...non c’è siccità che tenga! La monocoltura del prosecco DOCG avanza alla grande con disboscamenti e sbancamenti di intere colline UNESCO a favore di nuovi vigneti e insediamenti, in questo caso da est a ovest della collina proprio sopra all’abitato di Refrontolo...
LE COLLINE UNESCO DOCG PROSECCO
Oramai i nuovi feudatari, che “gestiscono alberghi di lusso e appartamenti a Venezia”, acquistano intere colline e possono fare le cose alla grande soprattutto perchè l’area UNESCO delle colline del prosecco è fuori controllo, dopo che in fase di certificazione è stata eliminata la 15^ raccomandazione di controllo, richiesta dalle procedure UNESCO.
La raccomandazione recitava :
“Garantire che tutti i principali progetti che potrebbero avere un impatto sulla proprietà siano comunicati al Centro del patrimonio mondiale in linea con l'articolo 172 degli Orientamenti operativi per l'attuazione della Convenzione del patrimonio mondiale;”
Eliminare la 15^ raccomandazione nel Rapporto dell’UNESCO di Parigi (documento “whc19-43com-8B-Add”) deresponsabilizza l’UNESCO di Parigi e impedisce di fatto il controllo dei tempi, dei costi, della qualità delle altre 14 raccomandazioni indicate dalla Commissione ICOMOS UNESCO e offre invece una grande opportunità a chi vuole agire indisturbato a disboscare, sbancare ed edificare.
LA LEGGE REGIONALE VENETA SULL’ALBERGO DIFFUSO
La Regione Veneto, solo due settimane dopo la certificazione UNESCO Colline del Prosecco Conegliano/Valdobbiadene, ottenuta a Baku il 7.7.2019, ha approvato in Consiglio regionale una legge, la nr.29 del 25.07.2019, che propone per il Veneto il “...riutilizzo di strutture in zona agricola per finalità di locazione turistica o per finalità di classificazione come dipendenza di albergo diffuso” senza modifiche di destinazione d’uso e di nuove tasse.
IL FUTURO
Non condividiamo l’entusiasmo dell’Amministrazione comunale di Refrontolo per questo intervento privato che interessa 20 ettari di terreno con strutture turistiche di altissima qualità circondate da un’azienda agricola monocolturale di vigneti.
Da un lato la monocoltura della vite avrà bisogno di grosse quantità di acqua per nebulizzare i pesticidi e per bagnare i vigneti e d’altro canto le strutture turistiche prevedono l’allestimento di parecchi appartamenti negli edifici esistenti, di sei o sette casette in legno sulla collina e inoltre di una Spa e di due piscine.
Anche il Presidente Zaia poco tempo fa ha annunciato i rischi di razionamento dell’acqua per ovviare all’incalzante e annosa siccità.
Il notevole aumento delle presenze turistiche, da lui più volte auspicato, sommerà i consumi d’acqua a quelli agricoli proprio nei mesi critici più caldi.
Ancora una volta si privilegeranno gli interessi economici dei nuovi feudatari e verranno trascurati i bisogni della popolazione residente e la tutela della sostenibilità ambientale.
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