Treia. Equinozio d'Autunno alla Roccaccia
Scrivo che è ancora primavera e stiamo lavorando alla redazione del numero dei Quaderni di Vita Bioregionale che viene presentato in occasione del Solstizio Estivo 2019. Di solito il fascicolo termina con l'annuncio del prossimo evento che sarà la celebrazione dell'Equinozio d'Autunno e che cade quasi in concomitanza al mio compleanno.
Eh, si, perché gli astri hanno fatto si che io vedessi la luce proprio subito dopo il verificarsi di questo evento astronomico, di modo che così abbiamo un motivo doppio per festeggiare.
Non sono stata mai abituata a festeggiare la mia nascita, ma da qualche anno, complice Paolo, ho preso questa buona abitudine: la vita è bella e degna di essere vissuta, quindi perché non approfittare di tutte le occasioni possibili per celebrarla?
Ogni giorno, al nostro risveglio, dovremmo ringraziare per essere ancora vivi, su questa Terra, ma troppo spesso diamo per scontate tante cose: la salute, la vista (poter vedere nuovi luoghi e panorami), poter respirare, poter camminare, poter incontrare persone amiche e non, vedere, sentire e odorare... e quando qualcosa di questo ci viene a mancare rimpiangiamo quello che non abbiamo detto, fatto, scritto, visitato, ecc. Insomma, la vita è sempre degna di essere vissuta e per vissuta intendo che ci siamo messi in gioco, abbiamo manifestato la nostra natura, senza tanti blocchi, dovuti a paura e pigrizia.
Proprio quest'anno, in occasione della Notte senza Tempo, la notte fra il 31 dicembre 2018 e il 1 gennaio 2019 ho fatto a me stessa una promessa, ho fatto un proposito: quello di eliminare paura e pigrizia, o almeno di provarci, in modo da vivere la vita che mi resta sempre più pienamente. Certo, questo è un proposito... per una persona come me che ha sempre avuto paura anche della sua ombra, applicarlo non è così facile, le paure più invalidanti per me sono quelle del giudizio altrui, o di perdere l'amore altrui ma se siamo sicuri di agire in coscienza onestamente, di che paura dobbiamo soffrire?
Ma ritorniamo ai festeggiamenti, che si terranno domenica 22 settembre 2019. Per l'occasione al mattino abbiamo già da tempo programmato, a cura dell'Auser Treia e dell'associazione Adesso Yoga, un'escursione erboristica alla Roccaccia con la cara amica Maria Sonia Baldoni, denominata "Sibilla delle Erbe". Se il tempo ce lo consentirà termineremo con un picnic con il cibo (possibilmente vegetariano) da ognuno portato alla vista del meraviglioso panorama sottostante. Partenza da Treia, alle 10, dalla fontanella delle due cannelle all'inizio di Via Montegrappa (Porta Mentana o Montana). In caso di maltempo il pic-nic si svolgerà presso il Circolo Vegetariano in vicolo Sacchette 15/a.
Nel pomeriggio, alle ore 17, presso il Centro Adesso Yoga di Via Bellamora 1 al Borgo di treia, incontro per la presentazione del libro di Lorenzo Merlo, dal titolo "Sul fondo del Barile", con presentazione di Paolo D'Arpini e moderazione di Barbara Rossetti.
Al termine della presentazione e delle domande ed interventi a giro dei presenti, brindisi finale.
Per chi ha ancora voglia di stare in compagnia e di festeggiare il mio compleanno abbiamo previsto per la sera una pizzata sociale. Vi aspettiamo numerosi!
Dimenticavo! Quest'anno gli anni sono 60, rinasco a nuova vita! (secondo l'oroscopo cinese) Speriamo bene!
Caterina Regazzi
Info: auser.treia@gmail.com - Tel. 0733/216293
Breve recensione de "Sul fondo del barile" di Lorenzo Merlo
Il libro, che offre spunti e a volte chiede attenzione, narra lo sfascio delle ideologie della destra e della sinistra, passa dalla genesi del populismo, scorre i limiti del materialismo e quelli di un'umanità ridotta a economia, non tralascia l'egemonia occulta dei poteri finanziari, critica la scienza meccanicistica, osserva l'avvento del sincretismo tra tradizioni sapienziali e nuova scienza, propone una modalità spirituale per sfruttare la crisi totalizzante: identifica la prospettiva attraverso la quale l'uomo del prossimo paradigma vivrà il mondo. Sul fondo del barile, tra le macerie che tengono in piedi pericolanti facciate del passato, c'è la nuce dell'uomo circolare. Sul fondo del barile ha tre lettori: chi trova conforto alle proprie posizioni. Chi è in cerca del significato di apertura. Chi cerca come svincolarsi dalle proprie chiusure.
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