venerdì 28 febbraio 2014

Camerano, 1 marzo 2014: "La più grande truffa di tutti i tempi” - Usura, debito pubblico e signoraggio bancario




Quali sono le reali cause della crisi economica e delle modalità con cui essa è stata indotta nei rispettivi paesi con particolare attenzione al caso Italia?...


Per quale motivo la Banca Centrale Europea presta moneta allo Stato, lo indebita e lo Stato riconosce e garantisce il debito emettendo i cosiddetti “titoli di stato” che alla scadenza dovranno essere ripagati, interessi compresi, facendo ricorso nuovamente allo strumento del prestito, in una spirale senza fine, della quale non si vede l’uscita? 

Il nostro patrimonio ed il nostro reddito, faticosamente guadagnati, vengono tassati con Iva, Irpef, Ires, Imu, Irap, Accise, Addizionali, etc…, vengono svendute le nostre aziende e il nostro patrimonio statale: è tutto dovuto ad un passaggio economico ciclico o è frutto di un piano ben congegnato? 

Queste saranno le domande su cui si articolerà un interessante convegno dal titolo “La più grande truffa di tutti i tempi” che si terrà Sabato 01 Marzo alle ore 15.30 presso la Sala Convegni del Comune di Camerano (P.zza U.Matteucci - ingresso a lato dell’entrata Comunale). 

immagine

Introdurrà il convegno un ospite singolare per questo tipo di argomenti Padre Quirino Salomone frate francescano ex rettore della basilica di Collemaggio a L'Aquila, giornalista, pubblicista, conferenziere, direttore della rivista “La perdonanza”, attuale rettore della basilica di San Bernardino in L'Aquila. Devoto di San Bernardino da Siena, svolge la sua missione quotidiana da 50 anni al servizio degli emarginati, dei poveri e dei più deboli in tutto il mondo.

Seguiranno nel dibattito: Domenico Longo, editore della rivista “l’Altra Voce”, da oltre 30 anni, scrittore e giornalista. Discepolo di Giacinto Auriti, da anni ne divulga il pensiero e combatte le sue battaglie. Fondatore dell’associazione Aurora Mediterranea. Cosimo Massaro, scrittore impegnato da anni nel divulgare le tematiche care a Giacinto Auriti. Componente del Coordinamento Nazionale Proprietà Popolare della Moneta. Antonio Pimpini, avvocato e presidente dell’Associazione “Giacinto Auriti”. Allievo, amico e avvocato di Giacinto Auriti da anni diffonde il suo pensiero, diventando un riferimento nazionale per le tematiche del Signoraggio Bancario. Sauro Agostinelli, libero professionista, ricercatore indipendente in materie sociali/economiche “eque”, ripropositore del modello “Terza Via – Stato Imprenditore” di Enrico Mattei. Cesare Padovani, ricercatore indipendente. Moderatore Luigi De Giacomo.

Costantino Renato


(Fonte: http://www.vivereancona.it/)

..............................



Di questi e simili temi se ne parlerà anche durante la Festa dei Precursori, che si tiene al Circolo vegetariano VV.TT. di Treia, dal 25 al 27 aprile 2014. 
Vedi articolo correlato: 
http://www.aamterranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/Economia-ecologica-signoraggio-debito-pubblico-tasse

giovedì 27 febbraio 2014

Educazione spirituale in forma laica - Ricerca di Giusi Blumare


Dipinto di Franco Farina

Ciao a tutti, quello che segue (in calce) è il link alla presentazione * (in francese) della tesi di dottorato in scienze dell'educazione a Paris8, sulla spiritualità laica nell'educazione.
E' stato un tentativo di far passare una conoscenza intuitiva attraverso le maglie del pensiero scientifico per poterla valorizzare e renderla "riconoscibile". Posso dire che un po' ce l'ho fatta!).  Sto pian piano traducendo il tutto in italiano, avendola scritta in francese... Presto spero di rendere visibili e divulgabili parti della tesi (che conta 550 pag...). 



Giusi BLumare


Per ora  riporto l'incipit della sintesi: 


La spiritualità laica e l’educazione

Questa ricerca concerne la formulazione di un'ipotesi di spiritualità laica e l'analisi della sua ricaduta nel campo dell'educazione.
Il suo obiettivo è di verificare se attraverso il superamento delle specificità legate alle religioni e alle differenti credenze, si può valorizzare, in un'ottica laica, il potenziale umano e le sue attitudini spirituali, al fine di arrivare ad una risoluzione dei conflitti interculturali dovuti alle identità religiose e ai pregiudizi ideologici.

La questione nasce dall'osservazione dei movimenti profondi all'opera sull'insieme del nostro pianeta, dall'emergenza crescente di una risoluzione del conflitto sociale dovuto alle ineguaglianze e alle discriminazioni che permangono ad ogni livello della nostra esistenza collettiva. La destabilizzazione crescente di numerosi paesi, l'aggravamento delle ineguaglianze, portano sempre più persone a sognare di un'età dell'oro del religioso. Su questo terreno si sviluppano degli integralismi distruttori, fondati sull'odio.

La crisi che la nostra epoca attraverso è innanzitutto una crisi spirituale.

Ci troviamo attualmente in occidente, di fronte ad una dicotomia culturale tra religione come manifestazione dello spirito e laicità come affermazione dell'intelletto.

La laicità conduce la lotta contro le discriminazioni, contro l'ineguaglianza sociale e territoriale, costituisce una vera riflessione di fondo sul posto che occupano le religioni e i non credenti nella società.. 

La spiritualità ci conduce al lavoro interiore dell'essere e può essere il modo per liberarsi da qualsiasi credenza imposta con la presunzione della Verità.

Ma, nella costruzione di un senso nuovo della dimensione spirituale, che presupponga di formulare dei collegamenti ed un confronto tra i due termini spiritualità e laicità, viene in aiuto la concezione di un nuovo stato dell'essere, portatore di d'intelligenza: una spiritualità laica. 

Questa concezione prende forma generando l'idea di un superamento dell'opposizione dialettica tra la spiritualità e la laicità in una prospettiva di comprensione e di conciliazione degli opposti.
In quest'ottica, l'educazione ricopre il ruolo importante del risveglio della coscienza e rappresenta il campo in cui verificare attraverso quali dispositivi, l'idea di una spiritualità laica può essere trasmessa.


(G.B.)


mercoledì 26 febbraio 2014

Un'occhiata nel mondo acquatico dei "Pesci"




Scriveva Mario Zoli: “ L’Esordio dello Zodiaco è maschile e furibondo, ma la conclusione è femminile, morbida e pacifica.... Ed è, naturalmente, la conclusione che decide”

Il concludersi di un ciclo è intimamente descritto più sopra quasi a sottendere che tra un punto di partenza e un punto di arrivo c’è tutto uno spazio – la vita – che percorre degli stadi di sviluppo.

Se tutto funziona è molto improbabile che la 12^ tappa – Pesci - comporti uno stadio peggiore di tutti gli altri. E’ una logica deduzione che va, a mio avviso, elaborata se vogliamo fare un’Astrologia del ‘profondo’ e recuperarne la dignità iniziatica.


