lunedì 30 settembre 2019

La Leggera di Miglionico: "Dateci oggi l'aiuto bioregionale necessario..."



Ciao a tutte e tutti, vi mandiamo questa richiesta di aiuto a sostegno di una realtà aderente a Movimento Terre e Genuino Clandestino che forse  già conoscete. Il  testo girato subito dopo lo smottamento è qui sotto. Gli aggiornamenti li potrete trovare sul facebook de La Leggera al seguente link: https://www.facebook.com/agricolaleggera/ - 
Ci servirebbe il vostro sostegno, anche economico,  per ripristinare l'accesso alla casa. Abbiamo quindi pensato di rendere il movimento partecipe della nostra  difficoltà e proponiamo, oltre ad eventuali individuali donazioni, di parlarne in assemblea a Roma per un benefit un po' più cospicuo. Grazie a tutti dell'attenzione e a prestissimo!

Linda per la comune


Il 26 agosto u.s.  a seguito di un violento temporale, vera e propria bomba
d'acqua e grandine, abbiamo subìto gravissimi danni alla nostra azienda,
(l'orto è distrutto, i numerosi alberi di fichi che dovevamo iniziare a
seccare per la vendita sono stati spappolati dalla grandine, le olive
tutte a terra), alla casa, ma soprattutto all'unica strada (privata) di
accesso in cui si è aperta una voragine che non permette il passaggio di
alcun mezzo...siamo bloccati!

Abbiamo ricevuto numerosissime proposte di aiuto fisico e nei prossimi

giorni organizzeremo giornate di mutuo aiuto, ma il lavoro è tanto e
purtroppo molto dispendioso, dobbiamo valutare la possibilità di
costruire una nuova strada d'accesso per scongiurare nuovi pericoli e al
momento non abbiamo un auto per fare piccoli spostamenti e /o carichi di
materiale.

Chiediamo alla rete meravigliosa che ci circonda e che è da sempre una
risorsa, di darci un piccolo aiuto economico anche di pochi euro per
ricominciare a costruire e proseguire la nostra avventura perseguendo
sempre il sogno di renderla un'esperienza collettiva a tutti gli
effetti!

Tel 3297992401- 3477825495
Iban Banca Etica: IT94N0501804000000012288148
(Vito Francesco Castoro - Chiara Ianni)
Ricarica Postepay:
5333 1710 6201 2816
(Chiara Ianni)
Contrada Conche 21 Miglionico 75010)



P.S. Se c'è qualcuno che possiede un'auto al momento non utilizzata che possa
mettere a disposizione finché non saremo in grado di sbloccare le
nostre, sarebbe magnifico!
Cerchiamo inoltre un trattore con retroescavatore in prestito, in regalo
o a basso prezzo;
qualche asino o cavallo per agevolarci negli spostamenti e nei piccoli
trasporti;
una yurta o piccola struttura per l'accoglienza dei volontari.
Grazie di cuore per tutto l'aiuto che potrete darci e per tutti i
pensieri positivi che vorrete mandarci da noi de La Leggera!

Vito Chiara Samuel Simone e la piccola Luna


domenica 29 settembre 2019

Eliminiamo gli oggetti inutili in plastica cominciando dalle nostre case... - Possiamo così modificare la produzione industriale con le nostre scelte


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Negli ultimi tempi, siamo sempre più sollecitati a riflettere sulle nostre scelte di consumo, in particolare, siamo invitati in vario modo a ridurre la presenza della plastica usa e getta nella nostra vita.

Ognuno di noi, quando fa un acquisto, può mandare precisi messaggi alle imprese. Infatti acquistando un prodotto invece di un altro, possiamo incidere fortemente sulle politiche e strategie dell’azienda, chiedendo alle imprese di essere più attente all’ambiente, ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e ai diritti umani.

Purtroppo per i singoli non è sempre facile reperire informazioni sul grado di sostenibilità ambientale  di un’impresa, sugli ingredienti o le materie prime usate o sulla provenienza delle stesse, per molti di questi parametri non esistono etichette che sintetizzino queste informazioni.

Questo non deve scoraggiare e per fare acquisti consapevoli, o più consapevolmente di quanto fatto sinora, può risultare utile partire da sé stessi, dalle proprie abitudini e dall'analisi di quale e quanta plastica sia presente nelle nostre abitazioni. Non mancheranno di sicuro bottiglie e bottigliette in plastica per bevande e contenitori per alimenti, soprattutto quelli usati per il take away, o cannucce, cotton fioc e altri oggetti di uso quotidiano, che ritroviamo nell' ’elenco dei rifiuti che vengono abbandonati più frequentemente.

Fotografare quanti oggetti in plastica, in particolare oggetti usa e getta, utilizziamo quotidianamente oppure valutare quanti e quali sono presenti nella nostra abitazione, rappresenta un primo passo per rendersi conto dello “stato dell’arte” ed acquisire consapevolezza su cosa vogliamo veramente.

