martedì 3 ottobre 2017

Biospiritual unity of existence - Unitarietà biospirituale dell'esistenza


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Biospiritual unity of existence

If we want to embrace the union between spirit and life in a single concept, to share solidarity, conscience of the environment and mutual belonging, fatigue and dangers  but at the same time carefree and happiness, bringing that unified experience into our everyday life, I found myself having to decide which word might best indicate that state.

The term so far used "religion" (from Latin religo) means to "re-unite" but it can not be asserted that life has ever been separated in itself. If it had been separated, it would no longer be life. In fact death is also a stage in the vital process. So talking about "religion of nature" can be misleading. Because nature is already a united whole, a unicum.

I might prefer to use the word "biospirituality", a neologism that describes what has always been and will always be ... But this substitution, from religion to biospirituality, could generate ideological controversies.

At times, it seems that words arise to create discord among men ... Misunderstanding with the diversity of languages is at the basis of the dislikes and suspicions that human beings perceive each other ... Common language unites and  a time  all the humans spoke the same language, the "nostratic" is called in glottology, then from that ancestral  speech, in the planetary human diaspora, branches and twigs have grown ever different ...

The mythology of the tower of Babel is symbolic but truthful ... The men who had just been sacked by the Flood all concentraded  in a place and began to build a thank-you-heart monument to God (perhaps at that time it was a Goddess), symbolically this zig-zag tower increased in height (to get to heaven) but man is made for the earth and so God (or Goddess) confused the languages and the men who could no longer understand themselves moved away  until the whole planet was inhabited ...

Certainly this is a fairy tale but it makes you think how the difference between languages turns man away from man. Will this be why every time an emerging power tries to settle through a language? Surely this  happened with Sanskrit, Greek, Latin ... and now English.

But wait to wait .. I did not intend to make a semantic linguistic discourse ... in fact .. I wanted to talk about the only element that is able to unite and to make man recognise  himself in others, as manifestations of the same vital matrix. This unitary  element is the "consciousness-intelligence", which unites all living beings and -in latency- even the inorganic world.

This consciousness / intelligence has been in  all times defined as  "spirit". Spirit and life are consequential and inseparable. In short, to definitively sanction the indissolubility between spirit and matter, I came to use the word "biospirituality".

And what is meant by biospirituality? It means that the highest achievement is obtained in living here and now, where we are,  not somewhere else or some other time.  Supreme Reality is not elsewhere and apart from this existence. The Earth, the Universe, are impregnated  at all times of existence.

Biospirituality is the expression, the subtle smell, the intrinsic message that transpires from matter all over. The feeling of constant indivisible presence, the awareness of the inseparability of life, recognizable in every form and component, starting from the perceiving "subject",  this is the stable "essence" of being biospiritual.

Supreme knowledge means knowing that all that "is" is  as it is  in itself. Because the existing is one, there can be no "other" ... We can define this state "liberation" from the illusory sense of separation ... since biospirituality can not admit separation but only diversity in all her expressive ways and in outer forms ...

At the right time each of us will feel the impulse to recognize what is, and has always been, and that is the purpose of biospirituality. And it is a way even to realize the new bioregional ecozoic era.


Paolo D'Arpini - Bioregional Italian Network




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Testo italiano:

Unitarietà biospirituale dell'esistenza

Volendo abbracciare in un unico  concetto l'unione tra   spirito e  vita, in cui condividere  solidarietà, coscienza dell’ambiente e della reciproca appartenenza, della fatica e dei pericoli ma allo stesso tempo spensieratezza, e desiderando riportare quella esperienza unitaria nella nostra vita quotidiana,  mi sono ritrovato a dover decidere quale parola potesse meglio  indicare quel pensiero.