Sono del parere che il segno Pesci è, nel momento attuale, quello, in assoluto, più ‘alieno’ di tutti gli altri: chi mai può conoscerne appieno le potenzialità, le motivazioni, ecc. ecc., visto nell’ottica evolutiva degli esseri umani? Chi mai può essere arrivato a questo massimo stadio se non pochissimi maestri spirituali dell’Umanità? In verità, salendo sempre più verso i segni ‘sopra l’orizzonte’ zodiacale e meno si conosce la loro più intima natura. 


Questo perché, a detta degli esperti, l’Umanità, nel suo insieme, è ancora ad un livello evolutivo paragonabile alla sintesi del sesto segno (Vergine)...forse qualcosa si muove nel settimo (Bilancia). Ecco che diventa molto facile ‘deragliare’ dall’altra parte (asse Vergine/Pesci) tutto ciò che non si ‘inquadra’ , che non si spiega e che non ‘funziona’ come vuole il ‘collettivo’ (Vergine) in cui la logica, la regola, il limite e l’uniformità è predominante.


Pesci rappresenta la ‘diversità’ in assoluto visto che il processo di individuazione avvenuto in Acquario, ha reso possibile il ‘ritorno a se stessi’ simbolicamente rappresentato dal...Pesce (risoluzione della dualità – livello più alto del segno). Su di un piano simbolico questo segno sembra essere privilegiato dato che non ebbe a subire alcun che durante il diluvio universale. 


E’ anche il punto più critico dello Zodiaco visto che gli estremi del ciclo annuale si ‘toccano’ : l’ultimo segno mobile porta in sé la sintesi di tutta una vita che da lì a poco andrà a fondersi nel tutto indistinto,ma ben ‘distinto’ se la consapevolezza ha fatto il suo corso; ecco la ‘flessibilità’ insita in questo segno che, a differenza degli altri mobili, trovasi con un ‘piede’  alla fine di un ciclo e con un ‘piede’ nell’altro che sta per cominciare....differente comunque dal solo cambio di stagione.


Forse è proprio per questo che la ‘percezione’ è molto accentuata sin dall’infanzia. Anche per Pesci i livelli evolutivi sembrano succedersi all’incontrario: provengono dal sonno dell’inconscio, dal sogno... e il loro spirito procede con lentezza verso il radicamento totale dell’incarnazione. Per tanto tempo, per non essere sopraffatti, vivono in ‘immersione’ in un mondo tutto loro, in una realtà nostalgica che li tiene con un filo legati al ricordo dell’Amore a quell’Amore totalizzante e unificante dal quale sin son dovuti separare. 

Dipendenza, vittimismo, passività... è solo un passaggio se Pesci riesce a comprendere che il vuoto interiore, la ‘mancanza’... non è qualcosa che ha a che fare con qualcosa di tangibile, ma è ‘pratica’ di vita,è il senso stesso della vita che vede i nessi e la luce anche nel buio più buio della notte. 


Nazzarena Marchegiani

martedì 25 febbraio 2014

Avviso ai sindaci: "Attenti all'uso sostenibile dei pesticidi"


Aspettando Primavera - Dipinto di Bruno Vallino

Accademia Kronos, preoccupata dell'imminente inizio dei trattamenti fitosanitari nelle varie colture agricole, ha iniziato ad istruire, nella propria sede nazionale di Ronciglione, le sue nuove guardie ecologiche volontarie per il controllo del territorio al fine di tutelare l'ambiente e i cittadini. Queste guardie dell'ambiente, che sono pubblici ufficiali a tutti gli effetti, entreranno in servizio a maggio prossimo.

Lo scopo in particolare è quello di controllare che la nuova legge sull'uso sostenibile dei pesticidi (D. Lgs 150 del 14/8/12) venga rispettata. Tale legge, ormai entrata in vigore dal 1 gennaio 2014, afferma che non è possibile più trattare con veleni chimici che possono provocare la deriva di sostante al di fuori delle proprietà, ovvero inquinando la terra e le abitazioni dei vicini (anche nelle polveri domestiche si concentrano i pesticidi). Pertanto la legge impone delle fasce di rispetto da parte degli agricoltori chimici, almeno di 50-100 metri... talvolta fino a 200 metri se si usano atomizzatori che producono particelle finissime durante i trattamenti chimici.

Questo vuol dire, soprattutto nelle monoculture a noccioleto, il divieto assoluto dell'uso di fitofarmaci nebulizzati in prossimità di abitazioni civili, corsi d'acqua, bacini idrici e lungo le strade in cui le persone sono solite andare in bicicletta, fare jogging o semplici passeggiate a piedi.

In caso di malori causati dalla presenza nell'aria di sostanze tossiche provenienti da trattamenti fitosanitari impropri, i cittadini possono ricorrere per vie legali nei confronti non solo degli agricoltori che non hanno rispettato i limiti di 200 metri dalla strada o dalle abitazioni civili, ma anche nei confronti dei sindaci che non hanno predisposto ordinanze specifiche in merito.

A tal proposito Accademia Kronos ricorda ai Sindaci, responsabili in prima linea della salute dei loro cittadini, di far applicare la nuova legge sull'uso sostenibile dei pesticidi, emanando in tempo ordinanze appropriate prima dell'inizio dei trattamenti fitosanitari.  

A.K. Notizie

lunedì 24 febbraio 2014

Pianeta Terra - Soluzioni finali ... secondo Stephen Hawking ed altri



All'epoca di Cristo l'umanità su tutto il pianeta contava appena 360 milioni di abitanti. In 2000 anni, un tempo ridicolo per la storia della Terra che di anni ne ha circa 4,5 miliardi, siamo passati da 360 milioni di individui ad oltre 7 miliardi. Una crescita quasi esponenziale ma che ora deve fare i conti con le limitate risorse del pianeta e con un clima sempre più imprevisto e violento.

Per Stephen Hawking, uno dei più grandi scienziati cosmologici del mondo, il clima sulla Terra da qui a 100 anni renderà difficile la vita ad ogni forma di vita, uomo compreso. Se riusciremo a scongiurare catastrofi ambientali nel corso dei prossimi due secoli, ha spiegato Hawking, dovremo comunque salvare l'umanità perché la Terra, per mancanza di spazio a causa della sovrappopolazione e per un clima che renderà impossibile la coltivazione dei suoli, non sarà più in grado di nutrirci. «La razza umana non deve mettere tutte le sue uova in un unico paniere né su un solo pianeta», ha precisato lo scienziato.

Climatologi e fisici sono un pò più cauti nell'accettare in toto le conclusioni esposte da Hawking, tuttavia non negano le difficoltà, che a causa della sovrappopolazione e del riscaldamento globale del pianeta, l'uomo in futuro dovrà affrontare.

