venerdì 30 settembre 2016

Il decentramento non piace al potere centrale....


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PERCHÉ NEL 2001  SONO STATI ABROGATI QUESTI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE? 


Art 115: "Le Regioni sono costituite in enti autonomi con propri poteri e funzioni secondo i principi fissati nella Costituzione."
 
Art 124: "Un Commissario del Governo, residente nel capoluogo della Regione, sopraintende alle funzioni amministrative esercitate dallo Stato e le coordina con quelle esercitate dalla Regione."
 
Art 128: "Le Provincie e i Comuni sono enti autonomi nell'ambito dei principi fissati da leggi generali della Repubblica, che ne determinano le funzioni."
 
Art 129: "Le Provincie e i Comuni sono anche circoscrizioni di
decentramento statale e regionale. Le circoscrizioni provinciali possono essere suddivise in circondari con funzioni esclusivamente amministrative per un ulteriore decentramento."
 
Art 130: "Un organo della Regione, costituito nei modi stabiliti da legge della Repubblica, esercita, anche in forma decentrata, il controllo di legittimità sugli atti delle Provincie, dei Comuni e degli altri enti locali. In casi determinati dalla legge può essere esercitato il controllo di merito, nella forma di richiesta motivata agli enti deliberanti di riesaminare la loro deliberazione."


Fonte/i:Costituzione della Repubblica 

http://www.parlamento.it/parlam/leggi/01003lc.htm

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giovedì 29 settembre 2016

Proposte per l'incontro collettivo ecologista biroregionale del 24 e 25 giugno 2017

Corte Moranda di Cologna Veneta

Ecco di seguito la  corrispondenza intercorsa con Marisa in merito al possibile incontro collettivo ecologista bioregionale 2017 che potrebbe svolgersi da lei  a Cologna Veneta il sabato 24 e  la domenica 25 giugno.   Per telefono ci è stato comunicato che i costi dovrebbero essere simili a quelli di Villa Lina, dell'incontro di quest'anno (2016), ovvero una ventina di euro per il pernottamento ed una quindicina di euro per il pranzo della domenica.  Oltre a questa proposta abbiamo in  esame anche la possibilità di andare a Subbiano in Toscana, nella casa di  Giuseppe,  ad offerta libera, dove però ci sarebbe posto comodo solo per due o tre persone in casa e gli altri dovrebbero adattarsi in tenda propria o recarsi in una pensione in un paese vicino. Altra possibilità sarebbe quella presso Maria che abita in un posto molto bello in un bosco  nel Parco di Rocca Malatina in Emilia ma non abbiamo ancora appurato i particolari sull'ospitalità (fino a qualche anno fa la casa era un agriturismo).   Coloro che, fra i bioregionalisti che leggono,  avessero altre proposte o volessero maggiori ragguagli. Prendano contatto con me  scrivendo a: bioregionalismo.treia@gmail.com - Tel. 0733/216293 - Paolo D'Arpini

"Carissimi Paolo e Caterina, mi scuso, ma solo oggi riesco a scriverVi dopo numerosi giorni di duro lavoro qui in campagna e per la sistemazione delle future camere. L'opera ormai volge al termine:diventeremo come azienda agricola anche agriturismo con alloggio di minima  6/10 posti letto e  fattoria didattica , così potremo collaborare con molte attività del territorio di Cologna Veneta (Vr). Infatti, Beatrice, mia figlia, laureata in Scienze della Comunicazione, ha deciso di diventare  IAP imprenditrice agricola, con Gianmatteo, mio figlio, che sarà collaboratore e continuerà l'attività del nonno e della zia. I campi non sono tanti, perciò integreranno con l'agriturismo con alloggio di minima e fattoria didattica. Continueremo con la ns associazione ad essere Wigwam Circolo di Campagna Corte Moranda,con i ns soci, per promuovere idee e progetti ed azioni per un mondo più equo solidale e sostenibile ed anche Casa delle Erbe. Perciò accoglieremo tutti coloro che vorranno condividere  con noi progetti tempi e luogo. Saremo felici di accoglierVi al Circolo in Via Casino,4 a Cologna Veneta (VR) per l'incontro bioregionale del 24 e 25 giugno giugno 2017 e/o altri momenti programmati insieme..." (Marisa)


Mia rispostina: “Cara Marisa, in particolare, per poterle sottoporre agli altri nostri amici, vorremmo sapere le condizioni per l'accoglienza. Dormiremmo lì solo la notte del 24 giugno. La sera si farebbe una cena condivisa con quel che ognuno porta da casa e segue la cerimonia del solstizio e l'indomani giro di condivisione sui progetti bioregionali, il pranzo della domenica potreste organizzarlo voi. Facci sapere, grazie!”  (P.D'A.)

