per preparare come contraltare alle nostre argomentazioni. Bisogna cominciare a volare molto in alto e puntare su qualcosa capace di scuotere le coscienze anche degli iscritti del PD e soprattutto dei cattolici. In questo modo, forse, riusciremo a farcela….
Filippo Mariani - ADN Kronos
P.S. Ricordo a tutti i treiesi che il giorno 2 aprile 2016, alle ore 17.00, in vista dell'importante referendum del 17 aprile, si tiene un incontro pubblico per spiegare le ragioni del "Sì": STOP trivelle, presso Sala Congressi Hotel Grimaldi di Treia – Con l'adesione del Circolo vegetariano VV.TT. e della Rete Bioregionale Italiana
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