domenica 27 novembre 2016

In Europa si muore d'aria - Allarmanti dati EEA dell'impatto dell'inquinamento atmosferico. In Europa 500.000 morti all'anno per inquinamento dell'aria



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L'Agenzia europea per l’ambiente ha diffuso gli allarmanti dati dell'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla salute

Il nuovo rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (EEA) “Qualità dell’aria in Europa – 2016” mostra l’enorme impatto provocato dall’inquinamento atmosferico sulla salute dei cittadini europei, in particolare nelle aree urbane. Se da una parte la qualità dell'aria sta lentamente migliorando, grazie alla riduzione delle emissioni, dall’altra l'inquinamento atmosferico rimane troppo alto e rappresenta il maggior pericolo per la salute delle persone e degli animali che vivono nelle grandi città europee. La relazione parla di 467mila morti premature ogni anno con effetti anche sulla qualità della vita dei cittadini.


Hans Bruyninckx, EEA Executive Director sottolinea che la riduzione delle emissioni ha portato a miglioramenti nella qualità dell'aria in Europa, ma non abbastanza per evitare danni inaccettabili per la salute umana e l'ambiente.

E’ necessario affrontare alla radice le cause di inquinamento atmosferico, attraverso una trasformazione innovativa e radicale dei nostri sistemi di mobilità, del sistema alimentare e dell'energia. Questo processo di cambiamento richiede un intervento da parte di tutti, comprese le autorità pubbliche, le imprese, i cittadini e le comunità di ricerca . Il Rapporto offre una panoramica aggiornata e l'analisi della qualità dell'aria in Europa nel periodo tra il 2000-2014 sulla base di dati provenienti da stazioni di monitoraggio ufficiali tra più di 400 città in tutta Europa.

Quello che emerge è che nel 2014 circa l'85% della popolazione urbana nell'UE è stata esposta a concentrazioni di particolato fine PM10 e PM2,5 a livelli ritenuti dannosi per la salute dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

La relazione mostra anche che la qualità dell'aria è migliorata nel corso degli anni. Il PM10 media annuale è infatti calato nel 75% dei siti monitorati durante il periodo 2000-2014.

Karmenu Vella, commissario europeo per l'Ambiente, Affari marittimi e della pesca, commentando la relazione dell’OMS, ha evidenziato la necessità che la Commissione europea mantenga questo problema in cima all'agenda politica impegnandosi a garantire il miglioramento della qualità dell'aria.

Va in questa direzione la direttiva approvata dal Parlamento europeo che impone limiti più bassi ai principali inquinanti con l'obiettivo di abbassare la quantità di elementi inquinanti nell’atmosfera sotto i livelli del 2005, entro il 2030.

I dati divisi per paese per l’Italia parlano di 66.630 decessi nel 2013 a causa dell’inquinamento attribuibili a particolato fine (PM 2.5), 21.040 al biossido di azoto (NO2) e 3.380 all'ozono (O3).

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(Fonte: A.K.)

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