All'inizio del dopoguerra, un gruppo di grandi produttori di lampadine si unì per formare il cartello Phoebus, con l'obiettivo di standardizzare e controllare la produzione e la distribuzione delle lampadine a incandescenza. Il cartello stabilì un accordo per ridurre la durata media delle lampadine a incandescenza da circa 2.500 ore a sole 1.000 ore.
Progettando le lampadine in modo che si guastassero più rapidamente, i produttori potevano garantire un maggiore turnover delle vendite.
Alfred P. Sloan Jr., un dirigente della General Motors, propose di introdurre modifiche annuali al design per incoraggiare i proprietari di veicoli ad acquistare nuovi ricambi ogni anno. Nonostante si fosse ispirato al settore delle biciclette, e avesse coniato il termine di "obsolescenza dinamica", l’origine del termine ‘obsolescenza programmata’ veniva attribuita a Sloan, con intenti detrattivi. Nel 1932 l'economista Bernard London propose il concetto di obsolescenza programmata come una potenziale soluzione alle difficoltà economiche durante la Grande Depressione.
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