Gli scienziati dell'IPCC  (Intergovernmental Panel on Climate Change), l'agenzia dell'Onu che si occupa dei cambiamenti climatici, hanno dichiarato che gli eventi climatici catastrofici di quest'ultimo periodo erano stati previsti nei loro studi iniziati oltre 20 anni fa. Jean-Pascal Van Ypersele, membro chiave dell'IPCC, a tal proposito dice: "Si tratta di eventi destinati a ripetersi e ad intensificarsi in un clima alterato dai gas serra. Non possiamo giurare che nulla di questo sarebbe successo duecento anni fa, ma il sospetto c'è".

Gli studi sul riscaldamento globale prevedono, come temperature più elevate, che tra vent'anni si potranno superare i 2 o i 3 gradi in più rispetto ad oggi. Quindi avremo siccità e precipitazioni meno frequenti, ma molto più violente in alcune parti del globo, mentre in altre parti le precipitazioni potranno essere continue ed abbondanti come sta accadendo in Inghilterra.

Per Hawking il vero fattore che in futuro vanificherà ogni tentativo di mitigare il clima, qualora ci si riuscisse, di razionalizzare la produzione e la distribuzione a livello planetario delle derrate alimentari e di preservare il pescato negli oceani, è dato dalla crescita demografica. Il recente rapporto ONU sulla sovrappopolazione, stima che nel 2050 saremo oltre 9 miliardi d'individui. Lo stesso studio ONU ha calcolato che tra 300 anni la popolazione umana sulla Terra potrebbe oscillare tra i 40 e i 130 miliardi. Un numero impressionante anche se prendiamo per buone le stime di crescita minime. E' ovvio che a quel punto il nostro pianeta sarà giunto al collasso e non potrà più sfamarci.

Tornando a Stephen Hawking, lui suggerisce di non guardare più solo dove arriva il nostro naso, ma di considerare seriamente cosa accadrà in futuro al genere umano. Oggi il nostro futuro, se non facciamo nulla, potrebbe significare: fine della corsa! Lo scienziato quindi propone al mondo intero di unirsi in un progetto, che oggi può sembrare fantascientifico, ma che tra qualche anno potrebbe non esserlo più, e cioè pensare alla colonizzazione di altri pianeti, iniziando da Marte. 

Già nel lontano 2006 lo scienziato britannico aveva dichiarato che in futuro per garantire la sopravvivenza del genere umano sarebbe stato necessario spostarsi su pianeti abitabili che gravitano attorno ad altre stelle. Tuttavia, con i mezzi odierni un viaggio simile risulterebbe oltremodo lungo e di fatto impraticabile. I razzi convenzionali, come quelli che hanno portato l'uomo sulla luna, ci metterebbero decine di migliaia di anni per arrivare su Proxima Centauri, il sistema solare più vicino al nostro.

Secondo Hawking le soluzioni, ancora tutte da sviluppare in pratica, sono contenute nella popolarissima fiction di fantascienza Star Trek, in un episodio del quale, tra l'altro, è apparso, recitando la parte di se stesso. «La fantascienza ha suggerito l'idea della propulsione a distorsione spazio-temporale, che può trasportarci in tempi ragionevoli in luoghi del cosmo lontani anche anni luce. Sfortunatamente, questo violerebbe la legge della fisica in base alla quale nulla può viaggiare più veloce della luce», spiega l'astrofisico. Tuttavia, «attraverso l'annichilimento materia/antimateria», ossia mettendo a contatto particelle e antiparticelle, «sarebbe possibile toccare velocità poco inferiori a quella della luce e raggiungere la stella più vicina a noi in circa sei anni».

Stiamo vivendo in un'illusione da film di fantascienza, oppure possiamo concretamente cominciare a pensarci seriamente? Non proprio, forse è giunto il momento di uscire dalla fantascienza e pensare alla realtà! Se sono vere le proiezioni statistiche appena presentate sulla sovrappopolazione terrestre, non c'è tanto da essere allegri. 

Secondo alcuni demografi australiani (dichiarazioni apparse in un simposio internazionale sul tema"Risorse del pianeta e Sovrappopolazione") al momento ci sono solo tre opzioni che l'umanità ha di fronte:
- bloccare le nascite per un decennio, cercando di riportare l'umanità ad un numero sostenibile per le risorse del pianeta;
- colonizzare altri pianeti;
- scatenare una guerra globale per le ultime risorse del pianeta capace di eliminare tre quarti degli uomini sulla Terra, per poi ricominciare.

Filippo Mariani  
(Accademia Kronos)

domenica 23 febbraio 2014

Treia, le elezioni di maggio 2014, Symbola e Matteo Renzi il "fortunello"


Treia, luglio 2013 - Teatro Comunale - Foto di "Consulta Giovanile"

Bella l'immagine, scattata a Treia,  nel Teatro comunale in cui è ritratto un  Matteo Renzi sorridente affiancato dall'ex vice-sindaco Corrado Speranza e dall'aspirante sindaco Franco Capponi. Entrambi orgogliosi di aver ricevuto colui che oggi è Presidente del Consiglio. Ed è veramente un "riconoscimento" per la bellezza della città che questa visita sia avvenuta in tempi non sospetti allorché Renzi era ancora un "semplice" sindaco di Firenze e pareva remota la possibilità che egli assumesse il ruolo che oggi ha assunto. Ha bruciato i tempi.. in pochi mesi è diventato prima segretario del PD e poi capo del Governo. 

Meglio delle  avventure politiche goliardiche  messe in scena nello stesso Teatro di Treia dalla Compagnia Valenti nell'indimenticabile e recente piece satirica "Basta che voti" (di cui qui potete leggere una mia recensione http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/02/treia-basta-che-voti-ultima-replica.html)

Certo  una foto di "gruppo" come quella soprastante è per i suoi attori di buon auspicio, soprattutto considerando che a maggio a Treia si vota. E si vota per eleggere il nuovo sindaco. Speranza, Capponi?....  

Attenzione però  in corsa per conquistare  la fascia tricolore ci sono anche altri  atleti, compreso uno, il cui nome al momento non è dato sapere,  che al "movimento" di Renzi fa riferimento preciso, il candidato della Lista Treia Adesso. 

Ma quel che sarà nel futuro non lo sappiamo vediamo invece quel che riguarda il passato....   

Treia. Luglio 2013 - Corrado Clini in visita

Allorché si tenne a Treia, dal 19 al 21 luglio 2013, il seminario estivo di Symbola, dal titolo "La bellezza è ecologica" (molto significativo considerando il deturpamento delle campagne treiesi  impestate dal fotovoltaico a terra) l'ospite d'onore era il ministro all'ambiente Corrado Clini, ormai già dimenticato. Il "Puttino di Firenze" ha occupato l'intero palcoscenico e (malgrado l'aspetto informale)  è oggi il personaggio politico più importante d'Italia.   

Matteo Renzi "Il Fortunello"

Matteo Renzi porterà fortuna a Corrado Speranza od a Franco Capponi... o al terzo o quarto incomodo?

