sabato 31 marzo 2018

Treia: Giornata della Terra, 22 aprile 2018 - In preparazione della Festa dei Precursori 2018

 

Affresco di Carlo Monopoli

Come ogni anno il 22 Aprile si tiene  in tutto il mondo la  celebrazione della Giornata della Terra. Questa iniziativa è nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Anche noi della Rete Bioregionale Italiana  abbiamo utilizzato questa ricorrenza come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili. In particolare ci siamo occupati del problema  della cattiva alimentazione e della carenza alimentare in molti parti del mondo,  con nuove punte di sofferenza e malattia. Scarsi o devastati raccolti, aumento dei prezzi di alimenti primari, sistemi agricoli insostenibili sono tra i fattori che rendono la classe popolare vulnerabile ed a rischio di sopravvivenza.

Non è assolutamente accettabile che, persino in una drammatica situazione che vede morire di stenti almeno sei milioni di bambini all’anno, grosse quantità di cibo disponibile vengono usate per allevare milioni di animali da macello.

In nome dell’intelligenza e della giustizia umana non è più pensabile che dai 7 ai 16 kg. di soya o altri legumi, che oltre 15.500 litri di acqua pulita, e circa 323 mq. di pascolo vengano utilizzati per la semplice produzione di un kilo di carne (sì avete letto bene 1 kg. di carne) che verrà consumato da chi ha i mezzi per concederselo. Mentre le stesse sostanze potrebbero alleggerire notevolmente la fame di chi è nel bisogno.

Malauguratamente, anche se diversi esperti considerano che il sistema corrente di super produzione alimentare sia una minaccia all’ambiente alcuni di questi “esperti” consigliano alternative persino più rischiose -come gli OGM- che promettono di creare ulteriori danni al già devastato ambiente, senza sapere come andrà a finire…

Gli affamati del mondo, molti milioni di vegetariani e la gente che ha preso coscienza di questo stato di cose e cerca un’armonia con la natura, hanno diritto di chiedere ed aspettarsi dai governanti e dai detentori del potere economico e scientifico soluzioni ecologiche, intelligenti e ragionevoli.

Per queste ragioni, noi chiediamo al nuovo  governo che verrà (quando verrà) di interessarsi maggiormente alla “soluzione” vegetariana, studiandone i suoi diversi aspetti: sociali, anatomici, ecologici. economici, salutistici, etc. In vista di ottenere risultati atti a combattere la fame nel mondo e riportare l’uomo in buona salute psicofisica.


Per analizzare gli aspetti di quanto prospettato ci riuniamo il 22 aprile 2018 alle ore 18, presso i Giardini di San Marco a Treia (vicino alla Torre Onglavina).  Le risultanze dell'incontro verranno successivamente discusse durante la Festa dei Precursori, che si tiene sempre a Treia nella  sede del Circolo vegetariano VV.TT., dal 27 al 29 aprile 2018 (programma sottostante).


Paolo D’Arpini


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“Festa dei Precursori” – Treia: Dal 27 al 29 aprile 2018
Con il Patrocinio Morale del Comune di Treia ed in collaborazione con il Circolo Auser Treia
Programma e partecipazioni:
27 aprile:
Ore 18 – Presso la sede Auser Treia in Via Lanzi 18/20, conferenza dell’artista bioregionale Ferdinando Renzetti sulla lavorazione della Terra Cruda, con esempi pratici
28 aprile:
Ore 10.30 – Passeggiata archeologica nel centro storico di Treia, per conoscere le bellezze storiche della città, a cura di Auser Treia, accompagnano l’archeologo Enzo Catani e l’assessore alla cultura Edi Castellani. Partenza dalla sede Auser Treia, Via Lanzi 18/20
Ore 17 – Nella sede del Circolo vegetariano VV.TT. in Vicolo Sacchette 15/a – Benvenuto di Paolo D’Arpini. Saluto del sindaco Franco Capponi del Comune di Treia e di Antonio Marcucci, coord. dell’Auser Provinciale Macerata – “Tavola rotonda sulle consuetudini alimentari bioregionali”. Introduzione dello storico Alberto Meriggi, seguono interventi di Adriano Spoletini della Coop. La Talea, di Caterina Regazzi, veterinaria, e di altri.
Gli interventi sono inframmezzati da recitazione di poesie del poeta Maurizio Angeletti e da intermezzi musicali in sintonia.
Si conclude con un reading sulla preparazione casereccia de “Il Pane”, dello scrittore Michele Meomartino, con proiezione diapo e recitazione brani a cura del Laboratorio teatrale OffTea di Treia, diretto da Victor Carlo Vitale.
Ore 21 – Nella sala di meditazione del Circolo, esecuzione di bhajan a cura del gruppo di canti “Luce di Stelle”, diretto da Mara Lenzi, con accompagnamento di sitar, harmonium, mrdanga e cembali.
29 aprile:
Ore 10.30 – Escursione erboristica nel circondario di Treia, a cura dell’Auser Treia, con accompagnamento della semplicista Aurora Severini. Partenza dalla Fontanella delle Due Cannelle sotto Porta Montegrappa
Ore 13.30 – Picnic nel giardino del Circolo con le erbe raccolte ed il cibo vegetariano da ognuno portato.
Ore 16.30 – Nella sede del Circolo vegetariano. “Le Marche in Valigia” a cura del botanico Roberto Ferretti de La Scentella – “Fondazione di una comunità per il nuovo mondo” a cura di Loris Asoli di Arcevia. – Interventi bioregionali sulla cultura contadina a cura di Simonetta Borgiani e Fernando Pallocchini de La Rucola. Segue recitazione di poesie e canti. L’incontro termina con un Rinfresco Bioregionale.
Ore 21.30 – Nella sala di meditazione del Circolo, bhajan con il vocalista Upahar Anand, accompagnato da flauto indiano e tablas, e celebrazione del Wesak acquariano.
Info e partecipazioni: circolovegetariano@gmail.com – auser.treia@gmail.com – Tel. 0733/216293
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venerdì 30 marzo 2018

Biodiversità botanica - Lasciate che le sementi bioregionali tornino libere....


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Con sentenza del 12 luglio 2012, la Corte di Giustizia della UE ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo.

