Un documento della DIA (servizi segreti della Difesa americani) del 2012 e recentemente declassificato dichiarava fin da allora che l'Esercito Arabo Siriano avrebbe vinto perché i Siriani di ogni confessioni erano in grandissima maggioranza compatti in suo sostegno. Il documento faceva piazza pulita delle narrazioni sugli Alawiti oppressori e Sunniti oppressi. Nello stesso periodo alcune survey governative statunitensi registravano con stupore e irritazione che più del 70% dei Siriani stava con Assad e una buona percentuale era neutrale. I governi occidentali e la presstitute parlavano di "ribelli moderati" ben sapendo di mentire ma a crederci veramente c'era innanzitutto la "sinistra".
Purtroppo tale sinistra dopo un secolo è ritornata ai nefasti dei "crediti di guerra" e al linciaggio di chi si oppone alle guerre imperialiste. La storia di questa parabola, di questa sorta di corruzione aristotelica deve essere ancora capita. Io in parte la imputo al crollo (momentaneo?) dell'idea di comunismo e delle sue organizzazioni, cosa che ha lasciato correre a briglia sciolta quella intellettualità un po' bohémien e molto ideologica - e quindi non politica - che era tenuta a freno dai partiti comunisti storici. Non sto facendo un'apologia dei modi in cui questa disciplina era imposta. Rilevo però che era ritenuta necessaria dal marxismo politico, innanzitutto da Gramsci e da Lenin. Invito a rileggere gli "Scritti Corsari" di Pier Paolo Pasolini per capire cosa intendo, anche se so che qualcuno - con cui per altro mi trovo in sintonia su tutto il resto - non sarebbe d'accordo con questo invito.
Raffaele Scirtino su "Infout" afferma che la sinistra è ormai strutturata nel potere, non quindi nemmeno senso parlare di "tradimento". E ha perfettamente ragione. Io infatti penso che sia meglio parlare di "corruzione in senso aristotelico", una forma di decadenza da uno stato originario. D'altra parte questo tipo di sinistra bohémien e ideologica non è mai stata di classe. Ed essendo ideologica era facile preda delle parole o, per dirla con Gramsci, dei camuffamenti di obiettivi reazionari con scimmiottamenti de modi di agire della classe. Le "rivoluzioni colorate" ne sono un fulgido e moderno esempio. L'inganno è stato bene apparecchiato e una lunghissima schiera di ex rivoluzionari ci è cascata, spesso pensando di essere così fedele ai propri ideali.
Altri non ci sono "cascati" perché semplicemente sono divenuti parte attiva dell'inganno stesso. Si pensi solo a quanti ex leader del Sessantotto in Europa si sono messi attivamente al servizio delle truppe imperiali, senza nemmeno avere quel residuo di prudenza, seppur confusionaria, che era espressa nel vecchio appello in questione.
Se poi qualcuno mi chiedesse perché io invece la penso in un altro modo pur avendo fatto le medesime esperienze a sinistra, francamente dovrei metterci un po' a rispondere. Ma la prima cosa che posso dire è che tutte queste guerre scatenate dall'Impero da quando l'Unione Sovietica è implosa, mi hanno fatto venire il voltastomaco. La mia analisi politica è figlia di questo voltastomaco, viene dopo, non prima.
Piotr
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