Un viaggio tra luoghi situazioni e contesti...
Strana strategia quella del contadino salentino che va al consorzio e dice: damme un po’ de medicina oppure un po’ de siccatuttu! poi torna a casa lo sparge sul campo e lo riduce senza un filo d’erba tutto bello pulito così da poter raccogliere in seguito le olive con la scopa poi è arrivata la zia lella si lamenta e ora ha solo quella…
In queste sere ho partecipato a diversi incontri con filosofi che si sono soffermati alcuni sul parlare quotidiano altri nella lectio magistralis ordinaria senza legami col meridione l’erranza e la restanza e senza puntare L’indice direttamente sulla cementificazione selvaggia dell’ambiente e delle menti. Kama fei caldo che scorre: La taranta etno rock dei kama fei che in griko significa caldo che scorre che ci accompagna in ogni stagione ha acceso la notte dei giovani della notte della taranta.
La taranta antica danza del sole messapica nella piazza san Pietro e Paolo a galatina si è conclusa la notte della taranta con lunghe ronde notturne. Lasciata galatone dopo un breve viaggiosono arrivato a copertino il paese di San Giuseppe il santo dei voli e al cosmo centrale giardino interiore dove vive uno strano personaggio che scava e costruisce piste di terra e costruzioni rotonde e strambe.
Anime antiche in corpi umani non sognano solo io tu io e te tu ed io noi loro noi e loro, oh scusa dormiamo! Insomma i filosofi dicono questo… ed anche: Cogito ergo sud meridionali conterranei contemporanei nel qui ed ora della controra. ce l’hanno fatta alla fine... certo potevano SPegnerle prima le casse e riSParmiarsi la corrente che la centrale elettrica inquina pure. seguendo il filo segreto della musica architetture ancestrali e paesi rinascimentali notti calde nel tufo calcareo della Grecia salentina. strane strade si srotolano davanti ai miei occhi e strane costruzioni appaiono lungo la via al giardino di pukhalpa nel paese del santo che vola… a bocca aperta, notte di luce luna blu nel segno dei pesci pratichiamo gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso questo il mio buongiorno per te.
Haiku post ordinario grondante visione fondale artificiale desolati paesaggi echi di un mondo chiuso e distante in uno stato di grazia che trascende l’ordinario finalmente si entra nell’extra ordinario frugando nel forziere della tradizione incantati da un distillato di purezza una lenta patina avvolgente in una atmosfera di stupore psichico mentre il fuoco cova sotto la cenere. mi sembrava di aver trovato esattamente quello che cercavo e di avere a portata di mano le risposte a ogni dubbio in questa guida ragionata per liberarci dalla sofferenza psicologica volontaria auto inflitta dalla mente prigioniera dei propri pensieri che parte dal magico mantra: siamo quel che siamo.
Una forza celeste che sorprende e aiuta a rivedere il mondo con uno sguardo diverso, questa libertà di desiderare sognare ed è sufficiente anche quando dura un solo istante. un compendio di informazioni geografiche il sollazzo di chi si diletta di girare il mondo una scelta indispensabile per potere sempre fare ciò che ci piace a fermarci per ammirare senza alcuna regola precisa e la storia diventa mito credenza popolare assonanza cosmica resa sublime all’antica lingua orale unico nume che tutela la storia di ognuno. un vero putiferio di spiriti in una piazza in cui la memoria è domani all’ombra di un sorriso misterioso a tutti e a tutte le persone giovani e vecchie scrivendo quello che mi viene in mente errabondo e annoiato l’orto alla fine del paese personaggi vita quotidiana a lieto fine la grazia della madonna.
Luce intensa cielo azzurro nuvole distratte altissime vibrazioni. facciamo finta di niente e ci ritiriamo nel calore della casa. meglio essere che non essere quando il mondo sta in bilico e ogni pietra è fatica nel mistero del silenzio.
