giovedì 7 luglio 2011

Spilamberto, sul fiume Panaro, una sera calda di luglio, alla ricerca dell’Anima Gemella e di se stessi…




Serata sul Panaro, sotto le stelle..

Ieri sera, 6 luglio 2011, festa dell’Anima Gemella….. ma di anime gemelle chi c’era?
Come al solito il “titolo” della serata era solo il pretesto per trovarsi con alcune persone di buona volontà. Arrivare sul fiume dopo una giornata di lavoro, farsi anche solo una piccola camminata fra i sassi ma con la luce del tramonto all’andata (e fra i sassi e al buio perchè io avevo dimenticato la torcia, al ritorno) fino ad arrivare al luogo individuato da me e Paolo il giorno precedente, non è cosa da tutti.

Forse alcune persone preferiscono andare a correre, poi tornare a casa, farsi una bella doccia e mangiare con le gambe sotto a un tavolo, ascoltando il telegiornale. Chi non ha mai fatto il picnic sul Panaro non può sapere quanto è piacevole, è un rito a cui mi voglio ancora dedicare.
C’erano Antonella, Maria Pia, Angela, Nelly, la fedele Nelly. C’erano anche due cagnette, Toppy e Prince.
Per prima cosa, noi donne, tranne Nelly, ci siamo avventate sul cibo (mi sa che siamo tutte del ‘59, anno del Cinghiale) e poi, saziati i bisogni primordiali, siamo passate alla contemplazione del fuoco e ad sviscerare il significato dell’anima gemella. Quando ascolto Paolo, almeno ieri sera è stato così, non posso che specchiarmi nelle sue parole, come appunto, se mi vedessi allo specchio. Siamo gemelli, noi? Forse gemelli eterozigoti, abbiamo le nostre differenze, eccome! Intanto siamo maschio e femmina. lui protagonista e scimmiesco ed io schiva e bisognosa di conferme (ma sempre meno).

Il fuoco si è acceso subito benissimo, le fiamme divampavano verso di noi e verso l’alto ed a turno, veniva rinfocolato da ognuno con nuovi bastoncini raccolti appena siamo arrivati ed accatastati da un lato.
Abbiamo fatto alcuni canti: il Gayatri Mantra, ……………. chi stonando e chi con una bella voce da soprano e chi semplicemente ascoltando.

Al ritorno l’ultimo tratto, in mezzo alle piante, era difficile da individuare ed io ho voluto cercare da sola il sentiero e così mi stavo perdendo e già stavo pensando che avrei dovuto passare la notte lì da sola in riva al fiume, ma loro non mi hanno abbandonato, mi hanno chiamato finchè non mi sono riunita a loro che nel frattempo avevano ritrovato la giusta strada.

A casa, nel letto, ho fatto un po’ fatica ad addormentarmi, si vede che il fuoco mi aveva caricato. Ne ho fatto le spese stamattina, avrei voluto rimanere lì ancora un po’….

Caterina Regazzi

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