Questa terra è la tua terra cantava Woody Guthrie negli anni quaranta girando l'America con la sua chitarra sui treni merci. Quanta strada devo percorrere prima di raggiungerla, ribatteva negli anni sessanta Bob Dylan con la sua chitarra elettrica, facendo sua la lezione del maestro, girando l america in sella alla sua moto. Oggi io non so quanta strada ho percorso e quanta strada dovrò ancora percorrere prima di raggiungere la mia terra. Ho fatto mia la lezione dei due maestri, viaggio per l'italia meridionale con la chitarra rotolando come una pietra con la mia navicella sul nastro d'asfalto, dove sento spesso la risposta soffiare nel vento: questa terra è la tua terra.
E' la prima pagina di un diario di bordo scritto a mano che porto con me da anni dove ho annotato racconti canti riflessioni appunti poesie, che continuo a recitare declamare e cantare ormai da anni.
QUESTA TERRA È LA TUA TERRA
Questa terra è la tua terra
questa terra è la mia terra
questa terra è la nostra terra
Mentre camminavo sul nastro di asfalto
vedevo sopra di me il cielo infinito
vedevo sotto di me la valle dorata
questa terra è fatta per te e per me
Ho girato e vagato e inseguito i miei passi
attraverso le sabbie dei deserti scintillanti
e tutto intorno a me una voce risuonava
questa terra è stata creata per te e per me
Il sole usciva splendente e io camminavo
nei campi di grano che ondeggiavano
e la nube di polvere si alzava
mentre la nebbia saliva una voce cantava
questa terra è stata fatta per te e per me
Nessuno potrà mai fermarmi
mentre percorro quella grande strada
nessuno potrà mai farmi tornare indietro
questa terra è stata fatta per te e per me
(this is your land, woody guthrie)
Quante strade puo percorrere un uomo
prima che lo si possa considerare tale?
e quanti mari puo sorvolare una colomba
prima che possa riposare nella sabbia?
La risposta, amico mio, soffia nel vento
La risposta soffia nel vento
Quanti anni può resistere una montagna
prima di venire spazzata dal mare?
La risposta, amico mio, soffia nel vento
La risposta soffia nel vento
Quante volte un uomo puo guardare verso l'alto
prima che riesca a vedere il cielo?
La risposta, amico mio, soffia nel vento
La risposta soffia nel vento
(blow in the wind, bob dylan)
Una volta eri sempre così agghindata
gettavi centesimi ai barboni nel fiore dei tuoi anni?
La gente ti gridava dietro: “Sta’ attenta, bellezza,
e tu niente, convinta che era tutto uno scherzo,
e come te la ridevi di quelli che stavano nel giro.
senza voltarti mai alle smorfiacce di pagliacci e giocolieri
che venivano a far numeri per te
Adesso non parli più con quel tuo tono,
adesso non sei più tanto spocchiosa
di volerti rimediare qualche cosa da mangiare,
Che effetto fa, che effetto fa, senza un posto dove stare,
che nessuno ti conosce, come un sasso che rotola via?
Che effetto fa, che effetto fa, cavartela da sola,
senza poter tornare a casa, che nessuno ti conosce,
c ome un sasso che rotola via?
(like a rolling stone, bob dylan)
È vero che dalle finestre
non riusciamo a vedere la luce
perché la notte vince sempre sul giorno
e la notte sangue non ne produce,
è vero che la nostra aria
diventa sempre più ragazzina
e si fa correre dietro
lungo le strade senza uscita,
è vero che non riusciamo a parlare
e che parliamo sempre troppo.
e ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore e rotolarsi per terra,
ho visto anche degli zingari felici in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.
Siamo noi a far ricca la terra noi che sopportiamo
la malattia del sonno e la malaria
noi mandiamo al raccolto cotone, riso e grano,
noi piantiamo il mais su tutto l'altopiano.
Noi penetriamo foreste, coltiviamo savane,
le nostre braccia arrivano ogni giorno più lontane.
Da noi vengono i tesori alla terra carpiti,
con che poi tutti gli altri restano favoriti.
E siamo noi a far bella la luna con la nostra vita
coperta di stracci e di sassi di vetro.
Quella vita che gli altri ci respingono indietro
come un insulto, come un ragno nella stanza.
riprendiamola un mano, riprendiamola intera,
riprendiamoci la vita, la terra, la luna e l'abbondanza.
ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore
e rotolarsi per terra.
Ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna,
di vendetta e di guerra.
(Ho visto anche degli zingari felici, claudio lolli)
(cantata di un fantoccio lusitano peter weiss)
Cavalieri nella tempesta
Cavalieri nella tempesta
In questa casa siamo nati
In questo mondo siamo stati gettati
Come un cane senza un osso
Un attore fuori da solo
Cavalieri nella tempesta
(riders on the storm, jim morrison, doors)
La vita passa e noi
la lasciamo passare
canne al vento,
fragili ed in balia
delle intemperie della vita
che ci flettono e ci rialziano.
(canne al vento, grazia deledda)
Va lu bene mio
Curre a mamma toja
Tu mo si l’ammore
Bella mia
Io te vulevo bene
E te ne vojo ancora
Tu mo’ si l’ammore
Bella mia
Va lu bene mio
Curre a mamma toja
Tu ma si l’ammore
Bella mia
(lu bene mio, matteo salvatore)
Sentivo proprio ora parlare in televisione del quarto vuoto, dopo il terzo meridione, un deserto di sabbia, dove uomo essere divino puo praticare la filosofia dell aria, con il mistero della vita in bellavista, quinta essenza. Tra l'altro, se si è connessi con la bellezza di questa vita, sono solo 5 minuti di poesia. Che diamine! anche se non mi sembrano lunghi 5 minuti d impegno. Quel che mi affascina di più della scrittura è proprio il vedere nel poetare una forma specifica del pensiero e trovare nel racconto una forma profonda del pensare; ciò in quanto il poetare dà spazio alla costruzione creativa e il narrare dà voce alla soggettività interiore che si apre anche agli altri raccontando e che prende coscienza di se medesima nel raccontarsi. Sto componendo un remix una lunga poesia con woodie guthrie bob dylan matteo salvatore grazia deledda jim morrison claudio lolli peter weiss: questa terra è la nostra terra rotolando come una pietra, canne al vento, viaggiatori nella tempesta questa terra è la nostra terra lu bene nostro perché caro amico la risposta soffia nel vento: l amore è un'erba selvatica e non cresce nel giardino del re e neanche in quello del vicino, attecchisce solo dove e quando vuole lei, questa non è una lettera d amore anche se lo puo sembrare come scriveva magritte, questa non è un opera d arte, dove voglio arrivare non lo so, forse al quarto vuoto dopo il terzo meridione, un deserto sabbioso di dune morbide calde e roventi dove resistere piegarsi e rialzarsi come canne al vento o rotolarsi come pietre, perché cara amica la risposta soffia nel vento questa terra è la nostra terra lu bene mio lu bene nostro di noi viaggiatori nella tempesta zingari felici, ubriachi di luna di vendetta e di guerra.
Ferdinando Renzetti - ferdinandorenzetti@libero.it
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