Possiamo avviare questo nuovo percorso registrando tutti gli oggetti di plastica, sia usa e getta che non, che sono presenti nella nostra abitazione, può bastare un quaderno oppure possiamo farci aiutare dalla tecnologia, utilizzando un foglio elettronico su un computer e magari possiamo fotografarli, rendendo più facile la classificazione. Per fare questo lavoro, è preferibile dividere la propria casa in più aree, magari di piccole dimensioni, una planimetria può essere di grande aiuto, in quanto ha già la suddivisione degli spazi: cucina, sala da pranzo, bagno, camera da letto, giardino, garage ecc. Il lavoro potrebbe richiedere un impegno di qualche giorno ma alla fine avremo una maggiore consapevolezza di quanta plastica, e di che tipo, sia presente nei luoghi in cui viviamo.

In questa attività ricognitiva, un passo importante è valutare la tipologia degli oggetti in plastica, una sorta di “plastic-analisi”. Questo è il vero fulcro di tutta l’attività perché rende consapevoli non solo della quantità ma soprattutto della qualità degli oggetti in plastica presenti nella nostra casa.

Per individuare il tipo di plastica, è necessario verificare il simbolo presente sulla confezione, ma questo è visibile solo sugli imballaggi, che rappresentano spesso i cd rifiuti in plastica usa e getta. Consultando la simbologia- etichettatura, possiamo capire a quale tipologia di plastica corrisponda un preciso involucro.  Certamente non è facile comprendere bene il significato delle etichette, dei simboli che troviamo sugli imballaggi, per questo può essere utile tenere a portata di mano le linee guida per l'etichettatura ambientale degli imballaggi predisposte da Comieco.

Una volta catalogati gli oggetti, è il momento di decidere se tenerli o sostituirli con altri di un materiale più sostenibile, gli imballaggi in plastica, ad esempio, possono essere sostituiti con altri in vetro o in acciaio inox, pensiamo a molti contenitori e attrezzi presenti in cucina, mentre, altri oggetti in plastica possono essere sostituiti con analoghi in legno.

Naturalmente non si tratta di una sostituzione alla cieca, che comporterebbe soltanto la produzione di rifiuti, ricordiamoci che i rifiuti plastici, compresi svariati imballaggi in plastica, vengono destinati, per lo più, allo smaltimento in discarica o all’inceneritore o, nella migliore ipotesi, utilizzati in processi di riciclaggio ma spesso di “down-cycled”.

Quello che dobbiamo cercare di fare, quindi, è acquisire una maggiore sensibilità che ci indirizzerà soprattutto nei nostri acquisti futuri

  • evitando o riducendo l’acquisto di plastica usa e getta
  • sostituendo i nostri prodotti (imballaggi e non) in plastica con altri alternativi ma ambientalmente più sostenibili.
Infine, per fare scelte di consumo più consapevoli e rispettose dell’ambiente, possiamo seguire alcuni semplici accorgimenti, quindi, se e quando possibile:

  • optiamo per i prodotti sfusi o ricaricabili, in mancanza scegliamo formati di grandi dimensioni, in questo modo ridurremo gli imballaggi
  • prediligiamo materiali durevoli e di qualità, anche se di costo maggiore
  • scegliamo prodotti di seconda mano
  • iscriviamoci ad un gruppo di acquisto, anche questo è un modo per ridurre il numero degli imballaggi, comprando grandi quantitativi si evita il singolo imballaggio, riducendo il numero di rifiuti prodotti.
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(Fonte: Arpat)

venerdì 27 settembre 2019

Dall'amianto al silicio per produrre "altra" energia elettrica... - Resoconto dell'incontro tenuto a Treia il 26 settembre 2019



Il 26 Settembre 2019, alle ore 18.30, presso i locali dell’Aula Didattica Multimediale di Via Cavour n. 29 di Treia, presente il vicesindaco David Buschittari,  si è tenuto un incontro per approfondire la tematica della rimozione di coperture in eternit/amianto e contemporanea sostituzione con nuove coperture con pannelli fotovoltaici.

Negli anni passati ci fu il boom delle tettoie in eternit che, forse per la leggerezza e costi contenuti, furono utilizzate per ricoprire stabilimenti, capannoni agricoli, magazzini, etc. Poi, dopo aver impiastrato l'Italia con milioni di metri quadri e cubi di questo materiale si scoprì la pericolosità delle polveri sottili che emette e che possono anche causare il cancro. Per questa ragione le coperture in amianto debbono essere sottoposte costantemente a verifica e rispondere a precisi limiti di rilascio di particelle contenenti sostanze inquinanti particolarmente pericolose per la salute di tutti (animali compresi).

