Qualche giorno fa ritornando da una passeggiata nella Piazza di Treia mi sono accorta con orrore che qualcuno aveva strusciato la mia auto in un parafango posteriore. Fortunatamente il responsabile era stato corretto e mi aveva lasciato sul parabrezza il suo biglietto da visita. Sta di casa qui vicino, così ci siamo incontrati e mi ha accompagnato da un carrozzaio per la riparazione. Stamattina, 27 agosto 2014, quindi, con Paolo ci siamo recati all'officina passando davanti ad un piccolo allevamento di bovini, che tanto scalpore ha suscitato anche sulla stampa locale, in quanto, essendo vicino al centro abitato, causerebbe disturbo al vicinato.
Dato che questa è anche la mia materia di lavoro, essendo veterinaria di una USL, sono voluta andare a rendermi conto della situazione. C'è da dire che siamo in estate e quindi il terreno è bello asciutto, mentre le lamentele denunciavano lo scorrimento di acqua e liquame sulla sede stradale sottostante. In quel momento il terreno appariva pulito, non c'erano particolari odori sgradevoli e, quel che è più importante dal mio punto di vista, gli animali apparivano ben tenuti ed in ottimo stato di nutrizione e liberi di muoversi a piacimento in un ambiente per loro idoneo.
Era presente al momento anche il proprietario che stava dando da mangiare agli animali dell'erba fresca, cosa rara ormai dalle mie parti. Abbiamo anche parlato con lui che ci ha riferito che il servizio veterinario non ha sollevato questioni. (Questa storia mi ha ricordato un po' la vicenda delle nostre due galline nel nostro orto di Treia:
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/02/caterina-regazzi-la-storia-di-cicci-e.html).
La vicinanza alla scuola elementare poi mi pare un fatto positivo. Invece di vedere solo le carni in forma di bistecche e di arrosti nelle vaschette delle macellerie e dei supermercati, i bambini dovrebbero vedere più spesso gli animali vivi: chissà che non si sviluppi in loro una forma di amore compassionevole che li porti ad essere consumatori più consapevoli di questo cibo così abusato....
Ci siamo accorti della presenza lì nei pressi di un campo di tamburello... non abbiamo capito però se sia in uso o meno, ci sono parecchie erbacce, forse viene utilizzato poco. Abbiamo anche ripensato al vecchio campo di bocce sotto le mura di Treia, abbandonato completamente ed al vicino campo da tennis e calcetto, anche quello per niente o poco usato. Peccato che ormai solo il calcio attiri i giovani, per fortuna che qui a Treia si porta avanti almeno la tradizione del gioco del pallone col bracciale!
Giunti alla carrozzeria dove abbiamo lasciato l'automobile, dietro alla zona artigianale di Fontevannazza, abbiamo potuto ammirare inaspettatamente lo splendido paesaggio delle colline marchigiane, in parte verdi, in parte marroni (c'era in corso l'aratura), sotto ad un cielo di un azzurro intenso movimentato qua e là da alcune candide nuvolette. Cosa si può volere di più dalla vita? Treia è un luogo in cui si conserva una tradizione rurale e dove ci sarebbe spazio per un artigianato a misura d'uomo.
Forse per mantenere la cultura locale sarebbe carino sorgesse una biblioteca libreria dove conservare la memoria delle tradizioni, utili al giorno d'oggi per nuovi sviluppi lavorativi.....
E di questi temi si sta occupando anche la nostra associazione Circolo Vegetariano VV.TT.
Caterina Regazzi
Servizio fotografico dell'autrice:
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