Vivere con Cura a Capracotta
Dialogo tra Elena (E) di Rovenna (Como) e Antonio (A) di Capracotta (Isernia) del movimento e associazione vivere con Cura.
E: Buongiorno Antonio. Avevamo programmato per fare il 3 convegno sull'Alloro sul lago di Como (Lario da laurus) per la seconda metà di aprile 2020 ma per il Covid è saltato. Dopo quasi due mesi di quarantena ormai va tutto reimpostato e risignificato. lo spettro di catastrofi e pandemie ci costringe a rimetterci in discussione. E a usare con attenzione i social perché sia è possibile che saltino incontri in carne e ossa e sia per motivi ecologici (spostarsi il meno possibile) e sia perché ciascuna/o si concentri di più sul proprio territorio.
A. Sono pienamente d'accordo. Si è aperto nel mondo eco-pacifista e femminista un largo dibattito su come affrontare il futuro e secondo me, noi di Vivere con Cura abbiamo da dire le nostre proposte che da anni, dal 1986 quando a Milano sono nati i primi incontri di Vivere con Cura, portiamo avanti senza quello spirito di militanza-missione che ritengo/niamo nocivo. Vivere con cura, affermazione fatta da Carla Lonzi nel suo fondamentale libro-diario "Taci anzi parla" e che quindi è il testo base del nostro movimento di scuola o meglio di ludo scuola perché la scuola o è anche ludo o non è, centrato sull'autocoscienza sia ecologica che relazionale in primis tra donne e uomini...
E- ...concordo pienamente. Se i maschi si fossero interrogati e avessero vissuto con cura, come nelle antiche -ma anche attuali società matriarcali-gilaniche- non si sarebbe arrivati né alle guerre, né alle violenze verso le donne e né verso il pianeta.
Detto questo ho la sensazione che potremmo e dovremmo fare un ulteriore passo in avanti. Voglio dire che ci siamo in questi ultimi sette anni concentrati sulle Erbe Spontanee e abbiamo fatto tanto e in tutta Italia e anche fuori per promuovere le Case delle Erbe per insegnare a riconoscerle e raccoglierle per tutti gli usi possibili (alimentari, cosmetici, fitoterapici e altro) e stiamo divulgando e attivando la Medicina della Foresta nata in Giappone oltre 30 anni fa. Ritengo che avendo queste basi possiamo fare un salto in avanti soprattutto vedendo in questi anni come vi siete mossi a Capracotta e in Molise. Anche se ho poco tempo per via del lavoro (dal Covid lavoro in casa) e l'impegno familiare però da anni vi seguo. per esempio mi ha coplito la grande importanza che date alle Ludoteche e Scuole nel Bosco per Bambine/i e mi dico: perchè non estenderle anche agli adulti. Mi pare che Marcello Bernardi, il bravissimo e acuto pedagogo scomparso qualche anno fa affermava, soprattutto rivolto ai maschi che ogni adulto dovrebbe anche essere bambino e aveva coniato il termine Bambulto (contrazione di BAMBino con adULTO). E nel vostro crogiuolo molisano avete elaborato qualcosa?
A- Da tre anni sono iniziate tante collaborazioni fuori da Capracotta e soprattutto nella regione Molise con altre associazioni o singole realtà promuovendo incontri, scambi, riflessioni e visite reciproche per conoscere appunto i tanti germogli che sono nati e nascono. Oltre al riferimento internazionale di FFF, il movimento nato da Greta Thunberg per fermare il riscaldamento del Pianeta.
Ebbene per farla breve da tutti questi incontri è nata la proposta di aprire e attivare le UNIVERSITA' CONVIVIALI "VIVERE CON CURA" DI ECOLOGIA E ECONOMIA DOMESTICA E TERRITORIALE. Contenitore complessivo di tante Scuole/Istituti interdisciplinari.
