venerdì 9 febbraio 2024

Valutazione etico-psico-attitudinali per i candidati a ricoprire cariche pubbliche politiche ed amministrative...

 


Riteniamo quanto mai necessario entrare nell’ordine di idee che i candidati   che intendono ricoprire cariche pubbliche, politiche ed amministrative, di un certo rilievo siano sottoposti preventivamente a test psico-attitudinali per verificare se il loro corredo culturale, morale e mentale sia compatibile a ricoprire l’incarico.

Non si comprende perché per fare politica o amministrare un Comune (che è ciò che maggiormente coinvolge in modo determinante l’esistenza dei cittadini) non sia richiesta alcuna verifica delle capacità professionali, razionali e soprattutto della sfera morale dell’individuo mentre tali capacità vengono richieste per l’accesso a qualunque altra categoria di lavoro.

Da un’indagine effettuata qualche anno fa dall’università di Perugia, riguardante le motivazioni di coloro che intendevano dedicarsi a ricoprire cariche pubbliche elettive, è emerso che il 95% di costoro si pone come obiettivo l’arricchimento personale e solo il 5% è mosso da spirito di servizio alla collettività. Perciò è necessario, a nostro avviso, istituire un sistema di seria valutazione per verificare, per tempo, le vere motivazioni degli aspiranti politici. I cittadini hanno il diritto di essere governati da persone oneste e capaci.

E’ razionalmente inspiegabile come al momento delle elezioni si scelgano i responsabili dei rispettivi dicasteri personaggi la cui attitudine non è idonea a ricoprire l'incarico pubblico a cui si aspira. Come è possibile, per esempio, che una persona che non ha conoscenze di medicina sia messa a capo del ministero della salute? Come è possibile che cariche istituzionali così importanti e determinanti per il buon andamento del sistema vengano coinvolte persone che non abbiano la necessaria e specifica preparazione nel settore? E’ come se in un cantiere edilizio si facesse fare il lavoro da elettricista al muratore.

Ed ecco, quindi,  la nostra  PROPOSTA DI LEGGE per l’istituzione di Commissioni di Valutazione etico-psico-attitudinali per i candidati a ricoprire cariche pubbliche  politiche ed amministrative.

Ad esempio, l’art. 5 dello statuto dei lavoratori prevede il divieto di accertamenti sanitari da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente. Da lì parte tutta una normativa, invece, relativa alle visite mediche. Il datore di lavoro ha la facoltà di far controllare l’idoneità fisica del lavoratore alle mansioni da svolgere da parte di enti pubblici e istituti di diritto pubblico ma non da medici privati di fiducia (cass. pen. 27 gennaio 1999, n. 1133) . In caso di inidoneità fisica, il datore di lavoro può rifiutarsi di assumere il lavoratore (cass. 5 novembre 1987, n. 8120). Inoltre la visita medica preassuntiva è obbligatoria per gli apprendisti, per i minori e per una serie di lavorazioni che comportano rischi specifici. Sulla base di questi scarni elementi, che dovrebbero essere approfonditi con la normativa relativa alla privacy, si potrebbe sviluppare un discorso analogico: noi siamo i datori di lavoro e dobbiamo appurare se quello che dobbiamo assumere, ha le attitudini per questo tipo di attività. (Avv. Vittorio Marinelli)

Preambolo

L’umanità per migliorare la sua condizione e superare la millenaria fase di ingiustizie, guerre e delitti, per realizzare finalmente un mondo di pace, di libertà, di diritto, non ha bisogno tanto di  cosiddetti "tecnici", quanto di uomini che siano principalmente onesti, giusti e sensibili alle necessità dell’altro, capaci di cooperare fraternamente e di condividere le necessità del prossimo. Se un uomo che ricopre cariche pubbliche  non è un "professore" può non essere un elemento negativo, ma se è egoista e dominato da interesse di parte è certamente un elemento negativo per la società.

Non vi è delitto o ingiustizia che non sia collegabile alla coscienza degli uomini; non v’è raggiro, inganno, sete di potere, sfruttamento che non sia correlato alla sfera morale degli individui, come non v’è contrasto che non potrebbe essere risolto se l’uomo fosse più giusto e onesto. I crimini commessi dall’uomo che hanno reso questo mondo un luogo di discordie e di contrasti, i problemi che affliggono  l’umanità e che impediscono di realizzare l’armonia ecologica e  sociale, non sarebbero stati commessi se l’uomo fosse stato semplicemente più lungimirante e più giusto.

Il male supremo della guerra sarebbe eliminato. Se coloro che detengono il potere politico ed economico a livello mondiale fossero ricchi di valori empatici e  morali come potrebbero sopportare l’idea che qualcuno stia soffrendo la fame, la miseria, le malattie? 

Il popolo ha sempre subito la buona o la cattiva sorte di chi dominava la comunità o di chi governava. La difficoltà è sempre stata, ed è quella, di avere al comando qualcuno che oltre ad essere in grado di far rispettare le regole garantisca nello stesso tempo giustizia e benessere per il popolo. Ed  il potente, se di animo ignobile e falso, tende  egoisticamente a fare i suoi interessi quando non è animato da uno spirito di giustizia e di libertà.