Borghetto di Subbiano,  in una di queste case abita Giuseppe

mercoledì 28 settembre 2016

Buco dell'ozono - La UE stabilisce le norme sull'uso delle sostanze che riducono lo strato di ozono



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Il Regolamento (CE) 1005/2009 (ODS Regulation) stabilisce le norme in materia di produzione, importazione, esportazione, immissione sul mercato, uso, recupero, riciclo, rigenerazione e distruzione delle sostanze che riducono lo strato di ozono e dei prodotti e apparecchiature che contengono tali sostanze.

In un recente report l'Agenzia europea per l'ambiente ha aggiornato al 2015 i dati relativamente al regolamento ODS, offrendo anche una panoramica sulle tendenze 2006-2015; le informazioni contenute nel Report sono fornite dalle aziende, che hanno l'obbligo di segnalare l'uso di tali sostanze, comprese le importazioni, esportazioni, produzione e distruzione; si tratta pertanto di informazioni riservate e per questo il report fornisce solo dati aggregati.

Poiché il potenziale di danneggiamento dello strato di ozono varia tra sostanze, i dati raccolti su questi prodotti chimici sono espressi non solo in tonnellate, ma anche in termini di effetti ambientali (potenziale di eliminazione dell'ozono - ODP).

Nel 2015, il consumo di queste sostanze ha raggiunto il suo livello più basso dal 2006: il valore (- 3808 tonnellate) è stato 1305 tonnellate inferiore a quello del 2014. Un fattore che contribuisce in maniera significativa al basso consumo è stata una diminuzione del 12% delle importazioni rispetto al 2014 (tra il 2013 e il 2014 il calo era stato del 19%). Inoltre, la distruzione delle sostanze controllate è aumentata tra il 2014 e il 2015.

Le emissioni provenienti dall’impiego di queste sostanze sono diminuite ad un tasso di emissione media di 0,07%; il fatto che il tasso di emissione media del 2015 è inferiore al tasso del 2014 (vale a dire 0,12%) sembra suggerire un miglioramento nel controllo delle emissioni nel settore industriale.

La produzione di queste sostanze in Europa è in diminuzione dal 2006: nel 2015 è stato prodotto un totale di 169 920 tonnellate (o 52 859 ODP), cifra leggermente inferiore al totale del 2014.
Nel 2015, le sostanze controllate sono stati prodotte quasi esclusivamente per l'utilizzo di materie prime all'interno dell'UE (91% della quantità prodotta, in tonnellate).

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(Fonte: Arpat)

martedì 27 settembre 2016

Prossimo incontro collettivo bioregionale del 2017 e recensione del libro "Solo la crisi ci può salvare"


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Marinella Gianaroli all'incontro collettivo ecologista di Ronciglione 2016

Caro Paolo, un caro amico, Andrea Strozzi, che ti avevo presentato lo scorso anno o due anni fa ha scritto con Paolo Ernani un nuovo libro dal titolo provocatorio "Solo la crisi ci può salvare". Andrea cura anche un blog llht e ritengo che ci siano diverse cose in comune con il tema del Bioregionalismo e tanti altri a noi cari: interessante è il punto di osservazione attuale di una persona che per anni ha vissuto in quella parte di sistema tanto vituperata qual'è la finanza. Posto che tu ne condivida la sua  filosofia, mi chiedevo se tu hai l'occasione, il contesto per organizzare o segnalare la presentazione del libro, magari al prossimo incontro della Rete Bioregionale...
Marinella Gianaroli


Mia rispostina: Cara Marinella, sicuramente il tema trattato è di nostro interesse e rientra nel discorso bioregionale. Infatti ripetutamente ed in varie occasioni abbiamo trattato l'argomento dell'economia alternativa. Come sai il prossimo incontro collettivo ecologista si terrà il 24 e 25 giugno 2017, non avendo però ancora deciso dove. Forse in Toscana, forse in Veneto o forse in Emilia. Comunque in quella occasione sicuramente possiamo prevedere un intervento dell'amico Andrea Strozzi. Prima di allora un'altra data possibile è intorno al 25 aprile 2017 in occasione della Festa dei Precursori che si tiene al Circolo vegetariano di Treia. Sempre a Treia ci sarebbe per l'8 dicembre di quest'anno la Fiera delle Eccellenze Bioregionali, in cui prevediamo di ritagliare uno spazio specificatamente letterario e culturale.  Senti anche Andrea cosa ne pensa, magari potreste venire giù assieme a Caterina....
Paolo D'Arpini


Recensione: 

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Solo la crisi ci può salvare. Basta con la follia della crescita - di Paolo Erani e  Andrea Strozzi - Edizioni Il Punto d’Incontro

Siamo noi i principali artefici del nostro destino, oppure le scelte che ci riguardano dovranno sempre essere delegate ad altri?

Un’analisi qualificata ed appassionata di come l’attuale declino economico, sociale e religioso rappresenti di fatto l’imperdibile occasione per riscoprire noi stessi, il rapporto con gli altri e l’armonia con il nostro habitat.

