Ricominciare da dove si è finito - Ruderi di una torre vicina a Treia
Il segno è caratterizzato da una linea chiara che ritorna dal basso e sale verso l’alto. Esso significa radice e tronco del carattere. Il bene che compare in basso è all’inizio, quasi insignificante, ma è abbastanza forte per affermarsi durevolmente, nella sua peculiarità (come gli è congeniale), di fronte a ogni tentazione dell’ambiente.
La parola “ritorno” suggerisce anche l’idea di una continua inversione di rotta dopo gli errori, nonché l’idea della conoscenza di sè e dell’autocritica occorrente per correggersi.
In riferimento alla formazione del carattere si intende che il principio chiaro si dirige di nuovo verso la luce interiore voltando le spalle alla confusione dell’esteriorità.
Nel fondo dell’anima, allora, si scorge il divino (l’Uno).
Questa coscienza è ancora allo stato germinale, appena un inizio, ma come tale chiaramente distinto da tutti gli oggetti esterni.
Riconoscere questo Uno significa riconoscere la propria natura nella forza ascendente della vita.
“Nel segno Il Ritorno si vede il senso del Cielo e della Terra”. Qui si esprime l’idea che la forza luminosa è il principio creativo del Cielo e della Terra. E’ un ciclo eterno, dal quale, l’esistenza scaturisce sempre di nuovo, proprio nel momento in cui può sembrare completamente sconfitta.
Questo esagramma è coordinato al mese del solstizio invernale (dicembre – gennaio) e corrisponde all’archetipo del Bufalo o Bue (Capricorno in occidente).Da questo si traggono le conclusioni che indicano il giusto comportamento in questo tempo.
Nell’antica Cina, in questo periodo, “I mercanti non viaggiavano e il sovrano non visitava le contrade”. Da qui si evince il comportamento del Bufalo che approfitta di questo momento per riposare e ponderare con cautela la situazione, con metodicità, disciplina, senso dell’ordine (anche gerarchico), giusto tempo e giusto luogo, in modo da redigere un quadro di valori in cui le cose procedono al loro posto. Ovvio che queste caratteristiche non tengono conto dell’emozionalità (esattamente all’opposto della Capra).
“La mia è la forza stabilizzatrice che perpetua il ciclo della vita. Io resto immobile nelle prove delle avversità, risoluto e irreprensibile. Mi sforzo di seguire l’integrità, di portare il fardello della rettitudine. Obbedisco alle leggi della Natura….. spingendo con pazienza la ruota del Fato. Così io intesso il mio destino”.
Alcune caratteristiche del Bufalo:
E’ dotato di straordinario autocontrollo e capacità di dedizione; scarseggia in senso dell’humor e immaginazione; impacciato nei sentimenti ma fedele. Si carica di lavoro, a volte è burbero e brontolone. Non ama ricevere consigli, ha un discreto senso degli interessi. Solitamente prende le cose molto sul serio, è diligente e analitico. Severo, tende al pregiudizio ed è conservatore.
Coincidenze:
Nell’antica Roma il 9 gennaio corrispondeva al 5° giorno prima delle Idi Agonalia. Sorge la costellazione del Delfino.
(Feste agonali da agonia, nel senso di agire in maniera sacra, giochi dedicati a Giano, in cui il sacerdote sacrificava un capro nella Reggia in onore del Dio)
Paolo D’Arpini
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