Che il glifosato sia cancerogeno lo ha stabilito lo IARC (OMS) istituto di ricerca sul cancro di Lione; e la "probabilità" di prendersi il Linfoma non hodgkin (cancro del glifosato) dipende dal bio-accumulo subito durante la vita e dalla interazione con altre centinaia di pesticidi che ogni giorno assumiamo con una dieta non biologica; oltre che dalla resistenza dei singoli individui… e dell'ambiente di fondo più o meno inquinato in cui vivono.
Un massacro progressivo a partire dai più deboli… mentre tutti ci indeboliamo...
In sostanza, un prodotto Cancerogeno è sempre "probabile Cancerogeno"… (è impone pertanto l'applicazione del principio di precauzione, alla base del trattato europeo e della costituzione italiana… attraverso il divieto preventivo)
Che il Glifosato sia cancerogeno è stato stabilito in primis dai tribunali USA, laddove i Giudici condannano la Bayer-Monsanto a risarcire le vittime del Linfoma non Hodgkin con 200 milioni di dollari (nel caso di morte ai parenti delle vittime).
Sono in corso oltre centomila cause contro Bayer Monsanto… per circa 20.000 miliardi di risarcimenti…
Ovvero, è in corso lo smantellamento dell'industria agro-chimico-farmaceutico-OGM (in uno scandaloso conflitto di interessi a danno della salute planetaria, da ben 70 anni!) attraverso il risarcimento delle vittime.
Come in una seconda Norimberga, laddove le stesse multinazionali furono condannate per crimini (ed esperimenti) nazisti nei campi di sterminio.
Nulla vale, pertanto, il parere contrario dell'EFSA che vorrebbe prorogare di altri 15 anni lo sterminio planetario della fotosintesi e della salute ambientale attraverso l'inutile ed anacronistico, oltre che tossico Glifosate, in quanto è proprio in presenza di pareri scientifici discordanti che si applica i principio di precauzione ovvero si impone la maggiore cautela verso l'uomo e l'ambiente.
Pertanto il glifosate è di fatto vietato da quando il Dr. Hardell in Svezia stabilì che è cancerogeno.
NESSUN DISSECCANTE PUO' ESSERE USATO NELLA PRODUZIONE INTEGRATA, OBBIGATORIA DAL 2014
Inoltre, sulla base dell'obbligo di Produzione Agricola Integrata, vigente in tutto il territorio italiano dal 2014 (D.lgs.150/2012), oltre che europeo, non è possibile prevedere uso di sostanze chimiche disseccanti totali, quali il glifosate o similari, in quanto l'erba si interra prima della semina o si taglia sotto i frutteti oliveti e vigneti, con effetti molto migliori, senza inquinare l'ambiente e distruggere la salute umana:
Ovvero con mezzi meccanici, fisici pirodiserbo e/o con infrarossi, obbligatori e prioritari e di perse sufficienti.
Inoltre sulla base dell'Art. 41 e degli art 32, 9, 44 della Costituzione Italiana, rafforzati di recente, non è possibile fare attività economica a danno della salute e dell'ambiente …anche per le generazioni future.
Insomma se qualcuno ancora usa o vende glifosate, prodotto tossico e inutile, dev'essere semplicemente arrestato… ovvero fermato falle forze dell'Ordine preposte.
Così come chi si è permesso di inserire questa sostanza letale nei cosiddetti disciplinari di produzione integrata o agricoltura "conservativa"… così chiamata nello stile nazista dell'esatto contrario della verità, …"Conservativa dello status quo".
Mentre Rachel Carson e Giorgio Celli continuano a rivoltarsi nelle tombe, nei giorni di Falcone e Borsellino è quanto mai necessario avviare un maxi-processo contro i pesticidi, vero strumento di sterminio, spesso nelle mani di vere e proprie mafie dell'ignoranza… che hanno prodotto molti più morti, miliardi di morti a livello mondiale...
Nel 1990, ai tempi del Referendum contro i pesticidi, avevamo 40,000 morti di cancro all'anno… oggi sono almeno 400.000, solo in Italia…
Siano i sindaci intanto, a vietare i pesticidi chimici sui propri territori, nella veste di tutori della salute ambientale dei propri cittadini, ripristinando al legalità e usando i fondi europei a disposizione degli agricoltori biologici per aumentare il proprio reddito.
E' ora di dire Basta alla chimica anacronistica il cui bioaccumulo ha superato ogni livello di sopportazione biologica, umana, animale, addirittura nel mare…
Non lasciamoci suicidare e risolviamo i conflitti di interesse guadagnando tutti di più con l'Agroecologia.
Giuseppe Altieri, agroecologo
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