giovedì 21 novembre 2024

Be different be - Architectura arte paesaggio e metamorfosi...



...leggo poco, soprattutto i quotidiani e settimanali, lascio alla casualità la mia informazione quotidiana a volte consulto televideo a volte leggo i giornali che trovo abbandonati e dopo averli letti ne conservo alcune pagine, quelle che in qualche modo hanno suscitato il mio interesse. 

Rumino le letture, le sedimento, a volte conservo le pagine per lungo tempo eliminando pian piano, per sottrazione, quello che mi sembra superfluo. a volte di una pagina dopo un po di tempo mi restano alcune righe, a volte una frase, a volte una sola parola… giorni fa ero sul treno e ho trovato un quotidiano merce veramente rara ormai, con un inserto sulla casa, in particolare scrittori e abitazioni. Una foto di Hemingway nel suo studio a Key West in Florida. Amava così tanto la boxe che nel uo giardino aveva fatto montare un ring per il pugilato. Nello stesso articolo la foto di Casa Malaparte a Capri dello scrittore Curzio Malaparte progettata su uno sperone roccioso da Adalberto Libera. 

Col pensiero delle abitazioni guardando dal finestrino mentre il treno scorre lungo la lunga striscia di sabbia lungo la costa Adriatica scogli case abitazioni stabilimenti balneari villaggi campeggi residence anche una raffineria di petrolio, tutto nella più assoluta confusione senza nessuna pianificazione, spiccano tra un agglomerato e l’altro brevi tratti di macchia verde di dune e zone umide nella cementificazione selvaggia senza un piano sembra che l’unico principio rispettato sia stato quello di costruire sulle spiagge a ridosso del mare e nelle immediate vicinanze per dare un valore aggiunto al costruito con la vista mare.

In realtà poi queste abitazioni sono vissute e abitate solo per pochi mesi all’anno, hanno problemi di umidità e per via della salsedine i materiali si deteriorano velocemente e spesso per contenere la furia del mare che vuole riprendersi i suoi spazi c’è bisogno di interventi come scogliere artificiali e protezioni varie. 

La nota positiva, forse l’unica, le lunghe piste ciclabili anche se strette e inframezzate da attraversamenti nel traffico e tanti campi per fare sport all’aria aperta pallavolo racchettoni calcio… be different be: note di vetro tasselli colorati è normale siamo al sud luce per plasmare lo spazio e un gelato alla fragola giardini di cemento palcoscenici dell’estremo.

Tutta questa distruzione è stata iniziata e favorita dalla dinastia sabauda con l’aggressione e l’occupazione di uno stato sovrano, il regno di Napoli e la successiva costruzione della ferrovia lungo la costa, favorita dagli inglesi, per collegare Londra a Bombay attraverso Suez. Prima occorrevano due mesi per circumnavigare l’Africa invece con il treno caricato sulla nave a Brindisi si raggiungeva l’Oriente in appena venti giorni, infatti il treno era denominato Valigia delle Indie, comunque la ferrovia poteva essere costruita a distanza dalla costa, almeno un chilometro, per lasciare una fascia di natura con parametri ambientali intatti, solo che a quei tempi non c’era una coscienza ecologica e gli enormi spazi vuoti naturali sembravano solo luoghi da riempire occupare atrofizzare inquinare. la distruzione poi e stata continuata da un altra casata torinese gli Agnelli che con le loro industrie meccaniche, in accordo con petrolieri e ditte cementifere, hanno trasformato il giardino più bello d’Europa in quello più inquinato con plastica cemento asfalto meccanica consumismo.

Basta pensare alla Terra dei Tuochi che un tempo erano i luoghi della campania felix degli orti e delle campagne che rifornivano i mercati di Napoli di tutto il necessario divenuti luoghi tristemente noti per inquinamento dei terreni delle falde acquifere e dell’umanità varia. oppure taranto bella e perduta, la città più bella della magna grecia che l’ltalsider ha ridotto in luogo infame in cui vivere per i fumi e inquinamento ambientale o come il polo chimico industriale di Augusta, luogo di natura e archeologia inquinato per sempre. Certo fa sicuramente soffrire il pensiero di tutta questa bellezza svanita davanti ai nostri occhi in poco tempo, vero che la natura non impiega molto a riprendersi spazi se lasciata libera di agire, con la vegetazione che in poco tempo occupa strutture di cemento ferro legno plastica e strade trasformandole in paesaggi di archeologia industriale.
 
Ferdinando Renzetti



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