"Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur" E’ una famosa frase riportata dallo storico Tito Livio ( 59 a. C – 17 d. C) nelle sue opere relativamente all’assedio di Sagunto da parte del generale cartaginese Annibale Barca avvenuto nel 219 a. C . Per chi non conosce il latino vuol dire letteralmente “Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”. Nel senso che dopo mesi e mesi di discussioni al Senato Romano per decidere quando e come aiutare la città spagnola di Sagunto, alleata di Roma, alla fine, nella lunga attesa, la città fu espugnata e rasa al suolo.
Questa frase si addice in maniera impressionante a quello che sta accadendo negli ultimi COP sul clima e in particolare dopo quello di Parigi del 2015. Carbone, petrolio e gas non si toccano! Questa la parola d’ordine che partita lo scorso anno a Katowice in Polonia si è ripetuta forte ancora a Madrid. Ormai è evidente che esiste una netta spaccatura tra due blocchi di nazioni. Le grandi potenze come USA, Brasile, Australia, Cina, Arabia Saudita non intendono rivedere le loro politiche energetiche di base, a parte qualche ritocchino, come ha promesso di fare la Cina, mentre il Brasile intende ricevere dalla comunità internazionale congrui finanziamenti per avviare una campagna di rimboschimento nelle aree andate a fuoco recentemente e, quindi, penalizzare politiche di aiuto per i Paesi più poveri del pianeta vittime dei cambiamenti climatici causati proprio dai Paesi industrializzati.
Dall’altra parte l’Europa (di cui va dato merito al nostro Ministro Costa che si è adoperato per sostenere i Paesi più poveri del mondo che dovranno, più degli altri, adattarsi ai cambiamenti climatici) che è risultata la più saggia, infatti ha dichiarato di continuare a perseguire con attenzione le indicazioni dell’Accordo di Parigi sulla limitazione dei gas climalteranti, nonché trovare formule di collaborazione e assistenza verso quei popoli del Sud del mondo vittime del peggioramento del clima terrestre.
Va menzionata alche la Costa Rica che ha cercato in tutti i modi di convincere gli “intransigenti” a scendere a patti per salvare il pianeta. Un plauso quindi alla Costa Rica e alla nostra Europa, anche se va fatto qualche distinguo con qualche Paese dell’Est che ha posto qualche veto. Tuttavia ci chiediamo cosa possiamo fare solo noi europei che siamo 740.000 contro i 7miliardi del resto del pianeta? Forse riusciremo con le nostre politiche di mitigazione climatica a rallentare la catastrofe globale… e poi? . Al momento, quindi, come fu per Katowice nella COP 24 tutto è rinviato alla prossima COP 26…
“Sono deluso dai risultati della COP25”, ha dichiarato il segretario generale, Antonio Guterres. “La comunità internazionale ha perso un’importante opportunità per mostrare una maggiore ambizione in materia di mitigazione, adattamento e finanza per affrontare la crisi climatica”. Alla conclusione del summit sul clima uno scienziato canadese che ha partecipato ai lavori, ha detto alla stampa locale: “ …grazie a questa conclusione abbiamo aperto la strada alla sesta estinzione di massa…
ELM - A.K. Informa N. 51
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