Il parlamento europeo propone di rendere più rigorosi i limiti
nazionali alle emissioni dei sei principali agenti inquinanti
Il Parlamento europeo ha recentemente approvato la proposta della
Commissione di fissare limiti nazionali più rigorosi per le emissioni
dei sei principali agenti inquinanti (biossido di zolfo, ossidi di
azoto, composti organici non metanici, metano, ammoniaca e particolato
fino a PM2,5) da raggiungere entro il 2020 e il 2030.
La proposta andrebbe quindi a modificare la Direttiva 2001/81/EC
(National Emission Ceilings Directive (NECD), la Direttiva sulle
soglie nazionali di emissione che richiede agli stati aderenti un
rendiconto annuale sulle emissioni di ossidi di azoto, composti
organici non metanici, biossido di zolfo e ammoniaca. I deputati
chiedono quindi che la futura Direttiva includa anche metano e
particolato; è stata invece bocciata l’inclusione, chiesta durante la
votazione in commissione Ambiente, del mercurio dal 2020, per il quale
ci si limita a richiedere un generico impegno a ridurre le emissioni.
Per garantire il progressivo raggiungimento degli obiettivi prefissati
per il 2030, il Parlamento ha suggerito di aggiungere obiettivi di
medio termine sulle emissioni per il 2025, obiettivi vincolanti per
tutti gli agenti inquinanti, ad eccezione del metano.
I deputati hanno inoltre votato per rimuovere la proposta della
Commissione riguardante la possibilità per gli Stati membri di
compensare le riduzioni di ossidi d'azoto, biossido di zolfo e
particolato dalle navigazioni internazionali. Per i deputati, invece,
la Commissione dovrebbe prendere in considerazione misure che
permettano la riduzione delle emissioni della navigazione
internazionale, in particolare nelle acque territoriali e nelle zone
economiche esclusive degli Stati membri, e, se appropriato, presentare
una proposta legislativa a tal fine.
Dopo l'approvazione in Parlamento, si avvieranno ora i negoziati con
il Consiglio dei Ministri europeo per raggiungere un accordo in prima
lettura.
Fonte Arpat
Commento di Marco Bracci:
RispondiEliminaChe non ci sia alcuna volontà seria di risolvere il problema mondiale dell'inquinamento e del riscaldamento globale, lo dimostra il fatto che non si parla mai, ufficialmente, di quella che è la ragione vera, e conosciuta da tutti i principali attori dell'economia mondiale, dei suddetti problemi e cioè gli allevamenti di animali "da carne, uova e latte". Ben il 18% delle emissioni è dovuto a questi allevamenti, di gran lunga superiore al 13% dovuto al traffico e alle industrie. Se poi consideriamo che una grandissima fetta dell'inquinamento da traffico/industria è dovuto al trasporto di animali vivi, morti, lavorati, frattaglie, scatolette di cibo per animali domestici, quel 18% sale ancora notevolmente a scapito del 13% di cui detto prima. Ne consegue che il nutrirsi di carne e latticini sta portando la Terra alla rovina e con lei i nostri figli e tutti coloro che ancora hanno ancora un po' di anni da vivere (5, 10?). Cosa aspettiamo a rendercene conto e a divenire mangiatori di sola frutta, verdura e cereali ? Vogliamo vedere i nostri figli contorcersi nel letto malati di cancro al fegato o chissà dove? Guardiamoci intorno quanti bambini e ragazzi obesi ci sono, tutti destinati a future grandi sofferenze fisiche, e ringraziamo l'alimentazione moderna, che distrugge con il cibo chi non riesce a distruggere con le bombe.
Ho sentito dire alla radio alcuni gg fa che chi ha 30 anni oggi andrà in pensione a 72. Bugia: non ci andranno mai, perché con l'alimentazione industriale attuale la maggior parte di loro non raggiungerà i 70 anni, alla faccia dei progressi della medicina (che ormai l'unica cosa che sa fare è chiedere aiuti finanziari e offerte per la ricerca/vivisezione, ben sapendo che non servono a nulla se non a far arricchire chi la gestisce e la pratica).
Non si può vivere sani e in pace stravolgendo le Leggi della Natura.