In considerazione dei nuovi incentivi statali, entrati in vigore dall'agosto di quest'anno, che favoriscono la rimozione, a titolo ed investimento privato, delle coperture in eternit sostituendole con pannelli fotovoltaici l'Amministrazione di Treia ha organizzato un incontro conoscitivo sulle norme tecniche, burocratiche ed economiche, per usufruire de nuovi incentivi statali. All'incontro ha partecipato l’Ing. Fabio Fabiani, Amministratore della Start-Up di UNICAM , Università di Camerino, che ha illustrato un piano economico finanziario per dimostrare la convenienza degli interventi manutentivi straordinari volti alla sostituzione delle coperture in amianto con nuove coperture fotovoltaiche.


Purtroppo, da quanto si è compreso durante la relazione tecnica dell'ingegnere, tale operazione di bonifica-sostituzione potrà interessare solo strutture di grande estensione poiché quelle di piccole dimensioni non produrrebbero sufficiente energia elettrica solare e quindi non rientrano nella categoria d'immobili incentivata alla sostituzione. Allo stesso tempo, visto che le nuove coperture fotovoltaiche hanno lo scopo primario di rifornire la rete elettrica nazionale gli eventuali utenti privati dovrebbero costituirsi in consorzio e munirsi di partita iva per poter vendere l'energia prodotta. Ci sono comunque limitazioni d'istallazione su tetti in ambiti urbani storici e nei terreni agricoli i pannelli a terra sono consentiti solo in aree non produttive e nelle adiacenze e pertinenze di stabilimenti industriali ed affini.

Insomma il progetto potrebbe interessare essenzialmente quelle categorie imprenditoriali che per circa 20 anni, il tempo di funzionamento ottimale dei pannelli, investendo in proprio con le facilitazioni concesse dallo Stato, potrebbero rientrare delle spese (se l'irraggiamento solare non difetta) nell'arco di circa 10 anni dopodiche potrebbero addirittura trarne un vantaggio economico, sia in risparmio del costo dell'energia elettrica utilizzata che in eventuale entrata economica per la vendita di energia all'ente elettrico nazionale.

Resta un punto interrogativo sulla futura rimozione, dopo i 20 anni di utilizzo ottimale, dei pannelli fotovoltaici esauriti che dovranno a loro volta essere rimossi come ora viene rimosso l'eternit. L'ing. Fabiani all'incontro ha detto, in risposta ad una specifica domanda,  che i pannelli potrebbero comunque avere un valore come materiale da riciclare ma l'analisi costi-ricavi è ancora tutta da fare e da appurare...

Non sono un tecnico ma da semplice cittadino che si interessa dell'ambiente non ho avuto la sensazione che  l'operazione qui descritta  possa portare reali vantaggi al disinquinamento della terra, questo per varie ragioni soprattutto perché la costruzione dei pannelli comporta l'utilizzo di sostanze minerarie e fossili che mantengono quindi alto il livello di sfruttamento delle risorse naturali, ci sono poi le ricadute inquinanti legate alla produzione. Senza contare i tempi limitati di utilizzo di tali impianti e le successive difficoltà di smaltimento.

La fame di energia della società consumista è perniciosa per la vita sul pianeta, le risorse naturali non sono infinite, anzi stanno già esaurendosi, che siano petrolio, carbone, uranio, oro, platino, metalli rari, silicio, etc., il loro uso continuo e sconsiderato renderà l'esistenza dei nostri eredi assolutamente precaria e probabilmente in questo l'allarme lanciato dalla giovane Greta Thunberg all'ONU ha anche un senso... Oggi è tempo di morigeratezza, di ritorno a ritmi naturali di vita, di recupero della nostra umanità perduta.

Paolo D'Arpini

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Inquinamento, gas serra, poteri forti, protesta giovanile... ed il bioregionalismo?


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Carissimo Paolo D'Arpini, sono d'accordo con te che oltre al problema dei cambiamenti climatici, ci siano quelli dell'avvelenamento dell'acqua, del suolo e dell'aria, nonché dei nostri cibi. Tutto bene, ma che i giovani di tutto il mondo, anche se in parte per gioco, cominciano a ribellarsi a questa iper-società consumistica e inquinatrice, per me è un grande bene. 

Noi adulti non siamo riusciti a fermare questa corsa verso l'ecocatastrofe e, quindi, abbiamo delle colpe, i giovani almeno ci stanno provando al posto nostro. Poi mi meraviglio di te quando metti in dubbio che il riscaldamento globale forse non è colpa dell'uomo... questa e la posizione di Trump e di tutti i petrolieri ed inquinatori del pianeta. 

Ti fornisco due elementi semplici per capire che l'aumento della temperatura terrestre è dovuto al 80% all'uomo.

1°  Il Sole, che potrebbe essere il colpevole dell'aumento delle temperature, da circa 4 anni ha diminuito la sua attività coronaria, infatti sono scomparse le macchie solari. Questo fenomeno solare nel 1600 causò, se ben ricordi, una mini era glaciale su tutto l'emisfero nord del pianeta. E allora ci si chiede, perché invece di avere temperature più fredde. le abbiamo sempre più calde?