Il presente è quello di adesso e questa è la nostra vita emigranti itineranti fuori e senza fuori essenza fuggiamo per ritrovarci come trottole abbandonate su una strada deserta di notte sotto la pioggia nelle scatole di cartone vento tra le fronde caldo afoso una macchina che passa il suono di una campanaci riporta nella realtà del continuo infinito presente con fiducia appartenenza e tradizione (i tre rifugi) nella mani-fattura artigianale (feelosophy) ecosostenibile equosolidale a km 0 nasce dall’ascolto della percezione nella conservazione dello status quo fin quando si sta nei limiti di se stessi sciogliamo blocchi e allora si rinasce superando i limiti.
Siamo andati a prendere la paglia e la chiave è appesa dietro la porta la casa è aperta. quando si nasce con niente si continua a vivere con niente, non c’è alcuna prospettiva soltanto l’oggi il momento il posto l’ora. molti la chiamano sindrome del tempo presente o diffidenza del futuro. l’esperienza non aveva insegnato avere una visione a lungo termine. Lungo la via il ritornauta fuori dal comune nel comune afferma che per far cambiare qualcosa è necessario che qualcosa cambi.
Om è il suono universale della creazione la vibrazione più alta e pura che esiste. l’om chanting trasforma la negatività in energia positiva, sostiene il benessere emozionale mentale e fisico, sviluppa più amore gioia pace per il mondo. dimenticata nel corso del tempo questa antica tecnica di meditazione di gruppo è stat reintrodotta dai maestri spirituali. l’om chanting è una pratica di gruppo che utilizza il potere di trasformazione dell’om per ottimizzare il potenziale di purificazione anche per l’ambiente circostante fino a due chilometri.
Quello che puoi fare dopodomani non lo rimandare a domani. ho boicottato così tanto la notte della taranta che ci sono andato tutte le sere. stasera seratafinale a galatina a la casa di santu paulu. per non farmi pizzicare dalla taranta sto facendo un po di tagli laser con la sega a mano e con le gambe ad angolo ballo il tuist.
Ho legato una corda al tetto per appenderci le cassette con i fichi per non farli mangiare da le formiche che se le guardi al microscopio hanno la faccia più brutta di quella di bolletta cancelli (bill gates per chi non sa l’italiano) altro che delinquenti. ieri sulla spiaggia a Gallipoli ho conosciuto un delinquente con la faccia da delinquente e tutto tatuato molto simpatico del paese di matino che vendeva cocomeri e aveva tatuato sul petto la parola delinquente e gli ho detto che non ce ne era bisogno di scrivercelo perchè si capisce già dalla faccia e mi ha risposto che ogni tanto se ne scorda… qui la domenica quando non passano gli aerei che giocano alla guerra passa quello col deltaplano a motorino, don giuseppe si è motorizzato.
Penso che il disagio che deriva da molti concerti ormai è l’eccesso di over drumming, la sezione ritmica preponderante sempre molto potente col solito tum tum di base che serve piu a far saltare che a ballare, spesso anche l’eccessiva strumentazione con arrangiamenti sempre piu complessi. comunque al concerto della notte della taranta le coreografie delle danze sono bellissime e anche le luci e le scenografie di fondo. la taranta era la danza del sole delle donne messapiche trasmessasi dall’antichità fino ai giorni nostri.
