mercoledì 15 settembre 2021

Medici per l'ambiente...

 


Un quarto delle cause di morte proviene oggi dall'ambiente, ma di questo ancora nel nostro Paese c'è scarsa coscienza. L'Italia è infatti tra i paesi europei con la più bassa percezione dei rischi ambientali ed in particolare con una bassa consapevolezza della correlazione tra fattori ambientali e salute umana.

Tenendo presente questo dato, l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente ISDE ritiene da sempre importante promuovere un'assunzione di responsabilità da parte dei medici e degli altri professionisti sanitari che, rivestendo spesso il ruolo di opinion leader nei confronti della popolazione, dovrebbero diventare promotori nel proprio territorio di azioni di sensibilizzazione e advocacy a favore di salute e ambiente. Si pensi in particolare alla popolazione anziana, più distante dalle tematiche green e nei confronti della quale i medici di medicina generale possono diventare vettori importanti di informazione e sensibilizzazione su questi temi.

Ecco che ISDE Italia, con il patrocinio dell'Istituto superiore di sanità e di FNOMCeO e il contributo della società farmaceutica Chiesi, ha messo recentemente a punto il manifesto “Io sono un medico per l'ambiente”, rivolto in primis a medici e operatori sanitari ma anche a pazienti e decisori politici.

Concentrandosi su 4 tematiche (crisi climatica, inquinamento ambientale, stili di vita salutari e acquisti verdi), il manifesto indica 6 specificità per quanto riguarda le buone pratiche da promuovere tra operatori sanitari, pazienti e decisori politici:

non spreco o contamino l'acqua
mangio poca carne
uso la bicicletta o vado a piedi
riciclo per un futuro senza plastica
scelgo cibo non contaminato
tutelo gli alberi e il verde

La Federazione italiana medici di famiglia FIMMG, sempre a questo proposito, ha stilato il Green project, con l'intento di incentivare l'adozione di buone pratiche da parte dei medici, ma anche di fornire supporto per azioni più impegnative come la riqualificazione energetica degli impianti e degli studi e per un uso più consapevole delle fonti energetiche. Si tratta di un progetto avviato nel gennaio 2020, prima dello scoppio della pandemia; quest'ultima, dal canto suo, ha permesso di accelerare certi passaggi previsti e cercati da anni, come ad esempio la dematerializzazione della ricetta.

Con il progetto, la Federazione si pone l'obiettivo di promuovere tra i medici di famiglia la consapevolezza del tema dell'emergenza ambientale dell'impatto ambientale generato dalle proprie azioni nell'agire quotidiano della necessità e concreta possibilità di assumere comportamenti virtuosi ed ecosostenibili anche nel proprio ambiente professionale (es abbattere uso carta, uso plastica e materiali non riciclabili in uso nello studio, fare raccolta differenziata dei materiali in uso allo studio, scegliere in ottica di sostenibilità prodotti e metodi).

Lo stesso Ordine dei medici può assumersi il compito di patrocinare e sostenere l'attenzione alla questione ambientale, anche attraverso la formazione professionale, in particolare

aumentando la consapevolezza fra i medici sul ruolo dell'inquinamento e dei cambiamenti climatici rispetto alla salute, collaborando con enti e associazioni locali in iniziative specifiche di informazione, nonché di citizen science, collaborando attraverso i propri dati a studi e ricerche sul territorio, facendo rete con istituzioni locali e università, integrando in quest'ultima i percorsi formativi.



(Fonte: Arpatnews)

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