Chi può definirsi bioregionalista? Questo termine non denota una appartenenza etnica bensì la capacità di rapportarsi con il luogo in cui si risiede considerandolo come la propria casa, come una espansione di sé. La definizione diviene appropriata nel momento in cui si vive in sintonia con il territorio e con gli elementi vitali che lo compongono.
Chiunque può essere bioregionalista indipendentemente dalla provenienza di origine se segue la pratica dell’ecologia profonda, del vivere cercando di essere in sintonia il più possibile col mondo che ci circonda, in un modo in cui, pur sentendosi liberi di manifestare se stessi nelle proprie caratteristiche peculiari, non si ha bisogno di provocare danni all’ambiente od alla società in funzione di un personale esclusivo vantaggio. Nel bioregionalismo si cerca quindi di riportare un equilibrio fra l’uomo, l’ambiente e gli altri esseri viventi e gli elementi della Natura. E’ molto importante che si tenga sempre presente questo “spirito” in cui l’ecologia “profonda” diventa una pratica costante della vita, come un sottofondo profumato.
L’approccio bioregionale comprende infatti la visione dell’ecologia profonda e della spiritualità della natura (o laica). Questi tre aspetti sono inseparabili.
L’ecologia profonda è il riconoscimento dell’inscindibilità della vita ed il bioregionalismo non è altro che la descrizione dei vari processi vitali e delle forme visibili della vita e della materia nella consapevolezza di tale inscindibilità. Nell’individuazione di un ambito “bioregionale” non si tiene conto esclusivamente del vivente bensì dell’insieme inorganico, morfologico, geografico, geologico del territorio prescelto, ivi compresi -ovviamente- gli elementi botanici e zoologici che vi prosperano. Senza trascurare gli aspetti sociologici e culturali della società che ivi risiede. Insomma si esamina l’omogeneità dell’area esaminata definita “bioregione” e lì si traccia una leggera linea di demarcazione (non divisione) per individuarne i “confini”. Va da sé che questi confini sono semplicemente teorici, poiché l’organismo bioregionale della Terra è in verità un tutt’uno indivisibile.
Potremmo per analogia definire le bioregioni gli organi dell’organismo Terra.
Nel significato originale della parola “ecologia”, rispetto alla sua consimile “ambientalismo” è già delineata una differenza d’intendimento, pur che l’esatta traduzione di “ecologia” è “studio dell’ambiente”. Mentre in “ambientalismo” si presume il criterio della semplice conservazione.
Allorché si aggiunge al termine “ecologia” l’aggettivo “profonda” ecco che si tende ad ampliarne il significato originario integrandovi il concetto di ulteriore ricerca all’interno della struttura ambientale. Insomma si va a scoprire il substrato e non si osserva solo la superficie, la pelle dell’ambiente.
Lo stesso dicasi per la parola spiritualità e la sua qualificazione “laica”. In questo caso si cerca di dare una connotazione “libera” alla spiritualità comunemente intesa come espressione della religione. La spiritualità è l’intelligenza/coscienza che pervade la vita, è il suo profumo e non è assolutamente un risultato della religione, anzi spesso la religione tende a tarpare ed a nascondere questa “naturale” spiritualità presente in tutte le cose.
Questa spiritualità -o senso di presenza- è un fatto, una realtà, e non può essere descritta in termini filosofici se non astraendoci dal contesto dell’ecologia stessa. La spiritualità laica quindi non è una base per esprimere le norme di una “nuova religione” con tanto di sacerdoti titolati all’interpretazione e con tanto di bibbia decisa a tavolino dai sapienti. Questa spiritualità è la consapevole pratica sincera ed onesta del condurre la nostra esistenza considerando che noi tutti siamo presenti in ogni aspetto del processo vitale e della coscienza che lo anima.
L’ecologia profonda, il bioregionalismo, la spiritualità naturale (o laica) sono espressioni del vivere armonico, amorevole, gentile e solidale sulla Terra.