Il soggetto è l’agente primario della radicale metamorfosi degli stili di vita che coinvolgerà comunità sempre più ampie: il vero cambiamento è sempre e soltanto quello che sorge dalle nostre coscienze e che, mediante la passione e la conoscenza, si propaga fino a rendere possibile la trasformazione dell’intera realtà.

Il nuovo modello sociale destinato ad affermarsi nei prossimi anni nascerà dall’alleanza fra il settore agricolo, la società civile, la microimprenditorialità locale e la finanza etica, per giungere alla diffusione di una realtà socioeconomica fondata su beni non monetari.

Principali capitoli:
Il dogma del PIL | 
Il culto dell’immagine e l’americanizzazione del mondo | 
I soldi sono davvero il problema? | 
La crisi è una benedizione | 
Dallademocrazia diretta alla responsabilità diretta | 
L’economia dei beni nonmonetari | 
Disoccupazione: il lavoro di ieri, di oggi e di domani |
Dall’egocentrismo al sociocentrismo | 
Un’imprenditoria che non si lamenta.




Altro libro in sintonia: 

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Vivere Basso, pensare alto -  di Andrea Strozzi - Terra Nuova Edizioni

L’esperienza del cambiamento con gli occhi finalmente aperti di chi era fortemente inserito nel “sistema”. Considerazioni e testimonianze dirette, intuizioni bioeconomiche e diagnosi sociologiche su un futuro più o meno  prossimo, puntellate dal conforto di alcune recenti previsioni puntualmente azzeccate.

La rinuncia volontaria a un posto di lavoro prestigioso e ben remunerato. Il ripudio dell’ipnosi consumistica fondata sul ricatto merceologico di un’insoddisfazione sistemica. L’incrollabile fiducia nella forza motrice dei propri valori, alimentata dal richiamo della Natura. Una follia spregiudicatamente visionaria. L’urgente riaffermazione della cultura ellenica del limite. La consapevolezza che il cambiamento necessario non sarà quello propagandato dal pressapochismo mainstream, ma una metamorfosi valoriale che parta dalle radici della nostra sensibilità, sia sociale che ambientale.

E, per una volta, alla critica spietata del modello in declino si affianca la proposta –chiara e fruibile– di un impianto concettuale alternativo, realmente sostenibile e destinato a soppiantare quello esistente.
 
Per testimoniare che possiamo finalmente tornare a scrivere in prima persona le leggi che governano la nostra vita e il nostro benessere, occorre un’azione comunitaria, vernacolare e “bassa”, ispirata però da un  pensiero corale, responsabilizzante e “alto”.
Il
XXI secolo ha in serbo per ciascuno di noi qualcosa di grande: non facciamoci cogliere di sorpresa.

lunedì 26 settembre 2016

I cavalli sono amici dell'uomo, come i cani ed i gatti, e non vanno macellati...


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Come Horse Angels abbiamo più volte messo in luce i rischi per la sicurezza dei consumatori che mangiano carne equina, visto che l'uso di farmaci veterinari vietati per animali adibiti a produzione alimentare è diffuso nei cavalli e se questi non sono registrati da macello non vi è alcun obbligo veterinario di tenuta dei registri . 

Le nuove norme UE significano che dal 31 marzo 2017, i cavalli destinati al macello in paesi non UE, ma per l'esportazione verso l'UE, devono essere sottoposti a un requisito minimo di residenza di sei mesi. Questa decisione influirà sicuramente sul mercato della macellazione equina, visto che i paesi esportatori, come Canada e Messico, esportano per lo più cavalli che sono stati allevati altrove, come in USA, dove la macellazione è illegale ma non l'esportazione per la macellazione.

L'introduzione del periodo di 6 mesi, come prerequisito per la macellazione, non soddisfa a nostro avviso i criteri di sicurezza alimentare, oltre a introdurre problemi di benessere equino. Chi lo dice, infatti, che 6 mesi sono sufficienti per smaltire gli effetti tossici dei farmaci utilizzati per cavalli sportivi? E come vivranno gli equini quei 6 mesi in attesa di essere macellati?

A nostro avviso, gli equini nati come sportivi e registrati come tali vanno esclusi del tutto dalla macellazione e non andava introdotto il periodo di sospensione dalla macellazione per aggirare l'ostacolo della macellazione del cavallo sportivo.

Occorre attivarsi per una moratoria all'importazione di carni equine.

I fatti

Dal 31 luglio 2010, l'UE ha richiesto che gli unici cavalli ammessi per essere macellati tramite import all'interno dell'Unione sono quelli con una storia di trattamento medico conosciuta e registrata nell'apposito libretto di trattamento medicinali, allo scopo di escludere che questi animali siano stati trattati con sostanze vietate e soddisfino i criteri di salubrità delle carni con i periodi di sospensione dai farmaci.
Nel 2014, l'ultima revisione dell'Ufficio alimentare e veterinario in Canada ha concluso che non è possibile garantire che i cavalli macellati per la carne di esportazione verso l'UE non siano stati trattati con sostanze illegali negli ultimi 180 giorni prima della macellazione.
Nel 2014, la Commissione europea ha sospeso l'importazione di carne di cavallo messicana a causa di gravi problemi di tracciabilità e sicurezza alimentare.