Desidero fare una premessa. In questi giorni di quarantena ho avuto modo e tempo di leggere tanti libri della collana, tutt'ora in edicola: Le Grandi Donne che consiglio vivamente. L'ultima è sulla biografia di Lise Meitner, la scienziata che scoprì la fissione nucleare ma non ottenne il Nobel. Ebbene lei racconta del periodo trascorso nella prestigiosa e più importante Università di Fisica d'Europa e forse del mondo. Siamo negli anni 1910-1920. In quella Università passarono le "menti" migliori: Planck, Einstein solo per fare alcuni esempi. Era un centro teorico e pratico con laboratori attrezzati al meglio, scambi e discussioni, produzioni di libri e saggi su riviste internazionali. Grazie a questa impostazione arrivarono a fare molte scoperte -molte purtroppo utilizzate a fini militari e economici distruttivi del pianeta ma per ora sorvoliamo. Voglio dire che se dobbiamo mettere al centro del grande tema-problema come salvare il pianeta e fare una vita non solo ecologica ma anche ludica che coniughi saperi passati il più semplici possibili con tutte le moderne acquisizioni e scoperte che vanno dal digitale ai social ebbene ci dobbiamo attrezzare e quella Università, come tutte le università, mi ispira anche se vanno fatte parecchie modifiche di cui poi ne parleremo.
Riassumendo. Occorre che ogni territorio abbia una Università (c'è chi dice che dovremmo chiamarla MultiVersità per affermare la molteplicità di percorsi che però devono poter dialogare e confliggere senza distruggerersi) con tante Scuole/Istituti ove ciascuna/o possa imparare di tutto e di più sulla vita ecologica e relazionale-conviviale in modo anche interdisciplinare. E chiaramente in collaborazione con le Università nei vari territori. E i centri principali possono e devono essere in Montagna e i Boschi e le Fattorie/Masserie Animaliste le Cellule Principali, i due fuochi dell'Ellisse.
E. Sono d'accordo. Per una vita realmente ecologica occorre che le Mega Città dimagriscano e le zone di Montagna o di abbandono rinascano, rifioriscano come già da anni sostiene l'antropologa Michela Zucca che è stata presidente dell'associazione mondiale Donne e Montagne. La stessa ha affermato che le due cose più importanti emerse dopo anni di incontri, ripeto a livello mondiale, sono: che le comunità ruotano attorno alle donne e poi che occorre cultura nei piccoli centri e/o fattorie altrimenti si preferisce la vità di città anche se superinquinata e non ultimo la libertà che si puà respirare in città fuori dal controllo spesso morboso verso coloro che vivono in paese, contrade e fattorie. Ecco perchè occorre che nascano anche le scuole/istituti di educazione sessuale, sentimentale, relazionale. E avete già iniziato a fare una bozza di Istituti/Scuole?
A. Sì. Parto da quelli attivati in questi anni e poi i possibili da aggiungere. Questo ripeto sia a Capracotta che per il Molise ove già da tre anni abbiamo realizzato una Mappa che cresce di anno in anno se non di mese in mese.
Scuola/Istituto di:
-Erbe Spontanee. (Con relativa Casa-Fattoria-Masseria (Masseria viene da massaia e significa saper fare e fare tante cose per la sopravvivenza il più decorosa per tutte/i umane e animali)/Laboratorio Permanente (e per le altre non ripeterò questo)
-Ludoteca di Montagna-Scuola del Bosco.
-Foresta Terapia-Medicina della foresta. Tutto sugli Alberi. In particolare con la raccolta e uso della legna per oggetti, e il fuoco per Camini o termocamini e stufe o termostufe per Cucinare e riscaldare e l'Acqua calda.
-Orticultura e Giardinaggio con i vari indirizzi e coltivazioni sempre bio. Con attenzione particolare per la Canapa e i Microrganismi. Attivando Scuola di compostaggio con raccolta nel Territorio limitrofo e non.