La Rete Bioregionale Italiana non è un movimento compatto, esistono varie realtà anche disgiunte. Alcune di queste realtà sono più teoriche o divulgative ed operano attraverso l’editoria di settore. Altre si occupano essenzialmente di aspetti pratici e di vivere in prima persona l’esperienza bioregionale e dell’ecologia profonda.
L’appartenenza al Movimento/Rete avviene per semplice condivisione dello stile di vita e delle tematiche, lasciando ad ognuno la propria libertà di occuparsi degli argomenti che di volta in volta emergono, per dare risposte necessarie contingenziali ai problemi e per proporre iniziative che possano aiutare le comunità.
Ogni anno i membri della Rete Bioregionale Italiana si incontrano per scambiarsi le esperienze su questi temi e le riunioni avvengono in contesti naturali e si tengono in occasione del Solstizio Estivo, sono occasioni di condivisione collegiale del sentire e della pratica quotidiana, nello spirito conviviale e dell’avvicinamento fra amici e fratelli. Solitamente vi partecipano diversi membri della grande famiglia ecologista, nuovi e vecchi agricoltori, abitanti di ecovillaggi e di comuni agricole o spirituali, etc.
Gli incontri si svolgono con le modalità di suddividere momenti di dialogo a giro (con il bastone della parola) e momenti culturali e di aiuto nel menage generale. Oltre alle sessioni di sharing delle esperienze vissute nelle proprie bioregioni di provenienza sono previste anche varie cerimonie naturalistiche in omaggio ai cinque elementi: camminare a piedi nudi nei campi per la raccolta di erbe selvatiche (Terra), accensione e salto del fuoco al suono di tamburi sciamanici (Fuoco), inalazione ed espirazione consapevole (Aria), lavacro al fiume o ad una fonte e preparazione dell’acqua di San Giovanni (Acqua), osservazione notturna degli astri e silenzio meditativo (Etere).
Paolo D’Arpini
Per idealmente aderire alla Rete Bioregionale Italiana inviare una email a: bioregionalismo.treia@gmail.com
Alla scoperta dell’identità personale e bioregionale, il 18 giugno 2022, presso l'azienda biodinamica "La Bifolca", in Via dei Gelsi 150/5, Vignola, Emilia-Romagna
L’intelligenza che guida la Natura, in ciò che oggi chiamiamo ‘evoluzione’, ha fatto dire a Leone Tolstoi: “Se un uomo vuole aiutare il mondo, non deve pensare di fuggire dal mondo. Deve imparare a conoscerlo e a vivere armonicamente in esso, diventando un’oasi, un rifugio per chi è alla ricerca della propria anima”.
Ed è proprio cercando di ritrovare la comprensione della nostra vera natura e del corretto agire nel mondo che ci incontriamo a Vignola il 18 giugno 2022.
L’appuntamento, all’insegna della “Pace”, ha per scopo il risveglio del senso dell’ “identità” cominciando da se stessi ed allargandolo poi al luogo in cui si vive.
Programma di massima:
Una giornata in amicizia ricca di eventi all’aria aperta nel rispetto delle leggi della Natura e della dignità umana
11.00: Presentazione dell’esperienza di Cooperativa Camilla, emporio autogestito e solidale di comunità di Bologna.
13.00: Picnic solidale in giardino.
15.00 – 15.45: Presentazione di una nuova progetto ecologico del territorio.
Pausa degustazione con tisane di erbe aromatiche fresche.
16.30: Passeggiata attraverso i campi dell’azienda, cercando erbe spontanee e con ‘battesimo” nel canale irrigativo (proveniente dal Panaro).
17.30: Condivisione emozionale in cerchio sul tema identità locale e personale e presentazione del libro “Chi sei tu?” di Paolo D’Arpini (Ephemeria Editore), dedicato a I Ching, agli archetipi dello zodiaco cinese, al sistema elementale indiano e alla conoscenza di sé.
18.30: Picnic serale vegetariano, portare con sé le proprie stoviglie per una condivisione di cibi e bevande.
21.00: Scoperta dei canti popolari tradizionali dell’Appennino con musica acustica dal vivo.
La giornata è aperta a tutte e a tutti.
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Per motivi organizzativi è gradita la conferma della partecipazione: 333.9639611
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