"Il mistero si infittisce e la trama si ingarbuglia"  faceva dire Jean Tardieu al protagonista  della sua commedia "C'era folla al castello"... E qui di folla, nel castello di Treia,  ce n'è tanta!

Infine credo che Renzi porterà fortuna a tutti,  garantendo un posticino sullo scranno più alto o su quello più basso.... ed una buona amministrazione per tutti i treiesi.


Paolo D'Arpini

 Annate avanti voi che a me me viè da ride





P.S. Una storiella nella storia. A proposito di Presidenti del Consiglio e di Firenze... ricordate Spadolini? Anche lui parecchi anni fa  venne in visita a Treia.   Lo sapevate che  a Villa Spadolini di Firenze ci sono degli affreschi che ritraggono la Treia antica? Si vede anche la Piazza senza l'attuale fontana centrale.

 La piazza di Treia dipinta su un soffitto di Villa Spadolini a Firenze



Treia: La fontana -  Disegno del pittore treiese Domenico Fratini

sabato 22 febbraio 2014

Osimo - "La giunta regionale, che ammorba i cittadini col biogas, è stata censurata dal Consiglio di Stato"


Osimo. Biogas

Abbiamo più volte definito surreale la testardaggine vuota con cui politici regionali (Spacca, Malaspina, Sollazzi e Giannini soprattutto), strapagati ed inefficaci dirigenti della Regione Marche, im-“prenditori” del settore energetico (chi non ricorda le esternazioni del Sig. Pesaresi), hanno cercato di imporre alle nostre comunità le obsolete ed economicamente perdenti centrali a biogas.

Abbiamo più volte anche scritto e detto che le motivazioni vere andavano cercate nel ricco "bottino" che le normative italiane promettevano: oltre 600 milioni di Euro di benefici pubblici in 12 anni.

Ed abbiamo più volte ripetuto che non temevano le azioni della " troica" marchigiana perchè avevamo ragione, avremmo saputo difenderla ed eravamo disposti anche a citare la Regione Marche presso la Corte Europea di Giustizia. Troppo chiare sono infatti la direttiva comunitaria sulla disciplina di V.I.A. e la sentenza della Corte Costituzionale n. 93/2013.

Ora il Consiglio di Stato ha fatto "giustizia" di tanta inettitudine ed arroganza, condannando im-prenditori e Regione. A proposito dell’impianto a biogas di Osimo, il Consiglio di Stato ha chiarito che “l’iter procedimentale della V.I.A. nel frattempo chiesta dalla società odierna appellante, … non è però sufficiente a legittimare ad oggi l’operatività dell’impianto, in considerazione della nota e consolidata giurisprudenza – anche europea – che non ammette una V.I.A. ex post”.

In un colpo solo il C.di S. ha fatto strame della Proposta di Legge nr. 384 del 23.12.2013 e della recente relazione della Commissione d’inchiesta approvata dalla maggioranza del Consiglio Regionale, che, dopo aver minimizzato su colpe e responsabilità degli strapagati dirigenti, aveva individuato proprio la "via postuma" come strumento per uscire dall'impasse.

Due domande :

1) Che gli im-prenditori non facciano le cose gratis, almeno di norma, è lecito, ma perché funzionari e politici regionali si sono posti in questa situazione, e purtroppo ci hanno portato la Regione ed i cittadini marchigiani, "gratis et amore dei"?

2) Resteranno al proprio posto gli strapagati dirigenti della regione, dopo cotante plateali dimostrazioni di "efficienza", e continueranno a percepire i lauti premi di risultato (fino a 30.000 € annui)?

Tutt'altro che fiduciosi nelle capacità di Spacca e dei suoi Uffici continueremo a vigilare perché, prima o poi, giustizia sia fatta e certa gente paghi, finalmente, con le proprie tasche.

CITTADINI NON SUDDITI

Comitatinrete – www.comitatinrete.it

venerdì 21 febbraio 2014

Treia e Falerone, come erano... mezzo secolo fa


Treia, com'eravamo

Quando ero piccola, a Treia nelle Marche (la zona dove io allora potevo rendermi più o meno conto di come era strutturata l’agricoltura) c’era l’agricoltore che coltivava le sue cose e aveva in più una piccola stalla di una decina di animali da cui traeva il latte, allevava qualche vitello per la carne (i famosi maschietti) ma soprattutto il bestiame era importante per il letame che è comunque sempre e ancora considerato il miglior concime. La stalla e il numero degli animali erano proporzionati all’estensione del terreno. inoltre il consumo di carne era moderato. Poi è subentrato un aumento della richiesta di carne e quel tipo di produzione non era più adeguato, da cui la nascita dell’allevamento intensivo. Adesso, quando mi ritrovo a parlare anche con colleghi con cui dico che tutta questa carne che viene prodotta non è necessaria (anche se noi italiani siamo forti importatori, quasi mi si mettono a ridere in faccia perché l’idea che chi vive in campagna possa allevare “bene” e per bene intendo con la tutela reale del benessere dell’animale finché vive (alcuni animali per sé e qualcosa da vendere), sembra impossibile da realizzare. Ovvio, se tutti continuiamo ad andare al supermercato a comprare carne tutti i giorni è vero, ma se moderiamo questo consumo, visto che i nutrienti che la carne ci da ce li possono dare tanti altri alimenti……. forse fra qualche decennio, quello che io penso potrebbe essere ragionevolmente realizzabile….
Caterina Regazzi


Mi è piaciuta molto la descrizione della vita in campagna nelle Marche, fatta da Caterina, che lì visse alcuni momenti d’infanzia. Ho anch’io dei ricordi bellissimi molto simili ai suoi di quando da bambino trascorrevo le vacanze a Falerone (in provincia di Ascoli Piceno) dove abitavano dei parenti di una mia zia acquisita, che lì vivevano proprio come nel paradiso terrestre, infatti il racconto di Caterina mi è sembrato un tuffo nel passato… La ringrazio per aver risvegliato una memoria di vita contadina in condizioni naturali e con un sano rapporto con gli animali.
Ricordo anche il momento in cui le cose cambiarono, fu allorché subentrò il concetto, nelle famiglie italiane, di dover consumare più carne per stare in buona salute…. Questo è un processo che appunto si è formato a partire dagli anni ‘60 ed è collegato anche al “famoso” boom economico ed all’accettazione delle mode consumiste provenienti dall’America. Questa intromissione meriterebbe un approfondimento ulteriore per capire come la cultura alimentare “vincente” abbia potuto modificare e trasformare una precedente cultura millenaria, quella mediterranea… Le conseguenze le possiamo riscontrare dallo stato generale di malessere sociale e dai continui allarmi sulle “febbri” suine, bovine, polline, etc. etc.

Paolo D’Arpini

.....................

Di questo e simili temi se ne parlerà a Treia durante la Festa dei Precursori che si tiene al Circolo Vegetariano VV.TT. dal 25 al 27 aprile 2014.