Una fetta rilevante di cittadini dell'UE vedono il cavallo come animale d'affezione e queste persone possono essere attivate per chiedere una moratoria all'importazione di equini/carne equina provenienti da paesi terzi, che non rispettano gli standard di sicurezza alimentare dell'UE.
Horse Angels
info@horse-angels.it, 0547-81805


..........................

Petizione "No alla macellazione dei cavalli": https://firmiamo.it/no----alla-macellazione-del-cavallo

domenica 25 settembre 2016

Gli alberi parlano... ora abbiamo le prove scientifiche



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Gli scienziati iniziano ad avere sempre più conferme del fatto che gli alberi sono capaci di comunicare fra loro e soprattutto di imparare. Già da molto sappiamo che gli alberi sono in grado di sentire dolore quando ad esempio si intacca la loro radice. È anche noto che si organizzano in comunità e si prendono cura dei loro vicini, ad esempio mandando nutrimento in aiuto ad alberi malati o bisognosi.

Molti sono gli studi condotti su foreste e alberi ma naturalmente, come per le ricerche sugli animali, per l’uomo non è facile capire come funzioni un sistema diametralmente opposto al suo. Chiunque passi abbastanza tempo in mezzo ai boschi però avrà di certo notato certi piccoli comportamenti degli alberi che sembrano insoliti. Come ad esempio il fatto che sulla carcassa di una vecchia pianta a volte possono nascere germogli della stessa specie.

La vita segreta degli alberi

Anche in Italia, all’università di Torino, dei ricercatori lavorano tutti i giorni su questi argomenti. Il professore Massimo Maffei ha svolto una ricerca che dimostra come gli alberi possono distinguere le radici di alberi della loro specie da quelle di altri tipi di piante. Inoltre possono anche districare le loro radici e farle crescere altrove se non vogliono venire in contato con uno specifico esemplare. Alcuni intrecciano le loro radici in modo così fitto da morire insieme nel caso uno dei due si ammali.

Sembra quindi che gli alberi, nonostante quello che potremmo pensare vivano in comunità organizzatissime, come ad esempio quelle dei formicai. Hanno anche una sorta di comportamento di auto-aiuto. Sono in grado di individuare se una pianta è bisognosa di nutrimento o ammalata e con le loro radici decidono di raggiungerla per evitare che muoia da sola.

Come parlano gli alberi

Un’altra interessante ricerca invece è stata condotta a Vancouver. All’università British Columbia la dottoressa Suzanne Simard da anni studia il comportamento delle piante nei boschi del Canada. Ha scoperto che gli alberi possono inviare tra di loro dei segnali di allarme. Questo attraverso impulsi elettrici e segnali chimici inviati nel sottosuolo, dove sono presenti network di funghi che abitano tra le radici.

Questo sistema viene chiamato “Wood Wide Web” e si basa interamente sui filamenti dei funghi che si trovano nel terreno. Le loro particelle hanno una densità elevatissima nella terra e gli permettono di arrivare molto lontano, funzionando quasi come i cavi a fibra ottica che noi usiamo per internet. Attraverso questa rete gli alberi riescono a mandare segnali anche grazie all’aiuto degli insetti.


Fonte: Pixabay
A.K. Informa - N. 39

sabato 24 settembre 2016

Il bioregionalismo in Lessico del XXI Secolo dell'enciclopedia Treccani


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Il movimento bioregionalista si è diffuso in tutto il mondo a partire dagli Stati Uniti e con un particolare rilievo in Canada, Messico e Italia. Il termine b. fu coniato negli anni Settanta del 20° sec. da Peter Berg per indicare una ricerca che puntasse sulla dimensione pratica e individuale dell’ambientalismo. Il problema non era più semplicemente lottare contro leggi sbagliate e manifestare il proprio dissenso, ma coinvolgere direttamente stili di vita e scelte del singolo. Il b. si propone dunque come pratica quotidiana, unendo l’amore per la propria terra alla critica fattiva dei modelli di consumo dominanti. 

Oggi il bioregionalismo può contare su personalità come Edward Goldsmith, mentre in Italia uno dei punti di riferimento è Eduardo Zarelli. Uno dei concetti fondamentali del b. è l’armonia, dal punto di vista sia critico sia propositivo. La mancanza di armonia nel rapporto uomo-ambiente ha condotto alla grave compromissione dell’ecosistema e solo ritrovandola sarà possibile porre fine al processo distruttivo in atto. La ricerca dell’armonia avviene a livello locale, dove si trova la bioregione, definita dalle caratteristiche uniche, sia naturali sia antropiche, che si ritrovano nel luogo. 