Fin dal 1998 è in vigore una direttiva della Comunità europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere (le note multinazionali) vietandolo agli agricoltori. Ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato così, di colpo, un delitto (il matrimonio fra omosessuali è invece legale). Con questa sentenza sono messe fuorilegge anche le associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali – ne esistono di benemerite anche in Italia – che commettono appunto questo crimine: preservano e distribuiscono a chi le chiede sementi fuori del catalogo ufficiale.
La sentenza ha preso di mira specificamente una di queste associazioni, la francese (ma nota in tutto il mondo) Kokopelli, che si batte per la biodiversità. Già nel 2008 questa associazione era stata condannata, per scambio di sementi antiche, a una multa di 35 mila euro: esosa punizione per un gruppo di volontariato, volta a renderne impossibile di continuare l’attività. Invece l’attività è continuata, grazie allo sforzo e ai contributi dei volontari. Sicchè oggi, un’altra grossa società che l’ha trascinata in giudizio davanti alla Corte d’appello di Nancy, la «Graines Baumaux», approfittando della sentenza della Corte europea ha chiesto ai giudici francesi di imporre a Kokopelli di pagare 100 mila euro per danni e inoltre – esplicitamente – «la cessazione di tutte le attività dell’associazione», pericolosa per il business , alla faccia della libertà d’opinione e d’azione. (lo spaccio di droghe, invece, sta per essere depenalizzato).
Si noti che la direttiva europea non osa vietare semplicemente e puramente lo scambio di sementi antiche: non vigono forse da noi tutte le libertà possibili e immaginabili? Lo fa obliquamente. Se si chiede di includere queste varietà nel catalogo ufficiale lo si ottiene – pagando profumatamente – e da quel momento diventa legale commerciarle. Il fatto è che queste varietà antiche e tradizionali sono di dominio pubblico, non appartengono a nessuno, e quindi nessuno ha interesse a sborsare per iscriverle nel catalogo. Ammettiamo che qualche buon samaritano lo faccia: dopo vent’anni, se nessuno le re-iscrive nel suddetto catalogo, comunque ne escono (e scambiarsele ridiventa un delitto).
Ovviamente, l’inghippo è escogitato per favorire le multinazionali delle sementi, che hanno i soldi e l’interesse economico di iscrivere nel registro ufficiale i loro semi ibridi, OGM, di loro proprietà o comunque brevettati. A causa di questa regolamentazione, accusa Semailles (un’altra associazione francese) «più dell’80% della biodiversità è scomparsa» dai campi europei.
Pardon, debbo correggermi: per iscrivere una semente nel catalogo ufficiale, pagare non basta. Occorre che la varietà in oggetto risponda ai criteri di «Distinzione, Omogeneità e Stabilità» (DHS nella lingua di legno eurocratica), qualunque cosa ciò significhi. Ma cosa significano esattamente questi criteri discriminanti? «Implicano che le sementi siano pochissimo variate», rispondono a Kokopelli: «Solo varietà ibride F1 o varietà lignee quasi cloniche rispondono a questi criteri. Tali criteri sono stati stabiliti al solo scopo di aumentare la produttività nelle prassi di agricoltura industriale».
Già: la Corte europea, nella sua motivazione , ha giustificato il divieto del commercio delle sementi antiche e tradizionali con l’obbiettivo, che giudica superiore ad ogni altro, di ottenere «una accresciuta produttività agricola»; concetto che ripete per 15 volte nel testo. Quasi che l’Europa fosse affollata di popolazioni malnutrite come il Bangladesh, bisognose di aumentare le loro rese alimentari. Due volte però la Corte giunge a sostenere che la legislazione proibizionista in vigore serve a scongiurare «la coltivazione di sementi potenzialmente nocive» (per contro, è legale che gli oncologi somministrino ai malati di cancro chemioterapici tutti di altissima tossicità, fra cui la ciclofosfamide, definita «cancerogena» dall’Istituto Superiore di Sanità italiano > chemio.pdf).
È appena il caso di notare che le sementi antiche e tradizionali sono già il risultato di una selezione – una selezione compiuta dagli esseri umani da diecimila anni – con l’ovvia conseguente eliminazione di specie «potenzialmente nocive» fin dalla preistoria, e che queste piante hanno nutrito la popolazione europea da millenni.
Ma è questo il nucleo di «progressismo» che è la dottrina ufficiale del potere eurocratico: l’esperienza plurimillenaria che l’umanità si è tramandata (la «tradizione») non conta nulla, non è che tenebra e sospetta superstizione; l’ultima parola cui dar fiducia, in fatto di sementi, è quella della «scienza», qual è rappresentata da Monsanto, Syngenta e le relative lobbies da queste pagate).
Lo stesso Avvocato Generale della Corte europea (ossia il «suo» avvocato) ha fatto notare l’assurdità di questo pretesto, rilevando giustamente che l’iscrizione obbligatoria al Catalogo non dichiara come scopo quello di proteggere i consumatori contro un qualche rischio sanitario o ambientale, a cui la legislazione vigente non fa’ alcun riferimento. A dire la verità, la Corte ha preso la sua decisione contro il parere del suo Avvocato Generale che, nella memoria depositata il 19 maggio precedente, rilevava che la registrazione obbligatoria di tutte le sementi nel catalogo ufficiale era una misura sproporzionata e violava i principii della libertà di esercizio dell’attività economica, della non-discriminazione e della libera circolazione delle merci. Uno dei tre dogmi del liberismo: non vige forse trionfalmente la «libera circolazione di uomini, merci e capitali»?
Ebbene, per una volta la Corte ha infranto il dogma ed ha dato torto alla sua Avvocatura Generale, altra cosa che non succede spesso, per non dire mai. Forse – chissà – perchè la potente lobby dei sementieri, la European Seed Association, durante la procedura ha avuto modo di far conoscere alla Corte il suo disaccordo con l’opinione dell’Avvocatura Generale; come oggi si rallegra in un comunicato della totale convergenza della Corte con le sue vedute. Fortunata coincidenza. (CJEU confirms validity of European seed marketing legislation)
«Perchè non esiste un registro ufficiale dei bulloni e delle viti?», si domanda la sconfitta Kokopelli. Forse perchè non c’è una Monsanto della minuteria metallica. Sottomettere le sementi ad una procedura del genere, che esiste ed è giustificata per i medicinali e i pesticidi, ha evidentemente il solo scopo di eliminare alla lunga le varietà di dominio pubblico, e quindi liberamente riproducibili, per lasciare in campo solo quelle brevettabili. L’agro-industria e le sue lobbies difendono la regolamentazione con l’argomento che essa permette di garantire il finanziamento della ricerca per specie «più resistenti e più produttive». Strano che in nome del libero mercato si pretenda la regolamentazione. La finanza invece, come ha preteso, è stata completamente deregolamentata , sicchè oggi può vendere ogni genere di titoli tossici, titoli sub-prime e prodotti derivati, fino ai CDS, che consentono di assicurarsi contro il fallimento di qualcun altro, con cui non si ha parte, in pratica puntando sul suo fallimento. Stranissima poi l’invocazione della regolamentazione per favorire la ricerca; di solito la ricerca pretende di essere totalmente deregolata, manipolare i geni umani, ibridarli con geni di maiali, utilizzare feti abortiti (volete buttarli via?) per la famosa ricerca sulle cellule staminali che guarirà tutte le malattie...
È il bello della nuova forma di governo, la tecnocrazia pan-europea, che sta sostituendo i governi eletti dopo averli esautorati, resi irresponsabili e privati della sovranità nelle decisioni che contano.
Per intanto, la drastica riduzione delle varietà e la preferenza date alle artificiali che questa sentenza porta, non solo ridurrà ancor più la biodiversità, ma priverà l’alimentazione degli europei delle 15-30 mila sostanze (se ne scoprono di continuo di nuove) immuno-attivanti, antio-ossidanti, coenzimatiche, essenziali per la salute umana che si trovano nelle verdure e frutta naturali, e che l’amico medico Giuseppe Nacci chiama «vitamine» in quanto fattori vitali (1). Già la coltivazione con fertilizzanti eccessivi «impedisce alle piante di assorbire dal terreno i minerali più importanti, come Selenio, Germanio, Ferro...» per non parlare dell’impoverimento dovuto alla conservazione in celle frigorifere, o l’avvelenamento da pesticidi.
Ora diventa ogni giorno più chiaro che nelle verdure più comuni sono contenuti migliaia di fito-sostanze e complessi chimici, di cui si va scoprendo ogni funzione immuno-stimolante, detossicante, preventiva, a volte, contro il cancro. «Un semplice pomodoro appena colto da un terreno assolutamente privo di sostanze tossiche – scrive Nacci – può contenere 10 mila sostanze chimiche diverse, ognuna delle quali è una ‘vitamina’, cioè un fattore coenzimatico o un anti-ossidante. Ciò vale per tutte le verdure, gli ortaggi, i frutti, i tuberi...». Il sapore e l’odore che le specie antiche e tradizionali hanno più deciso rispetto alle moderne, spesso è dato proprio da questi fattori attivi ed essenziali.
Quante meno sostanze contengono le poche varietà permesse, uguali in tutto il mondo, non è dato sapere. Non è cosa che interessi la «ricerca» delle multinazionali.
D’accordo, non potrete più trovare quelle zucchine bitorzolute che coltivava vostro nonno, è diventato reato piantare quel certo pomodoro, quel broccolo che aveva tutt’altro sapore. Poco male, le vostre libertà aumentano di giorno in giorno. Se siete culattoni, potete sposarvi in molti Paesi europei avanzati, e presto anche in Italia. E presto potrete comperare la cocaina in tabaccheria, e se i cancerologi non vi ammazzano prima, esigere l’eutanasia, finalmente liberalizzata. L’interesse pubblico è salvo.
1) Giuseppe Nacci, «Diventa medico di te stesso», Editoriale Programma, 334 pagine, 19 euro. 
Impressionante l’elenco contenuto in questo libro di sostanze presenti nei vegetali, di cui è stata appurata l’attività salutare. Oltre al menadione (vitamina K), inositolo (vitamina I), stigmasterolo (vitamina M), l’acido tiuotico (vitamina N), gli isprenoidi sono almeno 200, i bioflavonoidi 5 mila. E ancora: indoli glucosinati (nel cavolo), llecitine, stilbeni, (Resveratrol), tannini, terpeni, fito-enzimi proteolitici, minerali organici...
Maurizio Blondet – (Effedieffe)

