Lorenzo Merlo è una guida alpina, giornalista e
scrittore milanese, di cui il 24 settembre u.s. è stato presentato
a Treia il suo libro "Sul fondo del barile". Egli
partecipa da diversi anni ai lavori della Rete Bioregionale
Italiana, di cui condivide le finalità, e collabora con diverse
testate d'informazione culturale alternativa, come EreticaMente,
Bioregionalismo Treia, ecc. Durante la sua recente visita a Treia
abbiamo messo in cantere un progetto di "Dialogo-intervista",
sui temi a noi più cari, ovvero la spiritualità laica, il
bioregionallismo e l'ecologia profonda.
Nel frattempo mi piace
segnalare un recente suo lavoro editoriale, frutto di
un’esperienza di viaggio "assolutamente unica ed irripetibile". Mi
riferisco al suo nuovo libro “ESSERE TERRA, viaggio verso
l’Afghanistan”, pubblicato da Prospero Editore.
Così ne parla Luca
Valentini di EreticaMente: "Vincitrice del Premio Internazionale
di Letteratura Città di Como nella sezione dedicata alle opere di
viaggio, l’opera non rappresenta una mera narrazione di un viaggio,
ma quasi sulle orme di Marco Polo, può essere considerata
un’introspezione antropologica nell’ambito dell’animo profonda
della cultura islamica ed orientale, priva – ed è un merito che a
Lorenzo va sicuramente riconosciuto – di quei pregiudizi tutti
europei nei riguardi di tale cultura ormai millenaria"
Citazioni:
“Ero afgano? Forse si,
ma non me ne accorsi. Qualcosa in me manteneva viva l’aleatorietà
della partita che stavo giovando” (Essere Terra, pag. 269)
“Come fossimo scienziati della verità, analizziamo lo straniero, convinti che l’analisi possa dirci come stanno le cose realmente. Osserviamo e cataloghiamo credendo di aggiungere sapere a noi e al mondo. E’ per questo che qualcuno è venuto a farci presente che il regolamento del gioco ce lo siamo fatti da soli, che non tutti vogliono partecipare, che ci sono altri regolamenti e altri giochi” (Essere Terra, pag. 127)
“Come fossimo scienziati della verità, analizziamo lo straniero, convinti che l’analisi possa dirci come stanno le cose realmente. Osserviamo e cataloghiamo credendo di aggiungere sapere a noi e al mondo. E’ per questo che qualcuno è venuto a farci presente che il regolamento del gioco ce lo siamo fatti da soli, che non tutti vogliono partecipare, che ci sono altri regolamenti e altri giochi” (Essere Terra, pag. 127)
Paolo D'Arpini
Paolo D'Arpini e Lorenzo Merlo a Treia
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