2° Tu sai bene cosa sono i gas serra e quale è la loro funzione sui cambiamenti climatici. All'inizio dell'era industriale, parliamo alla fine del 1700 la concentrazione di CO2 nell'atmosfera era solo di 270 ppm ( rilevato dal carotaggio in Antartide). Oggi siamo oltre i 412 ppm.

Questi sono solo 2 esempi, ma ne esistono altri. Quindi non dare retta a quegli pseudo scienziati pagati per negare l'evidenza. Che i giovani di tutto il mondo, anche giocando, fanno tremare i potenti padroni della Terra, caro Paolo, è un fatto che ci fa sperare che in futuro qualcosa potrebbe cambiare, altrimenti dovremmo rassegnarci ad accettare la nostra estinzione (e tutto sommato per il nostro pianeta sarebbe un bene!). 

Che poi questi movimenti continuino a mobilitarsi per la plastica nei mari, per il glifosato e per altre porcherie dei potenti inquinatori della Terra... va bene! Noi vecchi ambientalisti non dobbiamo cadere nella trappola dei potenti criminali che stanno distruggendo il nostro pianeta, ma, invece, aiutare questi giovani anche a far capire loro che la Terra non appartiene solo a pochi "mascalzoni", ma ad ogni essere vivente.

Ennio La Malfa - enniolamalfa@libero.it

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Mia rispostina: "Caro Ennio La Malfa, grazie per la tua lettera e per i buoni consigli. Solitamente cerco di essere equanime nei giudizi, non mi piace esagerare nelle critiche o nei facili entusiasmi. Ammetto di avere qualche dubbio nei confronti di certe proteste giovanili che mi sembrano strumentali o  costruite a tavolino. Però è giusto che in un modo o nell'altro la gioventù cominci a prendere coscienza delle condizioni in cui il pianeta sta precipitando, questo indipendentemente dal cosiddetto "effetto serra". Secondo me la vera risposta ai problemi ambientali e sociali  in cui ci dibattiamo sta tutta nella attuazione  del  bioregionalismo, dell'ecologia profonda e della spiritualità della natura (o laica), per la quale ci stiamo attivando, come ben sai, da parecchi anni...  Ciao, Paolo D'Arpini"  (vedi: https://www.google.com/search?q=bioregionalismo,+dell%27ecologia+profonda++spiritualit%C3%A0+della+natura+(o+laica)&client=gmail&rls=aso&authuser=0&source=lnms&sa=X&ved=0ahUKEwisjcX5xvDkAhXKbFAKHYzaDl8Q_AUIDSgA&biw=1366&bih=657&dpr=1)


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Articolo collegato: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/09/suggerimenti-bioregionali-greta-thunberg.html

martedì 24 settembre 2019

Suggerimenti bioregionali a Greta Thunberg


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Treia, 24/9/19 -  In questi giorni, dopo l'intervento all'ONU di Greta Thunberg,  sui social e sui giornali on-line sta risaltando fuori in maniera ossessiva l'argomento "Greta e il movimento contro il riscaldamento climatico" con tanto di facce torve, lacrime, urla, colpevolizzazione dei capi di stato e non solo, dei genitori anche, che non hanno fatto e non stanno facendo abbastanza per lasciare ai propri figli un pianeta decente.
Tra i commenti più "intelligenti" che ho trovato sui social , questo mi sento di condividere, ad opera di una certa C.B. (una donna): "La neo Ministro dell'Agricoltura Bellanova dichiara la sua apertura alla ratifica del CETA e alle coltivazioni OGM. Lo dico a tutti i ragazzi e alle ragazze che venerdì andranno a manifestare per il clima: la notizia che ho riportato qui sopra (...) sta ad indicare una sola cosa, che ci stanno prendendo per i fondelli. Da una parte i poteri forti danno piena visibilità ad una ragazzina in nome dei cambiamenti climatici, dall'altra quegli stessi poteri fanno passare queste porcate. E chi è che apre nuovamente al CETA ed agli OGM? Una donna che ha tutte le carte in regola per far scattare quel meccanismo perverso che si chiama politically correct...  

Quindi, anziché esporre cartelli con scritte vaghe e poetiche, tipo "ci avete rotto i polmoni" o "noi in piazza per l'ambiente, voi a casa a far niente", scrivete più semplicemente NO CETA NO OGM. Provate a farlo tutti e poi vediamo quanti TG ne parleranno il giorno dopo."