Bozza di programma: 
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/02/18/treia-dal-25-al-27-aprile-2014-programma-e-intenti-per-la-festa-dei-precursori-del-circolo-vegetariano-vv-tt/


NO AI MEGA IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO-BIOGAS EX NOVO

Attenti: vari comuni si preparerebbero a speculare distruggendo altro importante territorio vergine.
SI' SOLO A UNA RICONVERSIONE IN IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO
DEGLI IMPIANTI DI BIOSTABILIZZAZIONE GIA' ESISTENTI



Sotto un paravento di una campagna di opinione con contenuti e miraggi apparentemente virtuosi, in realtà, assistiamo nei fatti al crollo di ogni principio di buona tecnica, ecologia, economia e sostenibilità ambientale: la possibilità per i cittadini di pagare meno tasse sui rifiuti; la possibilità di incrementare la stessa differenziata; una gestione dell’impiantistica volta a ridurre il Consumo di Territorio; l’imperativo categorico di inquinare meno e la riduzione degli sprechi; tutti questi fari per una buona amministrazione del territorio vengono meno con la nuova riprogrammazione territoriale relativa alla gestione dei rifiuti.

La Regione Puglia e innumerevoli comuni hanno, purtroppo, sottoscritto contratti pluriennali con aziende coinvolte in quello che ormai è risaputo essere il “ciclo dei rifiuti invirtuoso”, che prevede discariche, incenerimento e un trattamento intermedio sui rifiuti indifferenziati di pseudo-malo-compostaggio chiamato “biostabilizzazione” il cui prodotto viene definito non a caso “compost grigio” poiché, sebbene da un lato la componente organica in esso evolva nel verso del compost, la presenza a monte di sporchi contaminanti ne fa un prodotto scadente e inutilizzabile in agricoltura. Pertanto, non a causa dell'impianto in sé, ma del rifiuto non differenziato in esso conferito la biostabilizzazione diventa ad oggi una semplice fase intermedia nel verso, sempre e comunque, del riempimento di nocive discariche. I vincoli dei contratti già stipulati di fatto tagliano le gambe ad ogni possibilità concreta di incremento considerevole delle percentuali di differenziazione e compostaggio delle frazioni umide, con rischio, se non con estrema certezza, di ulteriori aggravi delle tasse, già esose, pagate da tutti i cittadini, a seguito del non raggiungimento della soglia minima di differenziata prevista dalla Comunità Europea, il cui non raggiungimento implica il pagamento della multa-ecotassa pro-differenziazione, che si scarica sempre sulle tasse pagate dai cittadini. Inoltre a questo si aggiunga lo stanziamento di finanziamenti pubblici da parte della Regione Puglia per la realizzazione di tutta una nuova impiantistica proprio per la differenziazione e il compostaggio, azione quest’ultima apparentemente positiva, ma che in realtà creerà una doppia filiera parallela e in competizione con quella esistente dell’incenerimento-discariche per l’accaparramento dei rifiuti, (già da contratti con valenza pluriennale assegnati dagli enti pubblici locali di gestione del territorio alle aziende delle discariche-incenerimento), nonché il consumo di nuovo suolo per realizzare i nuovi impianti a danno del paesaggio e dell’ambiente con ulteriore cementificazione del territorio, e con la stipola, persino, di nuovi contratti per gli enti pubblici con le aziende dei nuovi impianti e nuovo conseguente assurdo incremento delle tasse per i cittadini!

La filiera esistente del cattivo ciclo dei rifiuti inceneriti ha già forze lavoro impiegate con contratti, impianti costruiti e già avviati e i contratti sono fortemente vincolanti per le amministrazioni locali obbligate a conferire i loro rifiuti a questi impianti, o al pagamento di more per il mancato raggiungimento della soglia minima di conferimento. Tutto ciò rischierebbe di depauperare a monte i nuovi impianti virtuosi di differenziazione e recupero dei rifiuti con conseguenti sprechi di denaro pubblico, speculazioni, appalti inutili, e ulteriore aggravio delle tasse sui rifiuti per i cittadini, ultimo anello debole di una catena sulla quale pesa di fatto tutto il ciclo dei rifiuti regionale. Pertanto, continueremmo ad avere rifiuti bruciati trasformati in cenere e fumi nocivi respirati dai cittadini a danno della loro salute ed altri rifiuti sotterrati nelle discariche ad inquinamento dei suoli e avvelenamento della acque potabili di falda; la principale fonte strategica d’acqua potabile, quella del sottosuolo in una Puglia carsica a suoli mediamente molto permeabili! Inoltre si aggiunga ad aggravio delle preoccupazioni dei cittadini il sentore della possibilità di incrementare addirittura gli impianti preposti all’incenerimento sul territorio pugliese, ampliando anche gli inceneritori già esistenti e utilizzando persino come inceneritori le centrali termoelettriche a carbon fossile, i cementifici e, forse anche, domani le centrali odierne a biomasse!

Pertanto riteniamo fondamentale che la Regione Puglia fermi assolutamente la creazione di due filiere ridondanti in parallelo e in concorrenza tra loro per la gestione e il trattamento dei rifiuti e il loro correlato business. Vi sarebbe, addirittura, il rischio che, al fine di portare a pieno regime le due filiere ridondanti, tutto ciò potrebbe comportare l’apertura delle porte della Puglia a rifiuti extra-regionali, o addirittura extranazionali, trasformando la nostra regione nella “pattumiera dell’Europa e del Mediterraneo”, uno scenario assolutamente da scongiurare. Mentre quella che vogliamo e dobbiamo costruire tutti insieme è la Puglia come “giardino bello sano e pulito del Mediterraneo e d’Europa!”

Proceda, dunque, la Regione Puglia sulla strada virtuosa e obbligata della riconversione degli impianti esistenti intavolando e trovando accordi con le ditte che li gestiscono, riprogrammando i finanziamenti che, invece, attualmente si vorrebbe impegnare per questa assurda creazione di un sistema dicotomico in concorrenza, spegnendo così i nocivi inceneritori e il conferimento in discarica dei rifiuti, e riconvertendo le medesime forze lavorative senza generare problemi occupazionali di alcun tipo, riconvertendo in loco i medesimi impianti già esistenti per orientarli alla differenziazione con recupero di tutti i preziosi materiali di scarto, oggi volgarmente e impropriamente definiti “rifiuti”, e il compostaggio delle frazioni umide da impegnarsi in agricoltura, abbattendo così l’uso dei fertilizzanti chimici prodotti industrialmente a danno dell’ambiente.

