Spilamberto - Bacche di rosa canina sul Panaro in piena
Comincio dalla fine. Oggi (26 dicembre) nel pomeriggio a Spilamberto Caterina ed io siamo andati ad
ascoltare il Concerto di Santo Stefano della banda Giuseppe Verdi. Il
concerto era per "beneficenza", a favore dell'Overseas una
associazione che aiuta i bambini poveri in varie parti del mondo. Le
musiche sono state avvolgenti e debbo dire che mi sono pure commosso
alle note di Aba Nagila e per finire con l'aria di "Va
pensiero" del Nabucco. Il direttore d'orchestra ha invitato
tutti i presenti a cantare in coro, mentre la banda suonava e sullo
schermo apparivano le parole. Mi sono ricordato di mio nonno
Paolo D'Arpini, che spesso la cantava.
".... Questo é un
buon giorno per morire" diceva il vecchio saggio capo indiano al
"piccolo grande uomo". E praticamente si riferiva ad un
qualsiasi giorno dell'anno in cui potesse sorgere l'occasione. Ma noi
previdenti, abbiamo pensato bene di andare ad esplorare il
territorio in cui si dovrebbe svolgere la "passeggiata
selvaggia" del 31 dicembre 2013. E bene facemmo. Caterina ed io
accompagnati dalla fedele Mago abbiamo approfittato di un raggio di
sole per andare a perlustrare il Sentiero Natura che da Spilamberto
si dipana a fianco del Panaro.
La prima tappa alla pozza delle
anatre sembrava promettere bene, anzi il livello basso dell'acqua ci
ha fatto considerare che le poche piogge di questo inverno potessero
rappresentare un rischio per i volatili acquatici ed i pesci e gli
anfibi che popolano lo stagno. Poi andando avanti abbiamo incontrato
una vecchia coppia di gitanti, con la cagna Penny al seguito, che ci
hanno avvertiti: "Il Panaro è fantastico..sembra traboccare,
mai visto così pieno". Giunti alla cascatella del canale che si
getta nel fiume siamo rimasti stupefatti.... Il letto del Panaro era
rigurgitante di acque tumultuose che raggiungevano l'intero alveo del
fiume.. per centinaia di metri in larghezza. Le acque pareva
volessero traboccare da un momento all'altro... comunque imperterriti
abbiamo proseguito lungo il sentiero... sempre osservando lo stato
delle cose...
Finché arrivati ad un certo punto abbiamo visto che il
sentiero stesso era stato inghiottito dal fiume che minacciava quasi
di avventarsi su di noi con onde sempre più avanzate... Caterina si
è un po' intimorita e si è fermata ad una distanza.. ma anch'io non
me la sono sentita di andare oltre.. e immortalata la scena con un
bel po' di foto.. siamo tornati indietro... Per fortuna la strada era
ancora assolata e l'aria dolce. Ma per capodanno quest'anno mi sa che
dovremo cambiare percorso....
Paolo D'Arpini
Ed ecco il racconto di Caterina:
L'amore non è bello se non è litigarello, diceva una vecchia
canzone di Jimmy Fontana, e questo detto è entrato poi nel gergo
popolare, tanto che quando c'è da discutere col proprio fidanzato,
marito, compagno ci si può consolare, pensando che un rapporto
appunto viene vivificato quando c'è uno scambio di opinioni anche
acceso.
Non è questo il caso mio e di Paolo, che non litighiamo
praticamente mai, ma ieri sera, giorno di Natale, ho avuto da
lamentarmi perché diversamente da quel che ci eravamo ripromessi,
non avevamo ancora fatto una passeggiata al fiume Panaro, per
perlustrare la viabilità, in vista della passeggiata del 31
dicembre. In effetti io torno a casa dal lavoro alle 5 e a quell' ora
è già buio e nei giorni a disposizione o era brutto tempo o avevamo
avuto altro da fare. Ma stamattina, Santo Stefano, grande è stata
la mia gioia quando ho visto spuntare il sole e, dopo essere andati
al bar a fare colazione con caffè macchiato e cappuccino bollente,
ho proposto a Paolo, che ha subito acconsentito, di fare la famosa
passeggiata. Abbiamo preso Magò al guinzaglio e siamo partiti. La
pozza è piena ma non pienissima, ci sono gallinelle d'acqua e
germani che hanno deciso, almeno per il momento, di non partire.
Nei
prossimi giorni dobbiamo ricordarci di portar loro un po' di pane
secco e granaglie. Dopo poco, a metà del viottolo che porta verso il
fiume, abbiamo incontrato due persone con due cani, la mite Penny e
un robusto pastore tedesco, tenuto stretto per il collare, dal suo
proprietario. La padrona di Penny ci ha salutato
con calore come sempre e ci ha avvisato che il fiume era in una piena
eccezionale, "fantastica". Ha detto proprio così e
proseguendo ce ne siamo potuti rendere conto: non avevamo mai visto
il Panaro così pieno e con una velocità così impetuosa delle sue
acque, faceva paura (almeno a me).
Ho scattato alcune foto ma non
credo che rendano la spinta dell'acqua che scorreva.... altro che Tao
(la via dell'acqua che scorre)! Ad un certo punto abbiamo trovato la
strada sbarrata dall'acqua: in un tratto in cui il sentiero è più
basso, l'acqua aveva tracimato, sommergendolo. Ancora un paio di
scatti e via dietro front verso casa, memore, specialmente io,
dell'ultimo disastro in Sardegna. Ho sempre l'illusione che qui, con
tutta la rete di canali e con le casse di espansione ed altri
manufatti che regolano la portata del fiume, certe cose non possano
mai succedere. Ma siamo proprio sicuri? Comunque credo che la solita
passeggiata del 31 dicembre non si potrà fare, almeno non in questo
percorso.
Mentre scrivo il sole se ne è andato, speriamo non
ricominci a piovere!
Caterina Regazzi
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Programma della Notte Senza Tempo, fra il 31 dicembre 2013 ed 1 gennaio 2014:
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