L’omogeneità nella diffusione di alcune caratteristiche naturali e culturali indica l’esistenza di una bioregione. I popoli sono integrati nel proprio luogo e lo scopo del bioregionalismo è di evidenziare questo legame attraverso un approccio multidisciplinare, favorendo le pratiche che consentono un riequilibrio con l’ambiente, soddisfacendo in modo sostenibile i bisogni, dal ripopolamento delle campagne alla reintroduzione di coltivazioni e usi legati alla storia del luogo. Un altro elemento di attenzione del b. è sul consumo critico, che porta a prediligere prodotti alternativi alle filiere produttive industriali, con passaggi di mano diretti tra produttore e consumatore, a salvaguardia della diversità ambientale e a contrasto dell’uso di pesticidi e di organismi geneticamente modificati. 

La dimensione locale del bioregionalismo sottende una scelta politica, che porta l’essere umano a ritrovarsi in una dimensione più a sua misura, in cui riscoprire i rapporti diretti. L’uomo è visto nel suo universale bisogno di radicamento, in opposizione allo spaesamento dei flussi della globalizzazione e a difesa delle tradizioni locali. 

Il bioregionalismo si differenzia dal movimento ecologista contemporaneo soprattutto per il rifiuto a trasformare alcune pratiche ecologiche (come il compostaggio dei rifiuti o i diritti di inquinamento) in forme funzionali alla produzione economica capitalista. Il modello di sviluppo occidentale, con la sua mentalità utilitaristica, viene accusato di vedere la natura in modo esclusivamente cosale, quindi come ente da utilizzare per la moltiplicazione della produzione. L’essere umano si ritrova armonicamente con la natura interrogandosi sull’appropriatezza di ogni ente, rispettandone la funzione naturale senza costringerla per un utilizzo egoistico.

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Fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/bioregionalismo_(Lessico-del-XXI-Secolo)/

venerdì 23 settembre 2016

Bioregionalismo - "Dall'ecologia all'ecosofia" di Luciano valle


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Scrive Luciano Valle:
Dall'ecologia all'ecosofia: ogni persona matura deve assumersi la
responsabilità di elaborare la propria risposta ai problemi attuali
dell'ambiente secondo una prospettiva globale.

L'ECOSOFIA lega tra loro tutte le forme di vita e tutta la natura.
La realizzazione delle potenzialità è un DIRITTO.
La VITA come vasto processo storico.
Il diritto universale a vivere e svilupparsi.
L'unicità della specie umana non dovrebbe essere sottovalutata.

ALCUNI PUNTI ESSENZIALI DELL'ECOSOFIA.
1) Realizzazione del Sè.
2) Più è alto il livello raggiunto da qualcuno nella realizzazione del
Sé,più ampia e profonda è l'identificazione con gli altri.
3) Più è alto il livello raggiunto da qualcuno nella realizzazione del
Sé, più la possibilità di potenziare tale processo ulteriormente
dipende dalla realizzazione del Sé da parte degli altri.
4) La completa realizzazione del Sé per ciascuno dipende da quella di
tutti gli altri.
5) Realizzazione del Sé per TUTTI gli esseri viventi.

Queste grandi parole sono di Arne Naess, nato in Norvegia nel 1912. Si
è occupato di filosofia della scienza e di SEMANTICA EMPIRICA. Ha
partecipato ad alcune spedizioni sull' Himalaia e sul Tirich Mir.

Ecco un caso esemplare di una globalizzazione in POSITIVO. Può esservi uno scambio di idee in favore della vita, della natura, dell'essenza interiore-esteriore di tutti noi. Questo costante flusso di PENSIERI POSITIVI, che costituisce la quintessenza della  NOOSFERA, la sfera che circonda e spesso penetra la CROSTA TERRESTRE, è sistematicamente intralciato ed interrotto, prima ancora delle guerre, dall'interferenza delle comunicazioni di stampo economico, DEGENERATE in OPERAZIONI FINANZIARIE, che si sono appropriate dei mezzi di comunicazione virtuali, pensati ed inventati da chi ha PENSATO la NOOSFERA come realtà del LOGOS vivente. Queste interferenze nocive devono essere eliminate. (GV)
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"Il pensiero religioso è la chiave del fallimento umano... I
predicatori religiosi hanno convinto il mondo intero: "Voi siete
peccatori!". E ciò va bene per loro, poiché se non ne foste convinti i
lor affari non potrebbero prosperare. Dovete essere peccatori, solo
così continueranno ad esistere chiese, moschee e templi. Il vostro
permanere nel senso del peccato è la loro buona "stagione", la vostra
colpa è il fondamento delle chiese più potenti, più vi sentite in
colpa e più le chiese continueranno a consolidarsi. Esse sono
costruite sule vostre colpe, sul vostro peccato, sul vostro complesso
di inferiorità. Così hanno creato un'umanità inferiore....” (Osho
Rajneesh)