L’esistenza degli impianti di biostabilizzazione già preposti ad attuare una sorta di “compostaggio” ma su un rifiuto a monte indifferenziato, nonché le dichiarazioni in più occasioni rilasciate dai tecnici delle stesse imprese che gestiscono tali impianti, evidenziano la possibilità e semplicità tecnica della riconversione, degli stessi, nei nuovi impianti di compostaggio con zero consumo di suolo e zero incremento degli impatti ambientali, tutto il contrario di quanto avverrebbe realizzando altrove ed ex novo impianti di compostaggio, ad ulteriore riprova dell’opportunità e necessità della riconversione dello stesso “ciclo invirtuoso dei rifiuti incenerimento-discariche” nel nuovo ciclo dei “Rifiuti Zero differenziata-compostaggio”. La conversione dei biostabilizzatori in impianti di compostaggio, può sia essere totale, sia parziale, poiché essi hanno di solito più linee parallele per la biostabilizzazione dei rifiuti, cosicché si può trasformare-impiegare, come impianti di compostaggio, solo un numero prestabilito di linee, aumentabili via via che si incrementa la selezione dell'umido di qualità tramite l’incremento della raccolta virtuosa e differenziata dei rifiuti! Così tutti gli impianti di compostaggio/biogas privati già realizzati sul territorio pugliese devono essere obbligati a utilizzare solo frazioni umide dei rifiuti urbani locali, e non scarti agricoli e zoo-tecnici locali per i quali con metodi naturali e assolutamente non energivori gli stessi agricoltori/allevatori dovrebbero provvedere al compostaggio direttamente nei campi da loro coltivati e gestiti. Così la stessa necessità del compostaggio nei grandi impianti dovrebbe essere minimizzata favorendo e incentivando massimante e prioritariamente con efficaci e doverosi sgravi fiscali il compostaggio domestico delle frazioni umide dei rifiuti da realizzare nei giardini e negli spazi verdi privati o appositamente individuati. Così più in generale per gli impianti di compostaggio sarebbe opportuno l'impiego di metodologie il meno energivore possibile e a zero cemento.

Anche, a tal fine e non solo, è importante la richiesta che la Regione Puglia vieti con urgenza l'ingresso sul territorio pugliese per smaltimento d'ogni tipo e/o trattamento d'ogni tipo dei rifiuti prodotti e raccolti in aree extra-regionali, per stroncare così a monte ogni possibilità di nociva speculazione da parte delle eco-mafie e, comunque, spiacevoli situazioni immorali connesse all'arrivo, nelle pseudo-strumentali-emergenze rifiuti, e non solo, di ulteriori rifiuti in Puglia non prodotti in loco, che si addizionano ai già cospicui problematici rifiuti locali!

Il principio virtuoso del “Ciclo dei Rifiuti Zero”, quello dello “Stop al Consumo di Territorio”, quello di “Economicità”, quello di “Buona Tecnica”, quello di “non aggravio delle emissioni nocive”, quello di “miglioramento degli standard ambientali”, se è vero come è vero che operazioni di compostaggio è da ritenersi più ecosostenibile di quella di biostabilizzazione, trovano contemporanea attuazione solo e soltanto nell'operazione di riconversione dei già esistenti di biostabilizzazione in impianti di compostaggio di qualità. Non si dimentichi che chi oggi parla di nuovi impianti di compostaggio altrove sa bene che gli impianti di biostabilizzazione continuerebbero a funzionare sempre e comunque senza nessun neppur lontano progetto di loro ambientalizzazione o di loro completo smantellamento con decementificazione e bonifica dell'area e ritorno a ubertosi campi agricoli di quei territori!

Facciamo dunque attenzione ai canti delle sirene di coloro che oggi stanno tentando di cavalcare, mistificatoriamente, il buon sentimento civico ambientalista per, invece, gettare il seme cattivo di una nuova devastante speculazione assolutamente da fermare e impedire.

FORUM Ambiente Salute  - forumambientesalute@gmail.com 

giovedì 20 febbraio 2014

"Cave canem" - Ecologia animale e rapporto falsato con alcuni animali

Cave canem.... Se il cane sostituisce l'uomo nei suoi rapporti affettivi e sociali

Il rapporto con gli altri animali è andato radicalmente mutando nel corso degli ultimi 50 anni. Abbiamo da una parte gli animali da compagnia, protetti dalla legge come esseri umani (se non di più) e dall'altra gli animali da macello che non vengono nemmeno considerati come "esseri viventi" ma semplicemente come "merce".


Parliamo ora dei "pets". Ormai in Italia i cani,  che sono oltre 20 milioni (senza contare quelli non registrati ed  i randagi, almeno altrettanti e che vivono comunque a spese della società umana, nei canili), non potrebbero sopravvivere allo stato naturale. Se sono in vita  e sono diventati così numerosi è solo perché vengono nutriti artificialmente dall’uomo che sfrutta forsennatamente  a tale scopo anche  le altre specie animali.

Stesso discorso vale per i gatti.

Ma  potrebbe esistere un rapporto sano con le altre specie, la  pastorizia può essere "umana"?

In passato anch’io ci  ho provato ad allevare   capre e pecore, per ricavarne un po’ di latte,  ma ho imparato che tutti i maschi che nascono tocca farli fuori, se non li fai fuori tu e deleghi qualcun altro è lo stesso… e se anche li lasci lì nel gregge si crea una lotta interna fra maschi ed i più deboli (soprattutto quando sono molto giovani, soccombono.. Insomma fare il pastore non è proprio un’esperienza da vegetariani, infatti nella società matriarcale i pastori erano isolati e vivevano separatamente dalla comunità (che sostanzialmente si sosteneva  coi frutti della terra)…

Ve la ricordate la storia simbolica di  Caino ed Abele? In realtà Caino era il buono, che coltivava le messi, e Abele il cattivo che ammazzava gli animali. Negli archetipi rovesciati è accaduta la stessa cosa  con il serpente che nella tradizione matristica era simbolo di saggezza mentre nella bibbia viene descritto come incarnazione del demonio. L’assurdo è che la sua colpa fu  quella di trasmettere “la conoscenza del bene e del male” all’umanità…  che invece evidentemente preferisce restare ebete e rinunciare alla sua vera natura frugivora (nel paradiso terrestre mangiavano solo i frutti della terra) ed è così diventata carnivora…. e ipocrita con il beneplacito della religione.

E parliamo ancora dell'ipocrisia, soprattutto di quelli che si cibano di carne e si giustificano  identificandosi con i loro cani. Spesso ho ricevuto lettere in tal senso da persone  che si definiscono "animaliste" e questo è un altro aspetto della stupidità e immedesimazione con l’animale al quale si vorrebbe assomigliare,  perché il cane naturalmente  è carnivoro mentre l’uomo non lo è… 

La fusione identitaria  portata alle estreme conseguenze…. fa sì che si consenta di fare al cane, rimpinzandolo a tutte le ore di scatolette,  quello che  in natura non farebbe mai. Ad esempio il sistema di caccia dei lupi è  di  aggredire in  branco e prelevare solo la vittima “sacrificata” dal gregge ed ogni pasto è intervallato da parecchie ore se non giorni.  

Vediamo però che  nella religione induista, che è tradizionalmente vegetariana, il cane viene considerato animale “impuro” e non esistono cani da compagnia…(perlomeno non esistevano perché anche lì ormai la imitazione occidentale ha rovesciato i valori)  ma solo cani spazzini che vivono ai bordi del villaggio nutrendosi di rifiuti e di escrementi…. (mica di scatolette). Ma qui mi fermo non voglio offendere nessuno…

 Paolo D’Arpini

     Paolo D'Arpini... un po' in ombra

..............................................