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giovedì 29 marzo 2018

Ispra: "Lo stato di malattia dell'italia"


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A un anno dall’entrata in vigore della legge 132/2016, che istituisce il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), è stata presentata anche la prima edizione del Rapporto Ambiente (Snpa), prodotto finale di un complesso lavoro di reporting che, attraverso la presentazione delle attività svolte nel Sistema, fornisce un quadro aggiornato della situazione ambientale nel Paese. 

In particolare sono numerosi e significativi i segnali di miglioramento della qualità dell’aria: le emissioni dei principali inquinanti continuano infatti a diminuire, così come i livelli atmosferici di alcuni inquinanti mostrano trend generalmente decrescenti. La situazione della qualità dell’aria rimane però critica, in particolare per il particolato atmosferico (il 40% delle stazioni non rispetta il valore limite giornaliero), il biossido di azoto (il 13% delle stazioni non rispetta il valore limite giornaliero), per i quali continuano a registrarsi livelli elevati, che troppo spesso superano gli standard normativi. Il bacino padano rappresenta una delle aree di maggior criticità. In continua diminuzione le emissioni delle autovetture, grazie alle nuove immatricolazioni: in particolare, nel 2015 le emissioni di CO2 sono scese notevolmente, raggiungendo i 115,1 grammi di CO2 per km (nel 2005 lo stesso valore era 149,5). 

Riguardo alle emissioni di composti nocivi, i dati relativi a veicoli euro 6 immatricolati nel 2014 mostrano che, per quanto riguarda gli ossidi di azoto, il confronto tra i fattori di emissione vede il diesel caratterizzato da valori sensibilmente maggiori rispetto agli altri carburanti; Gpl, benzina e gas naturale compresso presentano emissioni progressivamente decrescenti, con scostamenti tra loro non elevatissimi. Nulle le emissioni allo scarico per i veicoli elettrici. Il confronto tra i fattori di emissione dei Composti Organici Volatili Non Metanici mostra valori molto alti per i veicoli a benzina, seguiti da Gpl e Gas Naturale Compresso, con emissioni rispettivamente pari a circa la metà e un quarto. Quasi trascurabile il fattore di emissione dei motori diesel. 

La situazione è diversa per quanto riguarda il particolato allo scarico: il diesel presenta i valori più elevati, seguito a breve distanza dalla benzina. Le due alimentazioni a gas risultano praticamente coincidenti, con un fattore di emissione di circa 1/3 inferiore rispetto al diesel. In crescita la produzione dei rifiuti urbani (+2%), in linea con l’andamento degli indicatori socio-economici. 