-Apicultura
-Alimentazione e cucina salutista-bio-selvatica a km zero o quasi soprattutto vegan-vegetariana ma anche onnivora ma animalista, nelle varie versioni (mediterranea, crudista, macrobiotica....). Privilegiando la cottura con le Stufe e i Camini a Legna. Tutto anche più buono, salutare e poetico
- Legata alla precedente: Panificazione e Pizzeria; Pasticceria e produzioni conviviali di Conservazione di frutta e verdura (marmellate, salamonia, cibi fermentati...quelle che una volta venivano chiamate "le Provviste". Succhi e Liquoreria e Tinture Vinose e Aceti medicinali (entrambi con infusioni di Erbe, radici...)
-Pratiche di prevenzione e Medicina Naturale e Biointegrata) (Ginnastiche Dolci, Yoga, Trattamenti e Massaggi) e produzione di integratori e fitofarmaci semplici (sempre sotto la direzione di esperte/i): p.e. Tinture Madri, Gemmoderivati, Fiori di Bach...
- Cosmesi Naturale
- saponificazione e detergenti per la casa/Masseria e il benessere anche di animali e delle piante
-economia domestica e di cura per quanto riguarda tutti i gesti e le cura verso sé e la casa e chi ci vive. Tieni conto che in Finlandia nelle scuole hanno reintrodotto economia domestica per bambini/e. non ultimo le ricerche su materassi e cuscini in fibre vegetali (foglie, crine...)
ogni anno vengono buttati, si stima, solo in Italia circa un milione di materassi. C'è da riflettere.
-Falegnameria, Restauro e Riciclo anche di oggetti del territorio. Quindi attivando una ragnatela di raccolta e conferimento.
-Argilla, Ceramica e Terracotta. Per produzione di oggetti per uso quotidiano, artistico e simbolico-salutistico (maschere, impacchi, cataplasmi..)
-cucito, maglieria e sartoria soprattutto di riuso. Sviluppando in particolare la manutenzione degli indumenti che dovrebbero diventare stracci solo alla fine di un lungo percorso. Il cucito contrasta gli effetti negativi dell'uso dei social in quanto stimola le capacità attentive.
- bricolage di ogni materiale
-bioarchitettura e bio muratura
-energie dolci
-Studio del territorio e i suoi abitanti (Bioregionalismo). Il Territorio occorre conoscerlo e studiarlo con gli animali selvatici e domestici. Questo significa tutto l'ecosistema ove si vive e dove svolge la sua vita l'università e/o qualcuna delle sue Scuole. Ma anche conoscenza della Storia del territorio e degli abitanti nel passato con i propri saperi che giocoforza erano quasi sempre eco-logici. E quindi attivare ricerche, anche in ambito archeologico. E per fare questo l'invito è attivare e promuovere tanti tipi di camminate e escursioni che diventano scuola e svago insieme. Quindi sentieri erboristici, di foresta terapia, archeologici..... Rivalutando il camminare a piedi, possibilmente con le/gli amiche/i a 4 zampe.
-Arte e Natura. Questo parla da sé. Comunque due parole. Ogni gesto che facciamo dovrebbe essere fatto con amore, armonia e poesia e le attività artistiche potrebbero e dovrebbero essere realizzate prima di tutto per ornare e rendere affascinante la casa/masseria e tutta la zona vicina e/o il paese. Ricordando la frase di W. Goethe: "Vero/a Artista è chi non guasta le opere grandiose della Natura". Ne discende che mettere tanta attenzione nel non consumo, nel riuso e nel raccogliere spazzatura anche fuori dai propri confini di competenza (e senza odiare chi inquina o lascia spazzatura in giro perché è il frutto velenoso di questa società-cultura centrata sul consumismo e mito del genio che disprezza o banalizza la cura e le conseguenze delle proprie azioni.
Detto questo Vedo bene una scuola delle arti, tutte, anche quelle cosiddette minori che erano relegate soprattutto alle donne. chiaramente con materiali ecologici e di riuso e con colori possibilmente realizzati direttamente-
All'interno di questo anche musica e canto, sempre con strumenti eco. possibilmente realizzati e senza, sempre possibilmente, aiuto di energia elettrica per rendere i suoni più accattivanti. Secondo ne non dobbiamo cercare il massimo in ogni cosa a qualsiasi costo ma il buono appunto senza inquinamento di nessun genere e la differenza sarà data dal processo nel costruire le "opere" o gli eventi e nel modo più collaborativo possibile.