giovedì 22 settembre 2016

"L'amore con più partner" di Carlo Consiglio - Recensione


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La nostra società è largamente basata sulla famiglia che è, almeno apparentemente, una struttura monogamica. Ma vi sono molte eccezioni, tanto da domandarsi quanto la pretesa monogamia umana sia naturale e quanto sia invece una moda culturale. L'autore, il prof. Carlo Consiglio, ha voluto esplorare le alternative alla monogamia, sia consultando la letteratura che riguarda varie popolazioni umane, sia, essendo uno zoologo, dando un'occhiata al mondo animale. In quest'ultimo vi sono varie soluzioni, tra le quali la monogamia è piuttosto rara. Poiché tutti o quasi i caratteri degli animali sono adattamenti all'ambiente, l'A. ha esaminato vari caratteri morfologici, fisiologici, etologici, psicologici e genetici della specie umana, confrontandoli con quelli dei nostri più vicini parenti (le scimmie antropomorfe). 

La conclusione è stata che molti caratteri quali il dimorfismo sessuale, la grandezza dei testicoli, la presenza di uno scroto bene sviluppato, la grandezza del pene (maggiore che in tutti gli altri Primati), la particolare forma del pene (dilatato all'apice anziché appuntito), il polimorfismo degli spermatozoi (tra i quali alcuni hanno funzione di uccidere o di bloccare spermatozoi di altri maschi), i seni penduli, il volume e densità dell’ejaculato, la velocità e forza degli spermatozoi, l'ovulazione nascosta nella donna (caso rarissimo tra i mammiferi), l’orgasmo femminile (attraverso cui la donna può regolare il numero di spermatozoi trattenuti), il tappo vaginale, la preeclampsia (patologia che consente l’interruzione della gravidanza), la percezione della somiglianza, la posizione del missionario, le spinte pelviche, la sorveglianza, la masturbazione, lo stupro, la velocità di evoluzione ed il gene dell’infedeltà costituiscono adattamenti alla poligamia e specialmente alla poliandria (rapporto di una femmina con più maschi). 

Si conclude che gli antenati dell'uomo hanno praticato rapporti con più partner per milioni di anni, fino alla recente invenzione dell'agricoltura; probabilmente la scoperta del nesso tra inseminazione e gravidanza ha indotto i maschi ad impedire alle femmine l'accesso a più partner (ma non sempre con successo!).

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(Recensione del libro di Carlo Consiglio: L'amore con più partner, con prefazione di Luigi De Marchi, editore Pioda, Roma)

mercoledì 21 settembre 2016

Roma e Venosa, 25 settembre 2016 - Due importanti appuntamenti per costruire la sovranità alimentare ed un’alleanza tra Braccianti, Contadini e Cittadini


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Roma. 25 settembre 2016, ore 10.00, Città dell’Altra Economia (Largo Dino Frisullo). Incontro per la sovranità alimentare

Venosa (Potenza),  ore 16.00, ex chiesa convento S. Domenico,  ASSEMBLEA NAZIONALE DEI BRACCIANTI 

Costruiamo sovranità alimentare ed un’alleanza tra Braccianti, Contadini e Cittadini 

L’intero sistema produttivo della filiera agroalimentare è impostato per favorire con leggi, regolamenti e sussidi la grande industria agroalimentare e la grande distribuzione organizzata. Dagli accordi internazionali (APE / TTIP / CETA) alla PAC (Politica Agricola Comune) fino alle leggi italiane e regionali lo spirito della regolamentazione della filiera vede come ultimi soggetti favoriti e considerati i piccoli produttori agricoli, i braccianti, i cittadini consumatori di cibo. In Italia organizzazioni di produttori agricoli e contadini, organizzazioni sindacali e associazioni di cittadini e consumatori si sono posti l’obiettivo di modificare questo sistema e di proporre un percorso di lotte per rimettere al centro il diritto ad una alimentazione sana e sostenibile ed il diritto ad un lavoro regolamentato e dignitoso. 

Per rafforzare questa alleanza e per preparare NYELENY- forum europeo sulla sovranità alimentare che si svolgerà a CLUJY-NAPOCA in Romania dal 26 al 30 ottobre 2016.  

Per modificare la PAC e le leggi che regolano il sistema agroalimentare in Europa ed in Italia. 

Per supportare la proposta di legge sulla AGRICOLTURA CONTADINA.  Per l’organizzazione dei braccianti per i diritti sociali e sindacali  Per coinvolgere l’opinione pubblica sui rischi dell'attuale modello di produzione e distribuzione del cibo.

Per rafforzare ed estendere la distribuzione dei prodotti provenienti dalla piccola agricoltura contro lo sfruttamento presente nella GDO. 

Per promuovere centri di assistenza specifici per i piccoli produttori agricoli.  

Per sostenere l’accesso alla terra e modelli di agricoltura sostenibile. 