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Chiaro che  CETA  ed OGM sono solo due dei tanti  punti e delle tante situazioni che contribuiscono e contribuiranno ulteriormente al peggioramento della situazione ambientale, almeno per due aspetti: questi accordi portano ad un aumento degli scambi commerciali con aumento dei movimenti e per questo del consumo di combustibili fossili necessari ai trasporti, o meglio a questo sistema di trasporti; inoltre anche perché questi accordi sottintendono l'accettazione di sistemi di produzione industriale/chimica che noi, o per maggior lungimiranza o per maggior protezionismo, più o meno coscientemente, abbiamo previsto: ad esempio il grano canadese, che sarebbe (o sarà?) uno dei prodotti che maggiormente guadagnerebbero dalla messa in funzione definitiva dell'accordo sul CETA, viene prodotto utilizzando il glifosato come disseccante in fase di pre-raccolta, cioè, non come viene usato da noi come diserbante prima della semina, ma per far seccare il grano prima della raccolta, cosa che da noi è vietata. Restano nel grano residui di questo prodotto, ormai riconosciuto anche dalla scienza come cancerogeno? E' eticamente corretto permettere l'importazione di un bene che all'estero ha facilitazioni alla produzione che i nostri produttori non hanno? I requisiti dei prodotti importati non dovrebbero almeno essere gli stessi, anche in termini di diritti dei lavoratori per non incorrere in una concorrenza sleale?

Ma i fattori che dovrebbero essere presi in esame e combattuti per evitare il riscaldamento climatico, ma più onestamente e correttamente secondo me, per ridurre l'inquinamento, sono molti. Dico "onestamente" in quanto che il riscaldamento climatico sia di origine antropica, non è certo.  Molti scienziati ritengono che sia una fase climatica "naturale", come nella storia geologica della Terra ce ne sono state tante, così come ci sono state tante fasi di glaciazione, mentre di sicuro di origine antropica, in certe regioni della Terra, è l'inquinamento atmosferico, delle acque, del suolo. 

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Ad esempio pochi giorni fa parlavo con un amico che mi diceva che nel ridente paesino di Appignano, vicino a Treia, c'è un numero elevato di tumori infantili, la cui probabile causa è proprio l'inquinamento dei terreni e delle acque, di origine datata. Tempo fa infatti si usavano nella fabbricazione dei mobili, che sono un settore produttivo molto sviluppato in questo paese, vernici ed altre sostanze per trattare il legno, sostanze tossiche, e queste sostante, in quantità finivano negli scarichi, nelle acque e nel terreno. Questo è solo un esempio, di quelli difficili da immaginare. 

Un altro esempio, di quelli  ormai conosciuti e discussi da tempo, è il settore dell'allevamento industriale: consumo di acqua potabile, inquinamento dell'aria (metano), dell'acqua (percolamento di liquami), del terreno (concimazione con un letame o liquami che non sono sani: gli animali sono portatori di virus e batteri, ed eliminatori con le deiezioni di farmaci, antibiotici in primis. 

Allora, se i nostri governanti veramente volessero fare del bene al Pianeta, invece di dare contributi a pioggia agli allevamenti, in base al numero di capi e alla rispondenza ad alcune leggi che poco hanno a che vedere con la tutela ambientale, non potrebbero valutare la sostenibilità ambientale degli allevamenti (pochi capi in tanta terra, nessun uso o moderato uso della chimica, ecc.)?

La soluzione secondo me, a tutti i problemi ambientali sarebbe valutare l'impatto ambientale di tutte le scelte, politiche o singole, ed assumersi, ognuno, la propria responsabilità: voglio viaggiare per il mondo in aereo due-tre volte l'anno? Mi assumo la responsabilità di contribuire all'inquinamento atmosferico! Lo stato vuole continuare a produrre energia elettrica da centrali a carbone o facendo andare notte e giorno gli inceneritori di cui ormai siamo strapieni? Lo Stato si assume la responsabilità di rendere l'aria irrespirabile e dannosa alla salute ed io, che uso la lavatrice non a pieno carico 2-3 volte la settimana, mi assumo la mia quota di responsabilità. 

Inutile continuare a dare la colpa ai governanti se ognuno di noi non cambia le proprie abitudini.

Caterina Regazzi

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Articoli collegati:



Michele Rallo, in Lettere inviate e ricevute.  Circolo Vegetariano VV.TT. del 30 marzo 2019:   http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/03/30/svezia-fantasyland-chi-crede-in-greta-e-un-gretino/

Articoli di cronaca su Greta all'ONU, Google,  del 23 settembre 2019:   https://www.google.com/search?rls=aso&client=gmail&q=Greta%20all%27onu%20&authuser=0 




Commento di Paolo D'Arpini:

"Lo scopo di rendere uomini e donne  sempre più dipendenti dalla tecnologia, dalla scienza, dalla grande produzione industriale e dalla medicina chimica, etc. in modo da farne dei  consumatori passivi, viene conseguito con un dispiegamento di mezzi e di tecniche inimmaginabili. Questi mezzi e queste tecniche sono basate sulla menzogna e sulla mistificazione. Non c'è aspetto del sistema massificante che non concorra al risultato finale di rendere l'umanità una massa omogenea ed acritica, composta di consumatori senza discernimento né capacità reattiva.  Finché l'uomo non sarà in grado di svincolarsi dalle illusioni del benessere artificiale  indotto resterà schiavo di questi meccanismi coercitivi, che sono:  la scienza cosiddetta empirica, il mercato, la finanza, la creazione del denaro come mezzo di sottomissione, la guerra  come forma di espansione "democratica", l'oscuramento delle religioni , la medicina che cura solo i sintomi, l'alterazione e sofisticazione  alimentare,  il consumo sconsiderato delle risorse naturali e l'avvelenamento di nostra Madre Terra, etc." 