Tutte queste e altre "discipline", argomenti andranno trattati a 360 gradi. E cioè, facendo un esempio sulle Erbe spontanee, di esse andranno studiate l'utilizzo nel corso dei secoli, etno botanica, i miti, le leggende, gli scritti in letteratura anche componendoli insieme a testi da cantare, suonare, danzare. E anche le varie correnti di pensiero. per esempio c'è la visione antroposofica-biodinamica. Quella magica-animista....
Ognuno degli Istituti potrebbe e dovrebbe fornire e essere centro di studi e ricerche nè più nè meno degli istuti universitari come quello di fisica a Berlino degli anni '10/20. E con tanto di biblioteca e centro digitale usato quest'ultimo cum grano salis cioè senza eccedere...
...perché le "lezioni" avranno come sede principale boschi, masserie all'aria aperta, "en plain aire" come diceva Monet. E questa era l'indicazione di Maria Montessori e di tutta la pedagogia Umanistica Naturalistica. creando anche strutture "leggere" per i mesi tiepido-caldi. Tende, teatri di paglia, capanne in modo da poter organizzare Scuole campeggi. vivere il più possibile all'aperto fa bene e questa potrebbe e dovrebbe essere la direttrice delle nostra attività sia manuali che intellettuali.
- Scuola dei movimenti e saperi tradizionali locali e internazionali. troppo spesso si dato del troglodita, barbaro o come minimo sorpassato a chi si rifà a quei saperi quasi sempre ecologici. E sono stati relegati e disprezzati e spesso perseguitati. Nel corso della Storia, per esempio, l'Ecocidio con tanto di femminicidio è stato quello chiamato "caccia alle Streghe". Questo per permettere lo sfruttamento intensivi della terra e del sottosuolo e costringere tutte/i al Mercato/Supermercato per diventare Consumatori/trici con il processo di Urbanizzazione arrivata al giorno d'oggi a livelli incredibili insieme all'industrializzazione che aveva bisogno di continua manodopera dalle campagne e montagne.
Una Università che si definisca Ecologica non può ignorare la persecuzione e il disprezzo verso le donne che è avvenuto da circa 5000 anni fa e che ha portato a questa situazione di catastrofe. A differenza delle Università istituzionalizzate noi potremmo e dobbiamo fare ricerca su tutti quei saperi e movimenti storici e globali che invece hanno sempre cercato la pace e l'amore verso la Natura e cercato di costruire vita e costumi sociali non solo sostenibili ma pieni di vita e cultura. E questo lo si trova molto tra i movimenti delle donne.
Cos'altro aggiungere? Che in questa università, centrata anche sul pensiero libero, chiunque può trasmettere i propri saperi esperienziali e teorici. Chiaramente con le modalità della coerenza e sintonia dell'impostazione. E sempre con la possibilità di osservazioni e spirito critico.
E di essere punto di riferimento a disposizione della comunità ove si vive e non una setta di Eletti.
Mi fermo qui dopo quasi 4 ore totali (interrotte dal pranzo).
Non rileggo neanche. Correggi e aggiungi perché è chiaramente una bozza.
Capracotta. Antonio D'Andrea -
Commenti inviati da Elena, via email:
RispondiEliminaCiao Antonio, che lavoro! Uno scrittore!!
Mi prendo qualche gg di tempo per stamparlo e leggerlo attentamente. Testi lunghi preferisco sempre leggerli cartacei...
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Ho riletto la ns intervista.
Se mi permetti un consiglio accorcerei leggermente la risposta all'ultima domanda dove elenchi le attività a Capracotta ed in Molise, tutte meravigliose, ma non vorrei che chi leggesse ad un certo punto si stancasse.
Oppure spezzerei la cosa con una nuova domanda, che riprende la lista delle attività, così resta più brillante la lettura.
Comunque complimenti per l'impegno sempre costante e per le bellissime iniziative che crei."