Articolo collegatohttp://www.aamterranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/Noi-e-gli-altri-animali-sul-pianeta-Terra


.............................

Scrive Anonimo Carnivoro a commento dell'articolo: Protesto civilmente: non sta bene parlare di "stupidità" quando si espongono le opinioni contrarie alle proprie. Non sta bene, a meno che non si sia fanatici religiosi (quelli per i quali tutti gli altri hanno torto a prescindere) che considerino l'"uomo" e l'"animale cose distinte in barba alla scienza. La quale dice anche che il nostro cugino scimpanzé, caccia; anzi: per via che caccia anche altre scimmie, è pure cannibale; e pure che, agli albori della nostra specie, l'ominide si è sviluppato anche grazie alle proteine che si procurava con la caccia, ma soprattutto con gli avanzi delle prede dei grossi carnivori. Il Mondo non è l'Eden: la morte e la sofferenza vi sono indispensabili alla sopravvivenza; non credo che il rispetto per i viventi sia nel fingere di non appartenere a questo mondo (fingere insomma di non essere viventi, od essere dèi): vi apparteniamo, che lo si voglia o no, e giornalmente uccidiamo miliardi di vite minime, camminando, respirando, mettendo panni in lavatrice (gli acari, nostri compagni di letto). Il rispetto credo sia nel rifiuto della sofferenza inutile, in sistemi di allevamento confortevoli per il bestiame e per un penso di ringraziamento verso chi muore, fosse pure un batterio, perché altri, noi compresi, si viva e si pensi. "Assassini Innocenti" titolava un vecchio libro di Danilo Mainardi. Parlava di carnivori ed onnivori africani africani. Parenti nostri. In ultimo: dare dello stupido, non è nemmeno cortese, anzi: è molto violento; direi brutalmente feroce. Sarà mica effetto del radicchio? (ho scherzato, non scoprite le zanne, su)...”

mercoledì 19 febbraio 2014

Entro il 28 febbraio 2014 - Votate e fate votare: Premio Attila a chi ha inquinato di più nel 2013




Premio Attila Alessandria 2013

Ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori

Anche quest’anno dobbiamo attribuire il Premio Attila Alessandria 2013”
alla personalità che a livello locale si è particolarmente distinta a danno dell’ambiente e della salute”.
L’alta onorificenza ambientalista alessandrina, già conferita a concittadini del calibro di Marcellino Gavio (cliccando qui: le motivazioni) e Fabrizio Palenzona (cliccando qui: le motivazioni) l’anno passato ha premiato Carlo Cogliati (cliccando qui: le motivazioni) ex presidente della Solvay e principale imputato nel processo in corso in Corte di Assise di Alessandria (clicca qui per ricevere il dossier).
Il voto dovrà essere espresso, tramite e-mail alessandriamd@gmail.com oppure al numero telefonico 3470182679oppure sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/MedicinaDemocraticaAlessandria entro e non oltre il 28 febbraio 2014. 
Ogni votante deve indicare nome&cognome del candidato al premio unitamente alle motivazioni/azioni di merito con le quali si è particolarmente distinto a danno dell’ambiente e della salute.


Messaggio di pace e salute inviato da Lino Balza
Via Dante 86 15121 Alessandria Tel. 3470182679 - 013143650 - linobalzamedicinadem@libero.it

martedì 18 febbraio 2014

Ancona. 1 marzo 2014 - ACU: Incontro di coordinamento Liste Civiche ed indipendenti


Ante Scriptum - Amici carissimi in riferimento all’incontro di SABATO  08.02.14,  c/o la sede ACU di ANCONA, sono a significarVi questo breve report (in attesa di un verbale ufficiale), redatto in maniera molto sintetica dal nostro amico Italo Campagnoli, presente all’incontro.
Gianni Principi - LCI MARCHE
.............
Report e prossimo appuntamento
Presenti diversi cittadini, ed esponenti di Azione Civile Marche, Alternativa Marche, Liste Civiche Marche, presente pure l’ex Ass. Moroder, in tutto circa 30 persone.
Tutti sono intervenuti ed hanno condiviso i termini dell'appello (vedi dabbasso).
Ravvisato la necessità ovviamente di un approfondimento, si e’ proceduti dalla analisi del primo e secondo punto: le regole e modalità è chiaro che da quelle norme passerà il discrimine. 
In particolare è già emerso nel dibattito l'attenzione per questo passaggio del 2° punto ".... nessuna alleanza elettorale e di governo potrà essere praticata con i partiti politici tradizionali o che non riconoscano i punti fondanti."; quel "...o che.." significa che se un partito accetta i punti può stare dentro il nuovo soggetto elettorale? 
Secondo Italo, si, perché come minimo dovrebbe rinunciare all'uso del suo simbolo (convergendo in nuovo soggetto) e questo elimina nei fatti ogni discussione (si tratta tuttavia di una sua opinione, tutta da discutere).
L'altra questione che andrà affrontata riguarderà sicuramente le modalità per definire la candidature.
Nel documento ci si limita a parlare di "assemblee territoriali", ma l'esperienza di Cambiare Si Può ha dimostrato che di fronte all'assalto di "truppe cammellate" il problema non è risolto. probabilmente la soluzione sta nelle caratteristiche che deve avere il candidato e cioè "chi ha già dato lasci spazio a nuovi delegati" (la stesso principio che era presente in CSP e che viene ora riproposto con la Lista Tsipras). 
Questo aspetto non è stato affrontato direttamente, ma la presenza dell'ex assessore Moroder l'ha fatto pensare e accennare a diversi partecipanti.

Prossima sessione lavori SABATO 01 MARZO 2014, sempre presso la SEDE ACU / ANCONA, per riprendere la discussione, a partire dalle regole e modalità di organizzazione, definizione della rappresentanza, rapporti con le altre forze politiche.

Italo Campagnoli - italo.campagnoli@tin.it

.................


BOZZA DI APPELLO PER ALLEANZA ELETTORALE

Per cambiare la politica marchigiana, come del resto quella italiana, è necessario portare in Consiglio Regionale persone che sappiano garantire e rappresentare una nuova visione della Politica stessa, un nuovo modo di fare Politica e una reale attenzione alla nostra terra. 
Da qui la necessità di raccogliere tutte le forze antagoniste all'attuale sistema, non fondendo vari soggetti politici e nemmeno confederandoli, ma unendoli in un progetto politico capace di esprimere un soggetto elettorale nuovo, mantenendo le proprie identità e diversità ma partendo dalla condivisione di alcuni punti fondamentali e vincolanti.

Il primo di questi deve essere assolutamente una nuova modalità di organizzarsi, esprimere rappresentanti e garantire la partecipazione diretta dei cittadini: la strada passa per le assemblee territoriali (circoscrizionali) che eleggono i propri candidati con il voto della maggioranza degli aderenti, candidati che saranno vincolati al mandato e sempre revocabili. Le stesse assemblee decideranno gli obiettivi specifici del programma elettorale che le forze politiche che le promuovono saranno tenuti ad accettare, come mandato, pur nel caso non si riconoscessero in alcune specifiche posizioni.

