NAROPA INCONTRA LA DAKINI.
Siamo nell’antica India nord orientale di più di mille anni fa. Andiamo a incontrare Naropa, uno dei grandi maestri indiani, un mahasiddha. Era un professore universitario, uno dei big dell’epoca. Oggi sarebbe intervistato dalla CNN, chiamato ai grandi seminari, corteggiato per una partecipazione a convention, conferenze, dibattiti. Sarebbe spesso in giro per il mondo, e probabilmente avrebbe un addetto stampa. I dibattiti del tempo erano tuttavia più serrati e coinvolgenti di quelli di oggi. Ci si giocava tutto. Reputazione e studenti. Se perdevi, tutti i tuoi studenti ti lasciavano e andavano da chi aveva vinto.
Harvard, probabilmente, non vorrebbe far cambio con il tempo di allora!
Si narra che un giorno il dotto Naropa incontrò donna molto vecchia, addirittura repellente a vedersi.Portava su di sé i canonici trentasette elementi della bruttezza. Sono interessanti da elencare: occhi rossi e infossati. Capelli arruffati dal colore giallastro e rossicio. Fronte protesa, larga. Un viso grinzoso. Le orecchie enormi e lunghe. Il naso storto e rosso. Una barbetta giallognola con delle striature bianche. La bocca sghemba e aperta. I denti marci e rivolti all’interno. La lingua sempre in movimento, come a masticare e a inumidire le labbra. Ad ogni sbadiglio, un fischio. A ogni pianto, lacrime copiose lungo le guance. Tremolante di brividi e ansimi a ogni respiro. Una carnagione bluastra. La pelle spessa e ruvida. Il corpo sghembo e curvo. Il collo piegato. Con la gobba e munita di un bastone perché zoppa. Insomma... non una bella visione.
In realtà la vecchia donna incontrata quel giorno da Naropa era una Dakini in azione, che voveva fargli da specchio. Ma Naropa era orgoglioso, non la riconobbe. Studenti e gente andavano e venivano accanto a lui, i rumori dell’università arivavano attutiti, mentre lui stava immerso nella lettura dei testi, seduto a terra, appoggiato forse a un muro o a un albero. Lui era un brillante docente, si direbbe oggi, un super accademico della prestigiosa Università di Nalanda dell’India, non era uno qualsiasi da poter disturbare...
- Che fai ?- chiese la vecchia comparendo di colpo in tutta la sua magnifica – diciamo pure così – bruttezza, davanti a Naropa.- Studio gli insegnamenti del Buddha, la grammatica, la logica, l'epistemologia, i precetti spirituali – rispose lui.
- Li comprendi?
- Si.
- Capisci solo le parole o anche il loro significato?
- Capisco le parole- ammise Naropa in un attimo di sincerità.
La risposta deliziò la Dakini che iniziò a ridere e a danzare. Era diventata bellissima, una giovane donna meravigliosa. Ma Naropa aggiunse subito: - ... E capisco anche il significato!
La Dakini tornò ad apparire vecchia. Gettato a terra il bastone, cominciò a piangere. Tremava come fosse in preda alle convulsioni. Naropa aveva mentito, si stava spacciando per un realizzato, uno yogi. Invece era solo uno studioso che capiva solo gli insegnamenti a livello intellettivo, che non ne aveva avuto alcuna esperienza spirituale.
Naropa, al cambiamento della Dakini, fu pervaso dalla vergogna. Arrossì e le chiese: - Perché mai eri felice, quando ho detto che capivo le parole
e ti sei intristita quando ho aggiunto che ne capivo anche il senso?
- Prima mi sono sentita felice perchè tu, un intellettuale così famoso, avevi detto
la verità, ammettendo di capire solo le parole. Poi mi sono rattristata, quando subito dopo hai mentito, affermando di capirne il significato. Ma il significato del Dharma tu non lo capisci!
- Chi mai lo capisce...?
- Mio fratello Tilopa lo capisce.
- Allora fammelo conoscere! Portami da lui, ovunque egli sia.
- Andrai da solo. Vai da lui, omaggialo e chiedigli di insegnarti a capire il
significato.
Detto questo, la Dakini si dissolse come arcobaleno nel cielo.
Naropa aveva incontrato una Dakini. Le sembianze di vecchia megera
erano lo specchio delle sue lacune, del suo orgoglio, della sua vanità. La sola conoscenza analitica non era sufficiente per raggiungere la comprensione, questo cominciava a capire Naropa. Rimase ancora per un poco a Nalanda, prese altre lauree, riconoscimenti, ma tutto questo non gli bastava più. Adesso voleva sperimentare. Si mise alla ricerca di Tilopa, il suo futuro insegnante.
Naropa sembrava però un caso senza speranze.Tilopa non fu tenero con la sua mente rigida e intellettualistica. Lo strapazzò, lo portò al limite di se stesso in varie situazioni, lo mise davanti ai suoi abissi. Ma questa è un’altra storia, e la racconteremo più avanti.
Irma Cantoni
http://lospecchiodelledakini.blogspot.com/
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