Treia - Martedì 19 agosto 2014 con Paolo abbiamo pensato di fare una passeggiata di "documentazione" di alcuni scorci di Treia interessanti.
Infatti il giorno precedente volevamo aggiungere al resoconto una foto del monumento al Donatore di Sangue, ma anche su internet non ne avevamo trovata neppure una. Così abbiamo fatto uno dei nostri soliti percorsi, incontrando il monumento.
Proseguendo verso un bell'orto un po' selvaggio, una
deliziosa casetta che pare quasi sempre vuota, ma abbastanza ben tenuta, un bel panorama in mezzo ad alberi di fico che promettono solo modesti raccolti quest'anno, l'ex campo da bocce ormai completamente scomparso sotto alle erbe e senza più nessun accenno di bordo e neanche la panca o le sedie su cui gli eventuali spettatori si potevano sedere. Avevamo fatto una partita proprio lì un paio di anni fa; allora era ancora praticabile, anche se non perfettamente in piano.
Poi, a seguire, un vecchio campo da tennis, ora utilizzato da
ragazzini per una specie di calcetto e finalmente, la strada.
Stavamo ormai rientrando al centro del paese dentro alle mura quando abbiamo incontrato un amico e compagno di diatribe politiche dell'ultima campagna elettorale e anche compagno dell'Associazione, voluta e fondata da Alberto Meriggi, "Adesso Treia" (o "Treia adesso"? non me lo ricordo più). Anche lui si chiama Alberto, Spurio Pompili. Spurio è
un cognome molto diffuso qui a Treia, anche mia nonna Annetta si chiamava così e così pure ovviamente, i suoi fratelli e sorelle, di cui alcuni li ho conosciuti. Lui è mezzo marchigiano e mezzo toscano, la parlata decisamente toscana ed anche a me pare, il modo di fare.
Ci ha raccontato che durante l'ultima Disfida del Bracciale ha allestito una mostra (oltre ad aver partecipato alla sfilata in costume del quartiere dell'Onglavina, vittoriosa per la quarta volta consecutiva).
In men che non si dica è corso a casa a prendere le chiavi del locale, la Rotonda, dove erano ancora disposti come in quei giorni, gli oggetti, anche se mancava l'illuminazione.
Ci siamo ritrovati lì e ce l'ha fatta visitare. Leggiamo le parole che ha scritto per descriverla: "1994-2014 ex scenae artibus. OGGETTI e MANUFATTI CREATI in PROGETTI di FORMAZIONE PROFESSIONALE e PRODUZIONI TEATRALI e di EVENTI TRADIZIONALI STORICI. OMAGGIO A TREIA. L'allestimento è ospitato nella "Rotonda" del Valadier, nel mezzo di un percorso che dal Teatro,
attraversa la Chiesa del Suffragio, passa dalla chiesa di San Francesco fino a giungere a quelle di Santa Chiara e San Michele, attraversando tutta l'Onglavina."
Tutte queste tappe erano espresse e rappresentate da vari manufatti, realizzati con materiali diversi: statue di umani vivi o deceduti e leoni in polistirolo, scalinate in rami di acacia, un sole fatto con un pane e delle spighe piantate come raggi, casette in raku ed altre cose tutte molto particolari.
Mi ha fatto piacere sapere che in Treia si sta aprendo la possibilità di presentare nuove forme d'arte e l'arte in genere e che ci siano persone come Alberto che si impegnano e che donano il loro estro e la loro sensibilità a questo paese a me così caro.
Caterina Regazzi
Reportage fotografico in ordine cronologico:
Treia - Serbatoio dell'acqua potabile
Treia - Monumento al donatore di sangue
Treia - Paolo D'Arpini sotto ai giardinetti di San Marco
Treia - Porta Palestro
Treia - Casetta di campagna nei pressi di Porta Palestro
Treia - Orto urbano vicino al campo di bocce
Treia - Campo di bocce irriconoscibile
Treia - Campo da tennis o da calcetto
Treia - Bottega di ricamo all'Onglavina
Treia - Androne architettonico all'Onglavina
Treia - Chiesa di San Francesco
Treia - Cortile interno vicino alla Rotonda
Treia - Alberto Spurio Pompili alla Rotonda
Treia - Particolare della mostra alla Rotonda
Nessun commento:
Posta un commento