Oggi i ministeri non funzionano come dovrebbero, la burocrazia è paralizzante, la scuola è sterilmente nozionistica, sui trasporti pubblici si viaggia spesso in modo disumano, le code agli sportelli sono esasperanti, l’aria delle città è irrespirabile, i cibi sono avvelenati, le medicine di sintesi spesso fanno ammalare più persone di quante non ne curino, spesso l’apparato medico è inefficiente (e non solo) e poi ci sono le pensioni da fame, l’incendio dei boschi, l’inquinamento e la distruzione dell’ambiente, i ladri e truffatori, la mafia, la prostituzione, la pedofilia ecc. Ma dietro ad ognuna di queste “disfunzioni” vi è  un uomo con il suo intelletto e la sua coscienza attraverso cui si esprime: ogni effetto del suo operato è conseguenza diretta del suo stato evolutivo morale ed intellettuale.

Un mondo più sano è possibile solo se sano  sarà il cuore  di coloro che lo compongono. Se nel mondo vi è ingiustizia, disonestà, violenza, guerre, disoccupazione, ignoranza, malattie ecc. la causa non sta nelle funzioni naturali  che governano l’uomo ma nell’uomo che nella società le gestisce.

La soluzione di ogni problema sociale sta  solo nel modo di gestire il  sistema: nessun sistema è in grado di garantire pace e benessere se a gestirlo sono uomini disonesti, ingiusti e rapaci.


Considerato che la democrazia, la giustizia sociale, la fiducia verso le istituzioni ed il benessere sociale si sviluppano maggiormente dove i governanti e gli amministratori sociali hanno dimostrato e dimostrano di essere in possesso di quei requisiti di onestà, imparzialità, di umanità e senso di giustizia, oltre che per le loro personali capacità gestionali, e che la condotta di coloro che amministrano la cosa pubblica influenza notevolmente il comportamento dei singoli cittadini.

Considerando che  è la coscienza degli uomini a fare la storia, la qual coscienza si esprime a seconda del grado di sensibilità civile, morale e spirituale dell’individuo.


PER QUANTO SUDDETTO PROPONIAMO:

siano istituiti su tutto il territorio nazionale, nelle sedi di Regioni, Province e Comuni, Organismi di Valutazione delle capacità etico-pscico-attitudinali dei candidati nella sfera politica e dell'amministrazione pubblica.

Nomina delle Commissioni Esaminatrici. Tali commissioni, patrocinate dal Presidente della Repubblica, composte da psicologi, filosofi, sociologi, antropologi... e in collaborazione con le Università e l’Istat, saranno convocate al momento opportuno, per esaminare preventivamente i candidati alla politica ed ai ruoli amministrativi civici.

Componenti della Commissione Esaminatrice. I componenti di tali commissioni dovranno essere super partes, scelti tra esperti nei campi summenzionati e riconosciuti pubblicamente quali persone di indubbia moralità, saggezza, giustizia, umanità, altruismo e che si siano distinti nei rispettivi campi per la loro imparziale condotta.

Nomina del Presidente la Commissione. Sarà nominato un presidente scelto dalla stessa commissione in seduta plenaria. L’incarico ai componenti la commissione dovrà essere comunicato il giorno precedente l’esame dei candidati. Al momento dell’esame il presidente avrà la facoltà di interscambiare alcuni o tutti i componenti la stessa commissione.

Parametri di valutazione dei candidati. L’analisi sarà improntata a valutare il pensiero razionale, le qualità morali, la sfera emozionale, il senso sociale, le capacità organizzative e amministrative del candidato. Soprattutto sarà necessario verificare se il candidato sia animato da spirito di servizio per la comunità, di senso di giustizia, di onestà, di coerenza, di altruismo, di lealtà, disponibilità e soprattutto della mancanza di interessi di parte. Ai fini della valutazione sarà tenuto conto dei precedenti comportamentali come l’appartenenza ad organismi di volontariato, l’adesione a organizzazioni umanitarie, l’impegno nelle cause per il bene comune.

Sondaggi. Per mezzo di personale appartenente alle associazioni proponenti saranno effettuati sondaggi su campioni trasversali di politici (presi fra tutto l’arco parlamentare). A ciascun aspirante  deputato, senatore, sindaco o ad altre cariche pubbliche provinciali e regionali sarà chiesto di sottoporsi al test-studio per evidenziare le qualità morali e soprattutto le motivazioni che spingono i singoli componenti ad interessarsi di politica.

Risultati dei test. I risultati, in rispetto della legge sulla privacy, dovranno essere scientificamente validati ed inoppugnabili, e potranno essere divulgati sia tramite i mezzi di informazione sia dalle associazioni che li hanno effettuati. I risultati dei soggetti che autorizzeranno la pubblicazione potranno essere esposti all’interno dei seggi elettorali.


Propositori iniziali: Franco Libero Manco e Paolo D'Arpini




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