Per rendere le aree rurali vivibili e combattere il dissesto idrogeologico e il degrado ambientale 

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Partecipano: Associazione Rurale Italiana, Centro Internazionale Crocevia, SOS Rosarno, M.A.I.S. Ong, ContadinAzioni, U.S.B., Funky Tomato, Terra Nuova Onlus, Centro studi per lo Sviluppo Rurale dell’Università della Calabria 


Per informazioni: stefano.gianandrea@gmail.com

martedì 20 settembre 2016

Sacralità della natura - L'esistenza è un alternarsi di energia entropica e sintropica


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"Andavano al buio, nella deserta notte, attraverso le ombre, attraverso le vuote case di Dite e i regni muti, e il cammino era incerto nel bosco sotto pallida luna, quando Giove il cielo raccoglie in un nero velo e la notte tetra al mondo cancella il colore" 
(Eneide, Libro Sesto)

Nel mondo dei concetti e delle convenzioni sociali possiamo dare il
nome “spiritualità laica” a quella “nostalgia” per ciò che realmente
siamo: quel Cuore. I cercatori spirituali che riconoscono in sé e
negli altri la presenza dello spirito (coscienza ed intelligenza) si
fondono nel tutto in una condivisione “alchemica”, un’unione osmotica
di intelligenza laica e libera da dogmi ma “vicina” al Cuore di
ognuno.

Si parla tanto, in questo periodo, di riscoperta della sacralità della
natura! E cosa è quest’ultima se non la visione spirituale di tutti
coloro che si sentono parte indivisa della natura e del cosmo?
Correttamente parlando questa “spiritualità laica” (comune a tutti)
non è una religione, come non lo è l’ecologia profonda, ma un moto
spontaneo interiore dell’uomo che riconosce l'integrità dell' "olos" e
di se stesso.

Una degli aspetti più coinvolgenti del panteismo, o della spiritualità
laica, è il culto della vita, l’adorazione delle forze naturali
identificate nella Terra Madre e le sue stagioni. In questa riscoperta
si inserisce ad esempio la spiritualità centrata sul femmineo sacro,
il matrismo e lo shaktismo, e la venerazione degli aspetti femminili
che rappresentano la creazione, il sostentamento e la trasformazione,
insomma: morte e rinascita.

Questo movimento olistico tende soprattutto alla rivalutazione del
femminile in un mondo dominato dal patriarcato e dalla ragione. E ciò
è anche un bene... ma finché la sacralizzazione non coinvolge anche il
mascolino restiamo nei termini di una dualità in cui una parte viene
ad essere considerata migliore dell’altra. Occorre quindi riconoscere
il sacro in entrambi i generi: maschile e femminile.

La nobiltà del maschile sovente è anch’essa collegata alla nascita ed
alla morte, ad esempio il sangue versato dall’eroe rappresenta il
sacrificio che conduce alla vita allo stesso modo del sangue mestruale
femminile che significa fecondità.

La sacralità dell’energia sessuale maschile, unita al femminile, è
simboleggiata orograficamente, in chiave bioregionale, allorchè si
osserva una collina circondata da uno o più corsi d'acqua, un acrocoro
erto in una valle, un'isola nell'oceano, etc. In India questa immagine
si definisce shivalingam-yoni e rappresenta l’incontro creativo del
maschile e del femminile. Il lingam è il fallo di Shiva e la yoni
umidificata dalle acque fecondanti è la vagina della matrice
universale.

Nel bellissimo romanzo di Maria Castronovo “Il silenzio del fauno”
l'attenzione è tutta centrata, come il titolo stesso lascia supporre,
su una religiosità maschile che è rimasta in silenzio ma che chiede
riconoscimento, questo romanzo secondo me è stato il primo vero
tentativo di riscoperta della venerabilità maschile compiuto negli
anni recenti. Ricordo inoltre il libro "Shiva e Dioniso" di Daniel
Danielou, in cui si parla dell'adorazione fallica e della vagina e
delle analogie di questo culto, nella tradizione induista, in quella
della antica Grecia ed in altre culture.

La Resurrezione del Dio Pan, che non è mai morto nelle coscienze degli
uomini delle grandi civiltà, non è semplicemente un fatto ritualistico
è un modo per elaborare una “filosofia politica”, intendendo con ciò
una potenzialità culturale ed un percorso esistenziale capaci di
amalgamare persone coscienti della crisi in atto per le quali il
cambiamento sia condizione per l’esistenza.

Sulla base della teoria unitaria del mondo fisico e biologico in
natura esistono due opposte tendenze. Una entropica, verso la
degradazione ed il livellamento, caratteristica dei fenomeni fisici,
ed una opposta tendenza sintropica verso l’organizzazione e la
differenziazione, caratteristica dei fenomeni biologici. Tale doppia
tendenza si manifesta a tutti i livelli, e dalla lotta tra l’ordine ed
il disordine ha origine il divenire.