La produzione pro capite, in aumento, passa da 487 kg/abit. nel 2015 a 497 kg/abit. nel 2016. La raccolta differenziata si attesta, invece, al 52,5% della produzione totale dei rifiuti urbani. L’analisi dei dati sulla gestione evidenzia che, nel 2016, lo smaltimento in discarica interessa il 25% dei rifiuti urbani prodotti. La discarica non è, dunque, la forma di gestione più diffusa. 

Il riciclaggio delle diverse frazioni provenienti dalla raccolta differenziata o dagli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani raggiunge, infatti, nel suo insieme il 45% della produzione. Nel 2016 la percentuale di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio, calcolata per l’insieme delle frazioni carta e cartone, organico, vetro, plastica, metalli e legno, è pari al 47,7% della produzione dei rifiuti urbani. Negli agglomerati urbani, uno dei principali problemi ambientali è l’inquinamento acustico. 

L’attenzione da parte dei cittadini e la richiesta di tutela personale e dell’ambiente sono elevate: nel 2016 circa 93 controlli su 100 delle Arpa/Appa sono stati svolti a seguito di esposti della cittadinanza e nel 40,6% di sorgenti controllate sono stati riscontrati superamenti dei limiti normativi. I superamenti dei limiti di legge sono in diminuzione ma solo il 59% dei Comuni ha approvato un piano di classificazione acustica, principale strumento di pianificazione e gestione sul territorio dell’inquinamento acustico. A luglio 2017 i casi di superamento dei limiti di legge relativi agli impianti radiotelevisivi (RTV) sono pari a 595, mentre quelli relativi alle stazioni radiomobili (SRB) sono complessivamente 109. 

Cosa accade, invece, al di fuori delle nostre città? Oltre 300.000 ettari, nel 2016, sono stati convertiti ad agricoltura biologica: un’estensione pari quasi a quella della Regione Valle d’Aosta. Cresce il numero di   operatori del settore (+20,3%) che sceglie questa tipologia di agricoltura, che tende a valorizzare e conservare i sistemi biologici produttivi, senza il ricorso a sostanze chimiche di sintesi. Per contro, il consumo di suolo in Italia continua a crescere, pur segnando un importante rallentamento negli ultimi anni. Circa 23.000 km2 del territorio nazionale sono ormai persi irrimediabilmente e, con loro, i rispettivi servizi ecosistemici. Solo in 6 mesi, tra il 2015 e il 2016, sono stati consumati 5000 ettari di territorio, equivalenti a 5700 campi di calcio. 

In che condizioni versano le nostre acque? Il 43% dei fiumi e il 20% dei laghi raggiungono l’obiettivo di qualità per stato ecologico; il 75% dei fiumi e il 48% dei laghi, invece, raggiungono l’obiettivo di qualità per lo stato chimico. Non si arresta, inoltre, il livello di contaminazione da pesticidi. Inquinati 370 punti di monitoraggio (23,8% del totale) di acque superficiali, con concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali; nelle acque sotterranee, 276 punti (8,6% del totale) registrano tale superamento. Permangono, tuttavia, sensibili differenze tra le regioni, dovute a un monitoraggio degli inquinanti ancora disomogeneo sul territorio nazionale. 

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(Fonte: 20/03/2018 da Adnkronos)  

mercoledì 28 marzo 2018

Visione bioregionale sulle piante e sulla simbiosi mutualistica fra tutti gli esseri viventi


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Le piante, nell'ottica in sintonia con l'ecologia profonda e con l'idea bioregionale,  sono del tutto equiparabili ad ogni altro essere vivente. Quindi non solo dal punto di vista ambientale e delle risorse e della produzione di ossigeno etc. va considerata la loro salvaguardia ma anche dal punto di vista "coscienziale".

Non dimentichiamo gli studi di  Masaru Emoto sui fluidi  e le ricerche sull’origine del sistema nervoso delle piante fatto dall’indiano Jagadish Bose, in seguito ai quali  altri scienziati occidentali hanno seguito le intuizioni relative ai flussi energetici naturali ed alla vita onnipresente in qualsiasi organismo vivente, anche il più semplice. E nel criterio dell'ecologia profonda ogni essere vivente è collegato all'insieme dei viventi e tutti compongono un organismo unico che prospera  attraverso la biodiversità.

Anche secondo una visione evoluzionista vige una simbiosi utilitaristica tra il mondo vegetale e quello animale, non mi riferisco solo agli insetti impollinatori ma anche alle altre strategie riproduttive, come ad esempio la produzione dei frutti commestibili funzionali alla propagazione del seme.   La pianta utilizza gli insetti, gli  animali e l’uomo per la sua propagazione sessuale, infatti è l’esperienza di ognuno di noi dopo aver mangiato un frutto succoso provare rispetto verso il seme, magari in forma di desiderio di piantarlo nella terra per vederlo rinascere o nel gettarlo verso terra con gesto creativo. In verità è la natura stessa che rende appetitoso ed utile il frutto e ispira chi se ne ciba a gettarlo lontano dal luogo originario, succede tra l’altro con gli uccelli che inghiottono le ciliegie per poi defecarne altrove i noccioli al volo….

Ad esempio l’uso di legumi e cereali non presuppone l’uccisione della pianta in quanto tali semi maturano al termine del ciclo vitale e la loro coltivazione per uso alimentare facilita il mantenimento in vita e propagazione della pianta stessa, sono tutti “devices” di carattere sessuale riproduttivo. Un modo per aiutare la diffusione delle specie. Inoltre le erbe commestibili sono la stragrande maggioranza di quelle esistenti,   ed anche quelle definite  “velenose”  in realtà sono  medicinali. Basti pensare che Plinio menzionava oltre mille vegetali  commestibili fra quelli in uso nella cucina romana mentre oggi noi dal fruttivendolo ne troviamo al massimo una trentina. 

