Auto-osservazione - Particolare di un affresco di Carlo Monopoli
Interessandomi di archetipi ancestrali e di ricerca sulle tendenze innate, legate agli aspetti elementali ed energetici presenti in natura e nell’uomo, ho sempre avuto un debole per lo studio della psicologia (anche in chiave emozionale).
Oltre a studiare ed a commentare il Libro dei Mutamenti, I Ching, una vera sorgente di indirizzi ed immagini psichiche, ho scritto anche degli articoli comparativi sulla correlazione fra la psicanalisi junghiana e sulla psicologia transpersonale e le teorie del Sé profondo vicine alla filosofia Advaita dell’India (alcuni potete leggerli qui: http://www.circolovegetarianocalcata.it/veggente-hou ).
Inoltre ho intavolato spesso e volentieri discussioni e scambi di vedute con amici psichiatri, psicologi e psicoterapeuti… a volte opponendo alla visione tecnicistica della scienza attuale una visione olistica e psicosomatica. Nell’analisi psicologica dei soggetti trattati, secondo me, occorre tener presente che la comprensione degli stati psichici esaminati nell’individuo “osservato” necessitano di una buona dose di commistione ed empatia, ovvero lo psicologo deve essere anche un po’ “intrigante e speculativo”.
Intrigante deriva da intrigo (macchinazione, trama, intesa, etc.) questa parola esprime un sacco di doppi sensi, a volte viene usata nell’accezione positiva, in quanto una cosa intrigante é interessante, varia, divertente, attraente… oppure nel senso negativo il che significa confusa, cunning, con risvolti celati, etc.
Il termine "speculazione" esprime un altro aspetto tipico dell’analisi, oltre quello dello specchiarsi… anche indagine, ricerca, riflessione, pretesto…
L’empatia ed il transfert sono necessari per la comprensione dei giochi della mente, la compartecipazione ed il riconoscimento di condividere tutti gli aspetti esaminati, questo é il solo modo -secondo me- per poter trovare soluzioni agli squilibri ed alle disfunzioni della psiche.
Perciò lo psicoterapeuta dovrebbe svolgere anche una funzione sacerdotale, sciamanica… e questo non è un atteggiamento eretico… anzi proprio questo atteggiamento consente di apportare elementi di guarigione… All’inverso dove c’è assunzione di sanità nell’osservatore e riconoscimento di insanità nell’osservato, subentra una sorta di strumentalizzazione della “malattia” e di uso medico-terapeutico falsato…
Tutti gli essere umani sono uguali, nessuno ha il diritto di considerarsi un essere umano superiore ad un altro. Chi riveste un ruolo istituzionale è sempre una persona, alla pari di ogni altra.
Quel che è in noi è anche nell'altro, altrimenti non potremmo riconoscerlo... Anche chi giudica può essere giudicato e chi riveste ruoli di rappresentanza di una intera categoria dovrebbe rispettare per primo i principi di cui si fa garante. Possiamo essere pedanti psichiatri tecnicisti e passivi e continuare a lamentarci che la conoscenza della mente è un aspetto della fisiologia oppure essere elementi attivi, costruttori di un sistema olistico, consapevoli che corpo, mente e spirito sono un tutt'uno inseparabile!
Dico tutto ciò dopo aver parlato per un paio d'ore con Michela, una amica psicoterapeuta, nel viaggio di ritorno da Amandola del 20 agosto 2012 (vedi resoconto di Caterina Regazzi:
http://paolodarpini.blogspot.it/2012/08/amaldola-abbazia-di-san-ruffino-e-bagno.html), ed ho pensato di inserire queste riflessioni, come una integrazione al discorso fatto, soprattutto in merito al problema di come superare le "tendenze innate" senza cadere vittime di nuove "tendenze correttive".... (nel qual caso il karma si ripete, sia pur modificato).
Paolo D'Arpini
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