Nel 2010 l’Unione Europea ha emanato una Direttiva per armonizzare le regole sulla sperimentazione animale (vivisezione). Lo scopo? Far sì che gli Stati membri si comportassero in modo uniforme nel condurre una pratica tuttora cruciale per il progresso della medicina. La legge italiana, però, non soltanto ha recepito con grande ritardo la direttiva, ma se ne discosta in molti punti (62).
Due aspetti hanno scatenato la protesta dei ricercatori: sono proibiti gli xenotrapianti, cioè la possibilità di studiare trapianti fra specie animali diverse per ottenere organi trasferibili nell’uomo; e sono vietate le ricerche sulle droghe che inducono dipendenza. Dinanzi alle polemiche, il Parlamento aveva concesso delle proibizioni, con scadenza alla fine del 2016. Ma una serie di contestazioni l’ha ridotte a tre.
Non tutti lo sanno ma la sperimentazione animale non è affatto una pratica recente. Risale agli arbori della medicina, nell’antica Grecia, quando, in seguito ad esperimenti dal risultato alquanto disastroso si optò per l’utilizzo di cavie animali al posto di quelle umane per testare medicamenti e unguenti vari. La vivisezione moderna è invece nata nel 1800 in Francia con il fisiologo Claude Bernard, che tra l’orrore di moglie e figlia sperimentava anche sul cane di casa.
Negli Stati Uniti d’America, nel 1938, il Congresso obbligò le aziende produttrici di farmaci ad effettuare la sperimentazione animale prima di somministrare qualsiasi nuovo tipo di farmaco all’uomo. Scimmie, topi, conigli ma anche suini. Queste le specie maggiormente richieste dai laboratori dove sugli animali veniva testato di tutto.
La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato a maggioranza l’emendamento De Biasi, Cattaneo (primi firmatari) e altri che prevede altre tre anni di proroga per l’utilizzo di animali per le ricerche su “sostanze d’abuso”. Nonostante il pressing delle campagne social delle associazioni animaliste, la Commissione ha tirato dritto ignorando le richieste provenienti dal mondo dell’associazionismo e non solo. Per altri tre anni sarà insomma legale sperimentare su animali sostanze che provocano danni irreversibili come quelle stupefacenti.
Un emendamento contestato sin da subito e contro il quale continua a schierarsi la Lav (Lega Anti Vivisezione) che ha diffuso in rete il voto dei vari gruppi: a favore Pd-Ncd-Forza Italia-Gal-Autonomie, contrari invece Sel-Misto-M5sEsperimenti che, secondo la Lav, sono “particolarmente inutili per i malati e crudeli per gli animali.
Non bastava un anno di proroga come già previsto dal Governo del Decreto Legge di fine anno che aveva già fatto saltare l’entrata in vigore, dal 1 gennaio scorso, del divieto dei test su animali di droghe, alcol, tabacco e xenotrapianti. Ora con lo scontato voto di fiducia del Governo sull’intero Decreto Legge Mille proroghe sarà possibile far presentare e votare emendamenti soppressivi in Aula, atto che sarà replicato alla Camera in seconda e definitiva lettura, sostiene la Lav.
(Fonte: AK Informa n. 40)
“Come al solito possiamo osservare che l'obbligo alla vivisezione è una invenzione yankee...”
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