Il termine finora usato  "religione" (dal latino religo) sta a significare “ri-unire” ma non si può affermare che la vita abbia mai avuto separazioni in se stessa.. Se avesse subito una separazione non sarebbe più vita. Infatti  anche la morte è  una fase nel processo vitale. Quindi parlare di "religione della natura" può essere fuorviante. Poiché  la natura è già un tutto unito, un unicum.

Preferirei magari usare la parola “biospiritualità”, neologismo  che ben  descrive ciò che è sempre stato e sempre sarà… Ma questa sostituzione, da religione a biospiritualità, potrebbe generare controversie ideologiche.

A volte, sembra che le parole nascono per creare discordia fra gli uomini… L’incomprensione sorta con la diversità dei linguaggi  è alla base delle antipatie e del sospetto che gli esseri umani percepiscono gli uni verso gli altri… 
Il linguaggio comune unisce  ed all’inizio tutti gli umani parlavano la stessa lingua, il “nostratico” viene chiamato in glottologia, poi da quella radice ancestrale, nella diaspora umana planetaria, sono sorti rami e ramoscelli sempre più diversi… 

La mitologia della torre di Babele è simbolica ma veritiera… Gli uomini appena salvatisi dal diluvio universale  si concentrarono tutti in un luogo e cominciarono ad erigere un monumento di ringraziamento a Dio (forse però a quel tempo era la Dea), simbolicamente questa torre zigurratica saliva sempre più in altezza (per arrivare in cielo) ma l’uomo è fatto per la terra e così Dio (o la Dea) confuse i linguaggi e gli uomini che non potevano più comprendersi si allontanarono  alla conquista del mondo, finché tutto il pianeta fu abitato…
Certo questa è una favola ma fa pensare come la differenza delle lingue allontani l’uomo dall’uomo. Sarà per questo che in ogni epoca un potere emergente cerca di stabilirsi attraverso una lingua? Sicuramente è avvenuto così con  il sanscrito, il greco, il latino… ed ora l’inglese. 

Ma aspetta aspetta.. non intendevo fare un discorso semantico linguistico.. anzi.. volevo parlare dell’unico elemento che è in grado di unire e di far riconoscere l’uomo in se stesso e agli altri come manifestazione della stessa matrice vitale. Questo elemento è la “coscienza-intelligenza”, che unisce tutti i viventi e -in latenza- anche il mondo inorganico.

Questa coscienza/intelligenza è stata definita da tempo immemorabile “spirito”.  Spirito e vita sono consequenziali ed inseparabili.  Insomma, per definitivamente sancire l’indissolubilità tra spirito e materia, mi è venuta l'ispirazione di usare la parola “biospiritualità”.

E cosa si intende per biospiritualità? Vuol dire che il più alto ottenimento si ottiene nel vivere  qui ed ora, non in qualche altro luogo od in qualche altro tempo. Noi siamo  in ogni momento dell’esistenza. La Realtà Suprema non è in un altrove ed a parte da questa esistenza. La Terra, l’Universo ne sono impregnati.

Biospiritualità è l’espressione, l’odore sottile, il messaggio intrinseco, che traspira dalla materia tutta. Il sentimento di costante presenza indivisa,  la consapevolezza dell’inscindibilità della vita, riconoscibile in ogni sua forma e componente, partendo dal “soggetto” percepiente, questa è la pratica stabile dell’essere biospirituale. 

La conoscenza suprema significa sapere che tutto quel che “è” lo è in quanto tale ed in se stesso. Perché l’esistente è uno, non può esserci “altro”… Possiamo definire questo stato “liberazione” dall’illusorio senso di separazione… poiché la biospiritualità non può ammettere separazione ma solo diversità nei modi espressivi e nelle forme esteriori... 

Al momento opportuno ognuno di noi sentirà l’impulso a riconoscersi in quel che è, ed è sempre stato, e questo è lo scopo della biospiritualità. Ed è un modo per realizzare la nuova era ecozoica  bioregionale. 

Paolo D'Arpini - Rete Bioregionale Italiana

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