lunedì 23 settembre 2019

Equinozio d'autunno 2019 a Treia, con Sonia Baldoni e Lorenzo Merlo - Resoconto di Caterina Regazzi



...è trascorso appena un giorno da domenica 22 settembre 2019 in cui abbiamo festeggiato, con Sonia Baldoni e Lorenzo Merlo e diversi altri amici, l'equinozio d'autunno (ma non solo) e manca meno di un giorno a martedì 24 settembre 2019, giorno del mio 60esimo compleanno. 
Cosa rimane di una  giornata così bella e intensa che se non è stata vissuta non si può credere e nemmeno immaginare? Bella e intensa, ovviamente per me, spero piacevole almeno per chi vi ha partecipato. 

Si dice che la memoria sia legata alle emozioni, che sia proprio un fatto biochimico, di neurotrasmettitori, od ormoni, che vengono prodotti e rilasciati in circolo e che imprimono un'impronta più o meno indelebile sulla mente. Poi descriverò alcune delle emozioni, intanto le cose materiali: alcuni rametti o foglie di erbe raccolta durante la passeggiata erboristica con Maria Sonia Baldoni al mattino alla Roccaccia di San Lorenzo e che stanno e staranno per un po' sul tavolo in sala. Le uniche di cui mi ricordo il nome sono il carpino e il frassino. Delle altre forse lo imparerò  al prossimo evento con Sonia qui o altrove dove penso di seguirla, magari a Canossa con Allieta e Maria Assunta o a Sasso Marconi da Costanza, una delle  sue accompagnatrici in questa avventura, che ho trovato tanto somigliante alla mia amica di gioventù Antonella (devo trovare una sua foto per mandargliela). 


Poi mi restano alcuni regali e regalini: il libro di Lorenzo,dal titolo evocativo "Sul fondo del barile. Crisi sociale e recupero del sé", che è stato presentato nel pomeriggio dello stesso giorno all'associazione Adesso Yoga diretta da Barbara Rossetti, lasciandomi la curiosità di leggerlo, più che altro per "testare" le mie facoltà intellettive: il succo del discorso credo di averlo capito "a priori", leggendo solo alcune frasi e alcune citazioni, e/o di avercelo già "dentro" di mio, ma mi piacerebbe confrontarmi col suo modo di esprimerlo.  Ho ricevuto anche  una bellissima collana con un ciondolo a forma di albero, le cui foglie sono di diaspro rosso, un regalo di Aurora, e alcune pietre,  ematite e moqui marble o pietre dello sciamano, regalo di Simonetta.  Studierò con attenzione le loro proprietà,  indosserò questi monili nel modo ed al momento opportuno.   Durante i festeggiamenti altri hanno portato dolci per la sera e cibi vari da condividere durante il pranzo e la cena, ma di quelli non è rimasto quasi niente...

Un'altra cosa che mi è rimasta è un oggetto da me realizzato con l'aiuto e la guida di Sonia, non so se ha un nome, ma è il risultato della "Tessitura dell'Intento". Al mattino abbiamo cercato due bastoncini di una determinata lunghezza (di circa trenta centimetri), più e meno lisci e diritti, attorno ai quali, durante il pomeriggio, abbiamo tessuto l'intento: gomitoli di lana di 4 colori (almeno) a scelta, da attorcigliare attorno ai bastoncini incrociati. All'inizio sembrava difficile ma, capito il movimento, la realizzazione è risultata  facile e divertente, ma ogni tanto venivano  fuori delle "magagne": i nodi nei bastoncini, la loro eccessiva sottigliezza o il troppo spessore, che comunque ci hanno fatto riflettere. 

Il mio "intento", alla fine mi ha lasciato molto soddisfatta, specialmente per la "spiegazione", in base alla successione dei colori (bianco, giallo, azzurro e viola), che me ne ha fatto Sonia. Tra l'altro Sonia mi ha cambiato soprannome: da "Minnie" a "Melania" di Via col vento,  di cui nulla non ricordo...

E quali sono state  le emozioni provate durante la giornata? Quelle sono più difficilmente descrivibili: la fascinazione nell'ascoltare i discorsi di Paolo stavolta con  Lorenzo, 


discorsi  di cui  non mi stanco mai, la meraviglia nel godere del paesaggio e delle piante alla Roccaccia assieme alla leggera fatica del cammino, il piacere degli abbracci, dei baci e degli auguri ricevuti, il conforto della vicinanza dell'amato che pensava a tutto, sollevandomi da tante incombenze, la gioia nel vedere una tavola piena di amici la sera, come mai si era verificato (eravamo in 16!), i saluti e gli sguardi, gli abbracci sinceri e affettuosi di stamattina con i due amici in partenza (Lorenzo e il suo splendido figlio, Rocco, coetaneo della mia). 

