giovedì 16 febbraio 2012
Pacifismo unitario - No alle guerre mascherate da liberazioni democratiche...
“…la solidarietà fra esseri umani è essenziale per la sopravvivenza della specie e -soprattutto- per il mantenimento dell’intelligenza…” (Saul Arpino)
Ante Scriptum
Una condizione essenziale per il mantenimento della vita sulla Terra, soprattutto in riferimento alla vita umana, è che gli uomini la smettano di procurare continue autodistruzioni, in forma di guerre umanitarie. Assistiamo alle spinte sempre più forti, dopo la caduta della Repubblica Sovietica Socialista, di guerre di conquista economica e culturale, mascherate da “liberazioni”.. Gli ultimi esempi li abbiamo visti con l’invasione dell’Irak, dell’Afganistan, della Libia ed ora si aspetta l’invasione della Siria e dell’Iran… Ma non credo che tutte le altre nazioni del mondo staranno a guardare quel che gli “alleati” occidentali considerano un sacro dovere democratico. Le avvisaglie di reazioni violente ci sono già tutte nelle parole dure di Russia e Cina, ma anche di Pakistan, India e di altri paesi che non intendono sottomettersi al tallone “USA” e dei potentati economici.. La possibile futura guerra mondiale, distruttiva più che mai, per via dell’uso di atomiche fra i vari belligeranti, si profila oggi come una prospettiva “concreta”… Ai tempi del conflitto in Vietnam il mondo intero si era sollevato e gli USA hanno dovuto fare marcia indietro… Tutti i pacifisti della Terra si erano mossi con proteste in ogni parte del mondo.. Ma ora, anche in seguito alla crisi economica “pilotata” e provocata ad arte, che impaurisce le masse e gli animi dei benpensanti, mantenendoli in una condizione di timidezza nei confronti del potere costituito (per paura di perdere quel poco che ancora hanno), nonché in seguito alla promulgazione di leggi sempre più repressive e poliziesche, i movimenti pacifisti sono inibiti, rendendo in tal modo quasi impossibile la sollevazione popolare contro questa solerte spinta guerresca occidentale. Ma qualcosa ancora si muove, qualche coscienza si anima.. Lasciamo che la coscienza collettiva inorridisca di fronte alla prospettiva di una guerra, causata da semplici interessi economici, e lì fermiamoci…
Ecco qui di seguito alcune proposte pacifiste per dire no alle guerre.
La corrispondenza di pareri e proposte inizia con una lettera di Nicola Cospito indirizzata a Giulietto Chiesa: “Brevi appunti sul “movimento pacifista”
Caro Giulietto Chiesa, ogni tanto sento il bisogno di scriverti e di rubare un po’ del tuo prezioso tempo. Questo non solo perché condivido spesso il tuo punto di vista ma anche perché la massa di bugie che ci propina la stampa occidentale ci fa sentire soli e sperduti. Lo sai meglio di me cosa significa non allinearsi al pensiero dominante: si viene emarginati. Ma vengo al dunque. Quanto sta accadendo in Siria meriterebbe, a mio parere, una seria riflessione da parte di tutti circa la realtà dei fatti e gli obiettivi strategici in gioco. Mi sarei aspettato, forse ingenuamente, una risposta chiara e forte da parte delle associazioni diciamo così “antagoniste” e dal movimento per la pace. Invece quest’ultimo non solo appare diviso, ma alcune frange si stanno allineando con la propaganda di guerra occidentale. Almeno così mi sembra. Ad esempio il “tavolo per la pace” organizza per il 19 febbraio una manifestazione a Roma in favore del popolo siriano, nel senso del popolo ribelle ad Assad; paxchristi pubblica sul suo sito articoli conformi alle menzogne occidentali e peacereporter non fa certo di meglio. Il quadro è desolante proprio in un momento delicato come questo, in cui sarebbe necessaria unità e l’elaborazione di una strategia comune contro la guerra magari in collegamento con altri movimenti di altri paesi. La questione della Siria mi sembra fondamentale: se cade il regime di Assad la guerra con l’Iran sarà certa. Io spero in Alternativa e nella rinascita di una coscienza pacifista, progressista e ambientalista. Perché il materiale umano c’è. Penso ai referendum. Se leggi i commenti alle notizie sulla Siria pubblicate, ad esempio, sul sito de “Il fatto quotidiano”, vedrai che la maggior parte di chi scrive non crede alle bugie della stampa occidentale. E’ confortante, ma è ancora poco, purtroppo. Grazie”