Secondo la teoria shivaita, l'aspetto maschile viene visto come
latenza, o coscienza, mentre l'aspetto femminile, o Shakti,
rappresenta l’energia creatrice, o Madre Divina, che tutti ci
compenetra e che produce ogni fenomeno. Nella consapevolezza di questo
costante flusso, presente in tutto ciò che vive, si manifesta la
libertà espressiva della Spiritualità Laica.

Ma una volta accettata la teoria come si fa a realizzarla nella
pratica, nel contesto della vita quotidiana, senza dover ricorrere a
forme religiose? Il metodo consigliato, è quello dell’interrogarsi sul
“qui ed ora” sul “carpe diem” soprattutto chiedendoci: “Chi è che vive
questo momento?” “Cosa è questo sè che percepisce i fenomeni?” “Non è
forse la stessa mente cosciente della sua esistenza, la consapevolezza
priva di esternalità e di pensieri?”.

Infatti si dice che la mente pulita dai pensieri è il Sé supremo, il
substrato, la base, senza cui non potrebbe esserci alcunché… Ogni
pensiero è solo un riflesso, un’increspatura, in questa pura
coscienza. Nella quiete dell’osservazione distaccata ci godiamo la
presenza, restiamo assorti nella eterna beatitudine dell'Essere.


Paolo D'Arpini




lunedì 19 settembre 2016

Firenze, 2 ottobre 2016 - L'economia della Felicità - In occasione dell’anniversario della Nascita di Gandhi e della Giornata Internazionale della Nonviolenza

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In occasione dell’anniversario della Nascita di Gandhi e della Giornata Internazionale della Nonviolenza

L’ECONOMIA DELLA FELICITA’

CONVEGNO INTERNAZIONALE CON HELENA NORBERG-HODGE, VANDANA SHIVA, SERGE LATOUCHE, ROB HOBKINS E ALTRI OSPITI

Domenica 2 ottobre 2016

Teatro Verdi, Firenze

Per la prima volta in Italia si terrà l’VIII edizione della conferenza internazionale per delineare un nuovo modello di economia e di vita in cui siano centrali le persone e l’ambiente

Risultati immagini per economia della felicità 2 ottobre

PROGRAMMA

Economia della Felicità

Domenica 2 ottobre 2016

Teatro Verdi, Firenze


Ore 8.45 - Accoglienza e registrazione
0re 9.15 Apertura convegno e saluti introduttivi
  • Helena Norberg Hodge Presidente Local Futures
  • Giorgio Gustavo Rosso Presidente Macro Edizioni
  • Valerio Bini Presidente Mani Tese
Parte I / I fondamenti dell’Economia della Felicita – La via della Localizzazione e della Decrescita
Moderano Marco Deriu, Associazione per la Decrecita e Gloria Germani, Ecologia Profonda
Ore 9.45 LECTIO MAGISTRALIS - Helena Norberg-Hodge
Rob Hobkins - in collegamento video
Ore 10.45
  • Gabriella Calderaro - L’economia gandhiana. L’economia al servizio di tutti
  • Carlo Sibilia - La Localizzazione e l’economia della Felicità
  • Manish Jain - Ripensare da capo l’educazione e lo sviluppo
  • Mauro Bonaiuti - La fine della crescita e l’emergere di nuovi paradigmi: la sfida della decrescita
  • Maurizio Pallante – Oltre la destra e la sinistra
12.20 spazio domande e dibattito
Ore 13.00 Pranzo biologico a Km Zero - (appuntamento in piazza Santa Croce)

Ore 14. 15Parte II / Una rivoluzione culturale per salvare l'umanità
Moderano Rocco Alteri, Centro Gandhi e Renato Briganti, Mani Tese
Vandana Shiva – in collegamento video
Ashish Kothari - Democrazia Ecologica Radicale

Ore 15.00 LECTIO MAGISTRALIS - Serge Latouche
Ore 15. 45
  • Camilla Moreno - Smantellare i miti che sostengono il ruolo delle Multinazionali
  • Thomas Torelli Un altro mondo. Nuove prospettive per interpretare la realtà tra fisica quantistica e sapienze tradizionali
  • Giuliana Mieli - Affetti e relazioni sane come base della rivoluzione futura
  • Mauro Scardovelli - L’economia della solidarietà, salute individuale e Costituzione italiana
  • Michael Shuman - Le Economie viventi localizzate
Ore 17,00 Pausa ( per chi vuole meditazione guidata da Gianluca Garetti)
Ore 17. 30
  • Diego Fusaro - Il mercato come nuovo Dio
  • Ashish Kothari - Democrazia Ecologica Radicale
  • Rossano Ercolini - Muovere dall’età dei rifiuti all’età delle risorse. Zero Waste
  • Gianni Tamino - Verso una civiltà sostenibile: decrescita, ricchezza ecologica e beni comuni
  • Giannozzo Pucci - Dall’enciclica “Laudato sii” alla disobbedienza civile e alla Decrescita

Ore 18.45 - 20.00 domande e dibattito


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