Ecco, tutto questo rimarrà nella memoria come un gioiello prezioso che non si espone, ma si porta sul cuore.

Caterina Regazzi


Album fotografico collegato: 

domenica 22 settembre 2019

Musica bioregionale a Fontana Liri Superiore con Biagio Accardi il 26 settembre 2019




Invito a Casa dell'Arte di Fontana Liri Superiore il 26 settembre 2019. Concerto del viaggiatore Biagio Accardi

Ho conosciuto Biagio a casa di una coppia di fratelli,che avevano appena comprato un terreno a Verbicaro,nel nord della Calabria.Eravamo intorno al fuoco,a celebrare la festa della luna piena e senza alcuna presentazione abbiamo cominciato a suonare,ognuno nel suo mondo, ma tutti seguendo l'armonia.E' stato fatale,magnifico,emozionante!Abbiamo dovuto chiarire cosa era successo subito dopo e da lì è uscito fuori che Biagio è un professionista che incide CD e gira il mondo con Cometa, l'asinella che è sempre con lui (Cometa sarà anche a Fontana Liri alla Casa dell'arte) che ora porterà in tour in Francia.

Come cantautore le sue fonti di ispirazione sono il viaggio e la sua compagna Tanina... Partendo dalla Calabria il nostro caro Biagio Accardi, transiterà nella Ciociaria, con 2 date. Una è la nostra e l'altra sarà 2 giorni prima a Cassino.

Aggiungo anche che ci sarà la jam-session dopo il concerto fino allo sfinimento dei musicisti presenti tra il pubblico. Si suonerà in acustico intorno al fuoco.

Prem

Per info: 3494468442

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Fontana Liri Superiore


venerdì 20 settembre 2019

Bioregionalismo. L'etica della reciprocità e la piramide del potere gerarchico


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Caro Paolo, il tappeto disteso alla base della piramide contiene tutti noi,  e ognuno di noi con le sue ipotesi convenzionali, utili al bene dell'umanità. Ai piani superiori, fino al vertice, viene trasmesso il messaggio che tutto va bene e una voce, dice al piano successivo: "Tutto tranquillo si riuniscono per cose loro". Un modo per dire, come occorra farsi carico dell'interpretazione che  il potere dà alle ipotesi di cambiamento dei movimenti civili, ritenendoli un dato di fatto irrilevante, anche perché, nella peggiore delle ipotesi, è sufficientemente attrezzato per ritenere che possa essere controllato, dividendo il campo con l'elargizione di qualcosa, distogliendo in nuce l'insorgenza del pericolo dell'affermarsi di una coscienza collettiva.

Così il campo della realtà, qui da noi, sul pianeta Terra, è solo quello della Natura, mentre quello dell'uomo è solo artificiale e convenzionale e come tale, l'interpretazione della realtà nasce dall'accettazione o meno di convenzioni.

La piramide dimostra che la divisione del campo convenzionale, ignorando l'armonia proposta dalla Natura, è una divisione continua dell'umanità, che reagisce solo al pericolo e non al benessere.

Come fare per affermare una realtà convenzionale che rovesci la piramide? 

Logica vorrebbe che gli irrilevanti si unissero per interpretare la realtà delle convenzioni, ricostruendo l'unicum armonico che permetterebbe alla Natura e all'Umanità di vivere a casa nostra, anche perché non c'è una ragione al mondo che giustifichi la sofferenza di un essere umano, imposta per convenzioni.

E qui entrano in gioco l'assetto giuridico delle convenzioni (tra politica e neoliberismo), frutto dell'organizzazione sociale per Nazioni, governate da "accordi" a validità globale che, ai giorni nostri, sulle tecnologie digitali e sulla moneta, separano il campo della complessità della realtà, che sul piano naturale e delle convenzioni umane, si traducono in danni per la quasi totalità del genere umano.

Così, occorre interpretare la realtà convenzionale per poterne produrre altre, che siano armoniche con quella interpretazione, che include la protezione della natura e la sua biodiversità, l'unica casa comune effettiva che abbiamo, con l'obiettivo della mitigazione dei danni alla maggior parte dell'umanità, in attesa di una nuova era.

Si tratta, quindi, di costruire la casa comune che non c'è, per il bene dell'umanità, alla scala che ci appartiene.
Per farlo, il primo passo sarebbe convenire sull'ipotesi e il metodo di primo tempo, poi, sarebbe  semplice e immediato e rivolto a raccogliere attorno alla "coscienza collettiva", le adesioni coscienti degli irrilevanti, per costruire una "rilevanza" politica tra cittadini, convinti di partecipare all'ipotesi di lavoro per la costruzione della casa comune in armonia con la Natura.