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Risposta di Giulietto Chiesa a Nicola Cospito: “Caro Nicola, quello che dici è, purtroppo esatto. Diverse componenti dell’ex movimento pacifista hanno ormai – come si potrebbe dire in gergo marinaro – perduto la bussola. La cosa è tanto più sconcertante se si tiene presente che abbiamo, fresca fresca, l’esperienza della Libia. Quando il pacifismo finisce per scrivere i suoi proclami con l’inchiostro del Dipartimento di Stato USA, si capisce che non può restare a lungo “pacifista”. Poi partiranno i missili e i bombardieri, e loro si strapperanno le vesti in nome delle vittime martirizzate. Come se non avessimo già visto il Kosovo, l’Afghanistan l’Irak, la Libia. La potenza della GFSM (Grande Fabbrica dei Sogni e delle Menzogne) è davvero micidiale. I poveri di spirito non possono sottrarsene perché non hanno alcun riferimento concettuale che li aiuti a capire cosa succede. Il movimento pacifista fu demolito non perché era debole, ma perché non aveva una analisi delle cause, cioè delle strategie, che producono la guerra infinita di questa fine dell’Impero. Così fu costretto a piangere le guerre già fatte invece di prevenire quelle che stavano arrivando. L’Irak lo ammazzò definitivamente, quando si vide che l’Impero ignorava totalmente la risibile “potenza delle moltitudini” disorganizzate e cieche. Adesso fanno di peggio: adesso accettano la preparazione delle guerra e portano acqua al mulino che prepara la farina sanguinante. Alternativa non sta da quella parte. Io ho firmato l’appello di Losurdo, Cardini, e altri. Tra qualche giorno Alternativa uscirà con un documento, che è in preparazione, in cui diremo queste cose. E tu, caro Nicola, visto che le vedi come le vedo io, perché non vieni con noi?”
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Nota di Maurizio Barozzi: “Qui è necessario che TUTTI, a prescindere dall’ideologia che li distingue, si ritrovino in un fronte comune concordante su poche, ma sostanziali cose, che le espongo qui terra, terra:
1. E’ in atto un tentativo di governo planetario, che sovrasti e annichilisca ogni anelito di indipendenza nazionale. Il peso militare di questo tentativo viaggia per lo più su gli Stati Uniti d’America, ma non solo. Questa imposizione di un nuovo ordine mondiale, globalizzato, dovendo contrastare varie spinte centripete, di natura geopolitica, che puntualmente si verificano sulla scena internazionale, espone il genere umano ad una catastrofe apocalittica. Tanto più che costoro non hanno alcuno scrupolo, per intraprendere una guerra e massacrare un intero popolo, come è dimostrato dalle false flag dell’11 Settembre, dalle fandonie sulle armi di distruzione di massa e dall’ignobile aggressione alla Libia.
DI CONSEGUENZA, questo vuol dire che TUTTI si devono impegnare in atti, scritti e manifestazioni contro la guerra, contro ogni guerra che questi delinquenti intraprendono dietro spudorati e falsi motivi. Occorre quindi sostenere e solidarizzare con quelle personalità, quegli Stati, che sono aggrediti da strutture mondialiste, quali organizzazioni ONG, false istituzioni per i diritti umani, la democrazia, falsi movimenti di liberazione sessuale, ecc., campagne criminalizzanti dei mass media. Sono tutti cavalli di troia per determinare violenze e morti e preparare il terreno alle aggressioni militari.
2. E’ estesa su tutto il pianeta una tremenda tela di ragno, rappresentata dall’Alta Finanza, un pugno di potentissime famiglie che da secoli detengono nelle loro mani una spaventosa ricchezza, e che dagli inizi del secolo scorso, attraverso la diffusione del dominio bancario e del Federal Reserve Sistem, è riuscita ad impadronirsi del controllo della moneta, imponendo agli Stati uno strangolamento da usura. Ogni crisi, di carattere economico finanziario, causata da questo sistema perverso e speculativo, che mira ad accrescere e non a cedere il ben che minimo potere, deve essere accollata al popolo, se serve anche attraverso governi di uomini partoriti dal sistema finanziario e sostenuti da un pò tutti i partiti succubi del mondialismo.