Poi c'è l'aspetto sacrale-mitologico nonché volano della civiltà umana rappresentato  dalle grandi piante: gli alberi.  L’uomo della pietra dovrebbe in verità chiamarsi uomo del legno, poiché questo è stato il primo materiale lavorato dall’uomo. L'ispirazione derivante dalla presenza nell'habitat originario è ben descritto da San Bernardo di Chiaravalle che disse: “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce t’insegneranno le  cose che nessun maestro ti dirà.”.   
Nelle civiltà antiche gli  alberi venivano  chiamati sacri perché  queste piante  erano considerate manifestazione delle divinità, a loro si pregava per chiedere protezione e aiuto e hanno ispirato miti bellissimi e fantastici. In quasi tutte le tradizioni troviamo l’albero cosmico, asse dell’universo con le sue radici affondate negli abissi sotterranei e con i suoi rami che s’innalzavano fino al cielo. Essendo l’albero verticale esso congiunge l’universo uraniano con i baratri ctoni, gli Dei dei cieli con quelli degli abissi.   

L’albero col quale l’uomo in passato viveva in grande simbiosi deve avergli dato l’impressione di vedere in lui l’origine dell’universo.  Un grandissimo problema  oggi è la sistematica distruzione dei boschi che sono parte integrante e di primaria importanza per il nostro ecosistema.  La mentalità speculativa, che non tiene conto della vita globale,  sta distruggendo la Natura, la flora, la fauna, i nostri alberi e … di  conseguenza anche noi.

Paolo D'Arpini


martedì 27 marzo 2018

Agricoltura Bioregionale Contadina - Assemblea nazionale del 14 e 15 aprile 2018, presso Mondeggi, Bagno a Ripoli (Firenze)


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Per il rilancio dell'iniziativa finalizzata all'ottenimento di una Legge quadro nazionale che riconosca le Agricolture Contadine italiane e definisca delle normative specifiche che ne garantiscano la sopravvivenza e che ne favoriscano la loro rinascita.

Viene indetta una  Prima Assemblea Nazionale  2018 per la promozione dell'agricoltura contadina: 

DALLE ORE 12,00 DI SABATO 14 APRILE 
ALLE ORE 13,00 DI DOMENICA 15 APRILE 2018
ospitati da:
MONDEGGI BENE COMUNE Bagno a Ripoli (FI)

L’impegno è stato portato avanti dal 2009 al 2017 con vari passaggi e modalità: Petizione popolare con raccolta firme nel 2009, Proposta di Legge nel 2010, Linee Guida presentate in Parlamento nel 2013, Presentazione alla Camera di 4 proposte di Legge da 4 partiti politici diversi e loro discussione con relative audizioni in Commissione Agricoltura tra il 2015 e il 2017, Proposta da parte nostra di un Testo Unico di sintesi delle 4 p.d.L.

Il testo della nostra proposta di armonizzazione viene allegato alla presente convocazione come parte integrante della stessa perché vogliamo dare seguito al notevole lavoro e al grande impegno profuso in questi 9 anni e anche perché questo testo è il risultato del confronto con numerosi parlamentari ed esperti di diritto.

Con le recenti elezioni, si apre una nuova fase, con nuovi scenari politici con cui dobbiamo e possiamo confrontarci.
Cosa vogliamo fare?
Vogliamo ripartire da dove siamo arrivati a fine 2017, nella traccia di quel solco, di quel percorso tracciato in tanti anni che con l’inizio della nuova legislatura è diventato come un guscio vuoto, da riempire di nuovi scenari, nuove strategie, nuova organizzazione: una nuova costituente dei soggetti che vogliono impegnarsi, storici e nuovi, in questo nostro impegno e finalità comuni.

Chi può partecipare?

Tutti i soggetti che fino ad ora hanno supportato la campagna (fondatori, promotori, sostenitori) e tutti coloro che vogliono iniziare questo percorso con noi.

Per iscrizioni all'evento potete compilare il modulo presente sul sito web dedicato: https://agricolturecontadine.wordpress.com/


Oppure contattare i referenti del comitato organizzativo:
Elisabetta Monti: 0464 720041
Orazio Rossi: 344 289 9349
Roberto Schellino: 335 174 1213
Sergio Cabras: 338 466 5838



Integrazione:

Carissimi,  come avrete visto abbiamo improntato velocemente un sito in cui abbiamo cercato di riportare le cose principali presenti sull'altro sito (al momento poco fruibile). A questo link https://agricolturecontadine.wordpress.com/la-campagna/le-4-proposte-di-legge-e-il-testo-unico/ potete trovare i testi delle 4 PdL, il testo base proposto in Commissione Agricoltura a dicembre 2017 e la proposta di PdL unitaria elaborata dal nostro coordinamento. 
Qui: https://agricolturecontadine.wordpress.com/2018/03/26/incontro-nazionale/ trovate l'invito dove in fondo è possibile scaricare il volantino in pdf.
Vi invito inoltre a mettere il "like" alla nostra pagina Facebook: https://www.facebook.com/AgricoltureContadine/
E' stato inoltre creato questo evento facebook: https://www.facebook.com/events/182935712509542/ Anche qui, vi invito a mettere la vostra partecipazione, e invitare chi riterrete opportuno. 

Vi faccio infine una richiesta: per alimentare i canali di comunicazione, avrei bisogno di una cosa sempre difficile da trovare: delle belle foto contadine, in buona qualità! Se qualcuno ne avesse e fosse disposto a mandarmele per pubblicarle ai soli scopi della nostra campagna (non pagheremo copyright! :D), sarebbe un'ottimo contributo!

Grazie e a presto,
Alessia Bartolomei - TERRA NUOVA  bartolomei@terranuova.org
(Terra Nuova e gruppo comunicazione della campagna)

lunedì 26 marzo 2018

Mondeggi, fattoria senza padroni - Plenaria di Genuino Clandestino dal 27 al 29 aprile 2018


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Riproponiamo questo testo a tutte le reti per stimolare una riflessione che ogni territorio dovrà elaborare i vista della plenaria di venerdì 27 aprile 2018 a Mondeggi.
Il nodo fiorentino che sta predisponendo l'incontro di tutto il movimento invita tutti e tutte a elaborare un pensiero e chiede alle assemblee territoriali di portare il proprio contributo.

Per agevolare un po' il nostro lavoro vi invitiamo a comunicare al più presto sia il numero dei banchi per il mercato della domenica che più o meno le persone che ogni rete prevede di coinvolgere nella partecipazione a questo incontro.  Di seguito al testo del domandone la comunicazione organizzativa e il programma.