Da qualche parte, potrebbe chiamarsi anche etica della reciprocità, per mantenere al "sistema" da realizzare, l'insieme degli Oggetti e degli Obiettivi per cui si costituisce una "irrilevanza", giusto per ribadire le convenzioni adottate dal potere costituito. La rilevanza etica, invece, costituisce l'ipotesi di lavoro comune, che contiene l'apporto programmatico delle cose da risolvere dal "sistema", cui gli "irrilevanti" dovranno mettere mano.

Potrebbe essere un'ipotesi di lavoro plausibile?

Che la buona vita sia con te. Giovanni Tomei  

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martedì 17 settembre 2019

Milano, 12 ottobre 2019 - Assemblea di Salviamo il Paesaggio

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Segnatevi la data e non prendete altri impegni: il nostro Forum ha definito data e luogo della sua prossima assemblea nazionale. Sarà sabato 12 ottobre 2019, a Milano presso Cascina Bellaria (via Cascina Bellaria 90).
Dalle 9,30 alle 18,00 potremo confrontarci per costruire il prossimo percorso comune, alla luce del buon lavoro “di semina” fatto in questi anni per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati (e per il quale abbiamo deciso di costituire il Forum nazionale), ovvero il traguardo dell’approvazione in Parlamento di una norma nazionale per l’arresto del consumo di suolo e il riuso dei suoli urbanizzati.
La nostra elaborata legge continua ad essere in discussione al Senato (Commissioni congiunte Ambiente e Agricoltura), molti altri testi sono stati proposti – non certamente a caso… – dalle forze politiche per rendere più arduo l’iter, la Relatrice Nugnes è stata espulsa dal M5S e si è anche aggiunta la crisi di governo.
La nostra legge rischia di restare “al palo” e la nostra assemblea dovrà aiutarci a decidere come procedere: mettere in campo una campagna a sostegno della trasformazione della nostra Proposta di Legge in chiave di Iniziativa popolare? Incatenarci in migliaia davanti al Parlamento? Sviluppare azioni capillari in ogni Comune italiano? Scioperi della fame? Marcia (da ogni luogo) su Roma? Che altro?…
Oltre a questo tema, l’ordine del giorno dell’assemblea (in fase di definizione) dovrà occuparsi anche del rinnovo della nostra struttura operativa (ruoli, compiti, obiettivi e risorse) e dello sviluppo delle attività in chiave europea.
Insomma, sarà un’assemblea molto importante e a cui non saranno concesse assenze!
Questa la bozza dell’Ordine del Giorno:
  1. Aggiornamento su iter nostra Proposta di Legge e decisione su quale strategia adottare nel breve e medio periodo (raccolta firme? convegno nazionale tecnico-scientifico multidisciplinare? manifestazioni? altro?…). (Lo Balbo, Mortarino, Picciafuoco, Sandrone)
  2. Revisione dell’organizzazione del Forum, con una maggiore condivisione delle responsabilità operative distribuite tra un numero più ampio di persone (segreteria, comunicazione/rapporto con i media, redazione sito web e social network, Gruppi di Lavoro, rapporti con i comitati locali) e obiettivo di finanziamento annuale (forse sarebbe opportuno ipotizzare un rimborso/contributo per quelli che dedicano maggiori energie e tempo alle attività gestionali del Forum?). (Baratelli, Mancinelli, Mortarino)
  3. Sviluppo azioni sulla dimensione europea del suolo a sostegno delle attività del nostro Gruppo GSE-Gruppo Suolo Europa. (Catizzone)
  4. Azioni per sostenere la proposta di una legge nazionale per la corretta gestione degli alberi nelle città (http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2019/06/una-norma-per-gli-alberi/), per favorire la piena applicazione della Legge n° 10 del 14 gennaio 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi” e per l’avvio di una campagna nazionale basata sull’esperienza di dieci comuni veneti che hanno deciso di donare alberi da mettere a dimora con l’obiettivo di averne in numero uguale a quello dei propri abitanti (http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2019/05/ridare-un-sorriso-alla-pianura-padana-con-una-semplice-ricetta-piantare-alberi/). (D’Achille, Mancinelli)
  5. Iniziative per stimolare la partecipazione e integrazione dei giovani all’interno del nostro Forum e/o offrire loro le basi didattiche e accademiche che rappresentano le nostre competenze in materia. (Bongioanni, Catizzone, Munafò)
  6. Varie ed eventuali.
(Tra parentesi i nomi degli “introduttori” di ciascun tema).
Chi volesse proporre temi da discutere e inserire nell’ordine del giorno, lo segnali a redazione@salviamoilpaesaggio.it
INFORMAZIONI LOGISTICHE:
Per raggiungere Cascina Bellaria con l’auto: Tangenziale Ovest di Milano -> Uscita 3 – Milano San Siro – fieramilanocity
PER DORMIRE:
Tutti pronti?…
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