Come fare la pace tra conflitti di ogni tipo...? Perché di questo da sempre continua ad avere bisogno il mondo. E' questo impegno che oggi va privilegiato! Contro le armi, le distruzioni, contro l'aggravarsi del clima proprio a causa delle guerre, vanno spinti i rappresentanti politici e le espressioni di voto. E sappiamo della distanza esistente tra rappresentanti politici e popolazione in Italia in questi mesi su queste questioni.
Vogliamo premere sulle elezioni per ottenere una scelta di pace dell'Italia nei confronti del conflitto russo-ucraino perché siamo spaventate dallo sconvolgimento mondiale che questo sta comportando in ordine alla alimentazione e alla complessiva sussistenza di molti popoli.
Questa guerra ci appare come una carneficina su cui molti Stati investono nel dispregio della coesistenza e della mediazione tra sistemi politici ed economici diversi; una scelta patriarcale di scontro totale per vincere un nemico e affermare una sola autorità nel mondo.
In tempo di elezioni il nostro desiderio di fare qualcosa per la pace è interrogare chi si propone come rappresentante del nostro futuro sulla risoluzione pacifica del conflitto, sulla comprensione delle ragioni che lo creano e sulla capacità di privilegiare la soluzione pacifica delle intenzioni dei contendenti, invece di voler vincere rispetto a questioni di principio.
Comprendiamo le motivazioni dell'intervento Russo e quelle di legittimità sostenute dall'Ucraina. Queste vanno considerate assieme per trovare una soddisfazione parziale in comune che superi le ostilità che da anni fanno morti e distruzioni in quel territorio ed ora soprattutto.
Non riconosciamo affatto l'esigenza di spingere ad un conflitto occidentale contro altri Stati e privilegiamo il contenimento delle pretese in favore di un equilibrio complessivo che risparmi vite, beni, ambiente, relazioni internazionali.
Siamo contrarie al privilegiare il Diritto a costo della vita, E di quante nel mondo! E siamo in tante e tanti a pensarla così.
Oggi siamo più colti rispetto alla considerazione di quanto si soffrono le guerre che alcuni maschi fanno e di quanto le femmine privilegino nei fatti della loro esperienza quotidiana attività di osservazione dei bisogni vitali e di quelli relazionali.
Questa capacità più sviluppata dalle donne ha trovato condivisione anche tra molti maschi perché la divisione ideologica dei ruoli lascia ormai libertà personale alla affermazione dei propri desideri.
Sviluppare la contrattazione dei desideri, nelle questioni comuni, invece di imporre la vittoria assoluta dei propri, è ciò che la pratica politica espressa dalle esperienze femminili pretende dai maschi. Così come imparare a pretendere un confronto con loro, invece di tacere, lo impariamo oggi tra donne. Ci si insegna a considerare le ragioni dell'altro e dell'altra e le proprie, riequilibrando gli spostamenti più su un lato o più sull'altro di uomini e donne ed anche tra donne...
Prime firmatarie:
Antonia Sani Wilf Italia; Giovanna Cifoletti Difendiamo la salute, Antonella Nappi Disarmisti Esigenti e alcune socie della casa delle donne di Milano: Tina Faglia, Silvana Galassi, Gabriella Grazianetti, Mariateresa Ceruti, Emilia Giusti, Maria Rosa Del Buono, Isabella Bogni, Cinzia Iraci, Annamaria Osnaghi, Vittoria Cova, Bianca Gentilini, Gloria Ronchi, Paola Chiaia
Ulteriori adesioni possono essere inviate a: antonella.nappi@unimi.it
Il testo continua al link per sottoscrivere online l'appello:
Commento di Francesco Neri: "Va chiarito: Il governo Ucraino NON esiste.
RispondiEliminaLa Nato (leggi USA) si è presa l'Ucraina nel 2014 e muove guerra alla Russia e lo farà fino all'ultimo Ucraino.
Questo non è oggetto di discussione; è acclarato.
Stanno morendo una media di 500 giovani ucraini al giorno a parte i civili.
Chi ama l'Ucraina e l'umanità in genere deve sperare che la guerra finisca presto.
Usa e Uk che campano di finanza però non se lo possono permettere essendosi la Russia messa di traverso ai loro piani di controllo globale del pianeta.
E' una fase estremamente critica.
Dobbiamo in ogni caso cambiare paradigma e questa potrebbe essere occasione aurea. Se la perderemo l'uomo capirà nella dura realtà dei fatti, che della sua stessa esistenza nel creato non è la trama, ma i titoli di coda."