Nel nostro manifesto ci definiamo una comunità in lotta e tra i nostri scopi ci diamo quelli di sostenere e diffondere:

-la creazione di comunità;
-percorsi pratici di accesso alla terra come scelte di vite basate su principi agroecologici e strumenti di azione politica;
-scelte e pratiche cittadine di resistenza per creare alleanze tra città e campagna riconvertendo l'uso degli spazi e delle risorse sulla base dei principi dell'auto-organizzazione, della solidarietà, della cooperazione e della cura del territorio;
-di sostenere le comunità locali in lotta contro la distruzione del loro ambiente di vita.

Il nostro, poi, è un movimento fatto di reti, non centralizzato e a forte carattere territoriale. Questa è la nostra forza e, sopratutto, rispecchia ciò che siamo: contadin*, allevator* e raccoglitor* che fanno della terra non solo il loro sostentamento ma che, attraverso pratiche quotidiane portano avanti un'alternativa concreta ad un sistema politico ed economico mortifero (ed è in questo senso che facciamo esistere un'azione politica).


Nella nostra visione, che ha forti radici nell'antiautoritarismo e nell'autodeterminazione, è dalla moltiplicazione e diffusione delle esperienze pratiche e, quindi, territoriali, che emerge quello che si può definire un movimento che, nella condivisione di certi valori e nella riproduzione di certe pratiche, assume un respiro più ampio (possiamo dire, provvisoriamente, nazionale, anche se il termine nelle sue declinazioni storiche e politiche forse non ci appartiene).

Possiamo dire che con il lavoro degli ultimi otto anni questa condizione si è, in parte, realizzata. I nodi si sono moltiplicati, il nostro discorso si è affinato e arricchito, la sensazione di appartenenza va radicandosi in ognun* di noi, certi temi e certe pratiche si sono diffuse pur mantenendo la libertà di declinarle in ogni luogo in modo diverso, rispetto alle esigenze a al contesto delle singole realtà territoriali.

Ma sentiamo anche, da qualche anno, che arrivat* a questo punto abbiamo bisogno un altro passo in avanti che facciamo fatica a concretizzare.
Certo, nei momenti dell'urgenza abbiamo vissuto fondanti e meravigliose esperienze di mutualismo che ci danno la consapevolezza di poter contare le/gli un* sulle/gli altr* ma in molt* sentiamo l'esigenza di agire prima dell’emergenza, costruendo qualcosa di più: un'infrastruttura in grado di organizzare, sostenere e difendere le forme di vite agroecologiche che creano territori resistenti. Un'organizzazione strutturata in modo da non prescindere dai nostri valori fondanti: la territorialità, l'autodeterminazione, l'antiautoritarismo.

Come nodo fiorentino crediamo che il fatto che questo nazionale si svolga a Mondeggi ci dia l'occasione di confrontarci su questa questione, forti di un contesto fecondo: da un lato, infatti, c'è la chiara volontà politica da parte delle/gli occupant* di creare le condizioni perché nascano mille Fattorie senza Padroni, rifuggendo dall'idolatria della singola situazione; dall'altro come nodo territoriale siamo consapevoli dell'importanza di quest’esperienza che è una messa in pratica di una serie di principi di cui GC si vuole promotore e difensore.


Muovendoci dalla convinzione che queste due constatazioni non siano affatto in antitesi crediamo che la partecipazione di tutta la rete nazionale alla cura e alla difesa di questa esperienza possa essere un'importante banco di prova per concretizzare i progetti sospesi e iniziare a costruire le infrastrutture proprie di un movimento.

Se riusciamo a costruire sostegno e supporto anche al di la del momento critico di un eventuale sgombero questo stesso fatto sarà stimolo e rilancio sia per la rete; sia (soprattutto) per tutt* quell* che desiderano e sognano di intraprendere un percorso simile perché dimostrerebbe a tutt* di avere alle spalle un sostegno forte in grado di creare e difendere i nostri spazi, rendendo la prospettiva di riappropriarci della terra, delle modalità produttive e di mettere in atto una scelta di vita agroecologica svincolata dall’economia neoliberista più di una speranza: un'alternativa percorribile.

Come ben detto dal Collettivo di agricoltori contro le norme a seguito dell'uccisione da parte della gendarmeria francese dell'allevatore Jerome Laronze, da cui il nostro nodo prende il nome: «sono necessari atti di resistenza collettivi [...] perché solo un movimento collettivo ci permetterà di fermare la macchina che ci riduce in frantumi».

È questa, dunque, la questione che vorremmo porre a questo nazionale:

Vogliamo tentare, nel corso del prossimo anno, di elaborare e mettere in campo le pratiche per iniziare a costruire un'infrastruttura che abbia come scopo l'organizzazione, il sostegno e la difesa delle forme di vita agroecologiche approfittando anche dell'opportunità di avere un'esperienza come Mondeggi come banco di prova? Se si, quali risorse può mettere a disposizione ogni realtà territoriale? Quali le priorità in questo senso?

Per concludere, abbiamo pensato di creare un momento che ci dia la possibilità di unire al pensiero l'opera e l'azione, pur trovandoci costretti a sacrificare parte del prezioso tempo alle consuete attività del nazionale. Per questo la scelta di ravvivare il tardo pomeriggio e la serata del sabato con un corteo per le strade di Firenze a difesa di Mondeggi Fattoria senza Padroni, contro la svendita del beni comuni, per l'autodeterminazione dei territori attraverso esperienze di vite agroecologiche.

Comunità di resistenza contadina Jerome Laronze



Confermiamo il programma:

Venerdì 27 aprile:
10.00 - 12.00  accoglienza
12.30 - 14.30  pranzo condiviso alleggeriamo la cucina portiamoci qualcosa dai nostri territori
16.00 - 20.00  plenaria (presto manderemo notizie più dettagliate oltre al domandone )
20.00 - 21.00   cena
21.00 - se vogliamo ancora plenaria o altrimenti chiacchere e convivialità .

Sabato 28 aprile:
8.30 - 12.30   tavoli di lavoro (anche qua arriveranno notizie dettagliate in seguito)
12.30 - 14.00   pranzo
14.00 - 17-00   punta generale per decidere il luogo del prossimo nazionale .
17.30 -   corteo e fiaccolata con interventi musica in piazza finché ce n'è

Domenica 29 aprile:
dalle 10.00   mercato in Piazza Tasso

Come vedete , dopo molte discussioni, abbiamo deciso di proporre la plenaria di venerdì. Ci preme sperimentare questa soluzione principalmente per due motivi:

Primo: ci interessa cercare una modalità di svolgimento della plenaria che possa assolvere in maniera più soddisfacente di come è stato fino ad oggi
            il suo compito di unico organo decisionale del movimento. Ce la faremo? non si sa , sperimentiamo.