DI CONSEGUENZA, questo vuol dire che ogni analisi sociale ed economica, ogni strategia di contestazione non può prescindere dal fatto che tutte le realtà sociali essenziali: economia, imprese, multinazionali, mass media, circoli culturali, persino movimenti politici antagonisti, sono in qualche modo, vuoi palese attraverso partecipazioni azionarie, o vuoi occulto attraverso prestanome, di proprietà o sotto controllo di queste famiglie, di queste Fondazioni, di queste banche.
3. Vi è in medioriente una nazione, Israele, dotata di arsenale nucleare, pervasa da una ideologia teocratica e di dominio mondiale su presupposti biblici, il quale non deflette di un unghia nel perseguire i suoi sogni aberranti. Attraverso una diffusa presenza di lobby potentissime questo Stato si assicura la protezione e la connivenza delle nazioni dell’Occidente facendole complici delle sue malefatte.
DI CONSEGUENZA, questo vuol dire che si deve lasciar stare, da una parte, ogni ideologia antisemita che non ha ragione di persistere e offre il fianco al vittimismo e dall’altra ogni solidarietà,indecente e immotivata tipo “La sinistra per Israele”. Israele deve essere contestato per la sua espansione ed egemonia razzista che pone in pericolo l’esistenza di tutti e per i suoi crimini e genocidi perpetrati nell’indifferenza delle nazioni dell’Occidente”
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Commento di Joe Fallisi: “”Mi trovo d’accordo dunque idealmente faccio parte di quel fronte comune auspicato. Ma non trovo necessaria la puntualizzazione finale, politically correct, sull’”antisemitismo”, che potrà tanto piacere a Giulietto Chiesa (il quale, comunque, anche lui dice nel suo intervento cose giuste), ma mi lascia indifferente. La “questione ebraica” e “razziale” è presentissima ancor più che ai tempi in cui fu individuata, e più OPERANTE di allora. Sono i razzisti-suprematisti su (fanta-)base, appunto, biblica i mostri che vogliono lo Stato “ebraico” e il dominio mondiale, la Lobby tentacolare che li sostiene e l’infinita schiera di goyim a servizio, NON chi li vede, denuncia e combatte (cfr. http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/91775). Del resto non si tratta affatto solo di una lotta fra i ricconi e le masse sempre più depauperate. Farebbe comodo lo schemino ottocentesco, ma non è così. Agiscono forze molto più radicali, ovvero che si muovono alla radice, e ora sono venute apertamente allo scoperto. Lo scontro, come tu del resto hai varie volte adombrato, è persino metafisico. Bisogna vedere le cose per quel che sono.”
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Commento di Giorgio Vitali: “.. credo che PER IL MOMENTO occorre accantonare questa tematica che porta a discriminazioni e distinguo (motivati troppo spesso da IDIOZIA, perbenismo idiota e soprattutto PAURA.) NOI sappiamo troppo bene cosa muove Lorsignori e basterebbe leggere qualcuno dei tantissimi libri circolanti e che Lorsignori NON riusciranno mai a fermare, per capirlo. AL MOMENTO IL NOSTRO IMPEGNO DEVE ESSERE PROTESO SOLO AL RAGGIUNGIMENTO DI UN MOVIMENTO CORALE. Di difficile realizzazione, visto che le FORZE oscure operano dietro le quinte, MA NECESSARIO.”
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Commento di Claudio Moffa: “Caro d’Arpini, se ricordo bene sei un amico di Vittorio Marinelli … Non capisco perché ridurre la questione del dialogo tra destra e sinistra solo al “pacifismo”, mi pare un po’ pochino. I problemi sono ben più ampi, diciamo a tutto campo, anche se al loro interno si potrà o dovrà di volta in volta (o magari ad personam) scegliere l’argomento da privilegiare: come eliminare? dall’orizzonte della possibile (sottolineo possibile) convergenza sinistra-destra, le questioni delle sovranità statali minacciate dall’UE, della sovranità monetaria, dell’autonomia della Politica (quella vera) dai poteri bancari-finanziari e mediatici, delle immigrazioni, del rapporto maggioranza-minoranze etc. etc.?”
