lunedì 15 maggio 2023

Il Papa prova a dare una svegliata a Volodymyr, ma invano...


Zelensky, con il suo seguito di militari e guardie del corpo, incontra  il Papa

Vaticano, 13 maggio 2023. Il Papa  ha donato a Zelensky la piccola scultura di un ramoscello d’ulivo, simbolo della pace. Zelensky gli ha messo nelle mani un’icona della Madonna dipinta sui resti di un giubbotto antiproiettile, simbolo di guerra. I due doni hanno  appunto simboleggiato la distanza tra i due.

Zelensky ha rifiutato  l’intento del Papa di proporsi come mediatore, ci ha tenuto a far sapere  di aver consegnato al Papa il suo “piano di pace”, l’unico percorribile: Con tutto il rispetto per il Papa, la questione è che non abbiamo bisogno di mediatori fra l’Ucraina e la Russia... Con Putin non parlo. La via d’uscita è la nostra controffensiva”. 

Cioè la fantomatica vittoria, cioè  la guerra fino all’ultimo ucraino. Con il pieno appoggio “a 360 gradi” degli italiani, perché Meloni, secondo Zelensky, rappresenta tutti gli italiani. E  con Meloni  si chiamano per nome “cara Giorgia, “caro Volodymyr”. 

Così è, cari italiani...


Diverso è il discorso del Papa: Credo che la pace si faccia sempre aprendo canali, mai si può fare una pace con la chiusura. Invito tutti ad aprire rapporti, canali di amicizia”. Ma dopo il suo incontro con papa Francesco, Zelenski ha dichiarato di rifiutare ogni mediazione con Putin.

Invece per il Vaticano il primo punto è smettere di sparare, poi smettere di armare, infine accettare la mediazione.  Puntando dunque, tra la Russia e l’Ucraina, ad un immediato cessate il fuoco  e cominciare a mediare su alcuni punti... 


Visioni contrastanti


Post Scriptum: 

Raniero La Valle pubblica l’articolo dell’ambasciatore Romano e il testo del discorso di Putin sulla Piazza Rossa nella ricorrenza del 9 maggio, che non è stato fruibile sulla stampa d’informazione mainstream.  Se è un nemico, perché non sapere quel che dice?

(Stralcio da un articolo di  Rete Ambientalista)











Volodymyr continua a sognare

1 commento:

  1. Commento di Cristina Rinaldi: “E mentre Zelensky abbracciava la Meloni e farneticava di "vittoria" i russi facevano esplodere un altro deposito di munizioni (mi sembra che ci stavano anche quelle con uranio impoverito) a Khmelnytsky. A Zelensky resteranno soltanto le foto degli abbracci con la Meloni...”

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