Una visione sistemica più ampia gioverebbe anche ai sistemi sanitari nell’attuazione delle politiche di prevenzione
Il rapporto “Environment, health and wellbeing: a systemic approach” (EHWB) raccoglie gli atti del seminario tenutosi presso l’Agenzia europea dell'ambiente (EEA) il 12 febbraio di quest'anno a Copenhagen, quando si sono riuniti studiosi, esperti e responsabili politici per indagare i nessi, appunto, fra ambiente, salute e benessere. Molti dei partecipanti si sono detti a favore di un nuovo modo di fare ricerca che favorisca una visione sistemica dei rapporti intercorrenti fra ambiente, salute e benessere poiché questi temi interagiscono in modo complesso con una serie di costi e benefici per la società.
Questo per superare definitivamente un certo tipo di concezione secondo cui le questioni ambientali dovevano essere affrontate come problemi isolati, con una chiara relazione causa ed effetto; per esempio, se un lago era inquinato, il problema era causato da una singola sorgente puntiforme di inquinamento, mentre oggi invece siamo sempre più coscienti che l'inquinamento nel lago è il risultato di complesse reazioni chimiche in atmosfera tra i diversi inquinanti e sostanze.
Parte della ragione per cui le cose sembrano più articolate risiede non solo nel fatto che si abbia una migliore comprensione dei sistemi complessi del mondo, ma anche nel fatto che la globalizzazione ha accelerato i problemi ambientali globali - il cambiamento climatico ne è un esempio lampante.
La politica comunque è sempre più attenta a questi legami, infatti l’Unione europea nel suo 7 ° programma d'azione ambientale,“Vivere bene, entro i limiti del pianeta”, che stabilisce le priorità fino a 2020, ha messo al centro del proprio interesse il miglioramento dello stato dell’ambiente al fine di trarne vantaggi per la salute e il benessere.
Dell’affermarsi di questa nuova visione interdisciplinare potrebbe anche avvantaggiarsi il sistema sanitario che potrebbe concentrarsi maggiormente sulla prevenzione primaria, agendo sugli stili di vita che possono aumentare il rischio di cancro (per es. ridurre l'esposizione a sostanze chimiche), piuttosto che sulla cura della malattia.
Un altro intervento in tema di politica sanitaria preventiva potrebbe essere quello di creare riserve naturali. Mentre i benefici per la biodiversità sono ben noti, vi è un crescente riconoscimento da parte del mondo scientifico del fatto che il poter godere dell’ambiente naturale sia in grado di migliorare sia la salute fisica che psicologica.
L'accesso allo spazio verde in città è stato collegato a vite più lunghe e più sane nelle persone anziane, e a significativi progressi nei primi anni di sviluppo. Tali benefici potrebbero anche innescare un ciclo virtuoso perché altri studi suggeriscono che chi è in buona salute ha maggiori possibilità di prendersi cura dell'ambiente.
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