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Mia rispostina: “Caro Claudio Moffa, sono quel D’Arpini… e sono un pragmatico laico, coltivare troppi argomenti crea divisione.. mentre ora abbiamo bisogno di ritrovarci tutti nell’idea “pacifista” di dire no alla guerra incombente.. Quel che tu proponi è un “progetto” politico, pur condivisibile da parte mia.. ma sarebbe causa di infiniti distinguo da parte di tanti altri… Fermiamoci a quel che tutti potrebbe unire.. “no alla guerra!” Poi se la “ragione” dovesse prevalere.. sarà anche il caso che si possa far chiarezza sui tanti temi da te evocati.. Questo ovviamente è il mio parere e non pretendo che prevalga.. il mio è solo un auspicio di coesione attorno ad un fine comune, che rappresenta l’intelligenza umana… Inoltre. E’ ovvio che anch’io sono favorevole alla sovranità ed autonomia economica in tutti i sensi, sono persino favorevole all’autarchia… ma in un mondo che sia “sopravvissuto” e non discutendone sul ciglio del burrone…. ”
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Intervento di Caterina Regazzi: “Caro Paolo, ieri sera ho letto la raccolta di commenti sulla necessità di fare fronte comune contro le guerre (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2012/02/12/no-pacifista-ed-unitario-alle-guerre-della-globalizzazione-occidentale-mascherate-da-liberazioni-%e2%80%93-pareri-di-nicola-cospito-giulietto-chiesa-joe-fallisi-giorgi-vitali-ed-altri/) e sono andata anche a leggere il dialogo fra Giulietto Chiesa e quel Nicola sul suo sito e, già che c’ero ho ascoltato il “video della settimana” sempre di G.C. e l’ho trovato molto molto interessante.
Parla tra l’altro di un episodio che ha vissuto con dei giovani in una scuola, dove diceva che, secondo lui, per superare questa empasse non é più sufficiente che ci sia un risveglio di coscienze sempre più numeroso, se queste coscienze non si aggregano, per fare qualcosa, in un’organizzazione politica nuova, dal momento che come si é visto negli ultimi anni, i partiti esistenti si sono dimostrati incapaci tanto da giustificare l’intervento di un governo tecnico che sta facendo quello che nessun partito aveva il coraggio di fare.
Ammesso che quello che stanno facendo sia la cosa giusta per…..? Per cosa?
Per farci continuare nel sistema di sfruttamento da parte dei potentati economico-finanziari? Era questo quello che il popolo italiano e non solo necessitava? Non ci sono altre strade da perseguire?
Le guerre che ci sono state in questi ultimi anni e che si preannunciano, non hanno niente a che vedere con questa situazione?
Per me HANNO molto a che vedere. La democrazia (ma quale?) deve essere esportata solo in paesi con cui noi abbiamo rapporti per la presenza sul loro territorio di petrolio ed altre materie prime che ci sono (secondo il sistema di vita che ci siamo abituati a condurre) necessarie? O con paesi che sono importanti per la loro vicinanza con altri paesi che ci sono “amici”? e che sono in contrasto tra di loro? Comunque G.C. diceva che i giovani che lo ascoltavano sono rimasti quasi scandalizzati da quella affermazione, dimenticando che la parola “POLITICA” non é una parola negativa di per sé, anzi, la politica dovrebbe essere l’occupazione più nobile di persone coscienziose e che desiderano per sé e per il popolo di cui fanno parte, condizioni di vita eque e portatrici di benessere, ognuno secondo le proprie necessità.
Purtroppo ormai la gente non crede più a niente e a nessuno e l’unica cosa che riesce a fare é dimostrare un malcontento con sistemi che non aiutano la causa, ma anzi, sono tanto controproducenti da provocare la reazione delle forze dell’ordine e dei poteri che così stringono ancora di più il cappio intorno al collo.
Sono rimasta inorridita poi, anche se non ho piena coscienza del significato di questa operazione, della grande considerazione che il nostro presidente del consiglio ha ricevuto da Obama, nel suo recente viaggio. E’ andato forse a raccogliere il consenso alle sue operazioni da un personaggio che tira le fila del mondo (anche lui poi agirà guidato chissà da chi?)…
Concludendo, sono favorevole a un dibattito che serva a risvegliare coscienze, ma questo deve portare a un qualcosa di concreto al di fuori di certe sia pur utili ed interessanti mailing list….Ho letto che c’é in embrione un’”Alternativa” e credo che sia quello di cui c’é bisogno…”
Testo a cura di Paolo D’Arpini
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