domenica 10 agosto 2014
Ecologia bioregionale del ri-abitare... l'esempio di Giuseppina di Battajone
ARCHITETTURA SOCIALE:
Una rete di relazioni all'interno della comunità come forma di protezione realizzando meccanismi virtuosi nella gestione dei beni comuni e le risorse presenti
ANTROPOLOGIA CREATIVA
Trasformiamo il limite in spazio, la strada, sfruttando l effetto margine sociale nell'incontro di tutte le diversità. laboratorio culturale: concetto di luogo
ANTROPOLOGIA DEL CONTEMPORANEO
Oggi siamo dentro al mondo esattamente come gli altri e non siamo antropologicamente diversi
ANTROPOLOGIA DELLA PROSSIMITA'
Antropologia di quello che si vede e si vive da vicino: un distillato di storie con l'andatura precipitosa degli eventi di questa terra
GIUSEPPINA DI BATTAJONE
Certe volte capita di girare per le campagne più lontane, in cerca di storie appartenenze semi antichi per scoprire poi tesori nelle vicinanze. nella periferia urbana di pescara dove sto vivendo in questo periodo, la mia vicina di casa si chiama Giuseppina. parlando con lei, ha quasi novanta anni, ho appreso che le cipolle e gli agli che coltiva nel suo orticello prospiciente l'abitazione dove vive, le ha ricevute in dote da sua madre Anna, quando si e' sposata. si piantano a dicembre e si raccolgono a luglio. ho chiesto se guarda la luna quando semina, mi ha risposto che se tu non ci guardi lei non ti
guarda. alla mia successiva domanda su chi non ci guarda, ha risposto con un gesto della mano circolatorio come per dire il tutto nel suo insieme pianta luna terra donna, nel suo caso. la sua famiglia viveva nella bioregione del fiume piomba tra Silvi e Citta Sant'angelo, in provincia di Pescara. Il padre Antonio girava spesso nelle campagne con un carretto trainato da un asino e faceva salire sul carretto tutti quelli che incontrava sulla strada. un giorno qualcuno vide il carretto pieno di gente disse che sembrava il carretto del battaglione, così da quel giorno fu Ndonie di battajon
La via e' disposta come il decumano romano sulla asse est ovest sul limite di un largo crinale, quindi e' inondata di luce quasi tutto il giorno escluse le ore più calde quando per via dell arco solare le abitazioni fanno ombra sulla strada.
Le case fino agli anni sessanta erano erano tutte disposte sul lato sud verso la valle, sul fondo la vista della Maiella e del gran sasso. sul lato nord un po' rialzato, una grande siepe con alberi proteggeva le abitazioni a nord, poi si sono costruite case anche sul lato nord e la fratta ora non c e' più.
L'orto di Giuseppina, rialzato dalla strada di un paio di metri, e' lungo una ventina di metri e largo circa un metro, rivolto verso sud, protetto a nord dall'abitazione, una pergola di uva francese, dice lei, fa ombra per tutta la lunghezza dell orto che Giuseppina tiene sempre pulito e zappettato come nella
coltivazione tradizionale. attualmente ci sono piante di cicoria pomodori, un arbusto di rosmarino un alberello di melograno nano.
oggi otto agosto ho ricevuto un sacchetto riciclato di carta del pane con all'interno la preziosa zumando di agli e cipolle che secondo il suo racconto hanno quasi cento anni e lei ha pazientemente coltivato e conservato in una piccola striscia di terreno in un ambito che si può definire urbano.
Ferdinando Renzetti - f.renzetti@casediterra.it
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