Probabilmente sono stati gli enotri a introdurre nel meridione il culto di cibele e dionisos e la celebrazione della natura attraverso l’ebbrezza del vino e la frenesia dei sensi. anche se il culto del sole fa parte di una cultura patriarcale maschilista forse espropriata dagli uomini alle donne anticamente. nella piazza di san pietro e paolo a galatina si è conclusa la notte della taranta con lunghe ronde notturne nel centro storico. bella serata con le ronde nella piazza e davanti alla casa de santu paulu fino a notte tardi. le ronde sono cerchi di persone anche un centinaio, una decina suonano i tamburelli altri cantano e a turno in coppia si entra nel cerchio a ballare. un pò di oriente nei mercati del sud il fascino dei mercati rionali e nelle feste patronali o ne festival nelle grandi piazze le grida dei venditori l’esposizione della merce, gli odori dei cibi le lunghe contrattazioni le luci le grandi luminarie il rumore caratteristico dei piccoli generatori di elettricità con il caratteristico odore di benzina, le lunghe contrattazioni il chiacchiericcio gli incontri il frastuono sono coinvolgimento iper sensoriale di grande emozione sanno di oriente di mercanti e carovanieri, sanno di antico e dei profondamente popolare. menadi e baccanti. coribanti nella religione greca legati al culto della dea cibele che guariva dalla possessione (epilessia intesa come possessione da parte di un dio o di un demone) agivano in stato di trance come pure inno stato di esaltazione procurato con danze e suoni dal greco koribantes, baccanti, in stato di ebrezza correvano e danzavano sempre più sfrenatamente accompagnandosi con il fragore di cembali timpani flauti e non è un caso che tali rituali fossero soprattutto femminili: emarginate dalla vita politica e sociale della polis spesso confinate nelle case, le donne potevano in questo modo recuperare parte della loro autonomia. i musicisti fanno vibrare l’aria.. i nuovi vecchi dell’Italia vuota. sei tutto ciò che desidero anche quando non ho voglia di niente. c’è chi balla e c’è chi guarda. c’è chi suona c’è chi canta e chi campa d’aria.
Amo la vita sole tra le dita lallallerolallallà
Ieri sera ho goduto della compagnia di una cara amica: un personaggio straordinario di grande sensibilità cultura e profonda gratitudine per la vita. ho cucinato le orecchiette con pomodorini e pecorino. poi la cicoria catalogna, saltata in padella con aglio olio e peperoncino e ci ho fatto fondere del cacio cavallo piccante. è stata una serata intensa dal punto di vista emotivo. mi ha consigliato di leggere la “pura gioia” di seneca per trovare in me stesso quello che ho sempre cercato al di fuori. sicuramente la cucina tradizionale popolare porta la pura gioia alle papille gustative. immagino osterie e taverne nel regno di napoli con trecce di agli cipolle e inserti di peperoni peperoncini e pomodorini che fanno bella vista appesi ai muri e ai soffitti assieme ai caciocavalli nei porti e nei borghi rurali dove una umanità umile povera trovava ristoro e cercava i piaceri della vita nel gioco nel vino e nel suoni di antichi strumenti. e attorno ai fuochi della transumanza nella pianura foggiana pecore mucche cavalli montoni capre asini muli, muggiti belati nitriti ragli, polvere odore di letame, meretrici saltimbanchi suonatori pastori truffatori cantastorie mercanti, una umanità sempre piu in fuga da se stessa seguendo il percorso delle stelle delle greggi e delle civiltà. oggi sulle stesse vie si incontrano coloratissime prostitute africane e dei paesi dell’est tra la spazzatura i fuochi il traffico i gas di scarico di camion e automobili, sotto al sole cocente che sembra tutto voglia bruciare o al freddo e al vento di tramontana, attendono al loro destino inquieto e in perenne trasformazione. un quadro dipinto a parole che potrebbe essere stato realizzato dai vedutisti settecenteschi che trovavano nel calore del popolo italico meridionale grande ispirazione. sul palco della notte della taranta ci sono musicisti che conosco e seguo da venti anni, dietro al fenomeno della taranta ci sono intellettuali come luigi chiriatti maurizio agamennone pino gala e franco cassano con il pensiero meridiano, ci sono maestri storici come alan lomax carpitella de martino.
Seguendo il filo segreto della musica la mia mente si perde tra fantastiche architetture aragonesi e il barocco salentino tra le vie di tufo calcareo caldo del sole del giorno nei paesi della Grecìa salentina che mi fanno sognare immaginando coribanti dell’antichità e riti del sole messapici.