Secondo : mantenendo la tradizionale giornata di pratica politica/festa, gioioso incontro con la città che ci ospita , che è il  mercato della domenica ,ci piace introdurre un ulteriore elemento di impatto con la città come può essere il corteo. Il corteo inoltre ci può consentire di creare legami con 
altre realtà che , in difesa del proprio territorio, possono percorrere un pezzo di strada insieme a noi nel sostegno di Mondeggi e oltre .

Va da se che per realizzare tutto questo dobbiamo chiedere alle reti di organizzarsi per impegnarsi tutti e tre i giorni. 
Un contadino che lavora da solo nella propria terra , specialmente alla fine di aprile può essere in seria difficoltà a muoversi , facendo magari un viaggio lungo.  I tre giorni possono diventare quattro o cinque . . Diventa più praticabile la presenza di una rete territoriale che discute , si confronta e si organizza per garantire la propria la presenza  all'incontro di GC nazionale.  In collettivo , si organizza per il viaggio , per lo svolgimento dei lavori indispensabili nei campi e con gli animali e con la restituzione , da parte dei partecipanti , di quello che è avvenuto durante la tre giorni. 

ancora :


Per facilitare e ottimizzare l'organizzazione in vista della 3 giorni di GC nazionale a Mondeggi vi chiediamo urgentemente due cose:

- le ADESIONI al mercato della domenica in Piazza Tasso, dalle 10 (con ritrovo alle 9) fino alle 17. Un anno fa a bologna circa il 30% dei banchi non si sono presentati,senza alcun avviso. Vi preghiamo di considerare che l'organizzazione dipenderà molto dall'affidabilità delle vostre adesioni. Inoltre per partecipare al mercato è necessario far parte di una rete territoriale aderente a GC e inviare le adesioni attraverso un referente di ogni rete. Le singole adesioni non le possiamo prendere in considerazione in quanto non siamo in grado di poter valutare la coerenza pratica e politica con i nostri principi di persone che non conosciamo e che si presentano solo in occasione del mercato. Comunicatele a crclaronze@autistici.org

- OSPITALITA' per le notti di venerdì 27 e sabato 28: c'è spazio in cameroni/dormitori a Mondeggi  per ospiti muniti di sacchi a pelo e materassino. Per tutti è disponibile un'area tende e camper sconfinata. Ogni singolo comunichi la presenza a   crclaronze@autistici.org

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domenica 25 marzo 2018

Esperienze bioregionali - Vivere in un bosco di abeti




Niente rende più tranquilli di un bosco di abeti... Il sottobosco è un ambiente fatto di essenzialità e dolcezza, e vi si può trovare riparo con molta facilità. Dormirci per moltissime notti, anche con la pioggia battente, diventa la cosa più naturale al mondo, proprio per quel senso di protezione che solo un bosco di abeti, con la sua conformazione di rami balsami, sa dare. 



Gli unici tempi che esistono qui sono l'alba e il tramonto, e le notti più belle della mia vita le ho trascorse in questo posto. In primavera, soprattutto, il profumo misto a muschio che esala da questi immensi alberi è ineffabile, e per me rappresenta il profumo del bosco per antonomasia; le numerose primule e pulmonarie che spuntano ovunque in questo sottobosco e che contrastano con il tappeto ramato di aghi e di muschio, hanno sempre avuto su di me una misteriosa influenza, tanto che niente, come quella visione e quell'odore, mi emoziona così profondamente. 

Adoravo rievocare l'accensione del fuoco con metodi "primitivi", e il momento della giornata più gioioso era per me esplorare oltre il campo tra quegli alberi enormi e accoglienti, cercare nuovi anfratti al di là da quello, scoprire nuove erbe e rimanere a contemplarle inebetita per un tempo indefinito. 

L'immagine può contenere: una o più persone, primo piano e spazio all'aperto

Soprattutto, adoravo preparare gli strati secchi più sottili che avrebbero dovuto accogliere l'innesco con la scintilla catturata sul Fomes perché mi faceva apprezzare il valore determinante dell'azione: sistemare ogni singolo rametto uno su l'altro, in modo scalare ed ordinato, era una operazione cadenzata che mi imponeva di essere presente al momento e di dare valore e immersione al gesto che compivo. 

Che meraviglia primigenia, alla fine, vedere ogni volta quella fiamma che spuntava dal nulla!


Questo, comunque, non è un bosco di abeti qualsiasi: questo è il bosco di abeti bianchi...

Martina De Gregoris









venerdì 23 marzo 2018

Cultura ancestrale e sangue mestruale....