Il secondo punto irrinunciabile sta nel premettere che nessuna alleanza elettorale e di governo potrà essere praticata con i partiti politici tradizionali o che non riconoscano i punti fondanti.

Il terzo è nell'impegno a combattere la battaglia per cambiare le modalità della politica attraverso leggi che garantiscano una reale democrazia partecipata, l'abolizione dei privilegi di casta, un corretto compenso, l'impossibilità  di accumulare cariche, il limite di due mandati, la revoca, ecc. 

Il quarto punto la difesa dell'Ambiente attraverso un modello di sviluppo economico sostenibile (questioni energetiche), solidale (politiche del lavoro ed economiche) ed efficace (grandi opere diffuse). 

Il quinto punto l'applicazione dei principi della Costituzione e la loro ricaduta a livello territoriale, in tutte le sue parti, dalla fiscalità al rifiuto della guerra, alla Legalità, alla difesa del lavoro.

lunedì 17 febbraio 2014

Civiltà dei consumi, tutto è appeso ad un filo ... quello della corrente elettrica


Tutto è appeso ad un filo

Spingi l’interruttore ed ecco si accende la luce; attacchi la presa ed ecco, frigo, freezer, lavatrice, lavastoviglie, televisione, computer, tutto funziona a meraviglia.

Giri una levetta ed ecco la casa è calda alla temperatura giusta.

Giri un rubinetto ed ecco che esce acqua potabile pronta da bere, ma volendo, anche calda per fare una doccia.

Scendi di casa, giri la chiave ed ecco l’automobile, ruggente, pronta a partire.

Nella nostra civiltà (ma non in tutto il mondo, ricordiamocelo) queste sono certezze quotidiane di cui nemmeno ci rendiamo conto. Diamo per scontato che una cosa funziona, spesso senza neanche sapere come è fatta e cosa c’è dietro. Non pensiamo, per esempio quando facciamo il pieno, da dove viene la benzina, come è estratto il petrolio, men che meno come si è formato o se qualche militare in “missione di pace” fa la guardia per consentirci di girare in auto.

E nemmeno quando accendiamo la luce o uno dei tanti, ed a volte inutili elettrodomestici, ci chiediamo da dove venga l’energia e come sia stata prodotta.

L’ importante è che acqua, elettricità e benzina siano sempre disponibili.
Ma sarà sempre così? La nostra civiltà così perfetta, non è altrettanto fragile ed attaccabile?
Ma vediamo cosa sta accadendo in Italia; sì in Italia, non in Bangladesh.
Cortina, la perla delle Alpi e buona parte del Cadore, per giorni sono stati senza corrente elettrica a causa di una intensa nevicata; e in questi giorni la situazione si è ripetuta.
Cosa ha voluto dire per i residenti ed i turisti?

Gli impianti di riscaldamento non funzionano, buio, frigo e freezer spenti, niente radio, televisioni, computer, niente ricarica dei cellulari (pare fosse questo il problema maggiore per molti, più che il freddo, luci spente a casa e fuori). Poi cose quasi buffe, emblema della nostra dipendenza dall’elettricità anche laddove non è necessario, per comodità (o pigrizia?) o per moda, dagli apriporta e cancello elettrici (senza un valido meccanismo alternativo manuale) alle tapparelle elettriche, per non parlare delle “ecologiche” moderne stufe a pellets, che funzionano solo con la corrente elettrica!

Insomma, tutti al freddo, al buio e senza comunicazioni. Con caccia e quasi borsa nera di fiammiferi, torce, batterie, candele e perfino ceri da chiesa o lumini da cimitero.

Zona a nord di Modena, colpita da un’alluvione causato da intense piogge che hanno provocato il cedimento di un argine, una situazione che pochi si aspettavano, anche se le previsioni annunciavano la pioggia. Nessuno poi ha spiegato prima, alla popolazione, cosa è successo in passato nei nostri territori e i pochi che mettevano in allarme erano tacciati di cassandre catastrofiste.

Cosa ha voluto dire?

Per quanto riguarda l’energia elettrica, le stesse cose che a Cortina, con in più il singolare via vai di gommoni dei VVFF per ritirare i cellulari, caricarli e restituirli; insomma, il freddo si sopporta, senza cellulare, SMS, facebook non si vive, perché è da lì che arrivano le notizie. Ma mentre là le auto erano solo coperte di neve e le strade bloccate, qui, molte auto sono state messe fuori uso anche definitivamente dall’acqua e dal fango.

Quindi, sia a Cortina che nella bassa modenese si è sperimentato cosa vuol dire vivere senza auto: niente lavoro, niente spesa, niente figli accompagnati a scuola, niente visite mediche; insomma immobilità quasi totale in un paese che ha ridotto al minimo il trasporto pubblico a favore della mobilità automobilistica privata.

Va detto che la popolazione, gli emiliani che tengono botta, si è attivata e arrangiata, per sopperire alle mancanze delle istituzioni. Il car pooling è nato senza bisogno di essere finanziato da progetti europei, senza APP che fanno incontrare esigenze di sconosciuti, senza consigli di amministrazione e consulenze che si mangiano buona parte dei finanziamenti, ma semplicemente, come si è sempre fatto, dallo spirito di comunità e dall’amicizia. Qualcuno è tornato all’autostop, altri si sono resi disponibili nel tempo libero. Non un amministratore pubblico che abbia proposto di istituire, nell’urgenza, servizi di navette o bus. Eppure, si fa ai convegni, agli eventi sportivi, perfino alle conferenze del clima in poco tempo si organizzano reti di bus per i delegati. Ma non si fa per gli alluvionati o i colpiti dalle catastrofi. E neppure nessun amministratore che abbia messo a disposizione di chi ne aveva bisogno la propria auto blu, mentre la si vede bellamente parcheggiata in piazza Mazzini, in piazza Grande e davanti al duomo.

E’ positivo che la gente si auto-organizzi, ed anche necessario, ma è penoso vedere anche in questo campo l’assenza delle istituzioni.
Comunque, i recenti fatti di Cortina e della bassa modenese sono stati una piccola ma significa prova per dimostrare quanto la nostra società sia tanto perfetta quanto fragile.
Insomma, tenere in casa qualche pila, qualche candela, torcia, batterie, una radio portatile e qualche scorta di viveri, compreso qualche bottiglia d’acqua, non è poi una cattiva idea. Del resto blackout elettrici, di gas o acqua sono sempre possibili, non solo nelle catastrofi ma anche per guasti, per tensioni sociopolitiche magari lontane, per la mancanza di manutenzione delle reti, tipica delle società in declino.


Anche nella nostra perfetta società può succedere di tutto, ma dobbiamo e possiamo aumentare la nostra “resilienza” ovvero la capacità di subire shock senza (possibilmente) collassare come capitò all’impero Romano o ai Maya. E questo è ancora in mano ai cittadini.

Luca Lombroso