Un focolaio cronico di guerra agisce come un focus malefico che, col tempo, tende ad espandersi e a coinvolgere l’intero continente in una guerra che in realtà i popoli europei non desiderano affatto. Tanto meno la vuole il popolo italiano che, in contrasto con le dichiarazioni euforiche di Draghi e di una casta dirigente irresponsabile, sente già i morsi dell’inflazione e dei rincari abnormi dei prezzi dell’energia.
La paura della disoccupazione attanaglia il cuore della gente quando il costo della vita diventa più caro. Questa è la realtà che vivono la maggior parte degli italiani cui il Presidente del Consiglio raccomanda, paternalisticamente, di abbassare il termostato nelle abitazioni.
Dai sondaggi di oggi si apprende che un italiano su due è critico nei confronti dell’uso delle sanzioni che, di fatto, sono un atto unilaterale di guerra contro la Russia.
Malgrado la stampa mainstream cerca di sostenerle con analisi poco convincenti sul presunto danno che esse starebbero arrecando alla Russia, le sanzioni, a prescindere dalle motivazioni che le hanno indotte, si sono dimostrate un mezzo inefficace e controproducente. Si tratta di una semplice constatazione di quanto sta avvenendo in Europa e nel mondo.
In realtà è nell’interesse dei cittadini e degli Stati europei aprire immediatamente delle trattative con la Russia per rimuoverle in cambio della apertura di una conferenza per la pace.
La Ue si trova in una situazione difficilissima, provocata dalla chiusura del gasdotto Nord Stream.
Forse i politici europei si aspettavano che dopo le sanzioni Putin li ringraziasse e porgesse l’altra guancia? È ovvio che ad un’azione che aveva la finalità di distruggere l’economia russa questa ripagasse i suoi antagonisti con egual moneta. È ridicolo parlare di “Ricatto” come fa un noto capo partito, seguito dalla ,propaganda bellicista della Rai e dei giornali. Non c’è nessun ricatto . L’azione di Putin è conseguente ed era prevedibilissima da parte dei Governi europei.
Non averne tenuto conto, da parte di chi ha una economia energetica come l’Italia basata in massima parte sulle importazioni di gas dalla Russia, è stato un errore ingiustificabile, considerate le conseguenze drammatiche che ne sono conseguite?
Evidentemente Draghi ha preferito affrontare i rischi di una reazione da parte della Russia allineandosi alle richieste degli Stati Uniti che la pretendevano anche per rilanciare la produzione del loro scisto gas agonizzante. Si tratta pertanto di una scelta politica di chi sa benissimo a cosa gli italiani andranno incontro a causa di essa.
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