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Uno dei legamenti più utilizzati e creduti potenti nelle locali pratiche magiche legate alla cultura contadina è quello con l'utilizzo di sangue mestruale. Per legare a sé un uomo, la donna (direttamente o sotto la guida della “masciàra”) deve offrirgli una bevanda contenente il proprio liquido mestruale. Sino a tempi recenti è sopravvissuta in loco l'usanza, molto temuta dagli uomini, di versare alcune gocce di sangue mestruale nel caffè offerto alla “vittima”. 
Come spiega la Gimbutas, sin dall'antichità al sangue mestruale è stata data una forte valenza magica essendo stato identificato dalle antiche popolazioni come il simbolo potente della creazione. Nel mito di Demetra , la dea compie, anteponendo ad esso formule sacre e segrete, un antico rito (prerogativa anche delle sue sacerdotesse) che consiste nello spargere sulla terra il sangue mestruale mescolato a saliva, al fine di aprire le viscere dell'Ade (mentre è alla ricerca di sua figlia Persefone). Tale rito era utilizzato dalle stesse sacerdotesse per evocare Demetra. Il sangue mestruale è la prova fisica di un Mistero che ha governato un mondo pacifico per millenni, è la prova tangibile della nostra connessione con la Terra e i suoi Cicli Naturali, è la prova che le donne rappresentano ancora oggi il punto d’accesso fra cielo e terra. 
Il ciclo mestruale in tempi più "recenti" è diventato un tabù, ce lo hanno fatto credere, ci crediamo noi in primis e perpetuiamo questa falsa credenza di madre in figlia, di generazione in generazione.
Noi stesse ci rapportiamo con esso come se fosse qualcosa da nascondere, da tenere segreto, come se “non esistesse”. Lo trattiamo come un evento fastidioso da normalizzare a qualsiasi costo. Non è più quell’evento straordinario che celebra la Femminilità, ma qualcosa da trattare come se non esistesse.Il ciclo mestruale è un tabù religioso: Per moltissime religioni la donna durante il ciclo è considerata immonda.
Anche la religione cristiana è piuttosto chiara, in merito: ecco alcuni versetti biblici tratti dal libro Levitico 15,19-31 “Quando una donna abbia flusso di sangue … la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera. Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo…. Se l’uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà immondo fino alla sera. Se un uomo ha rapporto intimo con essa, l’immondezza di lei lo contamina… Quando essa sia guarita dal flusso, conterà sette giorni e poi sarà monda. L’ottavo giorno prenderà due tortore o due colombi e li porterà al sacerdote… Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio espiatorio e l’altro come olocausto e farà per lei il rito espiatorio, davanti al Signore, per il flusso che la rendeva immonda.” 
La donna sanguina, lo fa ogni mese, ma non muore. Tutti i mesi ricorda in maniera naturale il ciclo della vita, tutti i mesi nasce, muore, e rinasce.Questo rende il sangue Femminile un potentissimo mezzo per propiziare, celebrare, nutrire. E’ la prova della Vita, dell’esistenza della Vita, della ciclicità della Vita.Il flusso mestruale faceva parte del Mistero della Vita e gli uomi ci si approcciavano ad essa in maniera misterica, si accordavano energeticamente ai flussi vibrazionali del Sangue Femminile, ne venivano arricchiti solamente avvicinandosi.
In antichità le donne usavano stare insieme durante il ciclo, condividendo passioni, creatività, canti, ed erano talmente allineate che il ciclo avveniva in loro in maniera omogenea, tutte nello stesso periodo, di luna piena o di luna nuova. In quel momento i poteri erano al massimo, le percezioni allargate, e in proprio in quei momenti si emettevano oracoli, leggi tribali, decisioni.Scopriremo presto che in quei magici giorni davvero potremo fare cose straordinarie, e riscoprire quindi una Femminilità più Profonda, più ampia, e in accordo con i Cicli Naturali della Terra, la nostra Grande Madre.

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(Fonte: Qùantic Magazine)

La Rete Italiana Villaggi Ecologici cerca giovani per uno scambio giovanile in Svezia


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Scambio europeo finanziato da Erasmus+, in cui Rive è partner come ente inviante. Questo progetto è una "super avventura fantastica", in cui potrai metterti alla prova con le tue abilità creative e divertirti in un ambiente naturale e spettacolare. Sarai tu il/la protagonista, insieme a tanti altri ragazzi giovani europei nel realizzare una storia fantastica, dall'inizio alla fine, sperimentando al massimo le tue abilità.

Se sei curioso di sapere com'è andata lo scorso anno, qui trovi il resoconto dei giovani che hanno partecipato nel 2017.

La partecipazione è gratuita, per tutti i soci RIVE (per i non soci vedi in fondo) e i costi del trasferimento andata e ritorno (viaggio) saranno rimborsati fino ad un massimo di 230 euro. 

PROGETTO "LARP (live acting role playing) - Fantasy and adventure in Swedish Nature" - (YOUTH EXCHANGE)

Date e Luogo: dal 21 al 30 Luglio 2018, presso la Fattoria Hästekasen in Svezia, http://www.hastekasen.se/ (questo video vi farà innamorare del posto, io conosco personalmente Sebastian, e posso assicurarvi che è una persona straordinaria e simpaticissima, e anche un po' fuori di testa, in senso buono :-) )
Paesi coinvolti: Svezia, Estonia, Polonia, Germania, Olanda, Regno Unito, Austria, Ungheria, Grecia, Italia
Persone richieste: 5 giovani  per ogni paese + 1 Youth leader per ogni paese.

Requisiti richiesti per tutti i partecipanti:  età da 16 a 22 anni, Tessera Sanitaria Nazionale, discreta  conoscenza della lingua inglese, residenza nei paesi sopraindicati, voglia di divertirsi, capacità di adattamento, meglio se non fumatori

Breve descrizione del progetto:
Larp è uno scambio giovanile, in cui 60 giovani partecipanti si metteranno alla prova, sia individualmente che in gruppo, per creare una storia fantastica (sulla base de "Il Signore degli Anelli") in cui il divertimento e la creatività sono alla base dell'avventura nella natura Svedese. 

Larp è un gioco di ruolo attivo, è una storia dove ogni persona è protagonista e ha un ruolo principale. È teatro di improvvisazione che continua per parecchi giorni. Il gioco si svolge in natura, dove le persone vivono in semplici edifici o tende. I partecipanti si accorderanno sulla storia da creare, poi ogni persona impersonificherà un personaggio di quella storia. Ci saranno diverse persone con diverse caratteristiche, ci saranno collaborazioni, intrighi e qualche volta lotte (per divertimento, sia chiaro, si tratta di recitazione).

Non c'è copione, ognuno improvvisa.

I primi giorni saranno dedicati alla formazione dei partecipanti attraverso workshop, quali recitazione, competenze scout, cucito, costruzione rifugi, muoversi in natura, sicurezza. Il tutto alternato a momenti di conoscenza, riflessioni e musica.

COSE IMPORTANTI DA SAPERE:
Campeggio estremo in natura, VERA natura.
Cibo vegetariano, niente carne/pesce (assicuriamo che sarà possibile sopravvivere dieci giorni con una dieta abbondante senza carne)
Ci saranno solamente bagni a secco.
Non sarà possibile fare la doccia ogni giorno, ma sarà assicurato l'uso di acqua piovana per l'igiene personale in zone appartate, all'occorrenza.
Tutti i partecipanti saranno coinvolti nel cucinare e pulire le zone comuni.
Saranno previste le "national night", serate in cui i partecipanti delle stesso gruppo offriranno qualcosa di culturale della propria nazione.

Gaia e Nicoletta

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P.S. Per partecipare è necessario essere soci RIVE (a chi non è già socio verrà richiesta l'iscrizione all'Associazione RIVE prima della partenza che consiste nel compilare il modulo iscrizione e versare la quota di Euro 30,00)  - Sito: http://ecovillaggi.it/?jjj=1521792062454