Viaggiare nel tempo. È possibile? Per lo scienziato russo Alexander Trofimov sì, «anche se è bene non abusarne» dice. E un primo esperimento in Friuli, il primo in Italia con questo studioso che arriva dalla Siberia, è stato fatto domenica pomeriggio 6 novembre 2016, a Udine, con un gruppo di circa 200 persone. Trofimov, che adesso raggiugerà l’Umbria per avviare uno studio sulla previsione dei terremoti, è accademico e direttore dell’Istituto internazionale di ricerca scientifica Cosmic Anthropoecology, istituto di Novosibirsk, in Siberia. Domenica ha preso parte al convegno “Il peso dell’anima” organizzato dalla libreria Perlanima, che ha visto tra i relatori anche Gian Piero Abbate, fisico, teologo, esperto studioso della cabala e musicista, già collaboratore con Carlo Rubbia al Cern di Ginevra e Giuliana Conforto, astrofisica e docente di meccanica classica e quantistica.
Gli Specchi di Kozyrev
Trofimov da decenni porta avanti una ricerca quasi del tutto sconosciuta in Italia e in molti altri Paesi europei. Si basa sui cosiddetti “Specchi di Kozyrev”, una sorta di cilindro metallico con superfici riflettenti che prende il nome dall’astronomo russo Nikolai Kozyrev Aleksandrovich, la cui attività è molto nota, ma solo nel Paese in cui ha vissuto. In base alle ricerche dell’istituto di Novosibirsk, gli “Specchi di Kozyrev” avrebbero la capacità di ridurre il campo elettromagnetico della persona che si stende al loro interno. «Questo stato - ha spiegato Trofimov - consente di favorire, tra le altre cose, anche la telepatia, eliminando i vincoli dello spazio e del tempo, quindi di far entrare in contatto persone anche molto lontane tra loro, a migliaia di chilometri di distanza. E, tramite alcuni programmi che abbiamo elaborato, grazie agli specchi, siamo in grado di guardare nel futuro fino a 20 anni in avanti. Il tutto si basa sulla coesistenza, nello stesso punto, del passato, del presente e del futuro».
L'esperimento
Così, i 200 partecipanti al convegno, si sono sottoposti all’esperimento, in una sorta di “contatto telepatico” con una scienziata collega di Trofimov che, in quel momento, intorno alle 18.30, si trovava dentro agli specchi di kozyrev, ma in Siberia. A tutti è stato chiesto di concentrarsi, fissare un’immagine sullo schermo, quella degli specchi, e poi di chiudere gli occhi, per poi riaprirli e disegnare su un foglio cosa era apparso nella mente; il tutto in tre volte, per il passato, per il presente e per il futuro. Lo studioso ha quindi raccolto tutti i fogli e li studierà, per capire quanti e quali similitudini ci siano tra un disegno e l’altro. I risultati? Si conosceranno tra qualche tempo.
Cambia il concetto del tempo lineare
Il concetto del tempo che non esiste è stato trattato lungamente anche da Giuliana Conforto, astrofisica e docente di meccanica classica e quantistica, autrice di innumerevoli libri. «Lo spazio si può comportare come una sala di specchi curvi e selettivi, capaci cioè di distorcere distanze e dimensioni dei corpi, mostrare che le immagini sono ombre delle idee, cioè illusorie - spiega -. La vera potenza è la coscienza umana, finora paralizzata dalla paura di una mente che crede di essere sola e abbandonata su un pianeta senza risorse, cioè crede allo spazio “vuoto”, promosso dalle scienze, e al tempo unico come base di tutte le discipline. Sono leggi di natura? No, sono invenzioni umane dettate dalla voluta ignoranza che i tempi sono infiniti come i mondi».
Gli Specchi di Kozyrev
Trofimov da decenni porta avanti una ricerca quasi del tutto sconosciuta in Italia e in molti altri Paesi europei. Si basa sui cosiddetti “Specchi di Kozyrev”, una sorta di cilindro metallico con superfici riflettenti che prende il nome dall’astronomo russo Nikolai Kozyrev Aleksandrovich, la cui attività è molto nota, ma solo nel Paese in cui ha vissuto. In base alle ricerche dell’istituto di Novosibirsk, gli “Specchi di Kozyrev” avrebbero la capacità di ridurre il campo elettromagnetico della persona che si stende al loro interno. «Questo stato - ha spiegato Trofimov - consente di favorire, tra le altre cose, anche la telepatia, eliminando i vincoli dello spazio e del tempo, quindi di far entrare in contatto persone anche molto lontane tra loro, a migliaia di chilometri di distanza. E, tramite alcuni programmi che abbiamo elaborato, grazie agli specchi, siamo in grado di guardare nel futuro fino a 20 anni in avanti. Il tutto si basa sulla coesistenza, nello stesso punto, del passato, del presente e del futuro».
L'esperimento
Così, i 200 partecipanti al convegno, si sono sottoposti all’esperimento, in una sorta di “contatto telepatico” con una scienziata collega di Trofimov che, in quel momento, intorno alle 18.30, si trovava dentro agli specchi di kozyrev, ma in Siberia. A tutti è stato chiesto di concentrarsi, fissare un’immagine sullo schermo, quella degli specchi, e poi di chiudere gli occhi, per poi riaprirli e disegnare su un foglio cosa era apparso nella mente; il tutto in tre volte, per il passato, per il presente e per il futuro. Lo studioso ha quindi raccolto tutti i fogli e li studierà, per capire quanti e quali similitudini ci siano tra un disegno e l’altro. I risultati? Si conosceranno tra qualche tempo.
Cambia il concetto del tempo lineare
Il concetto del tempo che non esiste è stato trattato lungamente anche da Giuliana Conforto, astrofisica e docente di meccanica classica e quantistica, autrice di innumerevoli libri. «Lo spazio si può comportare come una sala di specchi curvi e selettivi, capaci cioè di distorcere distanze e dimensioni dei corpi, mostrare che le immagini sono ombre delle idee, cioè illusorie - spiega -. La vera potenza è la coscienza umana, finora paralizzata dalla paura di una mente che crede di essere sola e abbandonata su un pianeta senza risorse, cioè crede allo spazio “vuoto”, promosso dalle scienze, e al tempo unico come base di tutte le discipline. Sono leggi di natura? No, sono invenzioni umane dettate dalla voluta ignoranza che i tempi sono infiniti come i mondi».
«L’universo osservato è un ologramma, una matrix, o realtà virtuale. Non invito a credere a me, ma a verificare la validità delle idee dominanti - la vacuità dello spazio, la linearità del tempo, la solidità della materia - e le conseguenze laceranti che derivano dal credere nelle stesse».
Paola Treppo
Nessun commento:
Posta un commento