venerdì 29 settembre 2017

UE - C'è troppa ammoniaca nell'aria...


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Il report dell’Agenzia europea per l'ambiente European Union emission inventory report 1990–2015 under the UNECE Convention on Long-range Transboundary Air Pollution (LRTAP) è redatto ai sensi Convenzione sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza (CLRTAP) finalizzata a ridurre l'acidificazione, l’eutrofizzazione e l'ozono troposferico, fissando limiti di emissione in atmosfera per ossidi di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili e ammoniaca e costituisce pertanto un bilancio annuale delle emissioni dell'Unione europea.
Ricordiamo che, oltre agli impegni di riduzione delle emissioni previsti per i singoli paesi, la Convenzione specifica anche gli impegni di riduzione per l'UE nel suo complesso.
Dal documento emerge come le emissioni di ammoniaca sono aumentate nel 2015 e diversi Stati membri dell'Unione europea nonché l'UE nel suo complesso hanno superato i rispettivi limiti di emissione di ammoniaca ai sensi della Convenzione.
Le emissioni di ammoniaca  sono aumentate nell'UE-28 tra il 2014 e il 2015 dell’1,8 %. La Grecia non ha riportato dati per il 2015. Le emissioni di ammoniaca sono aumentate in Francia, Germania e Spagna; questi ultimi due paesi, oltre a Svezia e all’UE nel complesso, hanno superato i loro limiti per questo inquinante nel 2015.
Circa il 94% delle emissioni di ammoniaca in Europa deriva dall'agricoltura industriale e principalmente da attività come lo stoccaggio del letame, lo spargimento di liquami e l'uso di fertilizzanti contenenti azoto.
L'ammoniaca contribuisce all'eutrofizzazione e all'acidificazione degli ecosistemi; inoltre gioca un ruolo importante nella formazione della componente secondaria del particolato.
Gli altri principali inquinanti coperti dalla Convenzione sono notevolmente diminuiti dal 1990; tra questi i tre inquinanti atmosferici prevalentemente responsabili della formazione di ozono a livello del suolo. Il monossido di carbonio, i composti organici volatili non metanici e gli ossidi di azoto sono stati ridotti rispettivamente del 68%, del 61% e del 56%.
In tutta l'UE-28, le emissioni di ossidi di zolfo sono diminuite fino all’89% rispetto al 1990. Ciò è il risultato di una combinazione di misure, tra cui il passaggio da combustibili ad alto tenore di zolfo a combustibili a basso tenore di zolfo (come il gas naturale), la desolforazione dei gas di scarico in impianti industriali e le direttive comunitarie relative al tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi.
Le emissioni di PM10, PM2.5 e black carbon sono scese rispettivamente del 24%, 26% e 40%, a partire dal 2000.
Le emissioni di metalli pesanti come piombo, cadmio e mercurio, così come diossine e furani, esaclorobenzene e PCB sono diminuite notevolmente dal 1990, di circa il 67% o più.
Oltre che nel report, i dati dell’inventario sono visibili e scaricabili dalla relativa interfaccia interattiva, che permette anche di operare comparazioni tra diversi attività, paesi ed annualità.

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(Fonte: Arpat)

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