Chippùru giovane guardiano dei campi modernolitico terramaricolo transumante vive in un truddu dalle parti di silva arboris belli dove un tempo cera un albero sacro, una quercia millenaria… un giorno decide di andare a fare visita al tempio neolitico di locus rotundus (locus qui dicitur rotundus) oggi dedicato a san giorgio. incontra xanti iaka (santa Chiara) una raccoglitrice di tabacco dell’antica Campania felix. fanno un viaggio assieme fino a bhole baba city nelle indie di quaggiù. una mattina arrivano trasportati dal rider nel furgone con le scatole di cartone, cinque monaci della amazon tutti vestiti di blu. Con loro apprendono che la scelta non è la felicità e la risposta appropriata: un tetto sulla testa un piatto di minestra. a coelium ostuneon conoscono chistu cristu maestro artigiano che fabbricava statue di carta pesta per le chiese. chiede loro: a chi appartenete? alla grande e meravigliosa civiltà contadina! La mancanza garantisce una grande presenza di cuore.
Oggi ho scritto questa cosa, ho impiegato nove mesi per scriverla tutta, presa dai miei appunti. I nomi dei paesi sono in latino, escluso Bhole Baba city che è l’ashram di Babaji a Cisternino dove veramente ho incontrato Chiara una donna di Napoli e i monaci buddisti tailandesi.
In questa breve storia ci sono anni di studio e ricerca in valle d’Itria. chipuru in dialetto salentino significa casetta in pietra nell'orto dal greco kipuros. xanti iaka tradotto con santa Chiara era una varietà di tabacco coltivata in salento, chistu cristu era veramente un costruttore di statue in carta pesta solo che non lho conosciuto e la storia mi è stata raccontata. Il resto sempre appunti presi durante i vari incontri con i monaci buddisti tra i quali anche una donna di origini italiane che traduceva e comunicava dall'inglese con gli altri monaci. Li ho definiti della Amazon perche arrivano da New York e scherzando lo dicevo pure a loro, che in realtà vanno vestiti di rosso scuro e non di blu.
Oggi sulla spiaggia ho colto l’attimo e catturato l’istante con la tecnica antica degli aruspici. Si voglio dire che anche nella conoscenza e nella scoperta adopero lo stesso studio e analisi e soprattutto anche nelle informazioni che ricevo dall'esterno, per esempio quando arrivo in un paese inizio a studiare la forma architettonica le sedimentazioni strutturali l’esposizione dell’abitato il campanile come è rivolto l’ombra che proietta la luna le stelle il sole allo zenit e altri aspetti di psicogeografia. potrei consultare una semplice bussola magnetica invece per trovare il nord solare geografico quasi perfetto prendo il bastone lo pianto a terra e inizio a segnare la sua ombra a volte occorre piu di un'ora e quando il bastone proietta l’ombra piu corta quello è il nord o il mezzogiorno solare, quando il sole sta allo zenit allora disegno un bel cerchio e un quadrato all interno con i quattro punti cardinali.
Come scrivevano gli antichi l’augure è li nel campo a mezzogiorno dopo ore di attesa e sta per delimitare lo spazio dell’orizzonte a lui visibile con il suo bastone per poi divinare cercando i segni del cielo.
Ecco nel momento in cui chiude il cerchio ha sacralizzato e sacralizzando ha fissato l’istante cogliendo l’eterno entrando in frequenza di risonanza con le stelle fisse. se il tempo dice platone è l'immagine mobile dell’eterno e listante è l’eterno dove futuro e passato non esistono nell'istante in cui l’augure contempla fissando il templum diviene un tutt'uno col dio entra nell’eterno nell’essere. tempio deriva da templum appunto e significa spazio consacrato. quando vado in giro per paesi contrade e città sono sempre in cerca delle sei direzioni del mondo per essere sempre connesso con l’essenza del luogo. come la figura pitagorica dell’uomo vitruviano inserito nella sfera e nel cubo connesso con se stesso con l’ambiente circostante con il cosmo. questa per me è l'unica vera conoscenza illuminazione connessione...
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Ferdinando Renzetti, da se stesso...
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